La crisi dei rifiuti da pannelli solari si avvicina all’Australia più velocemente del previsto Entro due o tre anni potrebbero accumularsi in discarica troppi pannelli solari a fine vita per la mancanza di impianti adeguati alla gestione. Il riciclo dei pannelli solari a fine vita si rivela inefficace nel recuperare i materiali più preziosi, secondo un nuovo studio dell’Università del New South Wales in Australia. Non è più il 2030 l’anno in cui l’industria del fotovoltaico raggiungerà il punto critico nella produzione di rifiuti. I pannelli solari a fine vita saranno troppi già nei prossimi due o tre anni, secondo il libro bianco pubblicato dall’università. Se la produzione dei pannelli fotovoltaici continuerà a crescere come previsto, si prevede un esaurimento delle riserve mondiali di argento in sole due decadi. Attualmente, la massa installata supera già i 4 milioni di tonnellate e questa cifra crescerà significativamente nei prossimi anni. Mentre l’Europa sta già agendo per affrontare il problema, con un emendamento alla direttiva sui RAEE che impone ai produttori di gestire i rifiuti, in Australia mancano ancora normative specifiche sul fine vita dei pannelli solari. La potenziale crisi dei rifiuti nel settore è attribuibile alla mancanza di regolamenti che vietino lo smaltimento in discarica e ai costi elevati associati al riciclo dei pannelli. Attualmente, la maggior parte dei pannelli solari viene riciclata solo in parte, con tecnologie inadeguate per estrarre materiali preziosi come silicio, argento e rame. Il libro bianco propone una tabella di marcia di 12 anni per affrontare questa sfida, con lo sviluppo di tecnologie avanzate per il riciclo, la creazione di impianti dedicati e l’istituzione di un programma di gestione responsabile del ciclo di vita dei pannelli solari. Il problema è globale e richiede un impegno immediato. In alcuni paesi sono state avviate linee di riciclo pilota, ma nessun impianto è ancora in grado di recuperare adeguatamente i materiali incapsulati nei moduli. La sfida tecnica principale è quella di separare questi materiali in modo efficace, per garantire un riciclo completo e sostenibile. #CrisiRifiuti #PannelliSolari #Riciclo #Fotovoltaico #Australia #Sostenibilità #Ambiente #Normative #Ricerca #Tecnologia #Innovazione #Responsabilità #Risorse
Post di Christian McLaren
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Entro due o tre anni potrebbero accumularsi in discarica troppi pannelli solari a fine vita per la mancanza di impianti adeguati alla gestione (Rinnovabili.it) – Non è più il 2030 l’anno in cui l’industria del fotovoltaico raggiungerà il punto critico nella produzione di rifiuti. I pannelli solari a fine vita saranno troppi già nei prossimi due o tre anni, secondo un libro bianco pubblicato dall’Università del New South Wales in Australia. Se la produzione dei pannelli fotovoltaici dovesse aumentare come previsto, infatti, lo studio prevede un esaurimento delle riserve mondiali di argento in sole due decadi. Oggi la massa installata è superiore ai 4 milioni di tonnellate, ma crescerà molto nei prossimi anni. L’Europa sta correndo per tentare di prendere il problema “per il manico” il prima possibile. Lo scorso 4 marzo, infatti, i Ministri dell’Energia hanno approvato un emendamento alla direttiva sui RAEE che impone ai produttori di gestire questi specifici rifiuti accollandosi i costi di smaltimento. Ma per l’Australia, mercato importante per il fotovoltaico residenziale, mancano ancora normative specifiche sul fine vita. La potenziale crisi dei rifiuti prodotti dal settore è attribuibile a due fattori principali: la mancanza di regolamenti che vietino lo smaltimento dei pannelli solari in discarica e i costi elevati associati al riciclo dei pannelli. Attualmente, la maggior parte dei pannelli solari viene riciclata solo in parte, con una mancanza di tecnologie adeguate per estrarre materiali preziosi come silicio, argento e rame. 12 anni per evitare la crisi Il libro bianco propone quindi una