📑 Mentre il comparto dello #shipping si sta ancora interrogando su quale sarà il combustile green del futuro (#ammoniaca, #GNL, propulsione elettrica etc.), dal 1° luglio è entrato in vigore il divieto di uso e trasporto di olio combustibile pesante (HFO) nell'Oceano Artico (Resolution MEPC.329(76) – Amendments to MARPOL Annex I). ⚠️ L'olio combustibile pesante è un residuo del processo di raffinazione del petrolio (simile al catrame) e costa circa il 30% in meno rispetto alle alternative. Fino al 2029 sono previste deroghe ad esempio per le navi dotate di un "protected fuel tank" e quelle battenti bandiera di uno dei paesi che si affacciano sull’Artico, come Russia, Stati Uniti e Norvegia. ⛔Peraltro proprio la Norvegia aveva già vietato l'HFO attorno all'arcipelago delle isole Svalbard e recentemente una compagnia di navigazione irlandese è stata sanzionata con un milione di corone norvegesi (pari a circa 74.000 euro) per aver navigato nelle acque delle Svalbard con olio combustibile pesante a bordo. BBC News #trasportomarittimo #dirittodelmare #combustibilifossili #hfo #decarbonizzazione #imo #marpol
Post di Davide Magnolia
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L'ennesima causa contro i produttori di combustibili fossili Cause di questo tipo sono servite a pochissimo in passato, e a mio modesto avviso continueranno a servire a ben poco Non perché il motivo di fondo sia sbagliato, sia chiaro Credo che piuttosto sia lo strumento della causa giuridica ad essere del tutto inadatto Da un lato è del tutto ragionevole chiedere conto dei danni a chi li ha causati. E questo se vogliamo vale per i vari spillamenti di petrolio o emissioni di gas metano in atmosfera Ma se parliamo di danni derivanti dall'utilizzo dei combustibili fossili, il legame tra produttori e danni diventa decisamente più opinabile Se i produttori non riuscissero a vendere i loro combustibili, probabilmente cambierebbero mestiere. Il problema non è (solo) l'estrazione dei combustibili stessi (al netto dei danni ambientali direttamente correlati), ma il loro utilizzo Ed è proprio sull'utilizzo che io vorrei che fosse focalizzata l'attenzione Perché non si portano in tribunale i tanti comportamenti che sprecano quantità enormi di energia, ad oggi ancora in larga parte fossile? In USA ci sarebbero migliaia di esempi, eppure nessuno neppure ne parla Quante aziende non prendono neppure in considerazione una revisione dei processi produttivi con l'obiettivo di ridurre le emissioni? Quante di esse vengono portate in tribunale per questo? Da un lato è facile incolpare della crisi climatica i produttori di combustibili fossili. Che sicuramente sono responsabili in maniera diretta di una parte di esse (quelle appunto direttamente legate al processo di estrazione, raffinazione e distribuzione, che non è certo marginale). Ma da qui ad attribuire loro la responsabilità per intero ci vedo decisamente una forzatura Ciò che trovo paradossale è che è una forzatura che permette di scaricarsi da una responsabilità che altrimenti sarebbe in parte anche individuale. Se la colpa è tutta loro, anche se io non ho fatto nulla per ridurre le emissioni, non è colpa mia Invece l'azione deve partire dal singolo. Se tutti avessimo acquistato un veicolo EV, i produttori di fossili potrebbero anche estrarre e raffinare il petrolio, causando le relative emissioni, ma tutte quelle correlate al loro effettivo utilizzo non ci potrebbero essere Poi va considerata anche l'applicazione pratica. Compagnie petrolifere di proprietà di stati esteri (la più grande del mondo, giusto per citarne una) non sarebbero tenute a pagare Sono curioso di vedere se si tratterà dell'ennesimo fallimento oppure se questa causa davvero porterà qualche cambiamento utile per la trasformazione energetica
Vermont Is Coming for Big Oil, Making It Pay for Decades of Climate Pollution
scientificamerican.com
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Sentenza storica della Corte europea dei diritti dell'uomo che accoglie il ricorso dell'Associazione anziane per il clima della Svizzera (Verein Klima Seniorinnen Schweiz) contro la Confederazione Svizzera in un caso molto mediatizzato grazie anche al sostegno di Greenpeace. Secondo la CEDU le autorità svizzere sono venute meno agli obblighi previsti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo in materia di cambiamenti climatici che garantiscono il diritto a una protezione effettiva contro i gravi effetti negativi del cambiamento climatico sulla vita, la salute, il benessere e la qualità della vita. Una decisione di principio ("Leiturteil") che suscita già un vivace dibattito in Svizzera e all'estero per le sue ripercussioni sulla politica climatica. È importante ricordare che la Corte europea dei diritti dell'uomo è un organo giurisdizionale internazionale, istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 1950 per assicurarne l'applicazione e il rispetto. Vi aderiscono tutti i 46 membri del Consiglio d'Europa. La Corte europea dei diritti dell'uomo non fa parte dell'Unione europea e non deve nemmeno essere confusa con la Corte di giustizia dell'Unione europea, che è un'istituzione dell'Unione europea.
