🌍🍷 Le pericolose conseguenze dell’auto-sabotaggio nel mondo del vino 🍷🌍 Nel nostro settore sentiamo spesso frasi come "nessuno fa soldi nel commercio del vino" o che è solo una "passione, non un business". Questo atteggiamento non solo frena l'innovazione e gli investimenti, ma contribuisce anche a una visione pessimistica che ostacola ulteriormente la crescita. 🛑 Conseguenze di un pessimismo cronico: Mancanza di Investimenti: La percezione che il vino non sia un business redditizio dissuade gli investimenti necessari per modernizzare e crescere. Frenare l'Innovazione: L'innovazione viene vista come un rischio anziché un'opportunità, portando a un'industria che fatica a rimanere al passo con i tempi. Motivazione Bassa: Produttori e operatori del settore possono sentirsi demotivati, riducendo la loro capacità di intraprendere nuove iniziative e migliorare le proprie competenze. Comunicazione Inefficace: La narrativa pessimistica si riflette nel modo in cui il vino viene comunicato al pubblico, spesso in modo tecnico e complesso, alienando i nuovi appassionati. Aspettative Basse: Creare un ciclo vizioso dove le aspettative basse portano a risultati mediocri, rafforzando la convinzione che il successo sia quasi impossibile. 📈 Dati che parlano chiaro: Nonostante queste lamentele, i dati del primo quadrimestre del nostro export mostrano una crescita del +7% a valore e +5,8% in volume. Questi numeri dimostrano che, sebbene ci siano sfide, c'è anche un enorme potenziale di successo. 📚 Comunicazione e formazione: È cruciale rivedere il modo in cui comunichiamo e formiamo nuovi appassionati. Dobbiamo rendere il vino accessibile, senza sopraffare i consumatori con termini tecnici e complessi. 🔄 Cambiare mentalità: Se ci concentriamo su storie positive e smettiamo di auto-sabotarci, possiamo attrarre i talenti e gli investimenti necessari per sostenere la crescita del settore. Le persone comprano dalle persone, e ricostruendo queste connessioni possiamo aumentare la fiducia nel nostro commercio. 📖 Esempi di successo: Acquisizioni importanti come quella di Hallgarten & Novum da parte di Coterie Holdings e la crescita di colossi come Berry Bros. & Rudd dimostrano che il successo nel mondo del vino è possibile. Leggi l'articolo completo su Wine Meridian per scoprire come possiamo superare queste sfide e prosperare: [Link all'articolo] #vino #innovation #winelovers #WineMeridian #business
Fabio Piccoli come sempre hai fatto centro! Molti parlano di "crisi" e se invece fosse una SVOLTA? C'è la possibilità di cambiare, cambiare approccio, cambiare mindset nell'imprenditoria del vino. Sicuramente una svolta imposta e non voluta ma perché perdere questa occasione? Sempre bello leggerti Fabio
Gli eventi dedicati al vino sono di una noia mortale, con Sommelier che raccontano cose di cui non importa niente a nessuno. Se si vogliono portare le generazioni giovani a bere vino, è necessario un decisa cambiamento nel marketing e nella vendita
Bellissima analisi Fabio Piccoli. il tema che introduci è comune a tanti altri settori affini al vino, come la ristorazione o per certi versi anche la ristorazione stellata. Strano che non si riesca a capire che mixando passato , presente e futuro si possa trovare un cambiamento positivo in grado di generare business. Di una cosa però inizio ad essere sicuro, chiunque abbia aspettative di ritorni commerciali simili a quelli di qualche glorioso passato , dovrà cambiare il modello di business .Certi numeri saranno difficili da raggiungere all'interno di cambiamenti così complessi.
Sono d'accordo, Fabio. Secondo me "nessuno fa soldi nel commercio del vino" PERCHÉ è solo una "passione, non un business". Il nostro amato vino ha proprio questo difetto: molti vi si avvicinano per "passione" (sacrosanta, ci mancherebbe), ma con poca propensione al business. Non si cerca management, si guarda alla crescita e alla scalabilità come al demonio, marketing e comunicazione non hanno vero spazio. Per fortuna, però, ci sono molti esempi che vanno invece in questa direzione. Diamogli luce e visibilità!
Come non essere d'accordo..e hai solo grattato la superficie.
pensionato presso casa mia
7 mesiCiao Fabio. Quella che racconti non è una grande novità. Nel 1992 chiesi ad un importante produttore, che si lamentava degli scarsi ricavi, se fosse non conveniente produrre vino di qualità. Mi sorrise e mi rispose:"ma scherzi". A questo si aggiunge però quello che secondo me è un buon tentativo di suicidio: le lavorazioni in cantina, con metodi leciti, per rendere importanti vini che stanno bene in una fascia di mercato un gradino più in basso. Se ti interessa ho ancora 3 bottiglie di Negramaro del Salento IGT comprati alla Lidl, a 1, 69 euro la bottiglia da 750 (vedi tu cosa può costare a litro esclusa bottiglia, etichetta, tappo e capsula. Onestamente non è gran che, e fin qui è normale, ma il suo sentire di tannino e di legno c'è tutto. E qui mi fermo. Buona giornata.