Cybersecurity: meno vittime in Italia, ma triplicano gli attacchi al settore del retail
Secondo il report di Tinexta Cyber, Israele entra per la prima volta nella top 8 dei Paesi colpiti da attacchi informatici. E la tecnologia deepfake diventa sempre più accessibile
In Italia calano i casi di attacchi informatici, ma non va mai abbassata la guardia sul fenomeno, anche perché il 90% degli attacchi è causato da un errore umano e quindi, in teoria, prevenibile. Una visuale d’insieme sulla cybersecurity ce la offre il “Risk Report 2024” di Tinexta Cyber, che restituisce uno scenario ancora più difficile e frammentato. Aumenta ad esempio del 40% il numero dei gruppi criminali coinvolti, e aumenta anche il numero di Paesi oggetto di attacchi, ma nel contempo il primo semestre del 2024 ha registrato meno vittime individuali. Il Paese con la maggior quantità di attacchi restano gli Stati Uniti, seguiti da Regno Unito e Canada. Sorprende l’aumento di attacchi in Spagna (+32,6%) e soprattutto Israele, che entra per la prima volta nella top 8.
Uno dei punti critici della cybersicurezza è il deepfake, ovvero l’intelligenza artificiale generativa, strumento in grado di creare video in cui si riproducono la voce o le sembianze di qualcuno, simulando così rapimenti, estorsioni e pornografia. Le vittime sono spesso costrette dagli hacker a pagare una somma in denaro – o compiere determinate azioni – per evitare la pubblicazione in rete del materiale sensibile. E purtroppo questo tipo di tecnologia diventa sempre più accessibile.
“In un contesto in cui le minacce cyber si espandono, colpendo non solo le singole aziende ma intere filiere produttive, la capacità di risposta e resilienza diventa cruciale”, afferma Pierguido Iezzi di Tinexta Cyber. “In questo scenario, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale svolge un ruolo centrale: dal supporto alle organizzazioni nell'implementazione di misure di difesa avanzate alla definizione di un modello di resilienza condiviso, che tuteli la sovranità digitale del Paese. Si delinea così una nuova strategia capace di integrare la sicurezza operativa nella progettazione stessa delle infrastrutture e dei processi aziendali, garantendo la stabilità del sistema economico anche di fronte a scenari critici”.
C’è poi la questione ransomware, programmi che bloccano l’accesso ai contenuti di un dispositivo e per il cui “sblocco” viene chiesto un riscatto in denaro. Un problema che potrebbe ingigantirsi sempre più, dato che, secondo il report, entro il 2031 gli attacchi ransomware potrebbero causare danni per oltre 265 miliardi di dollari. In Italia ci sono stati 70 attacchi ransomware nel primo semestre del 2024, di cui il 69% al Nord, per un totale di circa 15mila GB di dati compromessi. Il fenomeno ha colpito soprattutto il settore manufatturiero (20% del totale), ma preoccupa il dato triplicato del retail (dal 3% al 9%), probabilmente dovuto all’interesse crescente verso i dati personali di clienti e fornitori.