Grand Chamber rulings in the climate change cases
echr.coe.int
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Cosa conta davvero per le emissioni. Non è che stiamo guardando (ancora una volta) dalla parte sbagliata? Penso ai costosissimi sforzi della UE per flagellare il suo misero zero virgola delle emissioni mondiali, e leggo questo articolo che evidenzia l'enorme impatto dei soli incendi del 2023 in un singolo Paese (se fosse un Paese, sarebbe il quarto emettitore di CO2 al mondo) E stiamo ovviamente considerando solo l'impatto sulle emissioni, perché poi ci sarebbe da considerare la perdita di organismi in grado di catturare in modo efficace e sostenibile la CO2 dall'aria (roba che la DAC se la sogna), la perdita di biodiversità, l'impatto ecologico, etc. I cambiamenti climatici favoriscono la diffusione degli incendi, che a loro volta alimenta i cambiamenti climatici, in una spirale che fatichiamo a spezzare anche perché siamo concentrati su altro Curiosamente vediamo gli incendi boschivi quasi come un frutto del caso o dell'avverso destino, quando invece in ancora troppi casi sono frutto di deliberate strategie o di colpevole incuria Ho l'impressione che sarebbe forse più facile e meno costoso investire seriamente per ridurre o eliminare queste emissioni, piuttosto che per ristrutturare in fretta e furia e senza le idee adeguatamente chiare interi settori economici
Canada’s 2023 wildfires produced more emissions than fossil fuels in most countries
technologyreview.com
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La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha emesso sentenze storiche sulla protezione ambientale: una svolta per diritti umani e cambiamento climatico. Nel caso Verein KlimaSeniorinnen Schweiz e altri contro la Svizzera, in particolare, la Corte ha riconosciuto il diritto alla protezione contro gli impatti negativi del cambiamento climatico. La CEDU ha stabilito che la Svizzera ha violato i diritti al rispetto della vita privata e familiare e all'accesso alla giustizia non adempiendo ai suoi obblighi di mitigare il cambiamento climatico. In generale, queste sentenze sottolineano l'urgenza di adottare misure efficaci per affrontare la crisi climatica e la responsabilità degli Stati nella protezione dell'ambiente e dei propri cittadini #sostenibilità #CEDU #cambiamentoclimatico #dirittiumani https://lnkd.in/ddkU2_Zi
Grand Chamber rulings in the climate change cases
echr.coe.int
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https://lnkd.in/dj3EYxZP In data odierna la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo si è pronunciata sul caso Verein KlimaSeniorinnen Schweiz and Others v. Switzerland, nel quale un gruppo di «donne» e «anziane» svizzere hanno contestato allo Stato svizzero di non aver adottato misure giuridiche idonee a proteggere la loro salute dagli impatti negativi del cambiamento climatico, con conseguente lesione del loro diritto alla vita e al rispetto della vita privata tutelati dagli artt. 2 e 8 Cedu. Con la decisione odierna, la Corte EDU ha accolto la domanda delle ricorrenti, rilevando come effettivamente la Svizzera non abbia adempiuto ai propri "obblighi positivi" in materia di clima e riconoscendo la violazione del diritto delle ricorrenti al rispetto della vita privata e familiare previsto dalla Convenzione. La sentenza è destinata ad avere eco mondiale! Questa, quindi, è davvero una giornata epocale per la giustizia climatica e per le Anziane per il Clima, di cui avevo scritto anche io qui nella sezione dedicata alle Climate Change Litigations: https://lnkd.in/dm6Vj_pa e qui in inglese: https://lnkd.in/dKF9UkrE #anzianeperilclima #VereinKlimaSeniorinnenSchweiz #climatechangelitigations #climateobligations #righttohealtandwellbeing #onehealth
Grand Chamber rulings in the climate change cases
echr.coe.int
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Quasi 5 anni fa, la Commissione Europea presentava l'European Green Deal, una roadmap per rendere l'Europa carbon-neutral entro il 2050. Il Green Deal rappresenta un ambizioso piano strategico ed è composto da alcuni punti chiave: 🟢 Riduzione delle emissioni: obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. 🟢 Economia Circolare: promozione di un modello economico che favorisca il riutilizzo e il riciclo, riducendo l’impatto ambientale. 🟢 Energia Pulita: sviluppo di energie rinnovabili, come solare ed eolico, per garantire una transizione energetica sostenibile. 🟢 Mobilità Sostenibile: investimenti in infrastrutture per la mobilità a basse emissioni, per ridurre l’inquinamento nel settore dei trasporti. 🟢 Biodiversità: iniziative per proteggere e ripristinare ecosistemi vitali, contribuendo a una maggiore resilienza del nostro pianeta. Oltre ad offrire una roadmap chiara per combattere il cambiamento climatico, il Green Deal è anche un motore per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e l'innovazione tecnologica. Siamo pronti a cogliere le opportunità che offre? #GreenDeal #Sostenibilità #Innovazione
