𝗔𝗡𝗗𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗢𝗟𝗧𝗥𝗘 𝗖𝗜𝗢̀ 𝗖𝗛𝗘 𝗦𝗜 𝗩𝗘𝗗𝗘 - 𝗔𝗡𝗖𝗛𝗘 𝗖𝗢𝗡 𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗨𝗟𝗧𝗢𝗥𝗜 𝗙𝗔𝗠𝗜𝗟𝗜𝗔𝗥𝗜 🇮🇹 Il DM 77 prevede una riorganizzazione dei consultori familiari (CF): 1 ogni 20mila abitanti, 1 ogni 10mila per le aree rurali. 𝗚𝗶𝗮̀ 𝗻𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶 𝟱 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗶𝗹 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗳𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗙 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗲̀ 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼, come mostra il @Sole24ore oggi. 𝗠𝗔 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝘁𝗼𝗿𝗶. 💡 Prima di focalizzarsi sulle politiche di gestione del personale, 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗼𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝘁𝗼𝗿𝗶! Ad oggi, nei CF vedo più pregi che difetti: 1️⃣ 𝗣𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 a servizi di cura per la donna, la famiglia e la coppia; 2️⃣ Presenza di 𝗲𝗾𝘂𝗶𝗽𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 (psicologo, infermiere, medico ginecologo, assistente sociale, pediatra, avvocato...); 3️⃣ 𝗣𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻'𝗼𝘁𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗼𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮. Le attività e prestazioni erogabili includono quelle inerenti alla salute riproduttiva, ma anche supporto psicologico, accompagnamento nelle adozioni e nelle relazioni con i tribunali, promozione della salute con un particolare focus ai giovani. 🕑 In più, 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼𝗰𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗙 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲, 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗱 𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶 𝗮𝗺𝗯𝘂𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗶… non dovrebbe essere forse una valida alternativa per quei professionisti, magari dopo tanti anni di servizio, di lavorare ai ritmi dei turni ospedalieri? Ma allora perché non attraggono? Secondo la segretaria generale della Società Italiana di ginecologia e ostetricia @Valeria Dubini: "è inutile avere un CF ogni 10mila abitanti, se poi si tratta di una stanza senza ecografo". 🔊 È vero che i fondi PNRR non possono essere usati per aumentare la dotazione di personale… ma possono essere usati per riqualificare le strutture! 𝗙𝗼𝗿𝘀𝗲, 𝘀𝗲 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗼𝗻𝗱𝗼, in una struttura che abbia il Wi-Fi, software up-to-date, ecografi, edifici moderni (quali le Case di Comunità !)... ossia se fossero messi nelle condizioni di lavorare valorizzando la propria professionalità! - 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗲𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗖𝗙. Partiamo da quel che si può fare! #consultorifamiliari #PNRR #sanità #sostenibilità #kpmg #bettertogether #innovazioneinclusiva #healthcare
Post di Donato Scolozzi
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A partire dalle previsioni demografiche fatte dall’ISTAT per l’anno 2050, emerge che avremo uno scenario connotato da diminuzione della forza lavoro e aumento della popolazione anziana con un inevitabile impatto sulle politiche di protezione sociale e sul sistema sanitario. Negli ultimi 10 anni nonostante il numero di professionisti sanitari sia aumentato in tutto il mondo assistiamo ad un fenomeno multifattoriale di carenza di personale, sia per effetto del “logoramento dello stock di personale”, sia per un aumento generalizzato della domanda di assistenza determinato dall’aumento della popolazione anziana. Considerato lo scenario di diminuzione di professionisti sanitari e personale di supporto e amministrativo nei prossimi 10 anni nel Servizio Sanitario nazionale e il potenziale impiego dell’AI nei diversi settori, clinici, amministrativi, informativi, assistenziali, è necessario interrogarsi come cambierà la geografia delle professioni nel SSR e quanto sarà necessario implementare per una buona integrazione dell’AI nelle prassi del personale sanitario.
