Post di CMG Swiss

📢 Ma a cosa servono le polizze di tutela legale? 📢 Ma a cosa servono le polizze D&O? 📢 E se esternalizzo le funzioni? Ecco un ripasso di alcuni principi che, benché noti agli addetti ai lavori, è sempre bene riprendere in mano quando ci approcciamo al mondo degli infortuni sul lavoro. In B-For Srl lavoriamo ad un approccio multidisciplinare al rischio: l'ufficio assunzione e l'ufficio sinistri lavorano insieme all'ufficio rischi. Solo così si riesce ad offrire il valore aggiunto che giustifica la scelta tra un bravo consulente e un bravo - ma semplice - broker.

Modello 231 e aspetti di responsabilità

Sulla revoca e sulla nomina degli amministratori di società pubbliche da parte dei Sindaci neoeletti

🦺 La Cassazione: il CdA responsabile per la sicurezza sul lavoro, anche in presenza di deleghe 📌 Responsabilità del Consiglio di Amministrazione: La Cassazione, con la sentenza n. 40682/2023, ha confermato la condanna per omicidio colposo a carico di tutti i membri del CdA di una società edile. Un operaio era deceduto a causa di gravi errori nelle fasi di produzione e installazione di lastre di cemento armato. ⚠️ Gravi carenze organizzative: Nonostante la presenza di deleghe di funzione e gestione, la Cassazione ha ritenuto che le gravissime carenze organizzative fossero imputabili al CdA. 💼 Deleghe non esonerano da responsabilità: La Corte ha sottolineato che il CdA ha il compito di gestire il rischio e vigilare sull'andamento della gestione, anche in caso di deleghe. 🏭 Priorità al profitto sulla sicurezza: È emersa una chiara politica aziendale che anteponeva i tempi di consegna alla sicurezza dei lavoratori. 👨⚖️ Conseguenze: La sentenza conferma l'importanza della sicurezza sul lavoro e la responsabilità del CdA nel garantire un ambiente di lavoro sicuro, anche quando sono presenti deleghe di funzioni. #FIMCISL #SicurezzaSulLavoro #ResponsabilitàCdA #Deleghe #Cassazione #Lavoro #Diritto

La responsabilità del CdA è stata trattata anche in passato da altre sentenze (es. 2013). 🕵♂️ Il punto è sostanzialmente che, in caso di delega (art.16 dlgs 81/08) resta "in capo a chi ha delegato" l'obbligo di vigilanza sull'operato di chi l'ha ricevuta. In mancanza di vigilanza, quindi, può scattare la "culpa in vigilando". Non solo, preliminarmente, chi la riceve deve averne i requisiti di capacità e professionalità, altrimenti si può ricadere nella "culpa in eligendo" (cioè aver scelto male il professionista). 📝 In questo caso la responsabilità del CDA nasce dal fatto che l'evento, per i giudici, si sia verificato per "carenza di procedimentalizzazione ed organizzazione ", cioè totale assenza di programmazione nelle attività/procedure di controllo che ha coinvolto l'intero processo produttivo . ⏳️Prioritari, in questo caso, i tempi di consegna a scapito -purtroppo- della sicurezza sul lavoro. 💰Tipico, nel mondo del dlgs 231/01, che ad esempio le priorità economiche siano ritenute "interesse o vantaggio" aziendale, requisiti che possono far scattare responsabilità da 231.

Il lavoratore che agisce nel ruolo di RLS non è soggetto al vincolo di subordinazione e si pone su un piano paritario con il datore di lavoro. Pertanto, le critiche anche aspre veicolate agli organi di stampa (nei limiti di correttezza e veridicità) sono consentite e non autorizzano un provvedimento disciplinare. Nel mio articolo su Il Sole 24 Ore analizzo questa interessante pronuncia della Suprema Corte.

Le provinciali del Sindacato Nazionale Agenti dopo 12 anni dell'era Demozzi sono come case vuote ed abbandonate. Il primo presidio della base degli agenti non riesce più a coinvolgere gli iscritti... Questa è la realtà che va sottaciuta perchè è una realtà che danneggia la categoria... Capite c'è un enorme problema ma deve essere nascosto sotto il tappeto perchè altrimenti al di fuori si fa una brutta figura e soprattutto questa Associazione perde credibilità..... Una volta o l'altra gli iscritti taciti e sonnolenti si faranno la domanda .... ma perchè verso la quota ? Per i servizi ? Per la tutela legale? .. Perchè sono coinvolto in una crescita? a voi la risposta

L’inarrestabile corsa alla criminalizzazione del Governo “garantista” Gli Avvocati Francesco Bianchi e Francesco Compagna ci hanno proposto una riflessione, che volentieri pubblichiamo ringraziandoli, sull'irresistibile impulso della maggioranza al governo del Paese ad affrontare emergenze sociali vere o presunte sempre e soltanto con lo strumento penale. Dal canto nostro, ci limitiamo ad osservare che questa innegabile tendenza sembra appartenere non solo a quest'ultima stagione e non solo all'attuale maggioranza, risultando piuttosto un trend di lungo periodo al cui fascino seduttivo ed alla cui resa elettorale ben pochi riescono a sottrarsi.

Passeranno questi giorni tristi e tutto tornerà come prima. Purtroppo. 4.000 (quattromila) Ispettori del Lavoro in tutta Italia. A fronte di 4.500.000 (quattro milioni e mezzo) di imprese. Ma di cosa stiamo parlando? Solo per controllare un cantiere come quello di Firenze, dov'è accaduta la disgrazia, tra l'ispezione vera e propria, l'analisi della documentazione, l'identificazione delle persone che stanno operando, la redazione dei verbali, la contestazione di eventuali irregolarità, l'invio di eventuali notizie di reato alla Procura competente, solo per queste attività occorrono una ventina di ispettori. E intere settimane di lavoro. come si può pensare che 4.000 Ispettori possano bastare per l'intero territorio nazionale? Chi parla di nuove leggi, di inasprimento delle pene, non sa che le norme che regolano la materia nel nostro paese sono all'avanguardia. Occorre aumentare il numero di ispettori. La mia idea di istituire la nuova figura dell'ispettore del lavoro onorario potrebbe essere nell'immediato uno strumento per raddoppiare i controlli. Ma chi vuoi che dia retta a un povero bischero come me? Dio salvi il mondo.

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