QUANDO LE DONNE SI RIPRENDONO LA VITA. La violenza di genere ha molte facce, può essere economica, psicologica, professionale, sessuale, fisica. Ma la conseguenza è sempre la stessa: lascia la donna annientata. In questi 30 anni ASSOLEI ha ascoltato e aiutato migliaia di donne, e ha imparato che non c’è una formula magica per farle uscire dal buio. È un cammino paziente da fare insieme. L’assistenza psicologica per raccontare le emozioni, superare la paura e la vergogna, elaborare il trauma. Il percorso di empowerment per ritrovare autostima e autodeterminazione. L’assistenza legale per non sentirsi sole di fronte alla società. ASSOLEI partecipa al convegno del CNCP, Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti, testimoniando che una donna vittima di violenza non solo può tornare ad appropriarsi della sua vita, ma la crisi che ha vissuto la rende molto più forte e coraggiosa. La consapevolezza di sé e della sua storia si trasforma in lucidità per affrontare le scelte del futuro, che siano sentimentali o professionali. Superare il trauma della violenza è un obiettivo possibile, se intorno ad ogni donna in pericolo c’è una rete di professionisti che riconosce il suo problema e le offre gli strumenti giusti per tornare libera. 👉 Scopri di più sul nostro sito, link in bio! #25novembre #stopviolenceagainstwomen #noallaviolenzasulledonne #ereditàdelledonne #assolei #assoleiroma
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Il 25 novembre è un giorno per riflettere e agire contro tutte le forme di violenza. La violenza non si limita ai contesti relazionali o amorosi, ma si manifesta in tanti ambiti della vita quotidiana: in famiglia, sul lavoro, nei luoghi pubblici, online e nelle istituzioni. C’è chi subisce violenza fisica, un’aggressione diretta e visibile. Ma ci sono anche violenze meno evidenti, come la violenza psicologica, economica e culturale. La violenza psicologica è fatta di parole che feriscono, di atteggiamenti che svalutano, di silenzi che isolano. Può avvenire sul posto di lavoro attraverso mobbing, nelle amicizie con manipolazioni emotive, o persino in contesti familiari dove prevale il controllo. La violenza economica toglie indipendenza: limitare l'accesso al denaro o alle risorse, costringere a rinunciare a un lavoro o negare l’autonomia finanziaria sono strumenti di potere usati per opprimere. La violenza culturale si annida in stereotipi e pregiudizi, che giustificano disuguaglianze e discriminazioni, relegando le donne a ruoli subordinati o privandole di opportunità. Queste forme di violenza non sempre lasciano segni visibili, ma possono distruggere la dignità, la fiducia e il futuro di una persona. Non possiamo ignorarle. In questa giornata, il nostro impegno deve essere totale: prevenire, riconoscere e contrastare ogni abuso, senza sminuire alcuna esperienza. La lotta contro la violenza è una responsabilità collettiva: coinvolge uomini, donne, istituzioni e società intera. Costruiamo insieme un mondo in cui nessuno debba più sentirsi vittima, isolata o senza voce. La violenza non ha giustificazioni, mai.
