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L’editoriale di Andrea Mongilardi e Stefano Nincevich del numero di febbraio 2024 di Bargiornale. Togliti la curiosità, poi mettiti al lavoro. Guardare dal buco della serratura, storcere il naso, alzare il sopracciglio, insinuare sospetto. Atteggiamenti comuni di chi invidia i successi altrui. Uno sport che dalle nostre parti ha schiere di seguaci forse ancora maggiori di Sinner (che al momento pare immune da questo contagio). Eppure, si potrebbe fare diverso. Per esempio studiare, cercare di capire, prendere spunto. Passare, insomma, dal nutrire l’invidia allo spingere sull’emulazione, che è cosa ben diversa dall’imitazione. Rivolgendo lo sguardo e l’attenzione a quelli bravi, o a quelli che hanno successo, per carpirne i segreti, le scelte vincenti, le idee che non ci sono venute in mente. Che è come dire smettere di essere Paperoga e ambire a essere Gastone (per i più giovani: googolate Topolino e capirete di che si parla). Pubblicare i risultati dei bar più grandi d’Italia (in termini di fatturato) ha un po’ questo obiettivo: esaurite le pruderie, è un invito a guardare con (più) attenzione i propri conti. Perché oggi, per chi vuole fare impresa bar, è altrettanto importante che servire buon cibo e buone bevande. Confrontare gli indici di bilancio vostri con quelli dei migliori è un punto di partenza importante per capire dove mettere mano per aggiustare il tiro o affinare ancor meglio la mira. Vi proponiamo anche un percorso a tappe per costruire una gestione profittevole. L’augurio è che possiate metterlo a frutto. La copertina, però, l’abbiamo dedicata alla birra. Per celebrare la sua ripresa dopo anni difficili. “Crederci sempre, arrendersi mai” (cit. Simona Ventura). Ma imparando quel che serve a fare sempre meglio.

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