Post di Istituto Cardiocentro Ticino - EOC Ente Ospedaliero Cantonale

Lipoproteina (a), proteina C-reattiva e rischio cardiovascolare nelle popolazioni di prevenzione primaria e secondaria #cardiology #medici #medicina #medico

Pubblicata su JAMA una Revisione Sistematica e Meta-analisi relativa ai tassi di complicanze dei Cateteri Venosi Centrali. Circa il 3% dei posizionamenti di CVC è associato a importanti complicanze. Il fallimento del posizionamento si verifica in circa 20 casi per 1.000 cateteri posizionati. Altri tassi di complicanze nel posizionamento del CVC (per 1.000 cateteri) riguardano la cannulazione arteriosa, la puntura arteriosa e il pneumotorace. I tassi di complicanze legate all'uso del CVC (per 1.000 giorni-catetere) riguardano il malfunzionamento, le infezione e la TVP. È stato stimato che circa 30 pazienti su 1.000 con un CVC per 3 giorni sviluppano 1 o più complicanze gravi (incannulazione arteriosa, pneumotorace, infezione o TVP). L'uso della guida ecografica può ridurre rischi specifici tra cui la puntura arteriosa e il pneumotorace. Link: https://lnkd.in/ddJfsrKQ

Chi mi segue per indagare il ruolo della #innovazione in #sanità sa quanto mi interessi dovumentarmi su riviste come questa https://lnkd.in/dqhsyHhW per poi consentite a migliaia di professionisti di condividere anche con messaggi privati #dati ed #esperienze nel mio gruppo qui https://lnkd.in/edh2sxF

❓ Monitor cardiaco impiantabile: quante volte rileva aritmie cardiache non attese rispetto all’indicazione di impianto? 📄 I ricercatori del progetto Home Monitoring Expert Alliance hanno condotto un'analisi retrospettiva interessante su questo tema, guidata dal Dott. Massimiliano Maines e dal Dott. Francesco Rotondi, recentemente pubblicata sul Journal of Cardiovascular Medicine. Ecco i principali risultati: ✔ In una popolazione ‘real-life’ impiantata con monitor cardiaco, circa il 25% dei pazienti ha ricevuto un intervento medico guidato dalla diagnosi del dispositivo entro un anno dall’impianto. ✔ Le diagnosi di bradiaritmie in pazienti impiantati per stroke criptogenico e quelle di fibrillazione atriale in pazienti impiantati per sincope sono le diagnosi inattese più frequenti. ℹ Per saperne di più, leggi l'articolo completo su Journal of Cardiovascular Medicine: https://lnkd.in/dyE4CQEi

Stime del rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica utilizzando le equazioni di previsione del rischio di eventi di malattia cardiovascolare #medici #medico #medicina #cardiology

#cardiology #medico #medici #medicina Ferro per via endovenosa per insufficienza cardiaca, definizioni di carenza di ferro e risposta clinica: lo studio IRONMAN

https://lnkd.in/dAr-Ha4i  •Sebbene gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio-2 (SGLT2i) aumentino il rischio di infezioni genitali micotiche (MGI) e possibilmente di infezioni del tratto urinario (UTI), i loro benefici cardiovascolari nei pazienti con insufficienza cardiaca superano di gran lunga tali rischi.•I pazienti che ricevono SGLT2i dovrebbero essere istruiti sulle misure per ridurre il rischio di MGI/UTI.•Per quanto riguarda le MGI/UTI, poche condizioni (MGI/UTI attuali o ricorrenti; malattia renale policistica dell'adulto) precludono l'inizio del SGLT2i.•Se si verifica una MGI/UTI non complicata, non è necessaria l’interruzione riflessiva di SGLT2i.•Se gli SGLT2i venissero interrotti per MGI/UTI, dovrebbero essere fatti dei piani per riavviarli.

