Il team #AcademyCandioli prosegue a gonfie vele, questa settimana con due incredibili appuntamenti sportivi! Maurizia Cacciatori, eccezionale atleta che ha ricoperto il ruolo di capitana della nazionale di pallavolo, è stata nostra ospite e coach trasmettendoci con passione i valori fondamentali di condivisione, coraggio e gioco di squadra. La ringraziamo per il grande esempio e gli insegnamenti trasmessi! "Siamo il risultato delle scelte che prendiamo, per questo la fedeltà a noi stessi diventa fondamentale" "Le coppe si vincono in allenamento.. si va in gara solo per ritirarle! Lo scorso weekend la #AcademyCandioli ha invece assistito agli allenamenti degli #ATP finals a Torino! E' stata un'incredibile occasione per vedere in azione i più grandi professionisti del tennis e toccare con mano la dedizione, lo spirito di sacrificio e la determinazione nel sognare in grande ed impegnarsi al massimo per raggiungere i propri obiettivi. Lo sport ci insegna così a impegnarci giorno dopo giorno e a portare avanti come team i grandi valori di #qualità #innovazione #imprenditorialità #passione Luca Cravero Candioli Chiara Montanari Alberta Michetti Mattia Amatruda Elisa Abate Giada Cocchiara Pietro Olmo Leone Negri Andrea Virì Deborah De Bartolis Daniele Stefanelli Rebecca Brigata
Post di Candioli Pharma
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Ieri ho dedicato la mia serata alla visione di “QUI e ORA”, il docufilm sulla cavalcata di Danesi e compagne che ha portato la Nazionale italiana a vincere la medaglia d’Oro all’Olimpiade di #Parigi2024 e ad entrare così nella leggenda del volley. Il docufilm non è solo un racconto di trionfi sportivi, ma una vera lezione di pianificazione e strategia. Le vittorie non accadono per caso. Dietro ogni oro c’è un progetto costruito con: 📌 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗶: puntare al risultato e tenerlo sempre presente, anche nei momenti più difficili. 📌 𝗣𝗶𝗮𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗶𝗴𝗼𝗿𝗼𝘀𝗮: ogni allenamento, ogni gara è parte di un piano più grande, fatto di scelte strategiche e tattiche. 📌 𝗠𝗼𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗼: la capacità di adattarsi e migliorare in corsa è ciò che fa la differenza tra il successo e l’insuccesso. 📌 𝗧𝗲𝗮𝗺𝘄𝗼𝗿𝗸 𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮: perché la forza del gruppo moltiplica il valore dei singoli, sia nello sport che nei progetti di lavoro. 🎥 Guardare questo docufilm è un’occasione per riflettere su come la metodologia sportiva possa ispirare il mondo aziendale: obiettivi chiari, strategie condivise e capacità di adattamento sono le basi di ogni grande vittoria, dentro e fuori dal campo.
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Queste sono storie che bisogna raccontare per amore dello sport
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Per gli italiani e gli amanti della #pallavolo, è difficile dimenticarsi della Generazione dei Fenomeni, la nazionale italiana più forte di tutti i tempi, sempre al vertice per oltre un decennio. 🏐 Cos'hanno in comune pallavolo e #Raben? Abbiamo avuto l'onore di avere come ospite Andrea Zorzi, famoso opposto di quella squadra ed oggi speaker motivazionale di grande successo, e ci siamo resi conto che in fondo pallavolo e Raben, non sono realtà così diverse. Il gioco e lo spirito di #squadra sono fondamentali, non esiste un "io" in campo, per fare punto è necessario passarsi la palla e collaborare, seguire delle regole ben precise, adattare le proprie strategie di gioco agli avversari, mettendoci sempre cuore e #passione: questi sono i principi della pallavolo, applicabili nel quotidiano anche ad un'azienda come la nostra. È vero, il mercato dei #trasporti e della #logistica è un altro mondo ma senza spirito di squadra, supporto reciproco, condivisione di obiettivi, esperienze e punti di vista, senza impegno e passione, non potremmo raggiungere i nostri obiettivi. Raben non è il singolo individuo ma un insieme di persone che, con la propria professionalità, collaborano ogni giorno verso successi e vittorie condivise. Kis Keep It Simple Formazione #RabenItaly #PeoplewithDrive #motivation #teamwork #discorsomotivazionale
