Difficile poter studiare se si abita a chilometri di distanza dalla scuola. Così in Sri Lanka, la Residenza per studenti della St Xavier’s Boys College è un ostello lasalliano sostenuto grazie ai fondi dell’#8xmille alla Chiesa cattolica, che accoglie 80 ragazzi che dovrebbero ogni giorno affrontare un lungo viaggio. Lì trovano un tetto e un luogo sicuro dove studiare e potere accedere ad un’istruzione completa. https://lnkd.in/eA_uPG_P #8xmilleallachiesacattolica #Cei
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Martedì e mercoledì torno anch’io in classe alle scuole medie Farini e alle scuole medie Reni di Bologna! Se avete amici o parenti che frequentano le scuole elementari, medie o superiori e vorreste organizzare per loro un percorso di educazione civica europea, scrivetemi o mettetevi in contatto con la Fondazione Antonio Megalizzi per organizzarlo nella vostra città! 🏫 Cosa racconto nelle scuole? Parto sempre chiedendo agli studenti cosa sanno e cosa pensano dell’Unione Europea, sviluppando poi la lezione sulla base dei loro input. Ovviamente, parlo dell'anatomia e della fisiologia delle istituzioni, della storia del processo di integrazione, della ripartizione delle competenze, dello spirito di Ventotene, della volontà di garantire la pace e delle sfide che l'Unione deve affrontare oggi. Cerco inoltre di far capire loro quanto l'Unione Europea sia rilevante nella loro vita quotidiana: dagli operatori telefonici all'area Schengen, dalla sicurezza alimentare ai progetti Erasmus e di volontariato internazionale. Ci sono tuttavia 7 messaggi chiave su cui insisto in ogni lezione, perché vorrei che gli studenti li portassero con sé nella loro vita da cittadini: 1) L'Unione Europea è un'opportunità, sia per loro come individui che come membri delle comunità locali di cui fanno parte. 2) L'Unione Europea è un film, non una foto. Mentre le istituzioni italiane e i confini sono rimasti pressoché invariati dal 1948 a oggi, quelle europee sono in costante evoluzione. 3) L'Unione Europea è una relazione, un intreccio tra persone, organizzazioni governative e non governative che compongono la società. Il processo di integrazione è un processo di creazione di fiducia, che richiede molto tempo e una comunicazione estremamente chiara per evitare fraintendimenti. 4) A nessuno piace la complessità, ma tutti vogliono essere ascoltati. Per garantire a tutti questa possibilità, è necessario un sistema che preveda meccanismi di ascolto e dialogo. Ad esempio, la procedura legislativa ordinaria include il cosiddetto "trilogo", un’interazione ricca tra la Commissione (che rappresenta gli interessi dell'Unione), il Parlamento (che rappresenta gli interessi dei cittadini), il Consiglio (che rappresenta gli interessi dei Paesi membri) e persino i Parlamenti nazionali. 5) "Ce lo chiede l'Europa!" spesso è uno slogan vuoto, usato dai politici nazionali per fare vittimismo e scaricare le proprie responsabilità. L'Europa siamo noi! 6) Il futuro dell'Unione è ancora tutto da scrivere, e siamo noi cittadini – tutti e tutte – ad avere la matita in mano. 7) L'Unione è un'organizzazione internazionale, non uno stato o una nazione. Non possiamo aspettarci che svolga funzioni tipiche di uno stato, come avere una politica estera unitaria, proprio perché – ci piaccia o meno – è ancora lontana dal diventare una federazione. E voi cosa ne pensate?
Si torna in classe! Dopo le vacanze, anche i nostri ambasciatori e ambasciatrici sono pronti a riprendere le attività nelle scuole! ✨ Cos'è il Progetto Ambasciatori? Un'iniziativa dedicata a diffondere conoscenze sulla storia e sul funzionamento dell'Unione europea e promuovere buone pratiche di educazione civica. 🔍 Vuoi saperne di più? Scopri di più sul nostro sito: https://lnkd.in/diQr2eJ
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Le scuole paritarie cattoliche lanciano un appello per un supporto pubblico maggiore In un momento di crescenti pressioni economiche, le scuole paritarie cattoliche esprimono la propria delusione verso la recente legge di bilancio, che non risponde pienamente alle loro esigenze. Il peso delle spese di gestione è in aumento, e queste scuole - che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema educativo italiano, offrendo un’alternativa accessibile e di qualità - chiedono un sostegno adeguato da parte dello Stato. Qual è la richiesta? Un aumento dei finanziamenti per poter continuare a garantire servizi di qualità, accessibili a tutte le famiglie e in linea con i bisogni educativi dei nostri giovani. Perché è importante? Le scuole paritarie rappresentano una risorsa per il Paese, integrando e completando l’offerta formativa. Tuttavia, senza un adeguato supporto, diventa sempre più difficile affrontare i costi e mantenere alta la qualità dei servizi.
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Il patrimonio culturale nel contrasto della povertà educativa. Leggi di più nel nuovo approfondimento dell'osservatorio povertà educativa Con i Bambini
Il patrimonio culturale nel contrasto della povertà educativa - Openpolis
https://www.openpolis.it
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Workshop della Coalizione turca per l'alimentazione scolastica: Il diritto ai pasti scolastici gratuiti: Al workshop della Coalizione per i pasti scolastici turchi verranno discussi i passi necessari per garantire il diritto di tutti i bambini al pasto scolastico gratuito. Un incontro importante per l’uguaglianza nell’istruzione e nella sana alimentazione.…
Workshop della Coalizione turca per l'alimentazione scolastica: Il diritto ai pasti scolastici gratuiti
it.rayhaber.com
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Formazione, trasporto sociale e ascolto di chi è in difficoltà
Volontariato: il coordinamento Treviso sud offre servizi ai più fragili
lavitadelpopolo.it
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Focus on Anna Zumbo: "Alfabetizzare non è insegnare a ripetere parole, ma a dire la propria parola", per una pedagogia critica e problematizzante nei processi di accoglienza e alfabetizzazione delle persone con background migratorio.
