Dopo la pubblicazione della circolare del Ministero dell'Interno si è acceso il dibattito sul "divieto" del #selfcheckin. La normativa di fatto già stabiliva l'obbligatorietà di verificare la corrispondenza tra documento di riconoscimento e ospite. Tuttavia non teneva conto dei moderni sistemi di convalida, lasciando spazio a delle zone grigie di interpretazione. La circolare ha voluto fare chiarezza, anche in virtù della attuale situazione internazionale e del vicino #Giubileo. Aspetto di rilievo è anche il chiarimento, che apre a molti dubbi operativi, legato alle piattaforme di scambio casa.
Post di ExtraSemplice
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Si è ormai acceso su più fronti il dibattito sulla circolare del Ministero dell'Interno riguardo i chiarimenti relativi al #selfcheckin in vista del #giubileo e la situazione internazionale. Non c'è dubbio che la #normativa non sia adeguata agli scenari che le moderne tecnologie possono contribuire a dare in termini di #sicurezza e #semplificazione Trovo interessante anche i chiarimenti che riguardano piattaforme come #homexchange che alimentano dubbi operativi. Ho apprezzato un po' meno i titoloni che hanno trattato l'argomento come una novità appena messa in atto e non come un chiarimento su una normativa con tantissime zone grigie.
Dopo la pubblicazione della circolare del Ministero dell'Interno si è acceso il dibattito sul "divieto" del #selfcheckin. La normativa di fatto già stabiliva l'obbligatorietà di verificare la corrispondenza tra documento di riconoscimento e ospite. Tuttavia non teneva conto dei moderni sistemi di convalida, lasciando spazio a delle zone grigie di interpretazione. La circolare ha voluto fare chiarezza, anche in virtù della attuale situazione internazionale e del vicino #Giubileo. Aspetto di rilievo è anche il chiarimento, che apre a molti dubbi operativi, legato alle piattaforme di scambio casa.
Self Check-in Vietato: La Circolare Ribadisce il Divieto e i Requisiti Normativi
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Sono sempre più in aumento le #telefonate da numeri #sconosciuti che si interrompono subito dopo la nostra risposta. Dietro queste chiamate potrebbe nascondersi una #truffa e il rischio di attivare contratti senza la nostra volontà. L'Unione Nazionale Consumatori è al fianco dei #cittadini con consigli e assistenza per evitare questi disagi. Scopri di più nell'approfondimento di #ultimabozza
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#Alert 📰 Il 24 settembre 2024 l'AGCOM ha approvato una bozza di regolamento (https://lnkd.in/eXGDtyue) sulle modalità tecniche e procedurali di verifica dell'età degli utenti, in ottemperanza alla legge 13 novembre 2023, n. 159 (c.d. Decreto Caivano). La bozza di regolamento, che mira a proteggere i minori da contenuti online che possano nuocere al loro sviluppo fisico, mentale o morale, è stata elaborata a seguito di una consultazione pubblica che ha coinvolto gli stakeholder delle istituzioni, delle associazioni dei consumatori e delle piattaforme di video-sharing, e ha ricevuto il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali. Per approfondire leggi l'alert redatto dal nostro team di professionisti Rita Tardiolo, Adriano D'Ottavio, Debora Stella e Lavinia Nappi: https://lnkd.in/ejDYFUnZ #TwoBirdsItaly #AGCOM #Regolamento
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Un tema tanto caldo quanto importante nel panorama digitale che costituisce oggi il principale spazio di interazione per i ragazzi e gli adolescenti: se sia giusto o meno tenerli lontano dai dispositivi, e fino a quale età, o se sia più sensato consentire loro un accesso ‘protetto’ è tema su cui è difficile raggiungere una visione comune oggi. Ma una convergenza di pensiero è imprescindibile. Il passo verso un maggior controllo dell’età degli utenti minorenni in rete non potrà che giovare ad uno sviluppo sano della loro crescita e alla definizione di cittadini digitali più responsabili nel tempo.