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Trovo alquanto insensato e abbastanza ruffiano il contenuto di certi articoli sulla stampa nazionale che paragonano il fallimento della nazionale di calcio ai campionati europei al fallimento del sistema paese Italia. Cominciando dalla prima colossale stortura concettuale: lo Sport italiano non è mai stato così bene in termini di risultati! Atletica (velocità, salto in alto, salto in lungo, getto del peso), tennis, pallavolo, nuoto (solo per citarne alcuni), sia maschile che femminile, rappresentano oggi l'eccellenza sportiva italiana a livello europeo e mondiale credo degli ultimi 40 anni. Quindi lo Sport, quello con la S maisucola, fatto di sacrificio, cultura, rispetto è tutt'altro che fallito. In seconda battuta i mass media sportivi (e non solo) non informano più da tempo ma seguono pedissequamente la "mass", e la "mass" da social media, la peggiore ad oggi esistente, è la più facile da arruffianare. Motivo per il quale, ad esempio, si punta il dito sulla mancata crescita di campioni nazionali a causa degli extracomunitari presenti sin dalle squadre giovanili, come se questa presenza sia imposta da qualche entità superiore, mentre è deliberata decisione delle società che li impiegano. Peccato che in ogni disciplina sportiva, la ricerca e la crescita del campione è inversamente proporzionale a quella del risultato sportivo immediato. La storia della nostra pallavolo maschile insegna in tal senso. E qui si, a mio avviso, ci sta il paragone con il sistema paese: la crescita delle prestazioni di un'azienda è direttamente proporzionale alla crescita dei propri collaboratori. Posso sempre trovare il campione sul mercato, ma non mi risolverà mai la partita da solo, senza il supporto del lavoro di squadra. Quando poi il solo campione è l'imprenditore... viva l'Italia!
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Sport di squadra femminile in Italia: il (poco) brillante esempio del basket. La copertina del numero chiusura annua della rivista Time è dedicata alla sportiva dell'anno, la cestista statunitense Caitlin Clark. Praticamente sconosciuta in Italia (al di là degli appassionati di questo sport), dove ormai imperano esempi, osanna e peana per gli sport con rete divisoria. E non che oltreoceano manchino i protagonisti top world level (argento olimpico nel Volley, 2 tenniste top level come Pegula e Gauff). Ma la cultura multidisciplinare nello sport funziona meglio oltre Atlantico. Qui in Italia fa più fatica. Avevamo 40 anni fa nel basket team dominanti in Europa (Geas Sesto San Giovanni, Vicenza e Comense) e giocatrici leader (Mabel Bocchi, Lidia Gorlin e Catarina Pollini). Ancora nel 1995 avevamo vinto con la nazionale un bronzo agli Europei e nel 2019 nella specialità 3 c 3 eravamo in vetta al mondo. Questo sport al femminile è declinato senza valorizzare le sue risorse, diventando per indole (le famiglie preferiscono no contact games) ed insipienza gestionale e comunicativa, poco attrattivo per le famiglie, rassicurate da ambienti protettivi. Abbiamo da tempo una nostra giocatrice in Wnba (lega professionistica statunitense), Cecilia Zandalasini, ma nessuno lo sa, mentre tutti gli occhi sono puntati su Egonu e socie (beninteso benemerite, ci mancherebbe). E qui la riflessione sbagliata sarebbe quella di focalizzarsi sui meriti del volley e del tennis, senza capire invece la gravità del patrimonio disperso da anni da chi guidava il movimento del basket, soprattutto quello femminile. Le altre Federazioni hanno semplicemente riempito in modo intelligente uno spazio creatosi dal disinteresse di chi ha praticato basket. È chiaro che il mio è un lamento da appassionato di basket, ma aggiungo altresi che non sarebbe male considerare le responsabilità di chi guida la pratica sportiva, che, e qui sì in controtendenza ad altri esempi, da anni NON collega i risultati e gli atleti di vertice con i praticanti di base. perché una Zandalasini o una Caitlin Clark non restino sperdute rondini di una primavera che nel basket rischia di arrivare troppo tardi.
