📊 I dati ISTAT mostrano una realtà allarmante: la povertà assoluta colpisce oggi soprattutto i minori (13,8%), segnando un drammatico divario generazionale. Le famiglie numerose e monogenitoriali, specie nel sud Italia, sono particolarmente vulnerabili, così come quelle con un solo reddito. La condizione professionale gioca un ruolo chiave: nelle famiglie dove la persona di riferimento è operaio o disoccupato, la povertà raggiunge picchi del 23,9%. L’emergenza Covid e l’inflazione hanno aggravato il problema, lasciando molte famiglie e giovani in condizioni di crescente fragilità economica.
Post di CUORE SRL - Impresa Sociale
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Le persone in povertà assoluta sono 5,75 milioni - pari al 9,8% della popolazione - la percentuale più alta registrata negli ultimi 10 anni. L’Istat nel suo report annuale parla di un impoverimento generalizzato, che ha però colpito soprattutto le fasce meno abbienti
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https://lnkd.in/dbsdfKQW Povertà assoluta e spese per consumi Spesa delle famiglie in valori correnti ancora in aumento per l’inflazione Nel 2023, secondo le stime preliminari, la spesa media mensile cresce in termini correnti del 3,9% rispetto all’anno precedente. In termini reali invece si riduce dell’1,8% per effetto dell’inflazione (+5,9% la variazione su base annua dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo), senza particolari differenze tra le famiglie più o meno abbienti. Povertà assoluta familiare e individuale stabile Secondo le stime preliminari, nel 2023, le famiglie in povertà assoluta si attestano all’8,5% del totale delle famiglie residenti (erano l’8,3% nel 2022), corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui (9,8%; quota pressoché stabile rispetto al 9,7% del 2022). Invariata anche l’intensità della povertà assoluta a livello nazionale (18,2%). In peggioramento l’incidenza della povertà assoluta individuale al Nord Nel Nord, dove le persone povere sono quasi 136mila in più rispetto al 2022, l’incidenza della povertà assoluta a livello familiare è sostanzialmente stabile (8,0%), mentre si osserva una crescita dell’incidenza individuale (9,0%, dall’8,5% del 2022). Il Mezzogiorno mostra anch’esso valori stabili e più elevati delle altre ripartizioni (10,3%, dal 10,7 del 2022), anche a livello individuale (12,1%, dal 12,7% del 2022). Peggiora la condizione delle famiglie con p.r. lavoratore dipendente L’incidenza di povertà assoluta è stabile all’8,2% tra le famiglie con persona di riferimento (p.r.) occupata (interessando oltre 1 milione 100mila famiglie in totale). Da segnalare, però, un peggioramento rispetto al 2022 della condizione delle famiglie con p.r. lavoratore dipendente: l’incidenza raggiunge il 9,1%, dall’8,3% del 2022, riguardando oltre 944 mila famiglie. Nota. In data 25 marzo 2024 alle ore 11:50 il testo integrale in allegato è stato sostituito a causa della correzione di un refuso nella prima pagina dove si riporta il valore dell’intensità di povertà assoluta che è pari al 18,2% e non al 9,7% come erroneamente indicato.
Siamo più poveri rispetto a dieci anni fa? Un nuovo video
https://www.istat.it
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- L’aumento al Nord e al Centro – La #povertà assoluta, nella definizione dell’istituto di statistica, è l’impossibilità di sostenere la spesa necessaria per acquistare un paniere di beni e servizi essenziali per una vita accettabile. Il lieve aumento rispetto al 2022 dipende interamente dal peggioramento delle condizioni delle famiglie al #Nord e al #Centro - Più poveri tra i #lavoratori – Non solo: colpisce il fatto che, nel confronto con l’anno prima, la povertà sia cresciuta soprattutto tra le famiglie con persona di riferimento occupata – dal 7,7% all’8,2%, il valore più alto dell’intera serie storica – mentre è scesa dal 9 all’8,8% tra quelle con persona di riferimento non occupata. Il motivo? Sono scivolati in povertà ancora più lavoratori dipendenti con #salari insufficienti per arrivare a fine mese.