#Alert 📰 Il 24 settembre 2024 l'AGCOM ha approvato una bozza di regolamento (https://lnkd.in/eXGDtyue) sulle modalità tecniche e procedurali di verifica dell'età degli utenti, in ottemperanza alla legge 13 novembre 2023, n. 159 (c.d. Decreto Caivano). La bozza di regolamento, che mira a proteggere i minori da contenuti online che possano nuocere al loro sviluppo fisico, mentale o morale, è stata elaborata a seguito di una consultazione pubblica che ha coinvolto gli stakeholder delle istituzioni, delle associazioni dei consumatori e delle piattaforme di video-sharing, e ha ricevuto il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali. Per approfondire leggi l'alert redatto dal nostro team di professionisti Rita Tardiolo, Adriano D'Ottavio, Debora Stella e Lavinia Nappi: https://lnkd.in/ejDYFUnZ #TwoBirdsItaly #AGCOM #Regolamento
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Nei primi anni 2000, alcune aziende tecnologiche americane della West Coast iniziarono a creare una serie di prodotti e servizi innovativi, con l’intenzione di sfruttare la rapida crescita ed evoluzione di Internet. Prodotti e servizi che promettevano di trasformare la vita delle persone, rendendola più “facile”, divertente e produttiva. Ma il settore tecnologico non stava trasformando soltanto la vita degli adulti: inizió piuttosto a gettare le basi anche per la trasformazione della vita dei bambini! Queste “nuove tecnologie”, se paragonate alla radio, alla televisione, ma anche al computer, avevano il pregio di essere più portatili, personalizzate, affascinanti e “accessibili”. E sin da subito era evidente come uno smartphone oppure un tablet potessero tenere impegnati i bambini per ore e ore. Era sicuro tutto questo? Non si sapeva, ma siccome lo facevano tutti, si supponeva di sì. Questa riflessione, parafrasata e tratta da “The Anxious Generation” di Jonathan Haidt, mette in luce come l’ignoto dello sviluppo tecnologico abbia nel tempo impattato non solo la vita di noi adulti, ma anche e soprattutto la vita di persone più vulnerabili e con “difese immunitarie” più basse, come i bambini. Bisogna, pertanto, necessariamente creare dei filtri by-default e by-design per la regolazione dell’accesso dei minori a quei contenuti in rete che possano nuocere al loro sviluppo psicofisico - e anzi, nel 2024 siamo forse anche fin troppo in ritardo! Sotto 👇🏼 trovate un approfondimento del nostro Studio Legale sullo schema di provvedimento dell’#AGCom sulle modalità tecniche e di processo per l’accertamento della maggiore età degli utenti. #ageverification #dataprotection #childprotection #minors
#Alert 📰 Il 24 settembre 2024 l'AGCOM ha approvato una bozza di regolamento (https://lnkd.in/eXGDtyue) sulle modalità tecniche e procedurali di verifica dell'età degli utenti, in ottemperanza alla legge 13 novembre 2023, n. 159 (c.d. Decreto Caivano). La bozza di regolamento, che mira a proteggere i minori da contenuti online che possano nuocere al loro sviluppo fisico, mentale o morale, è stata elaborata a seguito di una consultazione pubblica che ha coinvolto gli stakeholder delle istituzioni, delle associazioni dei consumatori e delle piattaforme di video-sharing, e ha ricevuto il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali. Per approfondire leggi l'alert redatto dal nostro team di professionisti Rita Tardiolo, Adriano D'Ottavio, Debora Stella e Lavinia Nappi: https://lnkd.in/ejDYFUnZ #TwoBirdsItaly #AGCOM #Regolamento
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C’è un problema con il quale gli italiani combattono quotidianamente, il malfunzionamento dei servizi collettivi, siano essi pubblici o privati, specialmente quelli ordinati a rete, su tutto il territorio. Si tratta di strutture sanitarie, di servizi di comunicazione, di distribuzione di energia elettrica e di fornitura di acqua, di istituti di credito, di compagnie aeree, di burocrazie pubbliche. Si lamentano lunghe attese, mancato rispetto dei tempi, pesanti e inutili incombenze a carico degli utenti, disattenzione per i bisogni dei clienti. Che cosa non funziona, perché non funziona, quali rimedi vanno adottati? Per essere ammessi in una struttura sanitaria, sia essa pubblica, sia essa privata, occorre riempire ripetutamente moduli, attendere, fare file, perché le competenze degli operatori sanitari, a cominciare da infermieri e caposala, sono limitate all’aspetto sanitario, non comprendono l’organizzazione aziendale, la pianificazione, le tecniche di contatto con il pubblico. Le banche richiedono