L’AJAX CAMBIA LOGO, RITORNANDO AL PASSATO: SENZA MEMORIA E STORIA NON C'È NEANCHE FUTURO ✒️ Articolo a cura di Luca Moscarelli Siamo sicuri sia sempre così? Nel mondo del calcio l'identità visiva di un club è un aspetto cruciale. Un elemento per il quale molte società di calcio, nel momento in cui si sono trovate a scegliere di cambiare, hanno indetto contest, pur di rendere partecipe la propria fan base e non scontentarla. Il recente cambio di logo dell'#Ajax ha suscitato un acceso dibattito tra tifosi e addetti ai lavori. La storica squadra olandese ha deciso di rinnovare il proprio emblema, puntando su un design che evoca un forte senso di nostalgia e richiamo all’appartenenza. Però, è davvero la scelta giusta? Il nuovo logo rappresenta un guerriero greco, un lanciere, proprio come il precedente, ma con uno stile di disegno completamente diverso. Questo, essendo meno stilizzato, forse non avrà lo stesso impatto in termini di #brandidentity per chi non è strettamente legato alle vicende del club olandese. In un mondo che da un decennio si muove verso il minimalismo, con loghi sempre più semplici e puliti che “parlano da soli” l'Ajax, ha scelto di andare controcorrente. Questo nuovo logo, infatti, è un ritorno alle origini, poiché è stato utilizzato dal 1928 al 1991. Per forza di cose, lo stile risulterà poco affine ai loghi e ai brand moderni, andando in direzione opposta rispetto alle tendenze attuali. Probabilmente non ha la stessa replicabilità sui mezzi digitali rispetto al precedente. Ciò potrebbe rappresentare un problema in un'era in cui la presenza online è fondamentale per il successo del #merchandising e del #marketing. D’altro canto, questo "ritorno alle origini" potrebbe non rivelarsi una criticità, anzi. Non è vero che vince chi crea tendenza e, quindi, vende? Siamo sempre immersi nel capitalismo. Basta osservare come negli ultimi anni sia cresciuto il mercato delle maglie classiche e storiche dei club e lo stratagemma che hanno adottato alcune società, di mettere sulla seconda maglia alcuni loghi storici del club, come ha fatto ad esempio la Roma con il ritorno del lupetto di Gratton. La nostalgia, quindi, se ben sfruttata, può diventare un potente strumento di marketing. È innegabile che a livello sportivo l'Ajax di oggi sia distante dagli ultimi acuti ottenuti con #TenHag in panchina. Il campionato deludente dell'anno scorso, concluso al 5° posto, e l'inizio poco brillante di questa stagione, con la squadra attualmente al 3° posto, non aiutano a migliorare l'umore dei tifosi. Aggiungiamoci poi che il vertice manageriale del club è stato completamente rivoluzionato nel giro di due anni, con l’avvento di Beuker come DS, Kroes come DT e Geelen come DG. Per concludere il ragionamento, il rinnovamento del logo potrebbe rappresentare una catarsi, per rinascere. Oppure, volendo essere più cattivi e provocatori, l’occasione per distogliere i tifosi dai veri problemi della squadra.
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IL FUTURO DEL DESIGN È NEL PASSATO? L’AJAX RIAPRE IL DIBATTITO L’Ajax si prepara a celebrare i suoi 125 anni nel 2025 con un ritorno al logo classico degli anni ’20. Una mossa che comunica coraggio e fedeltà alla propria storia, ma solleva dubbi su come i brand sportivi debbano navigare tra tradizione e innovazione. //Una scelta identitaria, non nostalgica// Ritornare al logo classico non è una decisione casuale. È un atto di posizionamento strategico che sfrutta l’heritage del club per rafforzare il legame con i tifosi. Questo simbolo, profondamente radicato nella cultura visiva e sportiva di Amsterdam, non è solo un logo: è un’icona. In un mercato dominato dall’estetica contemporanea e dall’attrazione di nuove generazioni, questa operazione potrebbe polarizzare: per alcuni è coerenza, per altri mancanza di visione sul futuro. //Il coraggio di essere sé stessi// Mentre molti club puntano su re-branding radicali, l’Ajax va in controtendenza. Il ritorno al classico ribadisce che l’innovazione può risiedere nella riscoperta delle proprie radici. Questo approccio rafforza l’identità del club, evitando l’ossessione per il “nuovo a tutti i costi”. //Una provocazione per il settore del design// Non esiste una regola unica per il re-branding. L’Ajax dimostra che il passato può essere il fondamento di un’identità contemporanea. Tuttavia, il settore deve chiedersi: quanto possiamo attingere al passato senza limitare l’esplorazione del futuro? //La sfida è aperta// Il ritorno al logo classico non è un passo indietro, ma un passo verso una consapevolezza nuova. La vera sfida, però, sarà integrare tradizione e innovazione senza rinunciare alla propria essenza. L’Ajax ha riacceso il dibattito. Ora tocca agli altri brand osare. #BrandIdentity #Rebranding #Ajax125 #Tradizione #DesignThinking #GraphicDesign #LogoDesign #StorytellingVisivo #HeritageBranding #MarketingStrategico #CulturaVisiva #FuturoDelDesign #SportsBranding #DesignTrends #Creatività
