Trasmettere un live per i nostri social o per il nostro canale web. Quante volte ci abbiamo pensato? E quante volte ci abbiamo provato? Anche se poi, quando ci è andata bene, i risultati sono stati npon soddisfacenti: filmati elementari o trasmissioni “così-così”? Tranquilli! Dietro uno degli aspetti più accattivanti della nuova realtà social non ci sono “segreti irraggiungibili”. Occorre invece consapevolezza, dimestichezza con hardware e software, progettazione, idee brillanti e… piccoli segreti. Il corso “Il live streaming – Un mondo da scoprire” organizzato dall’ALG è l’occasione giusta per affrontare questo interessante tema. Grazie alla competenza di Francesco Facchini, giornalista ed esperto di new media, tutti -giornalisti e non- possono capire i meccanismi delle trasmissioni in diretta e apprendere le competenze per buttarsi nelle trasmissioni live su social e web e diventare creatori di interessanti contenuti. Il corso si svolgerà venerdì 12 aprile, dalle 10 alle 13, alla sede dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti a Milano, in viale Monte Santo 7 (zona piazza della Repubblica, non distante dalla Stazione Centrale). Tre ore in cui saranno illustrati i principi del live streaming, offrendo un percorso di apprendimento delle competenze necessarie in questo tipo di trasmissioni. Ma saranno illustrati anche gli strumenti più adatti al live streaming: sia di tipo hardware che software. Così come verranno spiegati i fondamenti del montaggio live e del flusso della programmazione del lavoro. In fine, non mancherà uno sguardo concreto alle opportunità professionali e di mercato che il live streaming garantisce. A partire dai modelli operativi utilizzabili, i prodotti in diretta realizzabili e le varie tipologie di committenti a cui rivolgersi. Per iscrizione e pagamento: https://lnkd.in/dNPJG8tc Per informazioni: corsialg@assogiornalisti.it È previsto il pagamento di diritti di segreteria pari a 30 euro per gli iscritti alla ALG (45 euro per i non iscritti ALG). Il corso prevede un massimo di 40 partecipanti ed è previsto un minimo di 15 partecipanti per lo svolgimento dello stesso.
Post di Associazione Lombarda Giornalisti
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La classifica Top 15 dei #programmitv d’informazione 📺 elaborata in collaborazione con Prima Comunicazione vede una contrazione complessiva dei volumi. Le prime posizioni sono occupate da due programmi del palinsesto di #La7. #reportrai3 perde la pole position cedendo la prima posizione a #tgla7 che migliora la sua performance con un incremento del circa +32% di interazioni e visualizzazioni (+25%). #propagandalive scala due posizioni piazzandosi al secondo gradino del podio, grazie ad un incremento dell’attività di pubblicazione (+78%) che tuttavia non influisce in modo marcato nella crescita delle interazioni e in più vede una contrazione dei volumi di video views (- 55%) Il programma #InAltreParole di Massimo Gramellini perde le posizioni conquistate il mese scorso con un calo sia delle interazioni (-52%) che, più significativo, delle video views (-78%). Nelle ultime posizioni fa il suo ingresso #pomeriggio5 con un’ottima performance in termini di video views delle quali il 40% sono state ottenute con la pubblicazione di una breve ma pungente intervista a #fedez che, in merito alla propria situazione familiare, richiede privacy e comprensione. Scopri la classifica completa: https://lnkd.in/dcZGSGtq #tv #programmatv #programmatop #informazione #socialmediaitalialia #SocialMediaTrends #SocialTrend #socialmediamarketing #italy
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Un anno di trasformazioni sofferte ma anche di nuove attestazioni. Qui vediamo i 5 fatti topici dell'anno. La #radio può navigare verso il 2025 con prospettive interessanti. Ma tutte da conquistare.
Le TOP 5 NOTIZIE del 2024 nell'INDUSTRIA della RADIO - Claudio Astorri
https://www.astorri.it
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#inostriservizi 🎤Stai organizzando un evento dal vivo e vuoi trasmetterlo in streaming per aumentare il bacino di utenza? Possiamo aiutarti noi. Con il supporto di tecnici audio e video aiutiamo aziende, associazioni, enti a trasmettere on-line i loro eventi dal vivo, scegliendo la piattaforma di streaming più indicata. 💬Durante l'evento seguiamo la chat e ci interfacciamo con i partecipanti da remoto per garantire che anche da lontano possano seguirlo al meglio. Per saperne di più, link al primo commento⬇️ #formalimenti #formalive
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Rilettura della domenica - A-Stories - Il software SELECTOR diventa importante nella mia professione nel 1989 perché mi permette di esprimere e organizzare dei valori #Radio. E grazie alla lettura del suo manuale scopro una nuova cultura di lavoro.
