Post di EXCLUSIVE DREAMERS

𝐓𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚 è 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨… Ti offriranno brioche e pasticcini come ringraziamento per gli straordinari Ti inviteranno alla cena aziendale per festeggiare Natale tutti insieme e fare squadra Ti concederanno un giorno di stop lavorativo per partecipare ad un team building che risolverà magicamente qualunque conflitto o tensione tra colleghi 🛑 Ma poi la “tua” azienda smetterà di essere una famiglia quando… Dovrai assistere ad episodi di nepotismo vedendo svanire le tue possibilità di crescita Dovrai rinunciare a qualunque potere decisionale nonostante il tuo ruolo perché alla fin fine fai parte di un’azienda padronale e l’ultima parola non spetta a te Dovrai lavorare in un ambiente stressante resistendo a pressioni continue mentre l’azienda si autocelebra pubblicamente per le politiche di welfare aziendale attuate per il benessere dei propri dipendenti ➡️ Questo accade perché l’azienda NON è una famiglia. Ne parliamo con Lucilla Rizzini - PCC Coach nell’episodio 35 di Ellepodcast intitolato “L’azienda non è una famiglia” https://lnkd.in/dAMRuYjE #ellepodcast #corporatecoaching #1maggio

Previdenti o abituati ad essere fregati? Sono stata ad un concerto attesissimo. Con una lista ben precisa di norme comportamentali da mantenere, oggetti da poter introdurre o meno, ma anche tanti benefit per i partecipanti. Nella lista, per me, spiccavano: -I panini portati da casa possono entrare con te -Tutti gli stand hanno opzioni vegane -Il servizio navetta parte alle ore 00:00 Poi arrivo al festival e: 🥪 I panini NON potevano entrare 🌿 1 stand su 5 con proposta vegana 🚌 La navetta arrivava alle 00:00, ma partiva solo quando piena (quindi anche un’ora dopo) Moltissimi, vegani e non, hanno deciso di andare al concerto con mezzi propri, e i panini nascosti nei pantaloni. Ci siamo comportati tutti come richiesto dalle regole, ma abbiamo ottenuto benefici a metà. Temi come trasparenza, aspettative, e realtà sono ricorrenti nel mio lavoro. Per questo, ho ripensato subito a tutte quelle aziende che fanno innamorare i candidati di promesse vuote negli annunci di lavoro. Un esempio? “Ci impegniamo a promuovere il benessere mentale e fisico dei nostri dipendenti” che poi si scopre essere: “Ogni venerdì troverai ciambelle 🍩 gratis in ufficio, così gli zuccheri extra ti daranno la carica per sopportare il caos disumano di oggi” E i nuovi assunti, previdenti, hanno già pagato da sé psicologo e palestra. Di esempi ne avrei tanti altri. E voi? #lunedi #candidateexperience #jobpost #ux #talentacquisition #recruiting #ai #hr

È facile raccogliere likes con provocazioni e ironia sulla “povera” classe dei collaboratori, signora Ventura. Ma ognuno sceglie il proprio posto di lavoro – e questo vale soprattutto per chi si ritiene così indispensabile, come sembra essere il suo caso. Questa generalizzazione, che suggerisce che i datori di lavoro comincino ad apprezzarti solo quando sei già con un piede fuori dalla porta, incoraggia molti inutilmente a sentirsi confermati. Ma la dura verità è che la maggior parte degli ex-collaboratori non è così importante come vorrebbe essere. L'azienda va avanti, con o senza di loro. Cari collaboratori, ricordate: Quando cambiate lavoro, cambiate la vostra vita, non l'azienda. Cambiare lavoro non è uno status symbol che aumenta il vostro valore, ma una decisione che ha conseguenze personali. #Lavoro #CambioLavoro #Collaboratori #VitaProfessionale #Consapevolezza #SceltePersonali #Carriera #Responsabilità #Impresa #ValorePersonale

