Post di Associazione Nazionale Ingegneri

Esistono mille motivi per amare #Capri tutto l’anno. Il suo fascino romantico eletto rifugio per artisti, scrittori e poeti che vogliono dedicarsi all’ozio creativo, non è mai casuale. Sono molte le risposte che ci può dare. Approfondisci l’argomento facendo swipe ➡️

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Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, è stato uno dei poeti più influenti e stimati del XX secolo: nato in Cile nel 1904, Neruda si è distinto per la sua poesia ricca di passione, con temi che spaziavano dall'amore sfrenato alla profonda connessione con la natura e l'umanità. Le sue opere, tra cui le celebri "Ventiquattro poesie d'amore" e "Canto generale", hanno risuonato in tutto il mondo, conferendogli fama e ammirazione internazionale. Tuttavia, la vita personale di Neruda nasconde una storia più complessa e oscura: una delle figure più tragiche in essa è la figlia, Malva Marina, nata nel 1934 da Neruda e dalla sua prima moglie, Maria Antonieta Hagenaar. Malva Marina soffriva di idrocefalia, una condizione medica grave che le causò difficoltà fin dalla nascita, ma nonostante la sua immagine pubblica di uomo sensibile e compassionevole, Neruda abbandonò Malva e sua madre, lasciando la figlia a una vita di sofferenza e trascuratezza, che si concluse all'età di soli 8 anni. Questa azione contrasta nettamente con l'amore e l'empatia che trasudano dalle sue poesie, sollevando interrogativi sulla discrepanza tra l'artista e l'uomo, tra la persona pubblica e il comportamento privato. Questo esempio di Neruda serve come prefazione per riflettere sulle sfide e le contraddizioni presenti nella società contemporanea: oggi, in un mondo che spesso valuta le persone principalmente attraverso il prisma del successo e della produttività visibili, la storia di Neruda ci invita a guardare oltre l'apparenza. La disconnessione tra l'immagine che si proietta e la realtà delle azioni personali, evidenziata dalla vita di Neruda, si manifesta anche nella pressione sociale di perseguire il successo a qualsiasi costo, anche a scapito dell'etica e del benessere personale. Il dualismo della vita di Neruda ci spinge a considerare la necessità di una visione più equilibrata e umana del successo nella società moderna, che abbracci non solo le realizzazioni esterne, ma anche i valori interni di etica e integrità. Attraverso questa lente, possiamo cercare una comprensione più completa e autentica della natura umana, con tutte le sue sfaccettature, talenti e contraddizioni.

#interabilità è... Francesco Albani. Cos'è quella sensazione di malessere che a volte viviamo e non ne comprendiamo l'origine? Francesco, ci guida in un mondo affascinante: noi stessi. Ci aiuta a capire perché a volte siamo tristi e a volte siamo felici. Perché non riusciamo ad essere ogni giorno in uno stato emotivo capace di guidare le nostre azioni in modo tale che ogni giorno stiamo bene con noi stessi e con gli altri? Ci svela il segreto che alberga dentro di noi e lo fa in un un modo semplice e unico. Se senti che hai un potenziale inespresso e vuoi esplorarlo o se hai del potenziale e vuoi amplificarlo, questa intervista ti immergerà in un mondo affascinante e allo stesso tempo sconosciuto. https://lnkd.in/dEYnRrEW

Una buona lettura per riflettere il “primo maggio”.

