Le due #missioni internazionali #Aspides e #Levante, una a carattere prettamente #militare e l'altra #diplomatico-#umanitario, confermano la volontà dell'#Italia di intestarsi un ruolo più importante nel #Mediterraneo allargato, fornendo #sicurezza ove oggi regna l'#instabilità. Ma il contesto mediterraneo non è l'unico che interessa #Roma. L'#IndoPacifico è l'attuale area di #proiezione degli #interessi delle grandi potenze ed un Paese come il nostro, con un'#economia basata sull'#export e sull'#industria di trasformazione, non può fare a meno di guardare all'#Asia come ad una grande opportunità. Questo spiega la propensione italiana a sostenere il #burden #sharing statunitense nell'area. Progetti come #GCAP o la partecipazione della #MarinaMilitare alla #RIMPAC ed il futuro schieramento della #portaerei #Cavour e della sua squadra nel #Pacifico, sono segnali da non trascurare. Come non pensare, poi, alle opportunità per le #aziende italiane che il prossimo #Expo2025 di #Osaka può offrire? Nel rapporto #ITAsia redatto da Gabriele Natalizia e Matteo Mazziotti di Celso (che ringrazio per la citazione) c'è una #analisi approfondita di #driver ed ostacoli di un #ribilanciamento asiatico dell'Italia. https://lnkd.in/egr-969E
Post di Filippo Del Monte
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Pare sia del Cardinale Richelieu la nota frase, “le lacrime dei nostri sovrani hanno il gusto salato del mare che vollero ignorare”. La bivalenza della geopolitica italiana, sia marittima per la proiezione naturale sul Mediterraneo, sia terrestre come appendice meridionale dell’Europa e dell’Occidente, può e deve essere la nostra forza. L'Africa, il continente che per troppo tempo abbiamo lasciato essere preda di mire espansionistiche di altri player, è il luogo in cui si giocherà la partita del futuro: detiene il 30% delle risorse minerarie del mondo, più della metà delle terre coltivabili, il 60% dell’energia solare potenziale. La terra più diversificata del pianeta, un’esplosione di etnie e lingue diverse, e anche la più giovane, con più della metà della popolazione under 25. In un’Europa dove la denatalità avanza, l’Africa è il nuovo baricentro demografico globale con un capitale umano immenso impossibile da ignorare. Il Piano Mattei per l'Africa parte da qui. Per una proiezione internazionale dell'Italia, per l'abbandono di quella narrazione catastrofista del continente africano e per la valorizzazione vera delle sue potenzialità, per una cooperazione tra uguali. Buona lettura 👇
Perché l’#Africa è il continente del futuro? E soprattutto perché l’#Italia, con la sua posizione geografica privilegiata, la sua storia, le sue imprese, la sua attitudine versatile, può realmente instaurare un dialogo con i Paesi africani e dare vita a una cooperazione guidata da princìpi come il rispetto, l’integrazione e l’umanità? Abbiamo spiegato il #PianoMattei nell'ultimo numero di #FortuneItalia. Ottavia Munari
Giulio Terzi di Sant'Agata: Africa come opportunità, vi spiego il Piano Mattei - Fortune Italia
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📰 Qui qualche mia considerazione sul #PianoMattei 🌍 per Formiche. Sostengo che sia più di una strategia anti-migrazioni con almeno 3 aspetti potenzialmente utili per un cambio di passo per l'Italia e l'Europa verso l'Africa. 1. Tenta di riconcettualizzare la cooperazione allo sviluppo collegando obiettivi di sviluppo a interessi industriali: fondi pubblici utilizzati per progetti che soddisfano i bisogni sociali africani e simultaneamente migliorino il clima degli investimenti. 2. Mitiga il rischio di discrepanze tra le aspirazioni politiche e l’attuazione sul campo prediligendo un approccio basato sui punti di forza del settore privato e della società civile italiani in settori di expertise come l’agricoltura e l’energia, e partendo da progetti già avviati. 3. Potrebbe essere il punto di partenza per un nuovo approccio europeo in Africa, non caratterizzato dal dominio di una singola grande potenza (Francia) ma da un quadro collaborativo tra potenze europee medie e piccole con interessi in Africa, sotto l'ombrello #GlobalGateway. European Council on Foreign Relations European Commission European External Action Service