tabella di marcia di 12 anni per affrontare questa sfida, che include lo sviluppo di tecnologie avanzate per il riciclo dei materiali, la creazione di impianti dedicati e l’istituzione di un programma di gestione responsabile del ciclo di vita dei pannelli solari. Quest’ultimo potrebbe essere introdotto già nel 2025 e punterebbe a incentivare il riciclo e rendere i produttori finanziariamente responsabili per lo smaltimento dei pannelli. Esattamente come ha fatto l’Unione Europea. Il problema australiano è lo stesso che si registra in tutto il mondo. In alcuni paesi sono state installate linee di riciclo pilota, ma si limitano a recuperare il telaio in alluminio, la scatola di giunzione contenente rame ed eventualmente il pannello frontale in vetro. Nessun impianto è attualmente in grado di recuperare adeguatamente i materiali incapsulati nei moduli. La sfida tecnica principale è quella di separare adeguatamente questi materiali, ciascuno dei quali ha un’elevata purezza e un valore di rivendita in grado di finanziare l’attività di riciclo. #winwaste #sostenibilità #ricycle #ecology #endofwaste #RICICLARE #economiacircolare #ambiente #RIFIUTI #circulareconomy #recycling #greeneconomy #fotovoltaico #solare #pannellisolari
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Non è più il 2030 l’anno in cui l’industria del #fotovoltaico raggiungerà il punto critico nella produzione di #rifiuti. ☀️ I #pannellisolari a fine vita saranno troppi già nei prossimi due o tre anni, secondo un libro bianco pubblicato dall’Università del New South Wales in Australia. 🔎 Se la produzione dei pannelli fotovoltaici dovesse aumentare come previsto, infatti, lo studio prevede un esaurimento delle riserve mondiali di argento in sole due decadi. Oggi la massa installata è superiore ai 4 milioni di tonnellate, ma crescerà molto nei prossimi anni. 🌍 L’Europa sta correndo per tentare di prendere il problema “per il manico” il prima possibile. 🗓️ Lo scorso 4 marzo, infatti, i Ministri dell’Energia hanno approvato un emendamento alla direttiva sui RAEE che impone ai produttori di gestire questi specifici rifiuti accollandosi i costi di smaltimento. 🛑 Ma per l’Australia, mercato importante per il fotovoltaico residenziale, mancano ancora normative specifiche sul fine vita. #Rinnovabilinews #energia #rinnovabili #solare #fotovoltaico #energiasolare #pannellisolari #cellesolari #economiacircolare #inquinamento
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Un argomento importante. #riuso e #riciclo dei pannelli #fotovoltaici arrivati alla fine della loro funzione. In UE si definiscono le linee guida per il loro corretto smaltimento.
Fotovoltaico sostenibile in UE e fine vita dei pannelli
infobuildenergia.it
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🌍 Lo Sapevi? 🌞 Molti non sanno che, se smaltiti in modo inappropriato, alcuni materiali presenti nei pannelli solari possono diventare dannosi per l’ambiente. 🛑 Componenti chimici come piombo e cadmio, presenti all’interno dei pannelli, possono essere rilasciati nell’ambiente, contribuendo all’inquinamento di suolo e acque. 🌱💧 🔄 Ecco perché è fondamentale riciclare i pannelli solari in modo corretto e sostenibile, proteggendo il nostro pianeta e riducendo i rischi ambientali. Noi di Riciclo Fotovoltaico Sicilia ci impegniamo a garantire un ciclo di smaltimento sicuro e rispettoso dell’ambiente! 💚♻️ #Sostenibilità #RicicloFotovoltaico #AmbientePulito #EconomiaCircolare #EnergiaRinnovabile #ProtezioneAmbientale