adempimenti, molti imposti dall’antiriciclaggio, ma senza chiedersi come vigilare in maniera meno invasiva, mentre i signori del digitale, divenuti ormai pari agli dei dell’Olimpo, accelerano le procedure scaricando sempre gli adempimenti sui clienti, ai quali però si lesinano informazioni (o se ne danno troppe). I gestori delle reti di comunicazione sulle reti stanno seduti come autentici monopolisti, senza preoccuparsi di coprire l’intero Paese, anzi lasciando persino la sua capitale con zone «scoperte», mentre quelli delle reti elettriche ed idriche non assicurano la continuità del servizio, come evidenziano i frequenti «black-out». Uffici postali e compagnie aeree, alle prese con i grandi numeri, sono incapaci di differenziarsi dal pastore che spinge le sue pecore nell’ovile, e a trattare gli umani come clienti paganti. Governo e amministrazioni pubbliche sfornano nuove norme e ne richiedono l’applicazione, ma le burocrazie si fermano, se non altro per studiarle, come è mostrato dalla recente legge sugli appalti, per cui — come scrive l’Anac — gli operatori si sono presi il tempo di studiarla, nel frattempo accelerando il ricorso alle precedenti norme, superate. Intanto, gli utenti si chiedono se non si potevano organizzare rapidi corsi per introdurre l’applicazione della nuova legge. In tutti questi settori la digitalizzazione ha migliorato le cose per un verso, l’ha peggiorato per l’altro, perché i signori del digitale sono sordi alle esigenze dei poveri mortali, gli utenti, trattati come sudditi. Insomma, noi italiani siamo un popolo di santi, poeti e navigatori, ma non di organizzatori o di persone ordinate. Facciamo riforme, ma non sappiamo applicarle sollecitamente. Siamo bravi a disegnare nuovi ordini, non a farne l’ordinaria manutenzione o gli aggiustamenti necessari. Siamo bravi nella manifattura, non nei servizi. Non sappiamo ascoltare gli utenti. Il malfunzionamento di cui sto scrivendo è poi un mal comune perch Prosegue Sabino Cassese
La nostra lotta quotidiana contro i servizi mal funzionanti
corriere.it
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Gestione delle notifiche di cVOX Le notifiche sono uno strumento essenziale per mantenere un team organizzato e informato, e cVox offre una gestione avanzata delle notifiche per assicurare che nessuna comunicazione importante venga persa. Le notifiche possono essere personalizzate per informare gli utenti su messaggi in arrivo, aggiornamenti di chiamata o eventi critici. Gli utenti hanno la possibilità di gestire le notifiche in base alle loro preferenze, decidendo quali comunicazioni prioritarie ricevere immediatamente e quali gestire in un secondo momento. cVox permette inoltre la creazione di notifiche intelligenti, basate su criteri specifici, come la priorità del messaggio o lo stato dell'utente, garantendo che le informazioni più importanti vengano visualizzate subito. Questa funzionalità migliora l'efficienza e riduce le interruzioni, permettendo ai membri del team di rimanere concentrati sui loro compiti principali senza perdere di vista le comunicazioni urgenti. https://ow.ly/b7nH50TU0IC
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𝗗𝗜𝗚𝗜𝗧𝗔𝗟𝗜𝗭𝗭𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗣𝗣𝗔𝗟𝗧𝗜: UN BILANCIO POSITIVIO, SOLO PER CHI ... 🙈 🙉❗ Mi ero ripromesso di non commentare più i continui disservizi, malfunzionamenti e carenze a cui assistiamo, ormai ininterrottamente da 6 mesi, ogniqualvolta abbiamo la sventura di dover utilizzare i vari servizi online dedicati alla digitalizzazione dei #ContrattiPubblici Visto il silenzio diffuso nel denunciare ciò che sta succedendo, mi vedo costretto a segnalare l'ennesimo blocco prolungato di questa "𝒐𝒑𝒆𝒓𝒂 𝒊𝒏𝒄𝒐𝒎𝒑𝒊𝒖𝒕𝒂" denominata "#FascicoloVirtuale". PERCHE 𝗜𝗡𝗖𝗢𝗠𝗣𝗜𝗨𝗧𝗔❓ il FVOE dovrebbe consentire alle #StazioniAppaltanti di reperire tutti i certificati a comprova dei requisiti di partecipazione e invece nemmeno il #DURC si riesce ad ottenere, nonostante sia accessibile online da diversi anni. Da giorni sia gli #OE che le #PA non riescono ad accedere ai documenti caricati a sistema, eppure 𝐢𝐥 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐦𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐬𝐨 𝐨𝐧𝐥𝐢𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢. Questo sta costando al mercato e all'erario, tempo (e denaro) perso da chi, utilizzando il sistema, cerca di capire da cosa dipenda l'errore, poiché ignaro che le colpe stanno altrove. Ho la sensazione che qualcuno stia giocando con il fuoco, poiché, ricordo a tutti, il nostro Paese ha già incassato ingenti trasferimenti dalla Comunità Europea a fronte di una promessa (mai mantenuta), di garantire la #digitalizzazione degli #appalti 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝟯𝟭 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟯. Per quanto dobbiamo ancora sopportare questa situazione, prima che Governo, Garante della Concorrenza e Corte dei Conti decidano di intervenire? Studio ALBONET (Specialisti in Contratti Pubblici dal 1999) www.CodiceAppalti.it - www.Albonet.it