Il Natale...quanta fatica organizzare le cene e le feste aziendali! Io da un bel po' non le organizzo più: non lo faccio non perché mi abbiano stufato, quanto non ritengo utile far spendere i soldi a un'azienda senza che ne abbia indietro qualcosa in cambio. Invece, mi piace moltissimo organizzare eventi natalizi che abbiano un preciso intento: può essere la fidelizzazione, oppure la presentazione di qualche novità (un nuovo direttore, il cambio generazionale, nuovo personale), la condivisione di obiettivi, il festeggiamento di un traguardo. Spesso ho organizzato festeggiamenti in cui è stato ritenuto utile allargare l'invito anche a fornitori storici, clienti nuovi, collaboratori, per parlare di business in un contesto più rilassato. Non approfittare di quest'occasione è uno spreco di risorse a mio parere inutile, perché diventa solo un impegno al quale non si può dire di no, per tutte le parti coinvolte, facendo diventare pesante e noioso ciò che invece può essere sia divertente che coinvolgente e interessante. Fateci un pensierino per queste festività. . #natale #cenaaziendale #costo #fidelizzazione #clienti #dipendenti #fornitori #opportunità #festeggiamenti

SAVE THE DATE - 16 ottobre 2024 - ire 19:45 🐟🍝 Adesso è quasi ora di cena, e staremo pensando dove andare a mangiare. O cosa mangiare. O con chi farlo. A inizio agosto vi avevo proposto una piccola boutade, e invece ora facciamo sul serio. Mi sono organizzato e invito le prime 12 persone che confermeranno a venire a cena con me, con noi. Il primo degli eventi sarà nella nuova casa di un mio fraterno amico, che ha aperto uno splendido ristorantino di pesce ultra-fresco a Viale Aventino a Roma: "Emilio - Osteria di Mare". Gireremo, troveremo posti, che accontentino tutte le persone e i loro gusti, o abitudini alimentari. Il format è semplice: ci sediamo, mangiamo un menù che ho concordato con lo chef Emiliano Valenti, beviamo e parliamo delle sfide che da #Design Lead(er) abbiamo nella nostra quotidianità. Insomma un po' di sano #networking tra pari, facendo una cosa che piace a molte persone. A me, negli ultimi due anni, questo confronto tra pari è mancato. Perché non ricrearlo, mi sono detto? Per questo format, mi rivolgo soprattutto a persone che da un paio d'anni almeno gestiscono designer. Per ora cominciamo così, poi magari espandiamo anche. Come diceva Vincenzo Di Maria: Start small. Come funziona? Vi prenotate, il menù è pubblicato sulla Landing page, la quota a persona è di 55€ con incluso vino, acqua e caffè. Nei commenti il link alla landing page. p.s.: sì, c'entra anche ekitai, delfin* curios*, ma in maniera del tutto "strumentale". Letteralmente.

Domanda domenicale. Vi premiate abbastanza? Vi regalate dei momenti fighi? Vi prendete tutto quello che vi piace? Vi trattate bene? Io sì. E confesso che il tempo passato con me stesso è spesso meglio rispetto a quello passato con gli altri. Non guardatela come egoismo, perché non lo è affatto. Però vi faccio un esempio, tornando sul mio cavallo di battaglia preferito, ovvero uscire da solo a pranzo. Fateci caso. La cena romantica, ammesso le donne possano ancora essere interessate, vi fa guardare solo lei, le energie vanno nella conversazione e sognando di spogliarla dopo, a casa vostra, fra le lenzuola di seta. Come dite, non si usa più? Spiace, una volta era così. A dire il vero penso che possa essere molto più intrigante il pranzo romantico, soprattutto in giornate di pioggia come queste. Si esce freschi, riposati e rilassati, si torna verso le quattro e si fa all’amore con le gocce d’acqua che battono sui tetti. Tornando però sul tempo da dedicare solo a voi stessi, a me uno piace da matti andare da solo soprattutto nei fine dining: è come fumarsi un Cohiba guardando il mare. I minuti scorrono più lentamente, ti guardi intorno e scopri una montagna di dettagli che se fossi con qualcuno non potresti mai notare, anche perché le attenzioni andrebbero in più direzioni. Si mangia meglio, molto meglio, riesci ad assorbire tutti i gusti e le sfumature, ricordi ogni profumo, le papille si dilatano, ti godi appieno il così detto wow factor, le sensazioni sono più forti e il giorno dopo i ricordi più nitidi, gli intervalli fra i piatti più piacevoli, i silenzi anche. C’è un ritmo diverso, da slow life. Qualcuno verrà a dire che lui vuole condividere qualsiasi pensiero e piatto con la sua compagna, per me invece sono delle situazioni completamente diverse e mondi completamente diversi, nemmeno paragonabili. Mi sto dilungando e sto divagando. Volevo raccontarvi del pranzo da Iyo, ristorante che forse è per gli amanti del sole e dell’estate e un po' meno per i tempi freddi e piovosi. Però il tacos con l’anguilla, il mini burger di wagyu con salsa al tartufo e il dolce a base di cioccolato e latte vanno bene anche sotto la neve. Spaziali. Se mi spiace non aver avuto una donna davanti e vederla ebbra di piacere? No, affatto. Il pranzo era un regalo a me stesso. Ora potrei tornare e stavolta non da solo. I piatti me li sono già goduti appieno, anche se non é mai abbastanza. #food #chef #cucina #ristorante #pr #michelin