A-STORIES-1989: l'AVVIO di SELECTOR a RTL 102.5 - Claudio Astorri
https://www.astorri.it
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Durante i nostri viaggi in macchina, tutt’oggi, c’è sempre un elemento onnipresente: e no, non sono gli insulti che vengono lanciati nel traffico romano. Sto parlando della radio. ”Pronto. Pronto. Pronto. Sugno l’uomo a tre teste”. Queste sono state le prime parole che mi ricordo di aver udito da “ascoltatore indipendente”, ovvero libero dall’intermediazione dei miei genitori. Era il 1990, più o meno, e girando furiosamente la rotellina della mia nuova radiosveglia, per cambiare frequenza, avevo udito per caso la voce di un giovanissimo Fiorello intento a rappresentare gli artisti dell’immaginario “Circo calabrese”, su Radio Deejay. La radio mi accompagna da allora e confesso di avere un legame speciale con questo mezzo. Da subito ho capito che era un mezzo molto più interessante della televisione, perché ti costringe a interagire con essa. La radio ti offre spunti, voci, musica, ma poi tu devi metterci l’immaginazione, i pensieri, la riflessione, al contrario della tv che è un mezzo di comunicazione che ci rende molto più passivi. Ad oggi, la radio ci sembra (erroneamente) un media “superato”. Assorbiti dagli smartphone, dai social e dalla tv o dai servizi streaming, diamo per scontato che possa essere uno strumento sul viale del tramonto. Ma forse, in realtà, si è solo trasformata, evoluta, adattata alle nuove tecnologie. Non è forse “la specie più adatta al cambiamento quella che sopravvive” (cit.)? Pensiamo ai podcast: grazie ad essi abbiamo l’opportunità di restare informati, ascoltare notizie, approfondimenti sui più disparati argomenti. I podcast hanno dunque soppiantato la radio? Mhm, non proprio. La radio non è stata sostituita dai podcast, anche per il semplice fatto che molte emittenti tradizionali hanno scelto, piuttosto, di utilizzare i podcast come “affiancamento” alla radio. Non è infrequente, infatti, trovare radio che caricano su Spotify & affini approfondimenti dei loro stessi programmi. Sicuramente i podcast sono un’alternativa alla radio per un/una ascoltatore/ascoltatrice , ma possono diventare anche degli alleati potenti, aiutando le radio a diffondere i propri contenuti presso una audience mai raggiunta in precedenza. Le previsioni catastrofiche riguardo alla radio mi ricordano molto quelle nei confronti del teatro quando è arrivato il cinema e del cinema quando è arrivata la televisione. Teatro e cinema sono forse scomparsi? (Spoiler: no, ma non diciamolo in giro). Adesso però sono curioso, ti va di dirmi se preferisci la radio, i podcast o nessuno dei due?