𝑺𝒊𝒔𝒕𝒆𝒎𝒂 𝑷𝒐𝒄𝒕, 𝒔𝒕𝒖𝒅𝒊𝒐 𝒔𝒖𝒊 𝒄𝒂𝒔𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒊𝒏𝒇𝒂𝒓𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝑷𝒓𝒐𝒏𝒕𝒐 𝒔𝒐𝒄𝒄𝒐𝒓𝒔𝒐 📰 𝖲𝗎𝗅𝗅𝖺 𝗋𝗂𝗏𝗂𝗌𝗍𝖺 𝗂𝗇𝗍𝖾𝗋𝗇𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖺𝗅𝖾 "𝖢𝗅𝗂𝗇𝗂𝖼𝖺𝗅 𝖢𝗁𝖾𝗆𝗂𝗌𝗍𝗋𝗒 𝖺𝗇𝖽 𝖫𝖺𝖻𝗈𝗋𝖺𝗍𝗈𝗋𝗒 𝖬𝖾𝖽𝗂𝖼𝗂𝗇𝖾" è 𝗌𝗍𝖺𝗍𝗈 𝗉𝗎𝖻𝖻𝗅𝗂𝖼𝖺𝗍𝗈 𝗂𝗅 𝗅𝖺𝗏𝗈𝗋𝗈 𝗌𝖼𝗂𝖾𝗇𝗍𝗂𝖿𝗂𝖼𝗈 𝖼𝗈𝗈𝗋𝖽𝗂𝗇𝖺𝗍𝗈 𝖽𝖺𝗀𝗅𝗂 𝗌𝗉𝖾𝖼𝗂𝖺𝗅𝗂𝗌𝗍𝗂 Vincenzo De Iuliis 𝖾 Sofia Chiatamone Ranieri 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖴𝗈𝖼 𝖽𝗂 𝖯𝖺𝗍𝗈𝗅𝗈𝗀𝗂𝖺 𝖢𝗅𝗂𝗇𝗂𝖼𝖺 𝗂𝗇 𝖼𝗈𝗅𝗅𝖺𝖻𝗈𝗋𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖼𝗈𝗇 Anna Rita Gabriele 𝖽𝗂𝗋𝖾𝗍𝗍𝗈𝗋𝖾 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖴𝗈𝖼 𝖯𝗋𝗈𝗇𝗍𝗈 𝖲𝗈𝖼𝖼𝗈𝗋𝗌𝗈 𝖾 𝖮𝖻𝗂 𝖾 Donatello Fabiani 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖴𝗈𝖼 𝖢𝖺𝗋𝖽𝗂𝗈𝗅𝗈𝗀𝗂𝖺 𝖾𝖽 𝖴𝗍𝗂𝖼 𝖽𝗂 𝖳𝖾𝗋𝖺𝗆𝗈 (𝘢𝘭𝘭'𝘦𝘱𝘰𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘰) . 📚 𝘓𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘰 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘩𝘢 𝘷𝘢𝘭𝘶𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘯𝘤𝘦 𝘢𝘯𝘢𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢 𝘗𝘰𝘤𝘵 𝘪𝘯 𝘶𝘴𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘗𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘚𝘰𝘤𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘥𝘰𝘴𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘰𝘯𝘪𝘯𝘢 𝘐 𝘶𝘭𝘵𝘳𝘢𝘴𝘦𝘯𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 - 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘰𝘥𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘶𝘨𝘭𝘪𝘰 2022 𝘯𝘦𝘭 𝘗𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘚𝘰𝘤𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘔𝘢𝘻𝘻𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘛𝘦𝘳𝘢𝘮𝘰 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘰𝘴𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘰𝘯𝘪𝘯𝘢 𝘪𝘯 8 𝘮𝘪𝘯𝘶𝘵𝘪 𝘥𝘶𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘵𝘳𝘪𝘢𝘨𝘦, 𝘳𝘪𝘥𝘶𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘪 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘢𝘨𝘯𝘰𝘴𝘪 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘢𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘰. 𝘓'𝘢𝘯𝘢𝘭𝘪𝘴𝘪 è 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘦𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘶 966 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘭𝘢𝘣𝘰𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘦 𝘤𝘭𝘪𝘯𝘪𝘤𝘪 𝘦 𝘩𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘤𝘳𝘪𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘢𝘨𝘯𝘰𝘴𝘪 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘢𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘰 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦. 𝘐 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘶𝘯’𝘦𝘭𝘦𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘤𝘤𝘶𝘳𝘢𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘪𝘢𝘨𝘯𝘰𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢. 👨🏻🔬 👩🏻🔬 𝖲𝗂 𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝖺 𝖽𝖾𝗅 𝗉𝗋𝗂𝗆𝗈 𝗅𝖺𝗏𝗈𝗋𝗈 "𝗋𝖾𝖺𝗅 𝗅𝗂𝖿𝖾" 𝗌𝗎𝗅 𝗇𝗎𝗈𝗏𝗈 𝖺𝗇𝖺𝗅𝗂𝗓𝗓𝖺𝗍𝗈𝗋𝖾 𝖯𝗈𝖼𝗍 𝖽𝖺 𝗉𝗈𝖼𝗈 𝗂𝗆𝗆𝖾𝗌𝗌𝗈 𝗌𝗎𝗅 𝗆𝖾𝗋𝖼𝖺𝗍𝗈 𝖾𝖽 è 𝗌𝗍𝖺𝗍𝗈 𝖿𝗋𝗎𝗍𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝗎𝗇 𝗅𝖺𝗏𝗈𝗋𝗈 𝖽𝗂 𝗌𝗊𝗎𝖺𝖽𝗋𝖺 𝗍𝗋𝖺 𝗉𝗋𝗈𝖿𝖾𝗌𝗌𝗂𝗈𝗇𝗂𝗌𝗍𝗂 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖠𝗌𝗅 𝖽𝗂 𝖳𝖾𝗋𝖺𝗆𝗈. #aslteramo #sanità #patologiaclinica #prontosoccorso #cardiologia #poct 👇🏻 leggi l'articolo sotto