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Oggi si celebra la 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹'𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲, ma, tutt'oggi, casi di femminicidio non smettono di aumentare né in Italia né nel mondo. La violenza fisica non è l'unica forma di violenza che centinaia di migliaia di donne sono costrette a subire ogni giorno. Infatti, c'è una forma subdola e invisibile di maltrattamento che prende il nome di 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 e miete più vittime di quanto si possa immaginare. Essendo LinkedIn un social network attinente all’ambito lavorativo voglio rimanere in questo contesto e parlare di questo tipo di violenza. Uno schiaffo lascia dei segni, dei lividi. Una costante pressione detta violenza psicologica no. Non rivela nulla all'esterno. Infatti, questo abuso si manifesta attraverso qualche frase o dei comportamenti come frecciatine, offese velate, mancanza di stima o fiducia, e atteggiamenti negativi (abusi verbali, mobbing, bullismo e cyber bullismo). Tutto ciò non danneggiano solo la persona interessata ma hanno un impatto diretto sulle prestazioni lavorative, sia attuali che future. La 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 e le molestie possono influire sulla salute psico-fisica, il benessere, la dignità, l’autostima e la situazione lavorativa delle vittime, che possono subire danni e problemi di natura psicologica (tra cui paura, tristezza, vergogna, impotenza, rabbia, stanchezza cronica, disperazione, ansia, depressione, problemi del sonno, sindrome da stress post-traumatico (PTSD) e aumento della propensione al suicidio) o fisica (come la perdita di forza fisica, disturbi muscoloscheletrici e un aumento del rischio di malattie cardiovascolari). Insomma… E’ una cosa seria…
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La violenza in famiglia può manifestarsi in molteplici forme, creando un ambiente distruttivo che lascia cicatrici profonde. 🔴 Violenza fisica: Colpi, schiaffi, calci. La violenza fisica può causare lesioni gravi, con impatti a lungo termine sulla salute fisica delle vittime. 🔴 Violenza psicologica/emotiva: Insulti, minacce, umiliazioni. La violenza psicologica può danneggiare la salute mentale delle vittime, causando ansia, depressione e una perdita progressiva di autostima. 🔴 Violenza sessuale: Abusi sessuali o coercizione. La violenza sessuale in famiglia è devastante e può portare a gravi traumi emotivi. 🔴 Controllo finanziario: Limitare l'accesso alle risorse economiche è una forma di violenza che indebolisce la libertà e l'indipendenza delle vittime, rendendole dipendenti dall'aggressore. La violenza domestica ha impatti duraturi sulla salute fisica e mentale delle vittime. Dall'ansia alla depressione, dalla perdita di fiducia alla paura costante, le ferite emotive possono essere profonde. La violenza in famiglia lascia cicatrici invisibili che durano a lungo. Le vittime possono soffrire di disturbi post-traumatici, problemi di fiducia, difficoltà nelle relazioni interpersonali e, in alcuni casi, possono replicare il modello di violenza in futuro. Uniamoci per il cambiamento: rompiamo il silenzio e sosteniamo coloro che soffrono, sensibilizzando e diffondendo consapevolezza contro la violenza domestica. Ognuno di noi può contribuire a promuovere una cultura di rispetto e amore nelle nostre famiglie. 💙🌍 Se sei d'accordo e hai dei suggerimenti, scrivili nei commenti.✍🏻 #violenza #stop #violenzapsicologica #violenzasuglianziani #stopviolence #bullismo #noallaviolenzasulledonne #violenzadigenere #loveyourself #razzismo #omofobia #femminicidio #xenofobia #cyberbullismo #violenzadomestica #stopviolenzacontroglianimali #dipendenze #noesis #disagiomentale #terapiaperledipendenze #stigma #benesserementale #benesserepsicologico
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La violenza in famiglia può manifestarsi in molteplici forme, creando un ambiente distruttivo che lascia cicatrici profonde. 🔴 Violenza fisica: Colpi, schiaffi, calci. La violenza fisica può causare lesioni gravi, con impatti a lungo termine sulla salute fisica delle vittime. 🔴 Violenza psicologica/emotiva: Insulti, minacce, umiliazioni. La violenza psicologica può danneggiare la salute mentale delle vittime, causando ansia, depressione e una perdita progressiva di autostima. 🔴 Violenza sessuale: Abusi sessuali o coercizione. La violenza sessuale in famiglia è devastante e può portare a gravi traumi emotivi. 