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Indovina un po' quanti anni sono passati da quando - in qualità di marziano - scrivevo il testo seguente. *** Sto lavorando in questi giorni al progetto di una nuova radio locale italiana di portata provinciale, che mi entusiasma particolarmente perché si articola tra diffusione analogica in FM e piattaforme digitali. Ho pensato di condividere con voi alcune riflessioni. Nello scenario offerto dalle tecnologie digitali e nell’impossibilità di fare previsioni a lungo termine, sostengo la seguente “corrente di pensiero”: 1 - oggi la Radio deve essere considerata “ibrida”, affrancata dal suo “hardware” tradizionale; deve sì contare sul suo canale di massa (che ad oggi è la trasmissione FM), ma deve essere presente su tutte le piattaforme da cui può trarre giovamento a breve e medio termine (sia con il simulcasting del programma FM, sia consentendo la fruizione non lineare dei contenuti, sia permettendo l’interazione e l’acquisizione di feedback dagli ascoltatori, sia creando nuove opportunità di comunicazione e vendita per le aziende già clienti della Radio FM) 2 - per l’ascoltatore, il contenuto è sempre cruciale nella scelta di un’emittente al posto di un’altra e le piattaforme utilizzate per distribuirlo sono lo strumento da selezionare e configurare in conseguenza del contenuto stesso; esse non sono il fine ma il mezzo, perché il valore della Radio, in questo scenario, sta sempre più nel contenuto, nel servizio reso e sempre meno nel fatto che possegga una rete di trasmissione o una tecnologia proprietaria 3 - la Radio ha in sé la componente umana, unisce una comunità di persone attraverso le emozioni condivise in tempo reale e stimolate dalla voce, dal racconto di “storie”, dal dialogo, dalla creazione di “immagini” nella mente degli ascoltatori; i servizi di musica in streaming con scalette personalizzabili (es. Spotify) sostituiscono il Walkman o il riproduttore mp3 e sono degli automi; essi – a differenza della “propaganda” fatta da alcuni operatori esclusivamente digitali – non sostituiscono la Radio, né il valore aggiunto della Radio sopra descritto". *** Sono passati 10 anni da quando ho scritto questo testo. Le previsioni a lungo termine sono sempre rischiose, ma oggi gli ascoltatori e gli inserzionisti hanno effettivamente cambiato le loro abitudini, abbiamo la tecnologia, gli standard e un minimo di dati storici su cui azzardare proiezioni. È arrivata l'IA e il punto 3 ha ancora più valore. Sul punto 2 rivedo parzialmente le mie posizioni: è importante possedere un canale non mediato con gli ascoltatori, sfruttando quelli di terzi per ragioni tattiche, ma senza diventarne interamente dipendenti. Quella radio che stavo progettando si è consolidata, peraltro. Oggi gli editori progettano con maggiori certezze e risultati concreti. Essere marziani aiuta, in prospettiva presente e futura! Progettiamo insieme? Scrivimi a piero.rigolone@bitradio.it #DigitalFirst #HumanIntelligence
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2^ parte dell'intervista a Gianluca Costella: Non bisogna temere l’intelligenza artificiale. Porterà innovazioni molto interessanti, anche se qualche professione potrà subire contraccolpi. Elemento dirompente nato in questi anni è lo streaming on demand; le auto sono connesse e si è rapidamente aperto un mondo pronto a idee innovative. Se questa opportunità fa trovare impreparati gli editori, può procurare gli stessi guai che Netflix ha causato al mondo della tv lineare. Nel nostro paese, soprattutto in ambito locale, la struttura artistica dell’emittente è ancora il nocciolo della questione. Occorre imboccare una strada precisa e chi lo ha fatto ha ottenuto velocemente risultati tangibili. Ci sono stazioni locali con copertura regionale che grazie ad un formato ben delineato ottengono ascolti più che dignitosi e reti pluriregionali che, tendendo a scimmiottare le grandi stazioni nazionali, passano nell’anonimato, raccogliendo così ascolti poco significativi. Gli editori che posseggono queste emittenti hanno una capacità finanziaria personale notevole e si possono permettere il “giocattolo”. Una cosa che non sopporto più è radio whatsapp, dove il conduttore rimane intrappolato nel concetto “noi mettiamo la musica, voi fateci sapere cosa state facendo”. Anche basta! I giovani apprezzano la musica vintage perché scoprono i suoni che hanno generato le correnti musicali attuali e questa cosa li stupisce. https://lnkd.in/d7f_iUFN