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#Concorso per l'ideazione della #Brand Identity e immagine coordinata del progetto Battiti del Comune di Empoli. BATTITI è un progetto volto a promuovere la cultura della legalità e dell’anticorruzione che aveva bisogno di un'identità forte e simbolica. La nostra idea VINCENTE ➡️ unire in un'immagine forte, simbolica e identitaria i temi di LABIRINTO e MAPPA. Mafia e corruzione sono spesso considerate insuperabili, una realtà contro cui è difficile combattere, come un labirinto in cui ci si perde e di cui è impossibile trovare l’uscita. L’obiettivo è quello di trasmettere l’ideale per il quale trovare la via d’uscita è possibile, soprattutto attraverso formazione e informazione. Nello specifico il logo è composto dalla parola Battiti e da un punto esclamativo. Le lettere si uniscono e quasi si confondono tra di loro formando un labirinto. Il puntino sull’ultima “i”, che è di colore ROSSO, indica il punto in cui si è posizionati all’interno del labirinto e cioè vicini all’uscita. Il logotipo rappresenta quindi, allo stesso tempo, sia il LABIRINTO che la MAPPA per uscirne. C’è sempre una via d’uscita! Questo il messaggio. Scopri di più su ➡️ connecta.app #connecta #webagency #marketing #software #advertising
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SAPRESTI RICONOSCERE UN LOGO FAMOSO? (senza googlare) Buon lunedì, Linkediani! Torna anche oggi, puntuale come un orologio Ikea, il quizzone sui brand del lunedì linkediano: la nuova edizione del Gioco dei Loghi Vintage Edition, dove esploreremo i loghi più iconici di tutti i tempi nella loro versione famosa per chi ha memoria dello scorso millennio. Il logo di oggi ci porta nel fantastico mondo dei primi videogiochi domestici con un brand che ne ha fatto la Storia con la S maiuscola: parliamo di Atari. Atari fu fondata nel 1972 da Nolan Bushnell e Ted Dabney ma fu solo quattro anni dopo, quando i due vendettero la società alla Warner, che iniziò il successo strepitoso che ancora oggi ricordiamo. Uno dei principali meriti del decollo del brand è da attribuire senza dubbio a Pong, uno dei primi videogiochi nato arcade che, grazie alla possibilità di connessione con la televisione, fu a tutti gli effetti la prima console di gioco domestica. Purtroppo, la mancanza di cooperazione tra le divisioni home computer, console e arcade fu l'inizio della rovina. Con l'avvento della concorrenza spietata di Commodore e degli altri player, alcune scelte azzardate causarono una crisi di vendite. Celebre fu quella che portò ai fatti noti come "sepoltura dei videogiochi Atari" quando la compagnia sotterrò nel deserto del Nuovo Messico milioni di cartucce invendute di E.T. e del celebre Pac-Man, sviluppato a partire dalla versione arcade creata da Namco e pessimamente adattato per la console. Atari fu comunque per anni leader mondiale dei videogiochi. Il naming decisamente accattivante è ancora oggi nella memoria di ogni appassionato del settore. Ma da dove arriva il nome Atari? Ed ora avanti col Gioco dei Loghi. In allegato ci sono tre versioni del logo Atari ma solo una è quella corretta. Sapete dirmi quale? Stasera darò la soluzione qui sotto nei commenti e svelerò l'aneddoto sull'origine del nome. Sotto a chi gioca! #DaniloSpanu #DSbrANDdesign #ilgiocodeiloghi #brandizziamoci #logodesign
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Era il 2022 quando Kim Kardashian passava alla cronaca per aver ricevuto una multa record di 1,26 milioni di dollari per la promozione di NFT senza i dovuti disclosure sul rischio, nonostante questo le cose non sono cambiate... Mi sono imbattuto in questo video promozionale per il progetto NFT di inBetweeners, adidas e Juventus Football Club: lascio a voi il giudizio sul messaggio veicolato da Marco Mazza e sulla pericolosità della mancanza di un qualsiasi disclosure su cosa sono gli NFT e sul rischio che comportano. Inoltre non c'è nessuna informazione o limitazione sul pubblico di minorenni e per concludere viene promossa la possibilità di vincere un'automobile Jeep, anche qui senza nessuna informazione che sarebbe dovuta per legge (Il concorso è depositato? Dove si trova il regolamento? Chi può partecipare? Quando avviene l'estrazione? Etc). Insomma, qui manca #adv, ma oltre a questo vengono violate tante altre regole del mondo della comunicazione. Speriamo che Agcom e IAP - Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria intervengano su casi come questo! #trasparenza #tutelaminori #NFT
