Dove un tempo sorgeva il museo di Tifernum Metaurense che cosa c’era? Lì dove un tempo si ergeva il museo di Tifernum Metaurense, ora regna un silenzio assordante, un vuoto che lascia l'amaro in bocca a chi, come me, ricordo con affetto l'Istituto Professionale che un tempo animava quel luogo. Era un Istituto che ha dato linfa vitale all'artigianato locale e imprenditoriale, forgiando generazioni di abili artigiani. Molti di loro sono usciti da quelle mura, da una scuola spesso criticata e sottovalutata, ma che possedeva un valore inestimabile: la concretezza. Ricordo bene come già alla fine della terza media, le mie capacità venivano riconosciute e ti venivano proposte opportunità lavorative. Per chi non desiderava proseguire gli studi tradizionali, l'Istituto Professionale si poneva come una valida alternativa, una "scuola di lavoro" , una scuola che non solo istruiva, ma che forniva un mestiere, una chiave d'accesso al mondo del lavoro. Era una scuola che credeva nelle potenzialità di ogni allievo, offrendo un percorso di orientamento mirato a chi possedeva spiccate capacità e ambizioni. Ciò che rattrista maggiormente è la consapevolezza che la scuola sia stata chiusa senza lottare. Oggi, come non mai, avremmo bisogno di una "scuola di mestiere". Il mondo del lavoro odierno non può prescindere dalla figura dell'artigiano, di chi con le proprie mani e il proprio ingegno porta avanti un'azienda, contribuendo in modo vitale all'economia. Serve una pluralità di figure professionali, di competenze e abilità. L'Istituto Professionale rappresentava proprio questo: una fucina di talenti pratici, pronti ad affrontare le sfide del mondo del lavoro con una preparazione solida e concreta. La sua chiusura rappresenta una perdita incolmabile, un vuoto che pesa sulla comunità e che lascia un senso di amarezza in chi, come me , ha avuto la fortuna di frequentare quelle aule e di carpire i segreti di un mestiere antico, ma sempre attuale. FG®️ #scuola #scuolaprofessionale #museo #artigianato #artigianatoitaliano #mestiere
Post di Fabio Gostoli
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🎮 Gamificazione nei Settori Culturali: Una Nuova Era per Musei, Biblioteche e Patrimonio Storico! 📚🏛️ La gamificazione sta rivoluzionando il modo in cui viviamo e apprendiamo la cultura! Con l'uso di meccaniche di gioco, come sfide, punteggi, premi e missioni interattive, musei, biblioteche e siti storici possono rendere l’esperienza culturale più coinvolgente e divertente, specialmente per le nuove generazioni. Ecco come la gamificazione sta trasformando i settori culturali: 🎟️ Esperienza Museale Interattiva: Alcuni musei hanno introdotto giochi interattivi che coinvolgono i visitatori in sfide e quiz durante il percorso, offrendo ricompense digitali per chi completa le missioni. Questo approccio incoraggia l’esplorazione e una comprensione più profonda delle esposizioni. 📜 Biblioteche 2.0: Anche le biblioteche stanno adottando la gamificazione. Con app e programmi di lettura "a livelli", i lettori possono accumulare punti, sbloccare badge e vincere premi partecipando a sfide di lettura. Un modo fantastico per motivare grandi e piccoli a leggere di più! 🏰 Viaggi Storici e Realtà Aumentata: In siti storici e aree archeologiche, la realtà aumentata sta portando la gamificazione a un nuovo livello. Tramite app che offrono tour interattivi, i visitatori possono vivere avventure e interagire con personaggi storici virtuali, imparando la storia in modo immersivo e coinvolgente. 📈 Risultati e Vantaggi: La gamificazione nei settori culturali non solo aumenta il coinvolgimento del pubblico, ma aiuta anche a sviluppare un legame emotivo con la cultura e il patrimonio, rendendoli più accessibili e rilevanti. Questo approccio moderno può anche attrarre nuovi segmenti di pubblico, come giovani e famiglie. 💡 Un Passo Verso il Futuro: La gamificazione rappresenta una straordinaria opportunità per i settori culturali di innovarsi e adattarsi ai cambiamenti sociali e tecnologici. La cultura diventa così non solo da osservare, ma da vivere in prima persona! Ti piacerebbe esplorare la cultura in maniera più interattiva? Condividi nei commenti! 💬⬇️ #Gamification #CulturaInterattiva #Musei #Biblioteche #InnovazioneCulturale #PatrimonioStorico #RealtàAumentata #EducazioneInnovativa #EsperienzeUniche
