Post di baboop

Questa è una domanda che spesso suscita dibattiti accesi tra gli amanti degli animali 🐾 e i comportamentisti 🧠. Ma cerchiamo di fare chiarezza: esistono davvero i cani cattivi? Prima di tutto, è importante capire che i cani 🐶, come gli esseri umani, sono il prodotto delle loro esperienze e del loro ambiente. La maggior parte dei comportamentisti e degli esperti in comportamento canino concordano sul fatto che la "cattiveria" non è una caratteristica innata nei cani. Piuttosto, i cani che mostrano comportamenti aggressivi o pericolosi spesso lo fanno per una serie di motivi, che possono variare da traumi passati 😔 a una mancanza di socializzazione, da problemi di salute 🏥 all'inadeguatezza dei loro proprietari. È cruciale quindi spostare la nostra attenzione dal concetto di "cane cattivo" a quello di "cane che ha bisogno di aiuto" 💡. La riabilitazione comportamentale, l'addestramento professionale e l'amore possono fare una grande differenza nella vita di un cane che manifesta comportamenti problematici. Ricordiamoci sempre: ogni cane merita una chance di vivere una vita serena e felice. Sta a noi, come società, comprendere meglio i loro bisogni e lavorare per creare un ambiente che prevenga l'emergere di comportamenti aggressivi 🏡. Che ne pensate? Avete esperienze personali o storie da condividere su questo argomento? Lasciate un commento qui sotto e discutiamone insieme! 💬👇 #canicattivi #caniaggressivi #aggressivitàcani #riabilitazionecomportamentale #aiutareicani

L'opinione pubblica vive in bilico tra amore e paura per gli animali (in questo caso per i cani) dopo le recenti aggressioni trasmesse dai mass media. Per BuoneNotizie.it ho scritto un articolo su quanto sia fondamentale ripristinare l'equilibrio tra umani e cani, e ho acceso un aspetto fondamentale: l'educazione e l'addestramento che non deve assolutamente mancare. Fammi sapere nei commenti se questo articolo ti è piaciuto, per me può essere un input di approfondimento. Buona lettura :) https://lnkd.in/dQMm_z43

Come dice Milan Kundera, “gli animali sono i nostri ultimi compagni in un mondo che si smarrisce”. Questa riflessione mi porta a pensare al crescente numero di proprietari di cani e al loro ruolo nella nostra vita quotidiana. È sorprendente notare come molti di noi abbiano iniziato a vedere nei cani non solo dei compagni, ma anche dei sostituti nella comunicazione e nell'espressione dei sentimenti. Tuttavia, mi pongo una domanda: abbiamo davvero il diritto di trasformare un cane in un emissario delle nostre emozioni? Il cane è un essere vivente con bisogni e istinti propri, e spesso mi chiedo se stiamo davvero rispettando la sua natura. È paradossale che il cane, riconosciuto come 'catalizzatore sociale' per eccellenza, diventi anche una scusa per la nostra mancanza di interazioni umane genuine. In un mondo che si smarrisce, dobbiamo riflettere su come possiamo onorare la vita dei nostri amici a quattro zampe, garantendo loro non solo affetto, ma anche una vita che rispetti la loro essenza. Forse dovremmo mettere in discussione il nostro approccio e cercare di costruire relazioni più autentiche….. #cani #benessereanimale #relazioni #comunicazione #comunicazioneverbale #comunicazionenonverbale #catalizzatoresociale #MilanKundera

Dietro ogni atto umano che implica lo sfruttamento animale, si nasconde la negazione del diritto alla vita, una negazione che si estende ben oltre le vittime animali. Una società che permette e normalizza queste pratiche dimostra di tollerare la violenza e gli abusi come parte integrante del suo funzionamento. Questo atteggiamento crea un terreno fertile per giustificare ogni forma di oppressione, inclusi gli abusi sugli esseri umani. Quando accettiamo che la vita di un essere vivente possa essere trattata come una risorsa da sfruttare o distruggere, apriamo la porta a un sistema che disumanizza e degrada tutti, perché la violenza e l’indifferenza non si fermano a una specie: contaminano l’intera struttura sociale. Un mondo che ignora il dolore degli animali è un mondo incapace di proteggere davvero i più vulnerabili, indipendentemente dalla loro specie.

