Le giovani generazioni sono già allineate alla sharing mobility e sono pronte a rinunciare all'auto di proprietà ( non si può vivere in città che hanno tante auto ) ed a utilizzare mezzi pubblici, car o bike sharing per spostarsi quotidianamente. E una questione non solo ambientale ma anche sociale, perché la mobilità pubblica e condivisa produce una comunita più coesa, equa e giusta!
Post di Eagle Etsp micromobility
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🧒I giovani sono sempre meno interessati alle auto e (piaccia o no) preferiscono le nuove forme di mobilità (car sharing, micromobilità e mobilità attiva). 🚘Migliaia di under 25 hanno smesso di intestarsi le auto.. non sempre lasciandone la titolarità ai loro genitori (fonte: Facile.it). 🛞🛞🛞🛞È un segnale di come il mondo delle quattro ruote (sempre e dovunque) non sia certo giunto al capolinea, ma perda un minimo di appeal verso le nuove generazioni. L’auto serve, ma non sempre. 🚎🚌🚴🛴Quello che servirebbe sempre è il coraggio delle amministrazioni pubbliche nel cogliere questa tendenza e aumentare quanto più possibile l’offerta di trasporto pubblico, mixandolo con lo sharing.
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Oggi solo 1 giovane su 3 utilizza un mezzo privato targato (a 2 o 4 ruote) per la mobilità: tutti gli altri si rivolgono alla mobilità sostenibile. Questo è quanto abbiamo scoperto noi si Skuola.net insieme a ECO Festival in occasione del secondo Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti. Tuttavia la questione è destinata ad essere transitoria se non ci saranno delle politiche per favorire la mobilità sostenibile: al momento 3 su 5 considerano l'acquisto di un auto un fatto ineluttabile quando saranno adulti, mentre 1 su 4 valuterà il da farsi e deciderà sulla base dell'evoluzione dei servizi di sharing. Solo 1 su 6 è fermamente convinto che non avrà un'auto di proprietà. Di questo aspetto parla il pezzo di approfondimento della ricerca pubblicato sul Corriere della Sera.
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A parte considerazioni di natura culturale la ragione è fondamentalmente una: la disponibilità del servizio quando ne ho bisogno. Per questione di costi, il numero di veicoli è strutturalmente inferiore alle necessità e pertanto se il servizio non svolge la sua funzione con uno standard almeno accettabile (l’auto è presente ogni volta che ne ho bisogno ad una distanza ragionevole nell’ordine delle poche decine di metri/centinaio di metri) si finisce che non lo si valuta come valida alternativa e non lo si utilizza. Il motivo per il quale invece ha funzionato quello di monopattini (almeno fino ad ora) e bici (in misura minore già con gli scooter)e’ rappresentato proprio dalla diffusione dei veicoli su tutto il territorio comunale che ne ha fatto un servizio effettivamente disponibile praticamente sempre. E questo è potuto accadere perché la struttura dei costi è compatibile con la redditività per gli operatori. Nessun operatore di Car sharing mi risulta sia mai riuscito a conseguire un bilancio in nero. La soluzione? Credo fondamentalmente una sola: l’introduzione dei veicoli a guida autonoma perchè proprio il fatto che saranno sempre in movimento consentiranno di sopperire all’inevitabile minor numero di esemplari disponibili. Se pensiamo che per il 96% del suo tempo un’automobile è ferma in parcheggio e’ facile prevedere gli scenari di sviluppo.
Car sharing, perché in Italia non decolla. Quattro chiacchiere con il presidente di Assosharing Luigi Licchelli, per capire meglio il mondo della mobilità condivisa. E quali fattori ne frenano la diffusione.
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Meno interesse per auto e moto, i giovani si spostano con mezzi pubblici e usano app per una mobilità condivisa..questo ci porta a pensare ad un mercato sempre più concentrato sui boomers, con l’auto elettrica come opzione (forse) anche se non se ne vede ancora un chiaro beneficio in termini di sostenibilità ambientale. Il settore è in crisi, anche di identità e solo il lusso / supercars non sembra rallentare anche se ormai anche questa nicchia è più una forma di investimento che non un mezzo di spostamento..