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Molte persone utilizzano i social media per scoprire nuove mostre, leggere articoli interessanti, guardare video educativi e partecipare a discussioni culturali. Musei, gallerie e istituzioni culturali di tutto il mondo stanno sfruttando queste piattaforme per raggiungere e coinvolgere il pubblico in modi innovativi e accessibili. D’altra parte, è importante riconoscere che non tutti i contenuti sui social media sono di natura culturale, e che il pubblico ha interessi vari. Tuttavia, escludere a priori i social media come canale di comunicazione culturale significherebbe perdere un’opportunità significativa per promuovere la cultura e stimolare la curiosità. I social media offrono uno spazio prezioso dove la cultura può essere resa più accessibile e inclusiva, rompendo le barriere geografiche e sociali. La chiave sta nel creare contenuti coinvolgenti e di qualità che possano attirare l’interesse del pubblico e favorire una maggiore partecipazione culturale. Quindi, invece di vedere i social media come nemici della cultura, possiamo considerarli alleati potenti per la sua diffusione e valorizzazione. #itinerariculturali #musei #mostre #cultura
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Questa parte del Rapporto del Laboratorio di Governance and Innovation in Cultural Heritage dell'Università Roma3 entra in merito alle diverse forme di accessibilità richieste ad un museo per avviare percorsi diversificati che possano rendere il museo pienamente inclusivo: • l'accessibilità fisica - forse la forma di accessibilità su cui si è più dibattuto negli ultimi anni e che riguarda le barriere architettoniche e non solo; • l'accessibilità economica, che garantisce a tutti i cittadini le stesse opportunità di soddisfare il loro bisogno di cultura, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria; • l'accessibilità cognitiva e sensoriale, sicuramente quella più recente è più complessa, che avvicina l'arte alla malattia, e considera oltre che i sistemi sistemi informativi adeguati (modalità alternative come testi a grandi caratteri, parlati, tattili, in Braille o in formato digitale, Lis etc..) per i sordomuti, ma anche attività educative e di accompagnamento con la finalità di stimolare ricordi sensazioni, forme di riattivazione differenziate per le diverse forme di disabilità, per i malati di Alzheimer, di Parkinson, di autismo etc... • l'accessibilità digitale, che riguarda non solo la messa a disposizioni di contenuti digitali ma anche la fruizione secondo alcuni principi grafici, lettering ed espositivi. • l'accessibilità culturale e linguistica, con materiali multilingue, programmi e mostre che riflettano la diversità culturale dell’ambito locale. I luoghi dell'arte e della cultura, e quelle pubbliche in particolare, hanno dunque uno spazio ampio di lavoro per i prossimi anni sul tema della "sostenibilità sociale". Nell'articolo, l'analisi in dettaglio. Annalisa Cicerchia Paola Demartini Chiara Petrini Maria Antonietta Cipriano https://lnkd.in/dxbxMrHH
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Sono diverse le forme di accessibilità dei luoghi dell'arte - si legge nel Rapporto del GICH LAB dell’Università Roma Tre - che i Musei devono affrontare per permettere a tutti di poter fruire dell’opera d'arte e per diventare spazi di partecipazione anche per le fasce sociali con maggiori difficoltà e disagi. Negli anni passati il tema dominante è stato quello della rottura delle "barriere architettoniche", che rappresentavano l'impedimento fisico alla partecipazione negli spazi pubblici. Oggi si pongono nuove mete di inclusività. Sono già diverse le esperienze a livello nazionale che hanno utilizzato l'arte per dare supporto al disagio psichico - Alzheimer, Parkinson, autismo etc. - e sensoriale - sordomuti e ciechi. Di fronte all'aumento di queste forme di disagio, che si riscontra non soltanto in Italia, i musei e tutti gli spazi dell’arte hanno missioni più ampie, anche da un punto di vista etico. #sostenibilitàsociale #arte #musei #Alzheimer #parkinson #sordomuti #artepertutti #ilmuseoditutti
Questa parte del Rapporto del Laboratorio di Governance and Innovation in Cultural Heritage dell'Università Roma3 entra in merito alle diverse forme di accessibilità richieste ad un museo per avviare percorsi diversificati che possano rendere il museo pienamente inclusivo: • l'accessibilità fisica - forse la forma di accessibilità su cui si è più dibattuto negli ultimi anni e che riguarda le barriere architettoniche e non solo; • l'accessibilità economica, che garantisce a tutti i cittadini le stesse opportunità di soddisfare il loro bisogno di cultura, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria; • l'accessibilità cognitiva e sensoriale, sicuramente quella più recente è più complessa, che avvicina l'arte alla malattia, e considera oltre che i sistemi sistemi informativi adeguati (modalità alternative come testi a grandi caratteri, parlati, tattili, in Braille o in formato digitale, Lis etc..) per i