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Prima che l'estate impazzi sempre di più con l'arrivo di agosto, giochiamo insieme con 𝐏𝐥𝐚𝐲 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐂𝐬𝐩𝐥𝐚𝐬𝐭! 𝑅𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑙𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑜 🎲 : ♦ Nei prossimi tre giorni vi mostreremo delle foto di un prodotto realizzato per un nostro cliente mediante la progettazione e costruzione dello stampo a iniezione, fino allo stampaggio del pezzo finito in plastica. ♦ Gli indizi vi mostreranno un particolare o una sezione dell'oggetto, a voi non resta che indovinare di cosa si tratta! ♦ Lunedì 29 agosto sveleremo il mistero e scopriremo se qualcuno sarà riuscito ad indovinare l'oggetto, che si cela dietro a questa nuova puntata di 𝐏𝐥𝐚𝐲 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐂𝐬𝐩𝐥𝐚𝐬𝐭! ♦ Può partecipare chiunque al nostro gioco, ad eccezione dell'azienda che ci ha affidato la realizzazione di questo progetto, altrimenti sarebbe troppo facile. Bene, ora che abbiamo ricapitolato tutte le regole, siete pronti a giocare? Ecco il primo indizio 1️⃣ Vi aspettiamo nei commenti, scriveteci le vostre supposizioni! #csplast #madeinitaly #playwithcsplast #plastica #stampi #stampiainiezione #injectionmoulding
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SAPRESTI RICONOSCERE UN LOGO FAMOSO? (senza googlare) Buon lunedì, Linkediani! Che ne dite di iniziare la settimana con un po' di allenamento al GIOCO DEI LOGHI? L'unico gioco che, al confronto, il "trova le differenze" della Settimana Enigmistica è una bazzecola? Oggi giochiamo con uno dei brand più iconici del nostro paese. Un mito senza età che ci ha accompagnato per almeno quattro generazioni, al quale sono stati dedicati film, canzoni e imprese impossibili in giro per il mondo: Vespa! Vespa nasce nel 1946, un anno dopo la fine della guerra, come invenzione simbolo del riscatto del nostro paese dalla mente geniale del progettista Corradino d'Ascanio che vuole un veicolo innovativo, dalle forme sinuose, che rappresenti la libertà di muoversi all'aria aperta. D'Ascanio odiava le moto perché, a detta sua, era scomodo che una persona dovesse scavalcare il veicolo per sedersi. Così, decise di inventarne uno ex novo. Negli anni cinquanta, "Vespizzatevi" era lo slogan che rappresentava un modo nuovo di agire, due ruote che non avevano paura del traffico. A partire dalla seconda metà degli anni sessanta i media iniziano ad associare Vespa a tutto ciò che è trendy, moderno e carico di personalità e stile, contribuendo notevolmente a collegare il brand alla voglia di cambiamento tipica dei giovani. Lo scooter simbolo della grandiosità della creatività italiana la rende probabilmente uno dei più famosi esempi di design industriale di tutti i tempi. Ma come nasce il nome Vespa? Qualcuno lo sa? La leggenda è tanto simpatica quanto semplice. Ed eccoci finalmente al Gioco dei Loghi. In allegato ci sono tre versioni del logo Vespa ma solo una è quella corretta. Sapete dirmi quale? A dopo per la soluzione, nella quale svelerò anche l'aneddoto sul nome! #DaniloSpanu #DSbrANDdesign #ilgiocodeiloghi #brandizziamoci
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La contraffazione è purtroppo un fenomeno che colpisce tutti i settori nessuno escluso. Fra questi rientra anche lo sport. Sono milioni i cittadini europei che guardano eventi sportivi illegalmente e comprano abbigliamento e attrezzature sportive contraffatte, ancor di più poi quando come quest’anno si disputano più eventi sportivi importanti: dal campionato UEFA EURO 2024, al Tour de France, ai Giochi olimpici e paralimpici di Parigi. Dove ci sono grandi eventi, soldi e milioni di spettatori/consumatori, purtroppo, ci sono anche grandi opportunità per i truffatori di mettere a segno le loro frodi. Ecco alcuni dati sul fenomeno e il lancio della Spring Campaign 2024 dell’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale.