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LA PALLAVOLO HA VINTO, EVVIVA, QUINDI L'ITALIA DA OGGI È MULTIETNICA E VINCENTE GRAZIE AGLI IMMIGRATI. La società multietnica, secondo questi grandi saggi, avrebbe vinto in Italia perché abbiamo 3 ragazze nere che ci aiutano a prendere la medaglia in un torneo di pallavolo o alcune gare di atletica perché tali atleti/e sono favoriti/e da un certo tipo di DNA. Nella società normale analizzate se funziona e poi andatelo a spiegare ad Aldo Cazzullo. Nelle aziende, dove lavorate voi che su questo social leggete e scrivete, c'è una rappresentanza uguale a quella della nazionale femminile di pallavolo di componenti della società multietnica? Nelle piccole e medie aziende no di certo, ma qualcuno con la puzza sotto il naso penserà che siano tutte amministrate da personaggi rozzi, retrogradi, perdenti, ovviamente sotto sotto anche fascio-leghisti. Bene, andate pure a vedere anche nelle grandi realtà multinazionali e nelle loro succursali italiane quante persone di etnia africana o asiatica hanno nelle loro fila, "ca va sans dire" nelle posizioni impiegatizie, per non parlare dei ruoli dirigenziali. Non solo la percentuale è ben più bassa ma secondo me si fatica a trovarne un numero che superi le dita di due ma anche una mano. Tutto ciò non ha una connotazione razzista, ci mancherebbe altro; ciò che voglio intendere è che questi racconti mediatici sono falsi, esagerati apposta per far pensare agli allocchi che in Italia possiamo svoltare grazie alla società multietnica, quindi per andare al succo che solo grazie agli immigrati possiamo avere un futuro. Lo sport viene ampiamente utilizzato da questi furbacchioni ed esperti propagandisti per veicolare al meglio il concetto sui deboli cuori da tifosi che hanno tantissimi italiani, senza necessità di nascondersi perché proprio dicono che questi nuovi italiani con le loro vittorie fanno politica. Per fare un calzante parallelismo invece Djokovic, contrario agli obblighi vaccinali, fervente cristiano, orgoglioso patriota serbo, quando straccia tutti i record potendo stare nell'empireo dei pochissimi GOAT ("Greatest of All Time") di ogni sport, si deve guardare solo per i risultati sportivi lasciando da parte i concetti che ha veicolato apertamente in tutti questi anni. Personalmente, senza troppe ipocrisie come da mia attitudine personale, ho esultato poco per la pallavolo femminile e sono molto dispiaciuto per i colleghi pallavolisti uomini, tutti italiani veri, bravi ragazzi senza fronzoli, che ahinoi hanno perso nelle fasi finali pur essendo i favoriti del torneo. Vedo però che molti altri italiani esultano come fosse il Milan o l'Inter quindi son contento per loro, ma sui contenuti non mi fregano! In tutto ciò, dell'altrettanto forte pallavolista Antropova, russa naturalizzata italiana, nessuno di questi ne parla, mica fa comodo al racconto in cui solo le Egonu servono. #Egonu #societàmultietnica #Italia #pallavolo #Olimpiadi #Paris2024 #oro #Cazzullo #Antropova #Djokovic #lungimiranza #buonsenso
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🔎 La "Riforma Zola" e l'evoluzione della #SerieC: un campionato sempre più giovane ⚽️ La stagione 2023-24 sta mostrando i primi frutti concreti della "#RiformaZola" ,una riforma nata dall'esigenza di mettere in condizione le società ,tramite incentivi economici ,di puntare sui giovani nell'ottica della sostenibilità e dell'arricchimento del patrimonio tecnico della Nazionale azzurra del futuro. 📊 I numeri parlano chiaro: - A fine girone di andata, l’aumento del 48% di calciatori nelle liste #settoregiovanile. - 40 #squadre su 57 hanno impiegato #giovani under 22 provenienti dai propri vivai, pari al 70% del totale, con un aumento del 27% rispetto alla stagione precedente. - I minuti giocati dai giovani sono aumentati di 10.000 minuti, arrivando a quasi 52.000 minuti in campo. ✅ La Serie C si conferma quindi un #campionato sempre più orientato alla crescità di #giocatori provenienti dal settore giovanile. Ma non finisce qui. 🔜 A partire dalla stagione 2025-2026, saranno introdotte #premialità per l’impiego dei #giovani del settore giovanile fino al 400%, con l’obiettivo di incentivare ulteriormente la valorizzazione delle nuove generazioni. E, per il 2028-29, ogni club dovrà garantire l’inclusione di almeno 8 #giovani formati internamente nella propria lista #settoregiovanile. Oggi purtroppo viviamo troppo di #risultati, le #società professionistiche e dilettantistiche pensano al breve termine ,cosa che non giova e aiuta il nostro sistema calcio in ottica futura ,per affrontare questo serve un dialogo comune, un tavolo in cui tutte le componenti calcio possano mettere in risalto le loro esigenze in modo da trovare una linea guida uniforme e condivisa da tutti. Questa #riforma in atto trovo possa essere un punto di partenza su cui sviluppare una visione a lungo termine del sistema #calcio in Italia. #SerieC #RiformaZola #SettoreGiovanile #CalcioGiovanile #Sport #CalcioItaliano #GiovaniTalenti #FuturoDelCalcio #Formazione