I giovani non si intestano più auto, enorme calo per gli under 25: le ragioni
https://www.virgilio.it/motori
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Al di la’ delle diatribe su EVs & dintorni, in Europa mancano e mancheranno nei prossimi anni alcuni milioni di auto vendute rispetto ai picchi raggiunti pre covid (oltre 20 milioni di unità inclusi i light truck). Questo comporta un impatto rilevante in tutta la supply chain delle case che hanno siti produttivi in EU fino al canale di vendita. Secondo il mio punto di vista - oltre ai noti aspetti della transizione green - ci sono altri aspetti rilevanti per questa riduzione di volumi. Ad esempio viene spesso trascurato il cambio delle attitudini dei consumatori. Una parte sempre maggiore (giovani generazioni ed anziani) ha sempre meno disponibilità ad impegnare parti importanti del proprio reddito nell’acquisto e nella manutenzione di un auto. Il trasporto pubblico a lunga percorrenza si è molto evoluto in questi anni (ad esempio con l’alta velocità, chi va più da Milano a Roma in auto?) e per chi vive nelle grandi metropoli europee l’auto è spesso di poca utilità e con non poche difficoltà di gestione (ad esempio per il parcheggio). L’industria dell’auto europea è quindi sottoposta ad una sfida molto impegnativa, tra un mercato domestico strutturalmente in calo, una transizione tecnologica epocale e l’affacciarsi di nuovi player cinesi. Il mercato cresce in altre regioni del mondo e non in Europa dove e’ in calo. Penso siano inevitabili degli altri consolidamenti per i marchi europei, anche con alleanze overseas. Degli impatti ci saranno inevitabilmente anche sulle economie dei paesi europei. Ed anche le politiche di sussidio dei vari governi meritano un ripensamento: ha senso dare incentivi per cercare di sostenere le vendite?
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🚲🌍 Al via il Progetto "Smuoviamoci" 🌍🚲 Durante la Settimana europea della mobilità 2024, abbiamo riscontrato ancora molta confusione e diversi pregiudizi sul tema della mobilità sostenibile. Con #Smuoviamoci vogliamo fare chiarezza! La campagna informativa affronterà temi chiave come la mobilità sostenibile, il trasporto pubblico, la mobilità individuale e condivisa, le piattaforme digitali e i benefici ambientali e sociali. 📅 Dal 7 novembre, ogni settimana un approfondimento per promuovere comportamenti più responsabili. 🔗 Un progetto realizzato con il supporto di Telepass e delle principali associazioni dei consumatori. Cittadinanzattiva APS Movimento Consumatori Adiconsum Nazionale Assoutenti Federconsumatori Codacons
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𝐈𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐨, 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐮𝐬𝐨 𝐞 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐥'𝐞𝐭𝐚̀ 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐯𝐞𝐢𝐜𝐨𝐥𝐢 🚗👴🏻⤴️ La presentazione al #CNEL del 21° Rapporto Isfort sulla #mobilità degli italiani ha confermato che il nostro Paese è ancora lontano dal diventare eco-friendly sul piano degli spostamenti. Nel 2023 sono infatti aumentate le #auto in circolazione, le persone che scelgono l'auto per spostarsi e pure l'età media dei #veicoli. Ennesima dimostrazione che sul fronte della transizione #ecologica siamo parecchio indietro, ma ci sono anche ragioni economiche 💰 1️⃣ 𝐌𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚: 𝐢𝐥 𝟔𝟓% 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐥'𝐚𝐮𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚𝐫𝐬𝐢 L'anno scorso, dunque, il 65% degli italiani ha scelto l’auto per spostarsi (+2,5% rispetto al 2019) e sulle strade il numero dei veicoli ha superato ormai i 40 milioni. Di questi, il 23% ha oltre 20 anni 🚘 2️⃣ 𝐋𝐚 𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥 𝐫𝐞𝐝𝐝𝐢𝐭𝐨 A utilizzare di più le auto sono le fasce di #reddito inferiori ai 15 mila euro e quelle tra i 20 e 25 mila euro. Colpa della carenza preoccupante di #servizi nelle nelle zone periferiche e ultraperiferiche dei #Comuni che inchioda le fasce di reddito più basse all’uso dell’auto privata 🚌 3️⃣ 𝐈𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝟔𝟗,𝟒 𝐚𝐮𝐭𝐨 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝟏𝟎𝟎 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 Come se non bastasse, il tasso di #motorizzazione in Italia è ulteriormente salito con 69,4 auto ogni 100 abitanti (erano 68,1 nel 2022), continuando così a essere nettamente il più alto tra i principali competitor #europei 📈 Vuoi approfondire? Leggi l'articolo di Raffaele Dambra 👇🏻 Ti è piaciuto il post? 𝐅𝐨𝐥𝐥𝐨𝐰 𝐦𝐞 💕 e ricorda di seguire anche SICURAUTO.it 😉 Renzo Servadei Gianluigi De Dea Roberto Valdemburg Marco Mosaici Andrea Taschini Alessio Marzano Pier Luigi del Viscovo Massimo De Donato Pierluigi Bonora Alessandro Cavallo 🇮🇹Cav.Dott.Domenico De Rosa Daniele Invernizzi Giampiero Pizza Cristiano Donelli Carlo Carminucci Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (ANFIA) UNRAE ANIASA - Confindustria FEDERAUTO Federmotorizzazione