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Gestione delle notifiche di cVOX Le notifiche sono uno strumento essenziale per mantenere un team organizzato e informato, e cVox offre una gestione avanzata delle notifiche per assicurare che nessuna comunicazione importante venga persa. Le notifiche possono essere personalizzate per informare gli utenti su messaggi in arrivo, aggiornamenti di chiamata o eventi critici. Gli utenti hanno la possibilità di gestire le notifiche in base alle loro preferenze, decidendo quali comunicazioni prioritarie ricevere immediatamente e quali gestire in un secondo momento. cVox permette inoltre la creazione di notifiche intelligenti, basate su criteri specifici, come la priorità del messaggio o lo stato dell'utente, garantendo che le informazioni più importanti vengano visualizzate subito. Questa funzionalità migliora l'efficienza e riduce le interruzioni, permettendo ai membri del team di rimanere concentrati sui loro compiti principali senza perdere di vista le comunicazioni urgenti. https://ow.ly/Q7rI50TU0IF
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Con l’ICT, negli ultimi anni, i cittadini hanno perso molti diritti precedentemente acquisiti nell’interazione con l’Amministrazione, hanno perso il canale diretto agli sportelli per le proprie richieste, hanno perso il diritto ad un normale protocollo di riscontro alle proprie richieste, infatti nelle procedure telematiche può non avvenire nessun invio di una ricevuta o pec (figuriamoci raccomandata) nonostante i contatti siano noti all’Amministrazione Oggi sembra normale all’Amministrazione che sia onere del cittadino controllare dei pop-up nelle aree riservate sui portali delle PA (aree che il cittadino non sa magari che esistano) È sembrato normale obbligare (unico metodo) ogni cittadino a farsi identità digitali a proprie spese anche per chiedere un documento di riconoscimento (tagliati fuori tutti gli anziani e analfabeti digitali che non abbiano un po’ di denaro da spendere in società di servizi o giovani volontari di famiglia a supporto) ed è diventato d’obbligo saper prenotare appuntamenti agli sportelli giusti, svegliandosi alle 6 o a mezzanotte per trovare il momento di apertura o liberazione dei posti prenotabili 🤷♀️ Molti dei diritti sono stati ceduti in pandemenza! Poi succede anche il caso di scarto a posteriori di procedure telematiche che già abbiano dato un protocollo di ricevuta (esempio quelle con letture automatiche di documenti), così gli stessi identici atti che vengono accettati allo sportello fisico (quindi sono legalmente validi) sono rifiutati da protocolli automatici restrittivi, perché per risparmiare tempo e stipendio di impiegati pensanti, si sostituisce un controllo automatico più restrittivo, fatto da un qualche informatico “per prassi”, soluzioni adottate senza il supporto anche di un legale, che comprenda la limitazione intrinseca dei diritti del cittadino). Mi vergono, come ing. ICT, una volta dipendente pubblico, di come sia usata l’opportunità del progresso offerto dalla tecnologia per peggiorare i diritti del cittadino, e sono contenta di essere tornata alla terra come IAP, mi auguro di avere sempre meno bisogno di subire vessazioni da burocrazia tecnologica, che pretende un cittadino onnisciente che altrimenti viene sanzionato per qualunque ritardo o ignoranza di procedure, mentre la PA è sempre irresponsabile per la sua parte, in questa inevitabile società tra singolo&stato, mi auguro, alla mia prossima Interazione, di non sperimentare più diritti umani non reciproci tra cittadini e stato… in fondo si tratta di esseri umani da una parte o dall’altra, sempre se quelli dello stato, dopo che abbiano ottenuto un ruolo e uno stipendio, non si robotizzino perdendo ogni possibile cultura del servizio in cambio di uno stipendio sicuro… anche perché di sicuro non c’è nulla, che non sia tutt’uno con lo scopo per cui è creato e alimentato 😜
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