Condividiamo una novità importante dalla Ricerca Scientifica: Terapie antinfiammatorie e Proteina C-reattiva (CRP) nei pazienti con #malattiacardiovascolare. Il Prof. ALBERICO CATAPANO, la Dott.ssa Federica Galimberti, dell'IRCCS #MultiMedica, la Prof.ssa Manuela Casula, la Dott.ssa Elena Olmastroni e la Dott.ssa Sining Xie dell' Università degli Studi di Milano, hanno condotto uno studio innovativo sull'impatto delle terapie antinfiammatorie sui livelli di proteina C-reattiva (CRP) nei pazienti con malattia cardiovascolare. Sottolineano il Prof. Catapano e la Dott.ssa Galimberti: "Siamo lieti di condividere i risultati del nostro ultimo studio, che ha analizzato l'effetto delle terapie antinfiammatorie sui livelli di proteina C-reattiva (CRP) nei pazienti con malattia cardiovascolare. Considerato il ruolo dell'infiammazione nelle malattie aterosclerotiche, sono state valutate diverse terapie antinfiammatorie per ridurre il rischio cardiovascolare, fino alla recente approvazione di #colchicina a basso dosaggio negli Stati Uniti. La network metanalisi che abbiamo condotto indica che l'aggiunta di colchicina alle #statine riduce significativamente i livelli di CRP rispetto alle statine da sole, ma senza differenze significative a quanto ottenuto dall'aggiunta di ezetimibe o acido bempedoico." Per maggiori dettagli, vi invitiamo a leggere il nostro paper pubblicato su JIM - Journal of Internal Medicine! #gruppomultimedica #irccsmultimedica #ricercascientifica #infiammazione #CRP

A questo punto, ci metterei la mano sul fuoco. La miosina è una proteina contrattile presente nei muscoli scheletrici, cardiaci e lisci. Come autoantigene, può essere coinvolta in diverse condizioni autoimmuni, tra cui la miosite autoimmune e la miocardite autoimmune. Quando le cellule muscolari sono danneggiate, ad esempio a causa di un'infezione (o tossine come Spike) o di un attacco autoimmune, la miosina può essere rilasciata nel circolo sanguigno. Questo rilascio può avvenire a seguito della necrosi delle cellule muscolari o a causa di una perdita di integrità della membrana cellulare. Una volta rilasciata nel circolo sanguigno, la miosina può essere rilevata dal sistema immunitario. Le cellule del sistema immunitario coinvolte nel riconoscimento e nel processo di presentazione dell'antigene includono le cellule dendritiche, che giocano un ruolo fondamentale nel captare e processare gli antigeni, e i macrofagi, che possono essere coinvolti nella fagocitosi e nella presentazione dell'antigene tramite il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC). Le cellule del sistema immunitario, specialmente i linfociti T, subiscono un processo di priming quando vengono esposte alla miosina presentata dalle cellule presentanti l'antigene. Questo priming è cruciale per avviare una risposta immunitaria specifica contro la miosina e le cellule che la presentano. Gli anticorpi possono anche svolgere un ruolo nella risposta immunitaria contro la miosina (“miosite”). Possono essere prodotti dai linfociti B in risposta alla presenza di miosina e possono legarsi specificamente a essa per neutralizzarla o segnalare la sua distruzione da parte di altre cellule del sistema immunitario. [Sono un marker di miosite; si può manifestare “nefropatia da miosina”: andrebbe ricercata nelle autopsie.] Le cellule CD4 e CD8 sono due sottotipi di linfociti T che possono essere coinvolti nella risposta immunitaria contro la miosina. Le cellule CD4, o linfociti T helper, possono fornire assistenza nella coordinazione della risposta immunitaria, aiutando altre cellule del sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule che presentano la miosina. [Ma sono poco rilevanti, se non per la produzione di anticorpi, che annrebbero ricercati ai fini diagnostici.] Le cellule CD8, o linfociti T citotossici, possono essere direttamente coinvolte nella distruzione delle cellule bersaglio, come le cellule che presentano la miosina (il cuore e i muscoli scheletrici), contribuendo così al cronicizzarsi e perpetuarsi del danno. Quando riprodotta sperimentalmente nell’animale, ne consegue una “miocardite fulminante”. Axelrod, M.L., et al., T cells specific for α-myosin drive immunotherapy-related myocarditis. Nature, 2022. 611(7937): p. 818-826 [ https://lnkd.in/dxxS2MSx ] https://lnkd.in/dxxS2MSx