Google è forte. Perché è grande, ricco e avanzato. Ma anche perché ha sempre saputo riconoscere i momenti di cambiamento. Nel giugno 2015, in Google si notò il primo segno meno della storia del motore di ricerca. Le ricerche realizzate in quel mese, infatti, risultarono inferiori a quelle realizzate il mese precedente. Intuendo un possibile cambiamento nella propria audience, l’azienda varò un riassetto immediato e ad agosto nacque Alpahbet, con Google trasformato di fatto in una business unit a riporto della capogruppo. Maggiore importante ai Lab, spinti a creare novità. Ieri stesso comportamento: l’AI sta cambiando il modo di rapportarsi dell’utenza con i contenuti digitali e allora Google cambia, immediatamente, velocemente, per mantenere la sua posizione di primato. Nella conferenza dedicata agli sviluppatori annunciate varie cose, ma la più importante è il lancio (per ora solo in Usa) di Overviews, un modulo da integrare nella serp che fornisce agli utenti delle risposte dirette alle loro ricerche. In questi post avevo annunciato l’imminenza dell’AIO rispetto alla Seo. Oggi questa nuova era è cominciata. Ora tocca agli editori di tutto il mondo trovare una quadra per sopravvivere: Google dichiara che ha sempre intenzione di spargere traffico sui publishers di qualità, ma gli utenti continueranno a cliccare sui link della serp o si accontenteranno delle risposte di Overviews? https://lnkd.in/d5F6HUdR