Infographic: Climate Action | EPRS | European Parliament
europarl.europa.eu
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A leggere l'ultimo resoconto della Commissione Europea in materia di #energia e clima, più precisamente la valutazione sui piani nazionali dedicati, ci si rende conto di quanto lavoro ci sia da fare per raggiungere gli obiettivi. La Commissione UE ha pubblicato venerdì 23 febbraio le sue valutazioni sulla bozza aggiornata dei piani nazionali per l'energia e il clima per il 2021-2030 (PNEC) di Belgio , Irlanda e Lettonia , "che includono raccomandazioni su dove questi Paesi dovrebbero aumentare le proprie ambizioni in linea con gli obiettivi dell'UE per il 2030". Già lo scorso dicembre aveva fatto le sue valutazioni sui PNEC di 21 Paesi, Italia compresa. Dopo aver visionato anche il Piano dei tre Paesi (mancano ancora all'appello Austria e Polonia, per i quali ha già compiuto il primo passo nella procedura di infrazione contro di loro per il mancato rispetto della scadenza di fine giugno 2023; anche la Bulgaria è oggetto di procedimenti di infrazione, ma in questo caso il 20 febbraio scorso ha consegnato il suo Piano), la Commissione UE ha aggiornato la sua valutazione sui 24 documenti consegnati, rilevando che: - i progetti di PNEC non sono ancora sufficienti per ridurre le emissioni nette di gas serra almeno del 55% entro il 2030 ; le misure attuali porterebbero ad una riduzione del 51%; - sono necessarie ulteriori ambizioni per colmare un divario di 6,2 punti percentuali nei settori della condivisione degli sforzi rispetto all’obiettivo del 40%; - esiste un divario di circa -40-50 MtCO2eq rispetto all'obiettivo di -310 MtCO2eq previsto dal regolamento sull'uso del suolo, sui cambiamenti di uso del territorio e sulla silvicoltura; - per quanto riguarda le energie #rinnovabili , i progetti attuali porterebbero a una quota del 38,6-39,3% nel mix energetico entro il 2030, rispetto all’obiettivo del 42,5% della direttiva rivista sulle energie rinnovabili; - per l’efficienza energetica , le proposte attuali porterebbero a miglioramenti dell’efficienza energetica del 5,8%, rispetto all’obiettivo dell’11,7% della direttiva rivista sull’efficienza energetica.
Commission publishes new Recommendations on draft NECPs from Belgium, Ireland and Latvia
energy.ec.europa.eu
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✅‼️Presentata all' #IMO una soluzione per abbattere le emissioni del #trasportomarittimo internazionale Una proposta pragmatica congiunta, che introducendo una tassa obbligatoria per ridurre il divario di prezzo tra #carburantimarini, spinge all'utilizzo di quelli a zero/quasi zero emissioni di gas serra. La tassa sarà utilizzata a favore degli sforzi dei paesi emergenti per ridurre le #emissioni marittime. La proposta sarà discussa all'IMO a partire dal prossimo febbraio. ✅‼️Per saperne di più, leggi il comunicato a seguire della International Chamber of Shipping, che contiene anche il link alla proposta integrale. #emission #shipping #2050target #znz #ghg #marpol #ICS #ship
47 Governments and global industry jointly propose text for GHG emissions pricing mechanism for international shipping
ics-shipping.org
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La parte divertente è scoprire delle denominazioni in giro per l’Europa (ma anche in Italia, con tutta la sovrabbondanza che abbiamo !!), quella preoccupante vedere come il #climachange metta a rischio tutta la dorsale adriatica, per come la conosciamo adesso, e diversi areali anche rinomati del nord. Quale soluzione ? #piwi, #autoctoni , #portainnesti resistenti, migrazione dei #vigneti in altura o sulle esposizioni nord, elezione #clonale, editing #genetico, altre densità di #inpianto e tecniche di gestione della vigna. Il mondo del vino ha grandi cambiamenti da affrontare nei prossimi anni #wine #winebusiness #vineyards
Grande lavoro di Eurac Research, che ha mappato i territori vinicoli europei evidenziando le aree più sensibili da un punto di vista climatico. Un utilissimo e pregevole esercizio di prospettiva che aiuta ad affrontare con consapevolezza le sfide di un clima che cambia, e di una viticoltura che si riprogetta. https://lnkd.in/edJfFMdp
Winemap Europe by Eurac Research
winemap.eurac.edu
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