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#OrdineNazionaleAssistentiSociali #Dimissioni complesse, #Cot, #PUA, domiciliarità, #serviziosociale professionale, #continuitá assistenziale… Tante le parole chiave e i nuovi acronimi che mettono in evidenza il ruolo e l'attività dell'assistente sociale nei percorsi di cura e assistenza che interessano le persone con bisogni di salute complessi, spesso non autosufficienti. È un'attività storica negli ospedali e nei servizi che si occupano delle dimissioni protette e che ora prende nuova forma anche all'interno delle #COT e dei #PUA previsti dal DM 77/22. Il #Cnoas, con il documento che pubblichiamo ha voluto fornire alla comunità delle e degli assistenti sociali un approfondimento e delle proposte costruiti con la collaborazione dei delegati dei #CROAS al Tavolo salute e sanità del Nazionale. Una sintesi di esperienze e modelli diversi tra Regioni, dalla quale emerge in modo unitario la funzione che il #Serviziosociale professionale ha nei percorsi di continuità assistenziale ospedale /territorio: una funzione indispensabile per mettere al centro la persona con le sue relazioni e non la malattia, per collegare i diversi setting operativi. Un documento che vuole essere uno strumento di conoscenza e orientamento per l'azione di promozione del ruolo dell' assistente sociale nei servizi sanitari e sociosanitari a livello regionale e per tutta la comunità professione , dal quale emerge chiaramente, ancora una volta, l'importanza di professionisti con competenze specifiche, in continuo aggiornamento. Oggi pubblichiamo l’intero documento, ma già dalla prossima settimana affronteremo uno per uno i temi, in una versione semplificata e di veloce accesso. Buon lavoro a tutte/i noi. 📌IL DOCUMENTO 👉🏻 https://lnkd.in/eBGWQcJi
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Il trend di invecchiamento della popolazione impatta sul settore Long Term Care e continuerà a generare, con un'evoluzione sempre più veloce, un aumento della domanda di servizi, a cui è necessario saper rispondere con azioni mirate. Secondo la stima dell'Istituto Superiore di Sanità, entro il 2030 si prevede per i cittadini italiani anziani un maggior carico di malattia. #ageinginplace #anziani #carenzadipersonale #comparazioneinternazionale #efficienzadeiprocessi #fragilitàdegliutenti #invecchiamentodellapopolazione #investimenti #LongTermCare #margineoperativolordo #modelloresidenziale #politichedellavoro #servizidomiciliari #Servizisanitari #sostenibilitàeconomica #tecnologia #teleassistenza #telemedicina #turnoverdelpersonale #valoredellaproduzione
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🔹 L’Operatore Socio Sanitario: una figura indispensabile in un’Italia che invecchia Con una popolazione sempre più anziana e una crescente domanda di assistenza qualificata, l’Operatore socio sanitario (Oss) riveste oggi un ruolo cruciale per il benessere delle persone fragili. 🎙️ Alessia Martiriggiano, psicologa clinica e del lavoro, descrive l’Oss come: «Un anello di congiunzione tra il paziente e l’équipe curante. Non si tratta solo di soddisfare i bisogni primari, ma di promuovere benessere, autonomia e supporto emotivo durante i momenti difficili». 🌟 La richiesta di Oss qualificati è in forte crescita: formarsi per diventare Oss significa rispondere a un’esigenza reale e costruire una carriera solida e appagante. #Sanità #OSS #AssistenzaSocioSanitaria #FormazioneProfessionale
Diventare Oss: vantaggi, opportunità e valore della formazione
https://www.lavocedellepmi.it