sordomuti, ma anche attività educative e di accompagnamento con la finalità di stimolare ricordi sensazioni, forme di riattivazione differenziate per le diverse forme di disabilità, per i malati di Alzheimer, di Parkinson, di autismo etc... • l'accessibilità digitale, che riguarda non solo la messa a disposizioni di contenuti digitali ma anche la fruizione secondo alcuni principi grafici, lettering ed espositivi. • l'accessibilità culturale e linguistica, con materiali multilingue, programmi e mostre che riflettano la diversità culturale dell’ambito locale. I luoghi dell'arte e della cultura, e quelle pubbliche in particolare, hanno dunque uno spazio ampio di lavoro per i prossimi anni sul tema della "sostenibilità sociale". Nell'articolo, l'analisi in dettaglio. Annalisa Cicerchia Paola Demartini Chiara Petrini Maria Antonietta Cipriano https://lnkd.in/dxbxMrHH
Sostenibilità Sociale: La RicercaLe cinque forme di accessibilità dei Musei
https://www.ilmuseoditutti.it
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LAUREE INCARICHI PRESIDENZE DOCENZE............CHI PROGETTA COME E COSA ? Il Gioco e la Sperimentazione Creativa nei Musei: Un Nuovo Modello di Partecipazione Oggi i musei non sono più semplici spazi espositivi, ma luoghi dinamici che possono offrire esperienze interattive e coinvolgenti per tutti i visitatori, indipendentemente dalle loro capacità fisiche, mentali o culturali. Al centro di questa trasformazione c’è il gioco, che non solo stimola la curiosità, ma promuove anche un apprendimento attivo e duraturo. Gioco e Partecipazione Attiva Il gioco permette ai visitatori di andare oltre la semplice osservazione delle opere d’arte, coinvolgendoli in attività creative come la manipolazione di riproduzioni o puzzle 3D. Questi strumenti trasformano il museo in uno spazio di apprendimento partecipativo, dove l’arte diventa accessibile a tutti, inclusi coloro con disabilità. Esperienze Multisensoriali Incorporare esperienze tattili, visive e uditive crea un percorso multisensoriale, eliminando barriere fisiche e culturali. Attraverso tecnologie come la stampa 3D e la realtà aumentata, i visitatori possono interagire con le opere d’arte in modi nuovi e coinvolgenti. Inclusività e Accessibilità Il gioco diventa un linguaggio universale che favorisce la partecipazione di persone con diverse abilità. L'inclusione non si limita all'accessibilità fisica, ma abbraccia anche la creazione di opportunità ludiche e creative che coinvolgano tutti i visitatori. Conclusione Il museo del futuro è uno spazio dove il gioco e la sperimentazione creativa rendono l’arte accessibile, inclusiva e stimolante, abbattendo le barriere sociali, culturali e fisiche. Attraverso il gioco, l'arte diventa un'esperienza viva e trasformativa per tutti. #mibact#MuseiInclusivi#www.fonderiavirtuale.com #AccessibilitàCulturale #ArtePerTutti #InnovazioneMuseale
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《Permettendo e generando uno spazio per la riflessione, la mia speranza è che i musei riescano a sfidare la tendenza prevalente di vendere esperienze "universali". Anziché presentare un modello "totalitario" , essi possono creare un ambiente dove la varietà e l'individualita' delle esperienze dei visitatori sono incoraggiate. In altre parole , nel preservare la libertà di ogni visitatore di sperimentare qualcosa di diverso dalle esperienze di altri, l'arte può continuare ad avere un impatto sia sul singolo, sia sulla società nel suo insieme.》 Questo scritto di Eliasson (da "Leggere è respirare, è divenire" delle edizioni Marinotti) ha innescato in me la riflessione di quanto questo sia estremamente necessario in generale : non solo nello spazio museale! Partendo dalla convinzione che l'esperienza del colore sia legata a quella della luce e, a loro volta, alla cultura che le esprime, si dovrebbe trovare il modo per progettare i luoghi "lasciando spazio" alle espressioni multiformi e diversificate del fruitore: non c'è un unico modo di stare! Inoltre la riflessione che : 《gli occhi di qualcuno nato e cresciuto in Giappone tendono a cogliere immediatamente l'immagine nella sua totalità [...] gli occhi di un Occidentale affrontano direttamente il soggetto principale dell'immagine e soltanto dopo arrivano alla contestualizzazione》mi fa pensare a quanto noi italiani abbiamo un approccio molto più "orientale" che "anglosassone" (più che Occidentale, direi). Tutto questo credo abbia molto "a che vedere" con il Design for All / Archidiversity , non nel modo "riduttivo" in cui si parla di disabilità partendo da una mancanza, ma proprio evidenziando le unicità percettive di ciascuno di noi come un arricchente contributo alla collettività.