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☀️ Pannelli fotovoltaici al posto delle discariche abusive! L’idea 💡 è questa e sembra accontentare proprio tutto, con i primi progetti già avviati anche in Italia. 🇮🇹 Quali sono i vantaggi principali? ✅ -1. Si rimuovono rifiuti potenzialmente tossici e si bonifica l’intera area dell’ex discarica. - 2. L’installazione dei pannelli contribuisce alla produzione di energia pulita da cui possono trarre approvvigionamento energetico anche le comunità vicine. Ma non è tutto! ✋ La possibilità di installare pannelli dove un tempo sorgevano discariche abusive, ben si adatta al malumore 😵 di quanti non vorrebbero vedere distese di pannelli sui terreni agricoli, privilegiando tetti, autostrade e aree abbandonate. Come nel caso delle ex discariche. Infine, ma non per ordine di importanza, questi progetti determinano un impatto ambientale 🌱 due volte positivo: oltre che eliminare una fonte di contaminazione 🗑️ (la discarica a cielo aperto), si previene ulteriore inquinamento atmosferico fornendo alla comunità energia elettrica a zero emissioni. ⚡️ Vi lasciamo un approfondimento su questo tema sul nostro magazine: 👇🏻 https://lnkd.in/dh29X77r
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SOLARE: AUMENTANO LE TECNOLOGIE DI RICICLO, SFATANDO IL MITO DELLE "DISCARICHE DI PANNELLI" ARRIVA IL RICICLO DELLE COMPONENTI A FINE VITA (fonte HDgreen) Alcuni impianti stanno effettivamente arrivando all’età pensionabile, in parte perché se si parla spesso di start-up europee per la produzione di pannelli o turbine e pale eoliche La ricerca si è posta questo problema (evitare discariche a cielo aperto e recuperare i materiali preziosi che costituiscono soprattutto i moduli solari) da diverso tempo, arrivando ad offrire un ventaglio di soluzioni diverse. Tutte incentrate sulla massima efficienza e sostenibilità del processo adottato. Lo smaltimento dei moduli solari arrivati a fine vita è un “non problema”, perché già oggi abbiamo diverse opzioni da poter attuare per recuperare le componenti presenti nei pannelli, alcune progettate da realtà italiane Iniziamo intanto a dire da cosa sono composti i moduli, nella maggior parte dei casi: vetro, silicio, argento, plastica, rame e alluminio. Nessuno di questi materiali è tossico, sono tutti di uso comune e largamente riciclati. Quindi, per quale motivo recuperare queste componenti da un vecchio modulo solare dovrebbe essere tanto più difficile di, ad esempio, riciclare il vetro buttato dentro la campana per la raccolta differenziata? La ricerca del settore ha iniziato a rispondere non solo a queste domande, ma anche alle future esigenze del mercato legato alle FER, da diverso tempo, recentemente andando letteralmente a sfatare il mito delle future discariche a cielo aperto. Fra gli studi pubblicati dopo revisione paritaria su importanti riviste scientifiche, come Nature, uno dei più recenti è Unfounded concerns about photovoltaic module toxicity and waste are slowing decarbonization (Ottobre 2023).
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🌍 L’Economia Circolare: La Vera Sfida dei Prossimi Anni! ♻️ Nel mondo di oggi, mentre tutti parlano di sostenibilità, pochi si stanno ponendo il problema di cosa fare quando gli impianti fotovoltaici arriveranno a fine vita. L’energia solare è il futuro, ma cosa accadrà ai milioni di pannelli che dovremo smaltire nei prossimi decenni? 🌞🔋 💡 Riciclo Fotovoltaico Sicilia si pone al centro di questa sfida. Non stiamo solo parlando di gestire rifiuti, ma di creare un modello che trasforma questi rifiuti in risorse preziose. Vetro, alluminio, silicio – tutto può essere riutilizzato, contribuendo all’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale. 🚀♻️ 🔧 Perché è importante agire adesso? • Il numero di pannelli a fine vita è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni. 📈 • Un approccio di economia circolare riduce le emissioni di CO2 e crea nuove opportunità di lavoro e innovazione. 💼 • Nessuno sta affrontando questa sfida con la visione di lungo termine che stiamo sviluppando. 💚 Siamo pronti a trasformare il riciclo in una risorsa per la Sicilia e oltre. 🌱 Il futuro del green passa anche dalla gestione intelligente dei rifiuti del solare. Sei con noi? 🌍🤝 #EconomiaCircolare #RicicloFotovoltaico #GreenEconomy #EnergieRinnovabili #Sostenibilità #FuturoGreen #SiciliaInnovativa #RegioneSiciliana