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Le sfide del settore sociosanitario sono sempre più urgenti: il rapido invecchiamento della popolazione, con un aumento previsto del 43% degli over 80 in Lombardia entro il 2044, e le difficoltà legate alla sostenibilità economica, ai costi crescenti e alla carenza di personale richiedono soluzioni innovative. Il futuro delle RSA non può più essere centrato solo sulla struttura. È necessario adottare una visione più ampia e flessibile, integrando maggiormente i servizi territoriali e domiciliari. Penso a iniziative concrete come: • Potenziamento dell’assistenza domiciliare (ADI) per garantire continuità di cura nella casa dell’anziano. • Reti di supporto integrato come ospedali di comunità, telemedicina e RSA aperte, per una presa in carico più dinamica e personalizzata. • Co-housing per anziani, che coniuga assistenza e socialità, riducendo l’isolamento e ottimizzando le risorse. Inoltre, dobbiamo affrontare con coraggio il problema della carenza di personale, rendendo più attrattive le professioni sociosanitarie come OSS e ASA, sia attraverso una maggiore valorizzazione economica sia con percorsi di formazione innovativi e motivanti. Le case di riposo restano un presidio fondamentale, ma devono evolversi in veri e propri hub di servizi integrati, capaci di dialogare con le famiglie, il territorio e il sistema sanitario nel suo complesso. Il futuro si costruisce oggi: condivido queste idee per stimolare un confronto che possa portare soluzioni concrete e condivise. Quali altre proposte possono aiutare a superare queste difficoltà? Il settore sociosanitario lombardo affronta sfide legate all’invecchiamento della popolazione, con un previsto aumento degli over 80 del 43% entro il 2044. Le RSA devono evolversi per superare criticità come la carenza di personale e i costi crescenti, integrandosi con servizi territoriali e domiciliari. La Regione punta su modelli più flessibili, come l’ADI, la telemedicina e il co-housing, per rispondere alle nuove esigenze e garantire una rete di supporto efficace.
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Facendo ricerca continua per il mio progetto di soluzioni abitative per individui anziani autosufficienti che sia in grado di supportarli nel mantenere un'indipendenza attiva , socializzazione, vivere serenamente la vecchiaia trovo interessante le riflessioni di seguito: Ridurre l'isolamento e trovare soluzioni per unire socializzazione e assistenza
Le sfide del settore sociosanitario sono sempre più urgenti: il rapido invecchiamento della popolazione, con un aumento previsto del 43% degli over 80 in Lombardia entro il 2044, e le difficoltà legate alla sostenibilità economica, ai costi crescenti e alla carenza di personale richiedono soluzioni innovative. Il futuro delle RSA non può più essere centrato solo sulla struttura. È necessario adottare una visione più ampia e flessibile, integrando maggiormente i servizi territoriali e domiciliari. Penso a iniziative concrete come: • Potenziamento dell’assistenza domiciliare (ADI) per garantire continuità di cura nella casa dell’anziano. • Reti di supporto integrato come ospedali di comunità, telemedicina e RSA aperte, per una presa in carico più dinamica e personalizzata. • Co-housing per anziani, che coniuga assistenza e socialità, riducendo l’isolamento e ottimizzando le risorse. Inoltre, dobbiamo affrontare con coraggio il problema della carenza di personale, rendendo più attrattive le professioni sociosanitarie come OSS e ASA, sia attraverso una maggiore valorizzazione economica sia con percorsi di formazione innovativi e motivanti. Le case di riposo restano un presidio fondamentale, ma devono evolversi in veri e propri hub di servizi integrati, capaci di dialogare con le famiglie, il territorio e il sistema sanitario nel suo complesso. Il futuro si costruisce oggi: condivido queste idee per stimolare un confronto che possa portare soluzioni concrete e condivise. Quali altre proposte possono aiutare a superare queste difficoltà? Il settore sociosanitario lombardo affronta sfide legate all’invecchiamento della popolazione, con un previsto aumento degli over 80 del 43% entro il 2044. Le RSA devono evolversi per superare criticità come la carenza di personale e i costi crescenti, integrandosi con servizi territoriali e domiciliari. La Regione punta su modelli più flessibili, come l’ADI, la telemedicina e il co-housing, per rispondere alle nuove esigenze e garantire una rete di supporto efficace.