Povertà assoluta in aumento nel 2023: coinvolti 5,7 milioni di persone. Esplode l'indigenza tra i lavoratori dipendenti - Il Fatto Quotidiano
ilfattoquotidiano.it
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E’ record storico! Si tratta di dati drammatici e vergognosi, non degni di un Paese civile! La povertà assoluta, infatti, non resta affatto stabile, ma peggiora, raggiungendo un primato sia rispetto alla percentuale delle famiglie in povertà assoluta, l’8,4%, che supera il precedente primato del 2022 quando era 8,3%, sia rispetto al numero di famiglie, 2 mln e 217 mila contro 2 mln e 187 mila del 2022, sia rispetto al numero di individui, 5 milioni e 693 mila, che batte il dato del 2022 quando erano 5 mln e 674. L’unico valore apparentemente stabile, è la percentuale di individui poveri, 9,7%, ma solo grazie agli arrotondamenti, visto che nel 2023 è in realtà 9,73% mentre nel 2022 era ferma a 9,69%. Insomma, mai così tanti poveri assoluti nel nostro Paese” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commendato i dati Istat sulla povertà assoluta e in cui si riporta che la povertà assoluta è stabile.
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È il livello più alto di sempre, quello che emerge dalle stime preliminari dell’Istat diffuse lunedì. I minori coinvolti sono saliti a 1,3 milioni. Particolarmente preoccupante è l’esplosione della povertà estrema tra i nuclei in cui la persona di riferimento è un lavoratore dipendente: l’incidenza ha toccato il 9,1%, dall’8,3% del 2022, riguardando oltre 944mila famiglie.
Povertà assoluta in aumento nel 2023: coinvolti 5,7 milioni di persone. Esplode l'indigenza tra i lavoratori dipendenti - Il Fatto Quotidiano
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Cresce la #povertà assoluta in #Italia, con un impatto preoccupante sui #minori. Secondo i dati #Istat elaborati da Openpolis, oggi sono circa 1,3 milioni i #bambini e #ragazzi sotto i 18 anni colpiti da gravi difficoltà economiche. Le differenze regionali sono marcate: se al #Nord la povertà minorile incide per il 13%, nel #Mezzogiorno arriva al 15,5%. Anche la situazione lavorativa dei #genitori incide fortemente, mostrando che, nonostante un mercato del lavoro in crescita dal 2021, il numero di famiglie in difficoltà è in aumento. L’approfondimento su #ultimabozza ⬇
Miseria, salvare i nostri minori
https://ultimabozza.it
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Nel 2023 in Italia vivevano in povertà assoluta 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie. La povertà è un fenomeno che colpisce soprattutto le fasce della popolazione più giovani. Gli anziani sono quelli meno toccati.
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CONDIZIONI DI VITA. Nel 2023, il 22,8% della #popolazione è a rischio di #povertà o #esclusionesociale: valore in calo rispetto al 2022 (24,4%) a fronte di una riduzione della quota di popolazione a rischio di povertà, che si attesta al 18,9% (da 20,1% dell’anno precedente), e di un lieve aumento della popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (4,7% rispetto al 4,5%). Fonte: #istat Gli #Italiani a rischio povertà sono circa 13 milioni e la quota di #persone in gravi #difficoltà è in leggero aumento. È necessario un cambio di rotta e una buona dose di #educazionefinanziaria per scongiurare guai peggiori
Condizioni di vita e reddito delle famiglie - Anno 2023
istat.it
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Secondo ISTAT la distribuzione geografica della povertà assoluta nel 2023 rimane più marcata nel Mezzogiorno. La sostanziale stabilità della povertà assoluta in Italia risulta più incidente su alcune categorie. Un campanello di allarme per le istituzioni, anche alla luce delle difficoltà registrate dalle misure che hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza. #povertà
Povertà assoluta: nel 2023 cresce al Nord, tra i minori e nelle famiglie numerose
https://www.secondowelfare.it
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🏚️ Nel 2023, secondo i dati di Istat sono 5,7 milioni gli #italiani in condizione di povertà assoluta a causa dell’inflazione e del rialzo dei tassi di interesse. 🗺️ Vi sono, in particolare, differenze territoriali: cresce al nord il numero di italiani in condizione di #povertà assoluta, con un peggioramento per famiglie con figli minori e con, in casa (come persona di riferimento) un lavoratore dipendente. 👇🏼 Guarda il video per saperne di più. #inflazione #povertàassoluta
ISTAT: 5,7 milioni italiani in povertà assoluta nel 2023 - CreditNews
https://www.creditnews.it
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