🔴 Controllo finanziario: Limitare l'accesso alle risorse economiche è una forma di violenza che indebolisce la libertà e l'indipendenza delle vittime, rendendole dipendenti dall'aggressore. La violenza domestica ha impatti duraturi sulla salute fisica e mentale delle vittime. Dall'ansia alla depressione, dalla perdita di fiducia alla paura costante, le ferite emotive possono essere profonde. La violenza in famiglia lascia cicatrici invisibili che durano a lungo. Le vittime possono soffrire di disturbi post-traumatici, problemi di fiducia, difficoltà nelle relazioni interpersonali e, in alcuni casi, possono replicare il modello di violenza in futuro. Uniamoci per il cambiamento: rompiamo il silenzio e sosteniamo coloro che soffrono, sensibilizzando e diffondendo consapevolezza contro la violenza domestica. Ognuno di noi può contribuire a promuovere una cultura di rispetto e amore nelle nostre famiglie. 💙🌍 Se sei d'accordo e hai dei suggerimenti, scrivili nei commenti.✍🏻 #violenza #stop #violenzapsicologica #violenzasuglianziani #stopviolence #bullismo #noallaviolenzasulledonne #violenzadigenere #loveyourself #razzismo #omofobia #femminicidio #xenofobia #cyberbullismo #violenzadomestica #stopviolenzacontroglianimali #dipendenze #noesis #disagiomentale #terapiaperledipendenze #stigma #benesserementale #benesserepsicologico
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Riconoscere i segni, agire con discrezione, fare la differenza. Ogni giorno, troppe donne nel mondo sono vittime di violenza fisica e psicologica. Il dramma, però, non si limita alla casa. I segni di sofferenza, fisici e mentali, si riflettono anche sul posto di lavoro: in comportamenti inusuali, in assenze frequenti, in un calo di prestazioni o in un evidente stato di stress emotivo. Come possiamo intervenire in modo responsabile se sospettiamo che una collega sia vittima di violenza domestica? Osservazione attenta e discreta: Sebbene non possiamo (né dobbiamo) forzare una situazione, dobbiamo essere in grado di riconoscere segnali di disagio, come cambiamenti nell’umore, ansia, isolamento o paura evidente. Questi segnali, spesso invisibili, possono essere il riflesso di una realtà più dolorosa. Offrire sostegno senza invadere: Se notiamo che una collega sta vivendo una situazione difficile, il nostro ruolo non è quello di indagare, ma di offrire supporto con discrezione. Un gesto semplice, come un “Se hai bisogno di parlare, io ci sono” può significare molto per chi vive in silenzio il dolore della violenza. Favorire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso: Le aziende devono garantire politiche e risorse per supportare le vittime di violenza domestica. Ciò include l’accesso a consulenze psicologiche, supporto legale e misure di protezione, come congedi per motivi di sicurezza. Costruire una cultura del rispetto: Ogni azienda e ogni professionista ha il dovere di contribuire a una cultura di rispetto, dove nessuna forma di violenza è tollerata, sia essa fisica, psicologica o verbale. Promuovere una cultura che incoraggi la denuncia e il supporto è essenziale. Oggi, nella Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, è fondamentale ricordare che ognuno di noi può fare la differenza. Non si tratta solo di intervenire quando si è testimoni di abusi, ma di costruire, giorno dopo giorno, ambienti di lavoro che riflettano i valori di umanità, rispetto e solidarietà. Se sospettiamo che una collega stia vivendo violenza, il nostro impegno è agire con discrezione, ma anche con determinazione, per garantire che nessuna donna si senta sola. ❤️🩹
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"Il gruppo è un un dispositivo che permette di scardinare meccanismi di difesa come la dissociazione, la negazione, la minimizzazione. Perché nel gruppo è come ci fossero tanti specchi". Lo ha raccontato Davide Mezzanotte, psicoterapeuta che lavora con uomini maltrattanti, nel secondo episodio di Se domani non torno, il podcast di Will in cui esploriamo le radici culturali, sociali, giuridiche e politiche del femminicidio. Il podcast è stato pubblicato a novembre 2023, in questi giorni è uscito un nuovo episodio per riflettere su cosa è cambiato a un anno dalle mobilitazioni seguite all'omicidio di Giulia Cecchettin. Si ascolta qui: https://lnkd.in/d5xXV_GE Il ruolo delle istituzioni è fondamentale nella prevenzione e nel contrasto dei comportamenti violenti, che troppo spesso sfociano in esiti fatali. Come evidenziato nella Relazione sui percorsi trattamentali per uomini responsabili di violenza, redatta dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle forme di violenza di genere nel 2022, l’assenza di interventi mirati a modificare il comportamento degli autori di violenza rappresenta una grave lacuna nell’intero progetto di contrasto alla violenza sulle donne. Secondo lo studio I centri per uomini responsabili di violenza in Italia, realizzato nell’ambito del progetto ViVa, nel 2022 erano attivi 94 di questi centri sul territorio nazionale, con il 57% situato nelle regioni del Nord. A partire dagli anni ’80, Paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda hanno sviluppato programmi di recupero specifici per autori di violenza. Questi percorsi mirano a garantire che l’autore possa: - riconoscere tutte le forme di violenza commesse: fisica, sessuale, psicologica, emotiva o economica - assumersi piena responsabilità dei propri comportamenti, senza spazio per negazioni, minimizzazioni o giustificazioni - diventare consapevole della sofferenza inflitta alla donna e ai figli, quando presenti - prendere coscienza degli stereotipi culturali legati al genere e ai relativi ruoli sociali - sviluppare strategie individuali per interrompere il processo psico-emotivo che porta alla violenza