Mobilità: in Italia aumentano le auto e sono sempre più vecchie
https://www.sicurauto.it
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Rapporto sulla mobilità in Italia: aumenta il numero di auto, delle persone che le utilizzano e anche l'età media dei veicoli. Non siamo ancora un Paese eco-friendly #AttualitàeCuriosità #NEWS #Italia #Mobilità
Mobilità: in Italia aumentano le auto e sono sempre più vecchie
https://www.sicurauto.it
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UN SERVIZIO CHE CI CAMBIERA' LA VITA: Questa mattina ho finalmente attivato il mio abbonamento annuale ATAC e i relativi servizi di micromobilità Dott, Lime e Bird che il Roma Capitale ha messo a disposizione. Sento ancora di molte persone che non ne sono a conoscenza e ne parlo perché credo che sia parte di un cambio culturale fondamentale per il nostro paese: Vengono messe a disposizione più di 200 corse mensili da mezz'ora (unendo i tre operatori) su bici elettriche o monopattini. sono 7 corse al giorno. E l'attivazione del servizio è facilissima. In mezz'ora si coprono circa 8km all'interno della città A Roma, il 55% degli spostamenti che si fanno in auto sono sotto i 6 km. Quindi sostituibili quasi del tutto con questo servizio (a parte le eccezioni, ma se vi guardate attorno, gli autoveicoli sono sempre con una/due persone). Inoltre essendo elettrici lo sforzo fisico che si fa è quasi nullo, ma si beneficia comunque dei vantaggi di salute di una leggerà attività fisica. La si può prendere anche in giacca e cravatta. Le conseguenze? Beh, i trasporti privati sono in città la maggior causa di inquinamento dell'aria, senza contare una maggior sicurezza sulle strade ed un abbattimento delle emissioni di CO2 nell'aria. Aggiungo che spesso le aziende (nel mio caso Enel) danno anche degli incentivi per l'abbonamento dei trasporti rendendo il tutto economicamente vantaggioso. Grazie a Cristiana Di Giuliomaria e Donatella Pugliese, PhD Detto questo, cosa state aspettando a cominciare anche voi? Potete iniziare condividendo questo post tra i vostri contatti per farlo girare. #mobilitàsostenibile #climatechange #Roma #trasporti #SDG #romacapitale #sostenibilità edoardo zanchini https://lnkd.in/eAeWCT-9
Nuova micromobilità in sharing
romamobilita.it
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Recentemente abbiamo parlato della #mobilità_sostenibile di #Amsterdam, che ha scelto di creare una zona 30 di grande respiro (è proprio il caso di dirlo). Oggi parliamo di #Dublino, che ha definito un nuovo Piano del Traffico: da agosto 2024 entreranno in vigore importanti restrizioni alla circolazione dei mezzi a motore in tutto il centro cittadino. La scelta non è frutto di pochi “talebani”, ma di una consultazione civica che ha visto una larga maggioranza (80%) di pareri favorevoli al togliere spazio alle auto, elettriche e non, per darlo a pedoni e ciclisti. Non c'è da sorprendersi: è l’inevitabile reazione al fatto che Dublino è in cima alla classifica delle città metropolitane più lente del mondo. Infatti, secondo il TomTom Traffic Index 2023, a Dublino negli orari di punta la velocità media degli autoveicoli è di 16 chilometri all’ora. Appena meglio di Londra, dove servono oltre 37 minuti per percorrere 10 chilometri. Città italiane in classifica? Purtroppo sì: #Milano (29 minuti in media per uno spostamento di 10 chilometri) e #Roma (27 minuti). Il Piano del traffico di Dublino ridisegna la viabilità con un mix di pedonalizzazioni, di sensi unici e di divieti di svolta. Aggiunge importanti vantaggi per il trasporto pubblico: ad esempio 230 chilometri in più di corsie dedicate ad autobus e taxi. La mobilità sostenibile invece verrà stimolata con ulteriori 200 chilometri di piste ciclabili. Che sia la strada giusta?
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