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L'arte come terapia è anche il titolo di un famoso libro che affronta il tema dal punto di vista filosofico.
A dimostrarlo è la scienza: andare a visitare un museo fa bene! Il patrimonio culturale infatti arricchisce l'uomo non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche emozionale e le ricadute positive sul benessere individuale sono tante e varie. 🏛 Ed è così che nasce il progetto META-MUSEUM che studierà proprio questo processo: l’incontro con il patrimonio culturale come esperienza “trasformativa”, per stimolare resilienza, empatia, e fiducia nel futuro in un momento storico complesso come quello attuale. La ricerca, finanziata dall'Unione Europea, vede il #PoliTO come coordinatore, attraverso le docenti del DAD PoliTO e collaborerà anche con il Museo Egizio. #PoliFlash https://lnkd.in/dufNmC4z
Patrimonio culturale e neuroscienze per guardare al futuro con fiducia: nasce il progetto META-MUSEUM
polito.it
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ARTE, DISAGIO e TERRITORIO: LA SOSTENIBILITÀ SOCIALE DEL MUSEO - INDAGINE C.A.W.I. Quella realizzata da G&R - nell’ambito del progetto “Il Museo di Tutti, la sostenibilità sociale dei luoghi dell’arte” - è la prima ricerca quantitativa che analizza le aspettative dei cittadini del Lazio nei confronti delle istituzioni museali, ma anche le esperienze di vita e di tempo libero dei cittadini, le loro attese per un museo aperto al territorio e più inclusivo. L’indagine è stata ideata da Silvia Strampelli (amministratrice della società) e Gianfranco Valleriani (responsabile scientifico del progetto), con la supervisione e gestione dell’indagine C.A.W.I. di Salvatore Sebastiano Guarnaccia. Sono state considerate le cinque provincie del Lazio e diverse tematiche: da quelle più strettamente legate alla disabilità, al rapporto del museo con il proprio territorio, con il sistema scolastico e con gli anziani, con le associazioni culturali presenti e del terzo settore, con le istituzioni e con il mondo delle imprese presenti nel territorio. Si riportano alcuni darti emersi. • MUSEI E CITTADINI. Il museo non è tra le destinazioni di tempo libero più attrattive per i cittadini del Lazio. È la fascia giovanile, quella tra i 18 e i 34 anni, che dimostra maggiore propensione alla frequentazione maggiore del museo. • IL TEMA DISABILITÀ. C’è una netta percezione da parte dei cittadini della crescita avvenuta negli ultimi anni delle cosiddette disabilità psico-cognitive nel proprio territorio. Tuttavia, ritengono che le istituzioni sociali non forniscano il supporto necessario alle famiglie. • RAPPORTO CON IL TERRITORIO. Il Museo non è percepito come spazio aperto al territorio (il 20% dice no, il 43% non sa); ma la quasi totalità dei cittadini vorrebbe che lo fosse. • DISABILITÀ E ARTE: al museo un ruolo importante da svolgere. Oltre l’80% del campione ritiene che il Museo possa essere luogo di incontro e di supporto verso i cittadini afflitti da disabilità cognitive, privilegiando “l’ascolto delle loro percezioni”, attraverso visite guidate, workshop, dibattiti collettivi. • LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE. Il campione non è a conoscenza delle attività di sostenibilità ambientale realizzate dal Museo, né ha ricevuto informazioni in merito. • ROMA E LE PROVINCE DEL LAZIO. Il confronto dei dati rilevati nella capitale e quelli delle altre province indica una “sostanziale omogeneità“ di percezione sui temi. A Roma vengono percepiti maggiormente l'incremento sociale del disagio psico-cognitivo e l'apporto positivo del museo verso le fasce più deboli. Nelle altre province il museo è percepito poco integrato con il territorio e si avverte la difficoltà a raggiungere il museo con il trasporto pubblico locale. E' possibile scaricare l'intero rapporto sul link sotto. G&R Srl • Centro di Eccellenza - DTC Lazio • Università degli studi Roma TRE • Lazio Innova • Regione Lazio • Roma Capitale #sostenibilità #territorio #alzheimer #Lazio #musei #disabilità