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Riporto le importanti parole del CT della nazionale italiana di pallavolo femminile, Julio Velasco, dopo aver conquistato la storica finale olimpica: «Ci dobbiamo divertire e smetterla con questa storia dell’oro che manca, perché non se ne può più. Siamo un Paese che sempre pensa a quello che non ha. Non coltivo questa cultura della lamentela. Fa male alla Federazione a tutti: è una filosofia di vita negativa. Godiamoci il fatto che le nazionali italiani sono sempre di primo livello. Guardiamo ciò che abbiamo, non quello che ci manca. Godiamoci questa prima medaglia e domenica daremo tutto quello che abbiamo per vincere». Le parole di Julio Velasco, CT della nazionale italiana di pallavolo femminile, risuonano non solo nello sport, ma anche nel mondo della finanza e degli investimenti: «Siamo un Paese che sempre pensa a quello che non ha... Guardiamo ciò che abbiamo, non quello che ci manca.» In un mondo in cui le sfide economiche e le incertezze sono all'ordine del giorno, è facile cadere nella "cultura della lamentela", focalizzandosi su ciò che manca. Tuttavia, è essenziale concentrarsi sulle risorse e le opportunità già a disposizione, ottimizzandole per costruire un futuro solido. - In ambito finanziario, questo significa: 1. Valorizzare gli asset esistenti - Analizzare e sfruttare al meglio il portafoglio attuale. 2. Evitare la paura dell’assenza - Non lasciare che la mancanza di determinati strumenti o condizioni blocchi l'azione. 3. Sfruttare le opportunità presenti - Adottare una mentalità proattiva e di crescita, senza rimanere intrappolati nei limiti percepiti. Come consulente finanziario, il mio impegno è aiutare i clienti a vedere il potenziale delle loro risorse attuali e a costruire su di esse, invece di soffermarsi su ciò che manca. Solo così si possono raggiungere risultati concreti e di valore. Guardiamo avanti, investiamo su ciò che abbiamo, e costruiamo il nostro successo! Affidati ad un Consulente Finanziario & Patrimoniale certificato European Financial Planner EFPA® di Zurich Bank . Affidati ad Antonio Rombolà Visita il mio sito : https://lnkd.in/dNR9sd_w #ZurichBank #EFPA #ConsulenzaFinanziaria #EducazioneFinanziaria #InclusioneFinanziaria #Sostenibilità #BenessereFinanziario #Passionefinanziaria #Finanza #Investimenti #MentalitàPositiva #Opportunità #Crescita
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Squadra che vince non si cambia! Dal 2019 raccontiamo la manifestazione ciclo-turistica più attesa dagli appassionati. 🚴♀️ 🚴♂️ L'Eroica è passione, competizione, condivisione. La sua storia racchiude la bellezza che viene creata dall'armonia tra sport e territorio. Noi di Traipler.com le diamo forma supportando il loro team nella costruzione di una content strategy caparbia e forte come i suoi ciclisti. Scrivimi per scoprire come lo facciamo! #contentmarketing #traipler
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Questa estate è ricca di emozioni sportive: la gioia per le vittorie tennistiche, la soddisfazione per la Nazionale di atletica e la delusione per l’Italia agli Europei di calcio. Protagonista del #racconto di questi momenti è quasi sempre e unicamente chi scende in campo o in pista. Al massimo sono chiamati in causa gli allenatori (soprattutto quando perdono 😉). Nel motociclismo le cose non vanno diversamente, tutti sappiamo i nomi dei grandi campioni ma chi nel grande pubblico conosce chi sta dietro alle quinte? È una domanda retorica che apre a un’ulteriore riflessione: il #motorsport avrebbe qualcosa da guadagnare in termini di varietà di audience e di affezione se venisse dato spazio anche al racconto di meccanici, ingegneri, tecnici & co? 🧑🏻🔧 Dal nostro punto di vista, sì. Visto che una delle basi del racconto è suscitare #immedesimazione, coinvolgere dei co-protagonisti consentirebbe a tutte quelle persone che nella vita preferiscono stare dietro le quinte di sentirsi rappresentate. E poi, diciamocelo, aiuterebbe a smitizzare la figura del one-man-show su cui tanto punta la nostra società della performance ma che è quanto di più lontano dal reale raggiungimento di un risultato. Tra l'altro, molti grandi campioni lo sanno e sono spesso i primi ad accendere i riflettori anche sul loro #team. Voi cosa ne pensate? Racconta il tuo punto di vista a Giulia, contributor di oggi e Direttrice Tecnica del Master in Design the Digital Strategy | PoliMi, nei commenti.
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1 meseNice post!