Post di Domenico Maria Jacobone

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Giornalista | Formatore | Sales Manager Consultant | Food&Beverage | Enogastronomia | Turismo | Innovazione Digitale | AI |

Un interessante spunto di riflessione sul tema experience in cantina che potrebbe essere tradotto anche in altri settori. Quante opportunità non sono state ancora messe in opera per accontentare un pubblico sempre più ampio per esigenze specifiche e fasce di età e consumo?

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Va rimessa in discussione l’offerta esperienziale: l’effetto wow dell’uscita in vigna e in cantina sta svanendo e i wine lovers si aspettano qualcosa in più dal punto di vista emozionale. Ma nei prossimi anni i temi caldi sono quelli legati all’allungamento della stagione e alla percezione degli aspetti salutari La forte rilevanza dell’enoturismo italiano è l’occasione per valutare il grado di efficacia dell’accoglienza in azienda da parte dei produttori vitivinicoli. Siamo sulla strada giusta oppure, nell’interesse del consumatore e anche per far leva sui wine lovers per creare reddito e occupazione nei territori di produzione, è arrivato il momento di modificare le formule dell’offerta? A questa domanda ha provato a rispondere Roberta Garibaldi con l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico attraverso un’indagine sull’enoturismo sulle sfide in corso e sulle sfide future del comparto della wine hospitality. “Oggi Il vino italiano è un fattore di attrattiva assai rilevante per i viaggiatori italiani e stranieri ed il livello raggiunto dall’enoturismo è tale da richiedere un approccio proattivo volto a stimolare il costante innalzamento qualitativo dell’offerta”, afferma Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. “Il settore è chiamato ad affrontare nuove sfide che intrecciano produzione e turismo: la necessità di arricchire le proposte in senso esperienziale e autentico, i rischi derivanti dal cambiamento climatico e dalle differenti abitudini di consumo delle nuove generazioni, l’Intelligenza artificiale. È auspicabile adottare un approccio integrato e nuovi modelli di sviluppo territoriale capaci di qualificare le risorse umane e l’offerta puntuale e di sistema”. Per quanto riguarda le sfide in corso, la prima è legata alla necessità di differenziare le esperienze per prolungare la durata della vacanza enogastronomica e realizzare dei pacchetti di offerta targettizzati in base alle fasce d’età e alle tipologie di domanda. Sono quasi il 60% gli italiani che ritengono l’offerta in cantina troppo simile tra loro. I dati sulle esperienze in termini di gap, i valori più consistenti tra le esperienze sognate, ma non ancora realizzate per il target turistico in generale, riguardano, in ordine: cenare a lume di candela nei vigneti, le degustazioni al tramonto sempre nei vigneti, i trattamenti di benessere a tema vino e i tour in bicicletta nelle cantine. Considerando invece il target strettamente enoturistico, è l’attività di team building aziendale nelle cantine a dominare la classifica delle esperienze incompiute, a sottolineare l’interesse nell’intreccio tra turismo leisure e business. Una seconda riguarda l’autenticità… Continua a leggere cliccando qui: https://lnkd.in/dtUu-NcY

ENOTURISMO, LE SFIDE IN CORSO E QUELLE FUTURE, DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO AL RISCHIO ALCOOL - Roberta Garibaldi

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