La tua azienda ha già saltato lo squalo? L’espressione è stata coniata dopo il terzo episodio della quinta stagione di Happy Days, quando Fonzie per dimostrare il suo coraggio salta sopra uno squalo tigre in bermuda e giacca da motociclista. Nel corso degli anni il termine è passato a indicare l'intero percorso che porta una serie al declino, inclusa l'introduzione di nuovi e poco verosimili espedienti narrativi, volti a recuperare l'attenzione degli spettatori. Oggi il termine è anche utilizzato, in un'accezione più ampia, per indicare tutte le situazioni di «punto di non ritorno», in cui inizia il declino di un marchio, di un personaggio pubblico o, nei casi in cui la uso io, di un’azienda. Perchè è il momento in cui bisogna per forza parlare di #benessereorganizzativo, è uno dei temi del momento, le persone vanno ingaggiate, bisogna fare talent retention, dobbiamo selezionare solo chi è culture fit, abbiamo programmi di onboarding stratificati. Ma per un’azienda che mai si è occupata delle sue persone, parlare di benessere organizzativo, di purpose e di valori è saltare lo squalo: indica che non si sa più dove girarsi per limitare le perdite di persone e quindi proviamo a spararla alta. Meglio ripartire dall’abc, meglio rifondare una cultura organizzativa facendosi aiutare da chi lo fa da una vita, piuttosto che inventarsi modi strampalati per tirare avanti e sperare in bene.

Cosa regalare ai propri collaboratori per Natale? Panettone o pandoro? E se panettone, con uvetta e canditi o senza? Forse meglio una card da spendere al supermercato...o i buoni carburante? 🤔 💡 Un piano di flexible benefits toglie ogni dubbio e possibili malcontenti, consentendo al lavoratore di spendere il credito assegnato nei servizi più graditi e utili alle proprie esigenze e quotidianità. #Natale #flexiblebenefit #welfareaziendale

Niente è davvero difficile se li si dividi in tantissimi pezzettini… (Henry Ford) La colazione in hotel è il momento più figo della giornata, e come tale ogni giorno deve diventare un’esperienza o lasciare un ricordo negli ospiti. Migliorarsi è modificare ogni volta qualcosa di se stesso ed è ai nostri ospiti che ci rivolgiamo quando mostriamo qualcosa che fa parte di noi, la nostra colazione. Ma cosa sta cambiando e come possiamo stare dietro a questi cambiamenti? L’8 ottobre ne parleremo insieme ad #HospitalityDayal #palacongressirimi

È troppo presto per parlare di festività? Quest'anno regala ai tuoi dipendenti gli abbonamenti Altroconsumo! 🎁 In questo modo, mostrerai loro supporto e sostegno per la loro vita anche fuori dall'ufficio. Diventare soci Altroconsumo significa avere accesso a numerosi benefici, come consigli preziosi da mettere in pratica per essere consumatori più consapevoli, oltre a consulenze, sconti e agevolazioni. Regalando i nostri abbonamenti aiuterai i tuoi dipendenti nella loro quotidianità e loro rafforzeranno il legame con la tua azienda. 🤝 Altroconsumo B2YOU è il tuo punto di riferimento nel Welfare aziendale: dimostra il tuo impegno offrendo ai tuoi collaboratori un originale e utilissimo dono! 👉 https://lnkd.in/egVk9F7P   #altroconsumob2you #welfareaziendale #altroconsumo