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[Servizi digitali in Sanità] Dall'articolo, una fotografia obiettiva e sapiente della situazione italiana della sanità. I numeri oramai li conosciamo tutti, ma ricordarli non fa male: ✔ oltre 14 milioni di over 65 anni (24,1% della popolazione totale) ✔ oltre 4 milioni di over 80 anni ✔ un numero triplicato di over 100 anni, da inizio millennio L’altro dato impietoso è la copertura del bisogno: 📍 per gli over 75 “non autosufficienti”, le RSA sono in grado di accoglierne il 9,6% 📍 per gli over 65 “non autosufficienti”, l’ADI è in grado di seguirne il 22% Sui medici e infermieri: ☑ già nel 2022 si denuncia il sorpasso dei laureati medici rispetto agli infermieri; ☑ nel 2023 Fo.SSC contesta le seguenti mancanze sul territorio: 30mila medici ospedalieri, 70mila infermieri, circa 100mila posti letto. Infine, un accenno ai caregiver: 📌 ad oggi, più di 7 milioni 📌 il 17% spende più di 10.000 euro l’anno 📌 oltre il 30% dei caregiver dedica più di 14 ore settimanali alla cura di un familiare. Ebbene, #Francesco #Longo docente di Scienze Sociali e Politiche alla Università Bocconi, indica 4 possibili percorsi, ma solamente uno è quello che potrà salvare la sanità italiana: "Trasformare radicalmente la geografia dei servizi (come il passaggio dalla banca tradizionale alla banca on-line). Questo significa superare le lobby professionali e i silos organizzativi. Comporta: un sistema ospedaliero asciugato e accentrato; una diffusione di servizi specialistici da remoto per pazienti che rimangono a casa o vanno nella Casa di Comunità se non hanno un buona connessione; la diffusione di un ecosistema digitale per l'autocura dei pazienti cronici (75% della spesa); l'abbattimento di moltissimi dei silos professionali oggi presenti." Il DM/77 è di maggio 2022, ma si parlava di telemedicina già prima del 2020, anno della pandemia. Quanto dobbiamo ancora aspettare? #nonsipuofare #telemedicina #servizidigitali #sanitàdigitale #ehealth #PNRR #DM77 #cronicità #caregiver #anziani #casadicomunità #futuro #innovazione #sostenibilità Pierpaola D'Alessandro Ilaria Miarelli Mariani Simonetta Molinaro Assunta De Luca sabrina pulvirenti Daniela Donetti Carola Salvato Francesco Gabbrielli, Debora Angeletti Anna Mastropietro, Johanna Rossi Mason Maddalena Napolano Sila Mochi Nehludoff A. antonella stefania morgante ✨Claudia Segre Martina Rogato Florinda Scicolone Claudia Curci Laila Perciballi Davide D'Arcangelo Pierluigi Sassi gabriella campanile Tunia Gentili Sergio Pillon Simona Petrozzi Alessia Salmaso Giovanni DeCarli sabina bellotti Simonetta Gedda Marzia Martino Giuseppe Speziale Elena Bottinelli Andrea Barbara Michele Franzese Lorenzo Sornaga Patrizia Ravaioli Laura Patrucco Monica Calamai
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La riflessione di Fabrizio Asioli, pubblicata nelle scorse settimane sulla rivista I luoghi della Cura si concentra sul futuro delle RSA, sottolineando la necessità di garantire un’assistenza appropriata ai diversi bisogni di cura delle persone anziane fragili e alle necessità dei loro caregiver. Cosa ho trovato interessante: - L’analisi delle dinamiche che portano l’inserimento di un anziano o di un disabile in una struttura in modo permanente - L’importanza, più volte ribadita, di far corrispondere all’eterogeneità dei bisogni un aumento del numero e della varietà delle strategie assistenziali. - La necessità di ribaltare il punto di partenza, eliminando l’idea di RSA come “contenitori” e ripartendo dalle persone e dai loro bisogni assistenziali, che non sempre sono solo di natura sociale, ma che spesso hanno ragioni cliniche. Cosa aggiungo alla riflessione? Asioli vede prioritaria, per il futuro delle RSA, la necessità di limitare concentrazioni di pazienti che abbiano necessità assistenziali molto differenti. Se penso alla situazione attuale del settore e alle problematiche che i soggetti coinvolti devono