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PER UNA TRANSIZIONE ECOLOGICA INTELLIGENTE SI DEVE INVESTIRE ANCHE NEL RIMBOSCHIMENTO!!! Mediamente un albero adulto in un bosco abbatte fino a 50 kg di CO2 all’anno, circa 20 in un bosco urbano, al valore tendenziale a breve di 100 euro di valore per tonnellata di CO2 abbattuta, si avrebbe un vantaggio di 2,5 euro per albero all’anno. Ad esempio con 100 milioni di nuovi alberi in Italia si avrebbe in pochi anni un beneficio economico botanico di 250 milioni di euro all’anno dai soli alberi, ma se consideriamo il sottobosco e le rinascenze il valore potrebbe arrivare prossimo a mezzo miliardo di euro l’anno. Si aggiungono i benefici economici negli anni dal legname prodotto per vari usi e per l’"intangible asset" dal beneficio ricreativo, psicologico e salutare, per le essenze vegetali e il panorama per i fruitori, oltre che per gli animali. Data la confusione nella PA solo un intervento da parte del Governo potrebbe dare le indicazioni comuni da seguire per raggiungere un obiettivo a valenza nazionale e con 100 milioni di alberi si abbatterebbero 5 milioni di tonnellate di CO2, UN CONTRIBUTO CONCRETO ALLA LOTTA CONTRO IL RISCALDAMENTO TERRESTRE. Clima: S&P, prezzo Co2 Ue sopra 100 euro a tonnellata nel 2025 https://lnkd.in/dH9aWHmR. Un beneficio economico che la PA potrebbero impiegare in nuova manodopera e/o per impegnare in lavori socialmente utili soggetti che ne avrebbero la possibilità e che oggi sono penalizzati! Piantare comunque 100 milioni di alberi non arriverebbe a compensare il contributo dei boschi incendiati in maniera dolosa e quindi sarebbe opportuno provvedere anche al rimboschimento delle aree soggette a incendi. Per evitare gli incendi va fatta prevenzione. OVVIAMENTE QUESTO NON DEVE SOSTITUIRE GLI ALTRI INTERVENTI PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2 MA AFFIANCARLI. Ridurre le emissioni di CO2 non significa solo contrastare i contributo al riscaldamento terrestre ma anche ridurre emissioni “compagne” della CO2 che danneggiano l’ambiente e l’uomo contribuendo alle patologie respiratorie e cancerogene. Ma ovviamente bisognerà fare attenzione a non esporsi a scandali come di recente acclarato. https://lnkd.in/ecxk6Ftc https://lnkd.in/eq8PKVu7 https://lnkd.in/e2T3G46y Qualcuno dirà che non è vero ma resta il fatto che negli ultimi decenni il decoro urbano e il verde pubblico diciamo eufemisticamente sono stati trascurati!!!
Clima: S&P, prezzo Co2 Ue sopra 100 euro a tonnellata nel 2025 - Finanza & Impresa - Ansa.it
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Se compariamo la produzione di cemento ad una Nazione del mondo, sarebbe il terzo più grande emettitore subito dopo la Cina e gli Stati Uniti. 📌 Paradossale eppure questo settore produttivo è responsabile dell’8% delle emissioni di anidride carbonica. Ma se potessimo convertire la CO2 in un elemento utile alla produzione di un cemento più ecologico? 🔎 Sono moltissimi oggi gli studi e le ricerche che cercano soluzioni alternative per il materiale più utilizzato sulla terra dopo l’acqua. 🛑 Eliminare il calcestruzzo, e di conseguenza il cemento, è impossibile: ogni anno ne vengono gettati circa 14 mld di mc, 150 tonnellate al secondo. Però ridurre il suo peso ambientale è possibile sin da ora. 📣 Lo testimonia anche la Global Cement and Concrete Association (GCCA), il movimento nato nel 2020 e che raccoglie 40 dei più grandi produttori di cemento e cls al mondo. 👉 Nella sua Road Map, l’associazione si è posta quale obiettivo la decarbonizzazione del processo produttivo di questo materiale entro il 2050. ✅ Per farlo agiranno su molteplici fronti: partiranno dalla riduzione delle emissioni di CO2 derivate dal cemento, elimineranno l’uso dei combustibili fossili nei processi produttivi e svilupperanno nuovi metodi per la cattura della CO2. #Rinnovabilinews #ricerca #edilizia #scienza #ricerca #architettura #materiali #riciclo #inquinamento #economiacircolare #ambiente #sostenibilità
Convertire la CO2 in cemento green: in California il primo progetto | Rinnovabili
https://www.rinnovabili.it
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