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Televideo 1984 - 2024 I 40 anni di Internet prima di Internet 100, 70, 40, 2024: questa serie numerica a prima vista non indica niente di speciale. Ma il bello dei numeri, soprattutto se in serie, è che tutti, ma proprio tutti, solo sforzandosi un pochino, ci possono trovare delle relazioni significanti. Allora, se dicessimo che 100, 70, 40, 2024 legano tre delle più importanti rivoluzione tecnologiche della storia d’Italia, voi a cosa pensereste? Qualcuno forse farebbe lo stesso nostro pensiero e risponderebbe che 100, 70 e 40 sono rispettivamente gli anniversari di Radio, Televisione e #Televideo italiani che ricorrono nel 2024. Innovazioni che hanno letteralmente trasformato la vita e costume delle generazioni nate e vissute nel 20° secolo. Degli anniversari della #RAI abbiamo già parlato, anche sulle ‘pagine’ dei nostri post. Oggi vogliamo quindi dedicarci ai 40 anni di Televideo, che ha rivoluzionato la modalità di fruizione delle notizie nel nostro Paese. I cosiddetti nativi digitali faticheranno a capire quello che ha rappresentato l’attivazione del Televideo per chi li ha preceduti. Prima del suo arrivo i tempi delle notizie erano scanditi dalle edizioni dei mezzi di informazione: i giornali del mattino e della sera (ormai solo presenti nel nome di alcune testate), i radiogiornali nella loro scansione oraria, i telegiornali distribuiti nelle parti del giorno. In ogni caso tutti, pur nella varietà dei palinsesti, a orario fisso, statici, immutabili. Nel mondo dei giornali, della radio e della tv le notizie si aspettavano, la norma era la differita, che allungava i tempi dell’#informazione, aumentando il controllo e attutendo l’impatto. Questa regola era infranta solo per eventi eccezionali, quando la regolarità dei palinsesti veniva frantumata dall’edizione straordinaria. Allora il mondo si fermava e tutti si sintonizzavano, dove potevano e come riuscivano, per sapere cosa stava succedendo. Ma si trattava, appunto, di un’eccezione che, come è noto, conferma la regola. Poi, il 15 gennaio del #1984 è arrivato il Televideo, che col suo nome anonimo e la sua grafica ingenua, ha portato nelle case degli italiani la rivoluzione dell'informazione #ondemand. S’era un investimento in borsa e non si voleva aspettare il giorno dopo per controllare le quotazioni dell’indice azionario? Nessun problema, pagina 130 del menu televideo ed ecco i dati. La squadra aveva giocato durante il turno di lavoro e volevo sapere il risultato della partita? Pagina 200 e si poteva finalmente gioire (o disperarsi). Ci si annoiava nei freddi pomeriggi d’inverno, quando non davano niente di bello alla tele? Pagina 101 e le notizie del mondo entravano travolgenti nello schermo di casa. Dal 1984, gli italiani sanno tutto e lo sanno, praticamente, in tempo reale. Poi arriveranno #web e social. Ma niente potrà eguagliare il botto di quel gennaio di 40 anni fa. Buon compleanno Televideo: Internet prima di Internet. Qual è la tua pagina preferita? #madeinheritage
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✨ Come ci si confronta con la comunicazione in ambito culturale e sociale? ✨ Nella prossima puntata dei nostri #ECOffee, dedicati al mondo del marketing e della comunicazione, esploreremo insieme a Tania Cefis, Giornalista & Press Office and Communication Consultant | Coordinatrice del Movimento #ItaliaGentile, i temi cruciali della comunicazione culturale e sociale. 📅 Quando: 27 giugno ore 16 📍 Dove: Live Streaming 🔗Link nel primo commento Durante l’incontro, discuteremo di come il panorama della comunicazione sia stato trasformato dalle nuove tecnologie e dai social media, e di come ciò abbia influenzato il lavoro degli uffici stampa e dei consulenti PR. #ComunicazioneCulturale #Marketing #SocialMedia #MovimentoItaliaGentile
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🔹 Una scommessa che dura da 25 anni: portare in radio contenuti di alto livello focalizzati su economia, politica e attualità, puntando su un’informazione rigorosa. E per il 25esimo compleanno Radio 24 si regala una nuova opportunità: aumentare i punti di contatto con gli ascoltatori sfruttando il proprio essere sempre di più una multipiattaforma trasversale. 📻 Radio 24 sbarca quindi anche su smart Tv e automotive con la sua piattaforma digitale lanciata un anno fa: evoluzione della fruizione dei contenuti della radio, un’infrastruttura audio e video evoluta e integrata, con podcast e sessioni di ascolto mensili accessibili da app, sito e servizi voce. 🎂 L’idea di essere allineati agli sviluppi tecnologici con l’ambizione di precederli completa il quadro di una novità strategica che arriva in concomitanza con i festeggiamenti per il 25esimo compleanno dell’emittente del Gruppo 24 Ore. 🔗 Per scoprire tutte le novità leggi l'articolo su #IlSole24Ore: https://lnkd.in/d3yKEA-3 #Radio24 #25anni #media #smartTv #automotive #Gruppo24Ore
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