affrontare (parlo dei manager ma anche delle famiglie) trovo complesso, in un futuro prossimo, intraprendere questa strada. La buona notizia, però, è che in questo senso la tecnologia può fare molto per mettere al centro la persona e i suoi bisogni. Un’assistenza personalizzata e differenziata oggi è realmente alla portata di ogni RSA che voglia investire nell’innovazione, capace di creare dei luoghi di cura che proteggano la fragilità e le restituiscano valore. #RSA #CasediRiposo #ResidenzaSanitariaAssistita #Casadicura #RSD #sociosanitario #socioassistenziale #nonautosufficienza #longtermcare
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Negli ultimi anni, l'Italia sta vivendo una trasformazione demografica significativa. Secondo le proiezioni, entro i prossimi tre anni, il numero di persone sopra i 90 anni raggiungerà un milione. Questo cambiamento demografico solleva importanti questioni relative alla salute, all'assistenza e alla qualità della vita per gli anziani. 👉🏻 L'invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale, ma in Italia è particolarmente accentuato. Questo significa che la popolazione anziana rappresenterà una porzione sempre più grande della popolazione totale. 👉🏻 Con l'aumento del numero di ultranovantenni, il sistema sanitario italiano dovrà affrontare sfide significative. Gli anziani spesso necessitano di cure mediche più frequenti e complesse, che richiedono risorse e personale specializzato. Inoltre, la gestione delle malattie croniche, che sono comuni tra le persone anziane, richiede un approccio continuativo e multidisciplinare. 👉🏻 Oltre agli aspetti sanitari, c'è la questione dell'assistenza sociale. Molti anziani potrebbero non essere in grado di vivere in modo completamente autonomo, necessitando di supporto per le attività quotidiane. Questo potrebbe comportare un aumento della domanda di servizi di assistenza domiciliare e di strutture residenziali. Per affrontare queste sfide, sarà fondamentale sviluppare politiche e strategie che promuovano un invecchiamento attivo e sano. Ciò include la promozione di stili di vita salutari, la prevenzione delle malattie e la creazione di ambienti che supportino la mobilità e l'indipendenza degli anziani. 🔎 https://lnkd.in/drXwmecf
In Italia atteso un milione di over 90 nei prossimi 3 anni - Medicina - Ansa.it
ansa.it
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L'Infermiere in Salute Mentale e Psichiatria è un professionista sanitario con competenze specifiche che opera in strutture e servizi dedicati alla cura, assistenza e tutela della Salute Mentale per tutte le età. La sua formazione specialistica e continua è essenziale per rispondere alle complesse esigenze dei pazienti, in contesti sociali e relazionali in evoluzione. L'infermiere ha un ruolo centrale nella cura delle persone con disturbi mentali, basato su diritti della persona, efficacia delle cure e professionalità. La missione include tutela dei valori come consenso e privacy, lotta contro lo stigma, valorizzazione delle relazioni terapeutiche, e promozione di reti di supporto informali e formali. La qualità dell'assistenza, l'integrazione in équipe multidisciplinari, e l'attenzione alla sicurezza delle cure sono fondamentali. Inoltre, il contesto urbano richiede una riorganizzazione dei servizi di salute mentale per rispondere alle specifiche esigenze delle metropoli. Questi principi sono in linea con la Missione 6 "Salute" del PNRR e il D.M. 77, che mirano a sviluppare strutture territoriali per garantire risposte coordinate e continue ai bisogni della popolazione, con gli infermieri come figure chiave. Scarica il documento 👉 https://lnkd.in/daTgnagE
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7 mesiAssolutamente da condividere ed aggiungerei che i dati a disposizione delle varie ASl non sono aggiornati e che vanno mappate a livello provinciale e Regionale ,per poter avere una chiara programmazione sul territorio