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Violenza sulle donne: come riconoscere i segnali di allarme e uscire da una relazione tossica. A cura di: Redazione Online. Ogni nome di una donna uccisa racconta una storia di dolore, sofferenza e, in molti casi, di mancato intervento da parte della società. Introduzione: Il femminicidio come emergenza sociale in Ital... Leggi l'articolo 👇👇 https://lnkd.in/dJA2GXuS . . . #FEMMINICIDIINITALIA #STOPFEMMINICIDI #VIOLENZASULLEDONNE | #STOPFEMMINICIDI #INEVIDENZA . . . #FEMMINICIDIINITALIA #STOPFEMMINICIDI #VIOLENZASULLEDONNE | #STOPFEMMINICIDI #INEVIDENZA
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Violenza sulle donne: come riconoscere i segnali di allarme e uscire da una relazione tossica. A cura di: Redazione Online. Ogni nome di una donna uccisa racconta una storia di dolore, sofferenza e, in molti casi, di mancato intervento da parte della società. Introduzione: Il femminicidio come emergenza sociale in Ital... Leggi l'articolo 👇👇 https://lnkd.in/dH5u6xYS . . . #FEMMINICIDIINITALIA #STOPFEMMINICIDI #VIOLENZASULLEDONNE | #STOPFEMMINICIDI #INEVIDENZA . . . #FEMMINICIDIINITALIA #STOPFEMMINICIDI #VIOLENZASULLEDONNE | #STOPFEMMINICIDI #INEVIDENZA
Violenza sulle donne: come riconoscere i segnali di allarme e uscire da una relazione tossica.
https://www.mondouomo.it
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La violenza non è mai comunicazione. In Italia si registra un femminicidio ogni 3 giorni, perché troppo spesso scambiamo il controllo per amore. Se controlli ossessivamente il tuo partner: fermati e cerca aiuto. Se vivi nel controllo e nella paura: non è colpa tua. La violenza ha molte forme. Il primo passo è riconoscerle. 1522: per chi subisce e per chi vuole cambiare.
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Il 2 agosto 2024, Bologna è stata teatro di un caso di violenza sessuale che ha sollevato una marea di polemiche. L'aggressore, nonostante i suoi precedenti penali, è stato rimesso in libertà, generando un'ondata di indignazione e frustrazione. Questo episodio ha riportato alla mente la scena della "capocciata" nel film "Come un gatto in tangenziale – ritorno a coccia de morto", suggerendo una reazione istintiva di violenza alla violenza. Tuttavia, rispondere alla violenza con la violenza non è la soluzione che desideriamo promuovere. Il vero problema risiede nell'efficacia delle misure di sicurezza e protezione per le donne. Il Codice Rosso, introdotto con buone intenzioni per proteggere le vittime di violenza domestica e sessuale, sembra non essere all'altezza delle aspettative. Questo strumento legislativo, seppur ben pensato, non riesce a garantire la sicurezza necessaria alle donne, spesso a causa di una sua cattiva applicazione o di lacune nel sistema giudiziario e di controllo. Ma cosa può fare una donna per difendersi? La prevenzione e l'educazione sono fondamentali. Corsi di autodifesa possono fornire strumenti utili per affrontare situazioni di emergenza, ma è essenziale che la società nel suo complesso lavori per creare un ambiente sicuro. Le istituzioni devono garantire che le leggi siano applicate rigorosamente e che chi commette violenza sia adeguatamente punito. Anche i media hanno un ruolo cruciale. Dare troppa enfasi a casi di violenza può avere un effetto negativo, alimentando lo spirito di emulazione piuttosto che sensibilizzare. È importante che i media trattino questi argomenti con la dovuta attenzione e rispetto, evitando di trasformarli in spettacoli mediatici. La copertura mediatica dovrebbe concentrarsi su soluzioni e misure di prevenzione, piuttosto che sulla drammatizzazione degli eventi. La sicurezza delle donne è un problema complesso che richiede un approccio sistemico. Le leggi devono essere applicate con rigore, l'educazione alla non violenza deve essere una priorità, e i media devono svolgere un ruolo responsabile. Inoltre, è essenziale un sistema di supporto efficace per le vittime, che includa assistenza psicologica, legale e sociale. #antiaggressione #paura #donne #difesa #violenza #consapevolezza #fightforyourlife
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