ARTE, DISAGIO E TERRITORIO: IL MUSEO SOSTENIBILE - IL MUSEO DI TUTTI - La sostenibilità sociale dei luoghi dell’arte
https://www.ilmuseoditutti.it
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DELL’IDENTITÀ DELL’ARTE - LA SEMIOTICA DELL’ARTE UN PERCORSO LUDICO IN-FORMATIVO TOUR VIRTUALI DEI MUSEI I tour virtuali dei musei hanno avuto una spinta significativa durante la pandemia, ma non sempre incontrano il successo sperato. Seppure offrano vantaggi come accessibilità globale e zero limiti di spazio, diversi punti deboli ne limitano l’efficacia e l’attrattiva. Vediamo i principali ostacoli: 1) ESPERIENZA LIMITATA: La visita virtuale manca dell'immersione sensoriale di una visita fisica; opere e spazi appaiono privi di tridimensionalità. 2) INTERAZIONE LIMITATA: “Lack of Personalization” I tour virtuali sono spesso passivi, con scarsa libertà di movimento e personalizzazione dell’esperienza, riducendo l'interesse del visitatore. 3) DIFFICOLTÀ TECNOLOGICHE: La qualità dell’esperienza dipende dalla connessione e dai dispositivi; comandi complessi possono scoraggiare gli utenti. 4) CONCORRENZA DIGITALE: Distrazioni e contenuti alternativi online riducono la concentrazione e fanno preferire spiegazioni brevi e immediate. 5) VALORIZZAZIONE CULTURALE LIMITATA: Senza contesto e spiegazioni dettagliate, l’esperienza può sembrare superficiale e meno educativa. In sintesi, talvolta il tour pare sia più una condizione “ingegneristica digitale” che non un contenuto culturale. - MIGLIORAMENTI POSSIBILI: I musei puntano a tecnologie immersive (VR e AR), interazioni gamificate e percorsi personalizzati, all’AI, agli elementi social e visite guidate dal vivo per migliorare l'esperienza virtuale. Vedremo. COSA NE PENSATE? 1) Resta una soluzione valida di conoscenza? 2) Hanno un modesto richiamo? 3) Ha un buon richiamo? 4) Sono utili? 5) Cosa vorreste? Buon divertimento Roberto Concas. L'inganno dell'uomo vitruviano: l'algoritmo della divina proporzione. Italia, Giunti, 2021. #RobertoConcas #IntelligenzaArtificiale #strumentoArte #rappresentazionePensiero #uomovitruviano #SemioticaArte #inganno #SemioticaArte #artecristiana #esegesi #Trinità
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Attraverso una rappresentazione di Living Maps si è in grado di vedere con molta chiarezza, lucidità e semplicità la propria tematica che trova veloce e facile risoluzione grazie al modello energetico della Logointesi. 🟠 Il sollievo è immediato 🔵 Le persone e il sistema trovano un naturale equilibrio, le matasse si dipanano 🟢 Si ottengono nuove e più ampie visioni delle dinamiche dentro le quali si svolge la propria vita, dei condizionamenti derivanti della propria storia personale e familiare 🔴 Ci si sente più fluidi, più leggeri, più consapevoli 🟣 Ogni singolo partecipante trae beneficio del lavoro proprio e degli altri Per maggiori informazioni : https://lnkd.in/dcd-_2j2 #costellazionifamiliari #logosintesi #trasformazioneinteriore #crescitapersonale #cambiamento
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