La nuova strategia africana dell’Italia. Un modello per l’Europa - Formiche.net
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Che impressione ha del piano del governo italiano per l’Africa, il cosiddetto “Piano Mattei”? "Non ho molte informazioni a riguardo. L’unica cosa che mi sento di dire è che ci stiamo ritrovando in una situazione che ricalca gli sbagli del passato. L’Italia non deve fare piani per il continente africano. Bisogna smettere di pensare all’Africa come uno Stato, quando invece è un territorio che ospita 54 Paesi. Come può una nazione decidere per 54? È inaccettabile: abbiamo la saggezza, l’intelligenza e le competenze per costruire il nostro futuro, decidere quale mondo vogliamo abitare" Per la Giornata mondiale dell'Ambiente, l'intervista a Vanessa Nakate per lavialibera. #giornatamondialedellambiente #giustiziaclimatica #ambiente. https://lnkd.in/ddVPhjGu
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Articolo su VITA
Le diaspore sono un attore chiave per discutere cosa significhi fare cooperazione nei Paesi in via di sviluppo. Le comunità di origine straniera godono della prospettiva privilegiata di coloro che conoscono entrambi i contesti: l’Italia e i Paesi di provenienza e non includerle nelle realizzazione del Piano Mattei sarebbe un grave errore. Claudia Ada Immarrata
Diaspore, le comunità di origine straniera in cerca di un nuovo protagonismo
https://www.vita.it
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L'#Italia è un Paese a forte vocazione #industriale, la cui #economia è legata a filo doppio con l'#export ed i filoni non solo consolidati, ma anche quelli da scoprire, dei #mercati esteri. Quelli dell'#IndoPacifico sono Paesi appetibili per le nostre esportazioni, ma per sostenere le #ambizioni dell'#industria e del #commercio, c'è bisogno di sviluppare una #policy coerente verso Oriente. La #politica deve rispondere alle complessità di scenario generate dall'#instabilità #geopolitica determinata dalla congiunzione delle #guerre in #Ucraina e #Gaza, con le #crisi politico-militari del #MarRosso e di #Taiwan. Se il concetto di #Asia-Pacifico era percepito come "lontano" dall'Italia e dai suoi interessi, quello di Indo-Pacifico avvicina molto di più il nostro Paese a quella regione, legandola al #Mediterraneo. Strumenti come la #naval #diplomacy e le relazioni industriali possono giocare un ruolo determinante nella costruzione - e resa operativa - di una strategia italiana per l'Indo-Pacifico. Con la mole di #interessi politici ed economici che si sposta verso le acque dell'Oceano Indiano e del #Pacifico, sarebbe un ossimoro restringere il campo del "Mediterraneo allargato". https://lnkd.in/dAfPeSk8
Ecco le rotte indo-pacifiche della nuova globalizzazione. L’evento di Formiche con Simest - Formiche.net
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📢 Massimo Dal Checco: di fronte alla polarizzazione tra Cina e Stati Uniti, e nel dialogo con i paesi dell'Africa e del Mediterraneo, serve un'Unione europea forte e coesa. Una visione di lungo termine per la transizione #energetica, l'autonomia #strategica e la gestione dei fenomeni migratori è essenziale per garantire la #crescita economica e salvaguardare le nostre democrazie. #DigitaleXCrescere #DigitaleInItalia #AnitecAssinform
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L’Indo-Pacifico è un concetto geopolitico emergente che descrive una vasta regione tra l’oceano Indiano e il Pacifico, che comprende alcune delle economie e delle rotte marittime più strategiche del mondo. Negli ultimi anni, questa regione ha acquisito sempre più rilevanza a causa della sua importanza economica, strategica e politica. #Italia #Europa #innovazione #economia #mercati #tecnologia Un mio modesto articolo: https://lnkd.in/dCViH2fP
Indo-Pacifico: dall’innovazione tecnologica all’economia, che cos’è e come influisce sugli equilibri globali
https://www.tag24.it