Processi partecipati di rafforzamento delle organizzazioni e sviluppo di comunità. Coesione sociale e sviluppo locale, pedagogie del cambiamento, empowerment e community engagement. Design, formazione e facilitazione.
Circa 10 anni fa, costruivo il primo corso di formazione per insegnanti impegnati nell'alfabetizzazione di persone adulte con background migratorio. Lì, allora in maniera inconsapevole, è nato il Programma "Alfabetizzare non è insegnare a ripetere parole, ma a dire la propria parola", un insieme di corsi, percorsi e progetti realizzati in tutta Italia per la promozione e la sperimentazione consapevole di un approccio pedagogico critico- problematizzante nei processi di accoglienza e alfabetizzazione delle persone migranti e di ridefinizione dei modelli di coesione e welfare nei territori. Oggi sono grata di poter condividere questo orizzonte di riflessione a base di un processo sistemico che ambisce aggregare, in primis dal basso, enti diversi della società civile nel dare corpo insieme ad un trasformazione del paradigma dominante e disumanizzante dell'immigrazione in Europa e nel nostro Paese. Un grazie speciale a Lucrezia Fortuna e a Virginia Fiume per avermi coinvolta in questo processo. Nell'incontro di sabato è prezioso ogni contributo di riflessione ed sperienza che sostenga questa ricerca comune (leggi il preambolo della legge scritto su di Luigi Ferraioli) sui temi della formazione di migranti, insegnanti e operatori dedicati. Ed in Italia ne abbiamo innumerevoli. Per registrarsi, seguire il link: https://lnkd.in/d3xQxdbw
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In occasione della XXIV edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia civile, il tradizionale appuntamento di Aiccon (Centro Studi dell’Università di Bologna), in corso a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena sono stati presentati alcuni dati Istat sulla povertà educativa in Italia. Dai dati è emerso che la povertà educativa è in crescita in Italia con con il 70,5% dei bambini e dei ragazzi tra i 3 e 19 anni che non è mai andato in biblioteca nel 2023, mentre il 39,2% non ha praticato sport nel corso dell’anno. Allarme anche per il dato che registra come il 14% dei minori in Italia viva in condizioni di assoluta povertà >>> https://shorturl.at/Y6Ig8
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La Provincia attivi un aiuto straordinario per gli studenti lavoratori. Il titolo della mozione presentata da Casaautonomia.eu e dai colleghi di minoranza. Abbiamo voluto occuparci di una categoria spesso poco considerata: gli studenti che scelgono di trovarsi un lavoro per sopperire almeno in parte alle loro necessità finanziarie. Il dispositivo della mozione prevede azioni basate su competenze e Autonomia due principi che la provincia possiede: • aprire un tavolo che coinvolga PAT, Opera Universitaria, Università degli Studi di Trento, rappresentanze studentesche e sindacati per elaborare strategie e soluzioni che possano mitigare disagi economici del cd. “studente lavoratore” trentino • valutare di destinare dei fondi a sostegno di tale categoria di studenti per incentivare l’accostamento del lavoro ad un percorso universitario (in Trentino o fuori da esso)
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L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo. Lo diceva Nelson Mandela. Possiamo aggiungere che è uno strumento salva vita, perché influenza il presente e il futuro di un bambino o di una bambina. Il contesto educativo, nel mondo, spesso rappresenta uno spazio sicuro e di ascolto, dove non si impara solo ‘a leggere e scrivere’, ma si accede a tanti altri diritti di base - un pasto nutriente, la possibilità di essere protetti- e dove si sviluppa la propria intelligenza emotiva e capacità di aspirare. Perché educare non vuol dire ‘oggettivare’ ma liberare ‘i talenti e le unicità’ dei ragazzi. L’educazione è un diritto universale, sancito anche dall’articolo 34 della nostra Costituzione. Eppure nel mondo ci sono 250 milioni di bambini che non vanno a scuola e in Italia un bambino su 10 lascia la scuola precocemente. Bisogna investire nell’educazione. Ne ho parlato oggi a #MilanoCivicWeek organizzata da Corriere della Sera #corrierebuonenotizie Grazie ad Elisabetta Soglio Mario Abbadessa #albertobonfanti https://lnkd.in/dtxJmR2J
Articolo 34, diritto allo studio: educazione salvavita. Poretti: «Cercate il talento»
corriere.it
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La possibilità per un giovane adulto (studente universitario, ma anche knowledge worker) di avere accesso alla casa sono molto limitate. Occorrono politiche urbane che siano capaci di guardare in maniera integrata al tema delle politiche abitative con riferimento all’azione pubblica, nell’ottica di nuovi modelli residenziali (coabitazione, studentato diffuso), ma anche per orientare il mercato privato.
Faccio mie le sollecitazioni di UDU e Sunia. Il problema del caro alloggi per gli studenti non può essere risolto solo con gli studentati. Occorrono anche altri strumenti, a partire da un fondo di garanzia per l'accesso all'affitto alla casa a canoni sostenibili per gli studenti di famiglie non abbienti https://lnkd.in/dT-rviU9
Studentato in Sant'Eufemia, Sunia e Udu criticano: "Operazione esclusiva e non accessibile a tutti"
modenatoday.it
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