😔 Tra gli animali che accompagniamo in percorsi di recupero comportamentale ci sono anche cani che, purtroppo, hanno ferito gravemente o addirittura causato la m0rte di esseri umani. ❓ Quando raccontiamo le loro storie riceviamo spesso commenti e messaggi che chiedono come mai, in questi casi, non venga prevista la s0ppression3 dell'animale. ➡️ Abbiamo quindi preparato un post per fare un po' di chiarezza! 💬 Leggi il carosello e facci sapere cosa ne pensi nei commenti Federica Faiella Mirko Zuccari

Considerare i cani come esseri umani ? Un no secco, come una palla di fucile in fronte! Una riflessione sul rapporto tra esseri umani e animali domestici, con particolare attenzione all’eccessiva attenzione dedicata ai cani e ai gatti a discapito di relazioni umane più importanti. Mi riferisco a chi ama cani e gatti ma abbandona i propri anziani genitori dimenticandosi di loro lasciadoli morire il triste solitudine in casa loro o in un ospizio! Leggi il seguito: https://lnkd.in/dQzKNPam

Pavlov indagò i processi collegati alla eccitazione transmarginale in una serie di esperi­menti sui cani, che portò anche a classificarne i temperamenti in quattro tipi base. I risultati di queste ricerche valgono, in linea di principio, anche per l’uomo. In questi test al cane veniva dato un certo segnale, come la frequenza variabile di un metronomo, o una scossa elettrica a una zampa, prima della somministrazione del cibo. Dopo un certo tempo si stabiliva il riflesso condizionato: il cane salivava già al sentire lo stimolo, associandolo alla somministrazione di cibo che ad esso seguiva. I cani sviluppavano una sorprendente capacità di scriminare lo stimolo condizionato da stimoli simili, come per esempio imparavano a distinguere un suono della frequenza di 500 da uno della frequenza di 490. Per indurre la crisi transmarginale in questo setting sperimentale, Pavlov ricorse a quattro metodi. Nel primo rendeva lo stimolo elettrico troppo forte; oltre una certa soglia, il cane iniziava ad andare in crisi. Nel secondo aumentava gradualmente l’intervallo di tempo tra lo stimolo e l’offerta di cibo; oltre una certa soglia, anche qui, il cane diventava inquieto: l’attesa lo sner­vava, come accade anche con le persone quando vengono fatte aspettare a lungo per ricevere qualcosa d’importante (temuto o desiderato che sia). Questa è una tecnica padroneggiata dai truffatori, i quali, dopo aver mancato i paga­menti dovuti ai creditori, li rassicurano, preannunciano molte volte il pagamento come imminente («certo, domattina»; «lunedì quando riaprono le banche», «guarda, ho già l’assegno in mano, sono dall’elettrauto e quando mi ridà la macchina vengo imme­diatamente da te»; «mi hanno fatto un bonifico e quando mi arriva te lo giro subito»), ogni volta lo rinviano di un poco con un pretesto, logorando così la loro aggressività e rendendoli alla fine assai meno efficienti nel recupero del credito di quanto sarebbero stati se avessero agito subito. Nel terzo metodo, Pavlov otteneva la crisi somministrando ai cani, frammisti tra loro, stimoli positivi e negativi, così da creare una situazione contraddittoria. Negli umani si può ottenere qualcosa del genere anche somministrando loro, per molte ore, discorsi sconclusionati, contraddittori, confusi, sintatticamente distorti. Nel quarto modo Pavlov debilitava i cani infliggendo loro affaticamento, febbri protratte, protratti disturbi gastrointestinali, disordini ormonici. Questi stress, se som­ministrati subito dopo la castrazione, rendevano i cani più suscettibili di cedere ai tre metodi di stimolazione transmarginale sopra descritti, e anche i cani dei tipi tempera­mentali più stabili e tenaci – “calmo imperturbabile” e “vivace” – finivano per cedere, e i cani venivano “depatternizzati”, ossia i loro condizionamenti, i loro schemi di risposta comportamentali, i loro gusti venivano dissolti. I condizionamenti impiantati a seguito del predetto trattamento sovente risultavano molto saldi. E.C.