Si è meraviglioso il silenzio interiore e l'allontanamento dal caos. Mi chiedo, però: può essere sempre così? Ho scelto di venire in questo momento storico per tacere? Per ricercare unicamente la mia pace? No. Il mio percorso passa dalla mia crescita personale per arrivare agli altri #comunicazione #comunicazioneetica #consapevolezza

🔍 La vera libertà è nella missione dell’anima, non nelle passioni dell’ego. 🌍 Affrontare il dolore e trasformarlo ci guida verso una passione che nasce dal cuore. Vuoi scoprire come fare? Scrivi MAPPA nei commenti e ti invierò una guida pratica (di 1 pagina) per supportarti in questo percorso di crescita e autenticità. 🚀 📜 Hashtag: #MissioneAnimica #MissioneDellAnima #Leadership #LibertàInteriore #CrescitaPersonale #PassioneAutentica #GuidaSpirituale

L'immagine del cerchio della gioia, fratellanza e familiarità rappresenta un ideale di vita basato sull'unione, sull'amore e sul sostegno reciproco. Le persone raffigurate sono felici di stare insieme e si sentono parte di una comunità accogliente e solidale. L'immagine trasmette un messaggio di speranza e di ottimismo per il futuro, sottolineando l'importanza dei legami umani per la felicità individuale e collettiva. L'immagine raffigura un cerchio di persone che si tengono per mano, sorridendo e guardandosi negli occhi. I colori sono vivaci e festosi, e l'atmosfera è gioiosa e accogliente. Simbolismo: Il cerchio: Il cerchio è un simbolo antico di unità, completezza e perfezione. In questo contesto, rappresenta il legame indissolubile che unisce le persone nella gioia, nella fratellanza e nella familiarità. Le persone che si tengono per mano: Il gesto di tenersi per mano simboleggia la connessione, il sostegno e l'amore reciproco. Le mani giunte creano un senso di comunione e di appartenenza a un gruppo. I sorrisi e gli sguardi: I sorrisi e gli sguardi complici tra le persone esprimono felicità, affetto e fiducia. La comunicazione non verbale sottolinea il profondo legame che le unisce. I colori: I colori vivaci e festosi dell'immagine creano un'atmosfera gioiosa e vibrante. Web

(Dopo aver tradotto Ulrich, HA 507) La tentazione di identificarsi con Dio è la tentazione più grande della storia del mondo. Il bonum viene identificato con la realtà che si pone in questo momento: una guerra economica o militare viene così identificata con il bene stesso. Noi uomini non esistiamo nella modalità dell’identità tra esse e bonum, ma in quella della partecipazione; partecipazione però non accade nell’essere: „L’essere nella crisi non partecipa naturalmente niente: solo la sostanza è „proprium susceptivum eius quod est esse“. Quindi la res positiva partecipa: ma come deve partecipare, visto che essa „è già da sempre“ e rivela proprio il carattere del „non essere causato dell’essere come essere o detto altrimenti del non-partecipare“?“ (HA, 507); non possiamo ancora approfondire l’ultima domanda, ma possiamo per lo meno tener conto del fatto che la partecipazione appartiene alla res positiva; l’essere è dono gratuito ed in un certo senso ´“nulla“, pura gratuità. Questa gratuità pura viene chiamata da Ulrich „sovraessenzialità dell’essere“ ed essa ha l’impronta del „non-essere-causato dell’essere“, come garanzia ultima della libertà della creazione e in essa del „causare“. Ora questo dono dell’essere può pervertirsi in un’identificazione di sé con esso; è quello che accade alle grandi figure che guidano il mondo: pensano di poter saltare la dimensione della „nullificazione“ (accettare di essere nulla al cospetto di Dio), e di impossessarsi del mistero del non-essere-causato dell’essere, del dono gratuito della vita, che ovviamente non possono per nulla donare; la febbre che uccide Alessandro Magno è simbolo di ciò. Noi uomini possiamo solo metterci a scuola della „crisi dell’essere“, cioè del giudizio che viene dato su di noi, da chi dona gratuitamente l’essere. Amore è crisi, amore è giudizio proprio quando non assolutizza se stesso, ma si finitizza in quel compito particolare che Dio gli dona: questo può essere indifferentemente: fare il calzolaio o il presidente degli USA… https://lnkd.in/ebMZRnys

Nell'attesa, per "ammazzare il tempo", il cristiano vive la carità. Riflessione sulla Prima Lettura di martedì 4 giugno 2024 #riflessioni #attesa #carità