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SAPRESTI RICONOSCERE UN LOGO FAMOSO? (senza googlare) Buon lunedì, Linkediani! Per i pochi fortunati sopravvissuti ad Halloween (e alla sovraesposizione dei brand che fanno a gara a colpi di pubblicità) noi torniamo alla tradizione con la nuova edizione del Gioco dei Loghi Vintage Edition, dove esploriamo i brand di una volta, quelli che ci hanno toccato il cuore e che, in qualche modo, ci resteranno per sempre. Il logo di oggi, di pubblicità se ne intende visto che deve a lei la sua fama. Forse, l'icona più famosa nel mondo dell'italianità: nulla sa più di "italians do it better" della fantastica moka, del rumore del caffè quando usciva e che ti faceva correre per spegnere il fuoco. Parliamo ovviamente di Bialetti. Bialetti entra nelle case di ogni italiano che possedeva una tv o che la scroccava ai vicini grazie al Carosello ma è a Crusinallo, una frazione di Omegna in Piemonte, che nasce il brand grazie ad Alfonso Bialetti, il quale apre un'officina per produrre semilavorati in alluminio che, da lì a poco, si trasformerà in un vero e proprio atelier per la progettazione di prodotti destinati al mercato. Che Bialetti fosse un genio lo dimostra la sua più celebre invenzione: la Moka Express, che nel 1933 rivoluziona il concetto stesso di caffè a casa. Un brevetto tra i più famosi di ogni tempo che consiste in un apparecchio dotato di caldaia per l'acqua che, bollendo, sale e dal filtro amalgama la polvere di caffè creando la miscela più amata del mondo. Nel 1958, grazie alla notorietà del marchio e agli investimenti pubblicitari della trasmissione RAI Carosello, l'immagine dell'Omino coi baffi debutta sullo schermo. Creato dalla matita di Paul Campani che si ispirò a Renato Bialetti, figlio di Alfonso, diventa in pochi anni il simbolo stesso dell'azienda prendendo il suo posto nel marchio registrato e ci resta fino ad oggi. Lo slogan dell'omino «Eh sì sì sì... sembra facile (fare un buon caffè)!» diventa il tormentone nazionale e fa lievitare le vendite. Ma da dove arriva il nome Moka? Qualcuno lo sa? Ed ora avanti col Gioco dei Loghi. In allegato ci sono tre versioni del logo Bialetti ma solo una è quella corretta. Sapete dirmi quale? Stasera darò la soluzione qui sotto nei commenti e svelerò l'aneddoto sul naming della celebre caffettiera. Sotto a chi gioca! #DaniloSpanu #DSbrANDdesign #ilgiocodeiloghi #brandizziamoci #logodesign
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Ci sarà un giorno in cui editerò giochi di ruolo pucciosi, ma non è questo il giorno! Ho appena finito la revisione del manuale italiano di 𝙏𝙤𝙩𝙚𝙢 – 𝙏𝙝𝙚 𝙎𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩𝙨’ 𝙍𝙋𝙂 di Officina Meningi, un 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗼 inquadrabile nell’𝗵𝗼𝗿𝗿𝗼𝗿 𝗶𝗻𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝗴𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼, un’etichetta utile per descriverlo a chi non lo conosce, ma che non rende giustizia alle sue potenzialità narrative. Fin dalla prima lettura, mi è stato chiaro che uno dei punti di forza di 𝘛𝑜𝘵𝑒𝘮 era la sua versatilità entro i confini di un genere specifico. Le regole del gioco, infatti, permettono di vivere al tavolo storie del mistero con elementi di differenti sottogeneri dell’orrore, dallo splatter all’horror psicologico, grazie alla 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗮𝗿𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 tra Master e giocatori. Anche il grado di profondità delle partite può essere molto diverso: il gruppo può stabilire di vivere un’esperienza di puro terrore scatenato da uno spirito malvagio oppure scontrarsi con dilemmi morali ed entità impossibili da collocare nelle categorie di Bene e Male. Insomma, una vera chicca per il prossimo Halloween di ruolo. Ma dove è possibile trovare 𝙏𝙤𝙩𝙚𝙢 – 𝙏𝙝𝙚 𝙎𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩𝙨’ 𝙍𝙋𝙂? Ebbene, in questi giorni il gioco ha superato il 200% di finanziamento su 𝗞𝗶𝗰𝗸𝘀𝘁𝗮𝗿𝘁𝗲𝗿, ma la campagna è ancora in corso (link nei commenti), e gli autori Atropo Kelevra e Valentino Sergi hanno in serbo molte sorprese da brivido per chi avrà il coraggio di sperimentare ogni sfumatura della paura. #Editing #Editor #GDR #GiocoDiRuolo #GiochiDiRuolo #RPG #RoleplayingGame #RoleplayingGames #LCG24 #LCG2024 #LuccaCG2024 #LuccaComicsAndGames #LuccaComicsAndGames24 #LuccaComicsAndGames2024 #Horror #Halloween
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