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Oramai 4 anni fa, con la Pandemia in corso, il progetto 100esperte ci chiese uno sguardo sul domani. A distanza di tempo confermo con ancora più convinzione l'idea che serva lavorare per democratizzare le relazioni internazionali. Purtroppo i paesi occidentali invece di contribuire a superare la pesante eredità che hanno lasciato al mondo con il colonialismo, riaffermano con arroganza il diritto al privilegio, in primis a non essere giudicati. Negli ultimi mesi, per fare esempi concreti, gli USA ma anche la Germania hanno gettato discredito su corti internazionali, l'Italia insieme ad altri paesi ha ridimensionato la portata della direttiva sulla responsabilità delle imprese europee all'estero (la due diligence directive), in molti paesi si sta schiacciando il movimento studentesco che vuole fermare il genocidio a Gaza, i nostri populisti minacciano la transizione energetica, su cui abbiamo maggiori responsabilità rispetto ad altri paesi nel mondo, e via discorrendo. Serve un grande sforzo collettivo per contrastare la deriva del dibattito pubblico sempre più inquinato da disinformazione e censura, con i media in crisi gravissima e noi tutti accecati dalla paura e dall'ignoranza. Mettiamoci invece in ascolto perché il mondo è più piccolo che mai e con facilità possiamo avvicinare la prospettiva degli altri, siano esse organizzazioni della società civile palestinese, ucraina, bengalese o argentina. https://lnkd.in/dxX3CY4H
IL NOSTRO SGUARDO SUL DOMANI - Luisa Chiodi, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Trento
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Europa: È stata la culla della civiltà occidentale, assieme al Medio Oriente. La storia e la cultura europea hanno influenzato notevolmente quelle degli altri continenti, verso i quali, a partire dal XVI secolo, sono state frequenti e massicce le migrazioni, specialmente in America e in Oceania, dove le popolazioni di origine europea sono diventate numericamente maggioritarie rispetto alle popolazioni locali. Uno dei significati etimologici attribuiti al nome "Europa" è quello di "Ampio sguardo". E' da questi due punti che vorrei partire per riflettere sull'importanza del nostro continente, il primo, che siamo stati, ma che dovremmo continuare ad essere, la culla della civiltà occidentale. Oggi sentendo media e leggendo giornali quello che emerge è la perdita di peso, della nostra Europa, nelle decisioni mondiali, colpa dei gestori che in questi ultimi anni non hanno attuato le giuste politiche, ma anche di quelli dei singoli stati che hanno sempre pensato che soli si sarebbe potuto andare avanti lo stesso. Tutti gli stati europei hanno grandissime competenze e sapere, abbiamo le capacità per poter influenzare ancora le coscienze dei paesi che oggi si prendono gioco del "Vecchio Continente". Dobbiamo tornare ad essere competitivi investendo su noi stessi e non andando in giro per il mondo a disperdere idee ed investimenti. Vogliamo un'industria che rispetti l'ambiente? un continente che sia pulito e vivibile? un continente accogliente ed inclusivo? Un continente, una nazione, un luogo del quale andarne fieri? E allora ridiamo significato all'Europa dell'Ampio sguardo quella che vede tutte queste cose possibili e raggiungibili. Non lasciamoci schiacciare ma torniamo ad essere volano di civiltà, crescita e idee.....abbiamo ancora la possibilità di farlo!
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Italia-India: mondi a confronto L'importante impegno di #AIICP - l'Associazione India Italia per la Cooperazione fra i due Paesi, fondata 4 anni fa da un gruppo di aziende italiane e di rappresentanti del mondo accademico, dei media, della società civile e della cultura - per rafforzare la reciproca #cooperazione, partendo dai numerosi elementi di contatto tra l’#economia, la #cultura, la #società italiane ed indiane. Questo il punto di partenza di "India, G20 e Global South", il seminario ospitato dal Corriere della Sera e moderato da #DaniloTaino: dopo il saluto di Emma Marcegaglia, presidente AIICP, un'ampia discussione sugli sviluppi più recenti di un Paese chiamato oggi a giocare un ruolo sempre più centrale in uno scenario economico e politico globale molto complesso, dal Global South ai BRICS, dalla Cina all'Ucraina, fino a Gaza e alla crisi del Mar Rosso. clicca qui per approfondire: https://lnkd.in/d83dNpxk #economy #strategy #networking
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