🐕🐕 In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti e la Corea del Sud, un numero crescente di persone sceglie di clonare il proprio animale domestico. Mediamente i prezzi variano da 50mila dollari per un cane a 30mila per un gatto, fino ad arrivare a 85mila per un cavallo. Cifre proibitive per la maggior parte delle persone, ma non per celebrità come la cantante e attrice statunitense Barbra Streisand e il produttore discografico britannico Simon Cowell. Ma come funziona la #clonazione? I nuovi esemplari generati sono davvero simili agli originali? E quali sono i rischi sanitari e i dubbi etici associati al processo? #radioactivaplus #pets #newtech #cloning #peteconomy

PELOSA DEVASTAZIONE ( Il Godzilla da pelliccia) Molti di voi già le conoscono. Almeno di vista. Di primo acchito sembrano dei toponi peluche. Sono indubbiamente più belli di una pantegana e sicuramente più brutti dei loro cugini castori. Le #nutrie (Myocastor coypus) sono dei prolifici (tanto prolifici!) roditori acquatici di origine sudamericana importati in Italia nella prima metà del secolo scorso come animali da pelliccia ( il famoso castorino). Poi i tempi sono cambiati ed una donna poteva essere una vera signora anche senza gironzolare con una bestia scuoiata addosso. Quindi, cosa farne dei pelosi superstiti? Riportarli a casa? Troppo costoso. Accopparli tutti e bruciare le carcasse? Troppo costoso. Rilasciarli illegalmente in natura e combinare un immane casino? Rispondetevi da soli. Loro si sono adattati, hanno prosperato e senza predatori naturali e tradizioni culinarie locali per tenere la popolazione sotto controllo, hanno prosperato troppo. Ma “troppo” quanto? Alcuni li ritengono una vera e propria piaga delle coltivazioni e della biodiversità. Altri gli attribuiscono non oltre il 5% dei danni totali. Sono buoni da mangiare? Per alcuni sono una vera prelibatezza per altri una carne pericolosa sotto il profilo sanitario. Quanto pericolosi? Per alcuni le nutrie sono un vettore di temibili parassiti, per altri non esiste alcuna prova scientifica riguardo a tali trasmissioni. È aggressiva? Per alcuni è un azzannatore folle, per altri è innocua, docile e reagisce soltanto se spaventata (è anche un ottimo animale da compagnia). Allora nutrie sì o nutrie no? Nutrie boh. Intanto si godono il mare anche loro. P.S. Nel video potete intravedere la mia ombra in stile psicopatica da film hitchcockiano #Myocastorcoypus #aBRsGiorgiaIezzi #natura #ambiente #animali #roditori #agricoltura #speciealiene #storytelling #storytellingbestiale #scrittura #contenuti #contenutioriginali #scritturacreativa #autore #video

Lasciate perdere alcuni dei miei post, lasciateli perdere... difficilmente, alcuni di Voi, potrebbe comprendere come siano le leggi che regolano il riequilibrio naturale... Piccoli segnali iniziano a confermare che tutto nasce ad #Oriente e tramonta ad #Occidente. Suggerisco di rivedersi #Avatar e prepararsi a come la coscienza collettiva possa prendere forma al punto da sparigliare le certezze di chi vorrebbe spegnere il #pensierocritico in ciascuno di Noi.