La montagna è anche impresa. E’ anche manifattura. Senza impresa, senza manifattura, la montagna muore. Senza competenze e innovazione l’impresa muore e, con essa, anche la montagna.
In questi giorni, nel corso di una riunione, mentre stavo illustrando un progetto fondamentale, anzi vitale, per la nostra provincia, mi sono sentito dire: ma gli amministratori locali la pensano tutti così?
Onestamente è passato il tempo dell’uno vale uno, figlio di una stagione politica che si dimentica come la democrazia si regga su due colonne. Il consenso e la capacità di dare risposte. La legittimità sul versante dell’input e dell’output. La legittimità e l’effettività, per dirla con le parole di uno dei principali scienziati politici del secolo scorso.
L’efficacia richiede però il coraggio delle scelte: non si può sempre accontentare tutti. Ma le scelte richiedono visione e competenza. In una parola: leadership.
La sede di Galvalux è incastonata nella magnifica cornice dolomitica, tra boschi e montagne uniche al mondo, un’eredità da salvaguardare e proteggere.
Grazie anche a questa posizione privilegiata ricerchiamo da sempre un equilibrio fra uomo e natura, nella speranza di dare un contributo concreto e costante alla sostenibilità ambientale.
Da anni investiamo in energie alternative, cogenerazione, impianti di depurazione delle acque con trattamenti a ciclo chiuso, scarichi zero per la galvanica, recuperatori di calore d’aria.
In particolare disponiamo di due impianti fotovoltaici che producono un totale di 340 kWh, permettendo di coprire più del 50% del nostro fabbisogno elettrico.
Ricerca, innovazione e attenzione per il nostro territorio sono parte integrante della nostra filosofia aziendale.
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