- Arte per il Sabato - “1965 / 1 – ∞” di Roman Opałka (1965) Le ultime volte Kosuth con la fragilità del linguaggio, oggi Opalka con l’inesorabilità del tempo. Roman Opałka decise di fare del tempo il tema principale della sua poetica e di rappresentarlo ricorrendo ai numeri, la cui successione esprime appunto lo snodarsi del divenire. Così iniziò a dipingere numeri bianchi su sfondo scuro, da uno all’infinito. Ogni nuova tela iniziava partendo dal numero successivo a quello con il quale era terminata la precedente. Lo sfondo si schiariva nel tempo e l’obiettivo era quello di arrivare a dipingere - alla fine della sua vita - bianco su sfondo bianco. Ciò, secondo lui, sarebbe avvenuto appena raggiunto il numero 7.777.777; ma l’Artista riuscì ad arrivare a 5.607.249. Così disse: "Tutto il mio lavoro è fatto solo per descrivere e contare l'inesorabile flusso del tempo, dal primo momento a un momento infinitamente futuro. Ciò che mi devasta è la nostra piccolezza: se esistiamo in un istante, il momento dopo potremmo non essere più nulla”. A questo progetto si affiancò nei primi anni ’70 quello dei "Détails photo" nel quale fotografava se stesso vestito sempre allo stesso modo, per documentare come il suo viso si modificasse nel divenire, divenendo così egli stesso scultura del tempo. Mi piace immaginare se fosse arrivato a dipingere bianco su bianco. Quale il significato? Io dico che quando i numeri non si vedono più, non è possibile sapere se ciò avviene perché il (nostro) tempo è davvero finito o solo per la limitatezza dei sensi, che non riescono a percepire ciò che ancora fluisce in altri modi. #art #arte #concettuale
Post di Filippo Capurro
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🚀 Svelare i segreti dei dipinti: un'avventura affascinante La profondità nascosta nei dipinti rivela storie e segreti artistici che vanno oltre la superficie visibile. Strati di vernice e pigmenti svelano i ripensamenti e le decisioni che arricchiscono il processo creativo, offrendo un'immersione nei pensieri dell'artista. I controlli a raggi-X emergono come una tecnica rivoluzionaria, penetrando gli strati più profondi dell'opera. Questa metodologia non invasiva, interagendo con pigmenti e supporti, crea un'immagine radiografica dettagliata, svelando la struttura interna. L'importanza di tali controlli risiede nella rivelazione di segreti artistici celati. Consentono l'analisi dei ripensamenti dell'artista, cambiamenti di intento e scelte stilistiche, evidenziando chiaramente i diversi strati di lavoro. Oltre a svelare la mente dell'artista, questi strumenti valutano lo stato di conservazione, guidando interventi di restauro conservativi e preservando l'eredità artistica per le generazioni future. 💡🌟 #RaggiX-arte #Ripensamenti-artista #Conservazione-dipinti #Segreti-artistici-celati #Diagnostica-arte
Questo articolo tratta di: Arte come Mai Prima d'Ora: Una Rivelazione di Segreti Affascinante! Immergiti nelle storie sepolte e nei misteri celati dietro i capolavori artistici, dipingendo la tua mente con la magia dell'arte. Questo articolo rivela i segreti nascosti e gli strumenti che hanno permesso di oltrepassare la superficie visibile, svelando gli intricati strati di vernice e pigmenti che narrano i ripensamenti e le decisioni dell'artista. Scopri i misteri della mente creativa in un'avventura avvincente nel regno segreto della creazione artistica. L'articolo svela questi segreti grazie alla magia della tecnologia, permettendoti di vedere ciò che l'occhio comune non può percepire. Per poterlo vedere integralmente premete sull'immagine. https://lnkd.in/dQqhP3p5 #RaggiX-arte #Ripensamenti-artista #Conservazione-dipinti #Segreti-artistici-celati #Diagnostica-arte
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CONTROLLI A RAGGI-X SUI DIPINTI: RIVOLUZIONANDO LA VISIONE ARTISTICA 🚀 Svelare i segreti dei dipinti: un'avventura affascinante La profondità nascosta nei dipinti rivela storie e segreti artistici che vanno oltre la superficie visibile. Strati di vernice e pigmenti svelano i ripensamenti e le decisioni che arricchiscono il processo creativo, offrendo un'immersione nei pensieri dell'artista. I controlli a raggi-X emergono come una tecnica rivoluzionaria, penetrando gli strati più profondi dell'opera. Questa metodologia non invasiva, interagendo con pigmenti e supporti, crea un'immagine radiografica dettagliata, svelando la struttura interna. L'importanza di tali controlli risiede nella rivelazione di segreti artistici celati. Consentono l'analisi dei ripensamenti dell'artista, cambiamenti di intento e scelte stilistiche, evidenziando chiaramente i diversi strati di lavoro. Oltre a svelare la mente dell'artista, questi strumenti valutano lo stato di conservazione, guidando interventi di restauro conservativi e preservando l'eredità artistica per le generazioni future. 💡🌟 #RaggiX-arte #Ripensamenti-artista #Conservazione-dipinti #Segreti-artistici-celati #Diagnostica-arte
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CONTROLLI A RAGGI-X SUI DIPINTI: RIVOLUZIONANDO LA VISIONE ARTISTICA
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L’esperienza estetica, la visione dell’opera d’Arte, del bello, è esperienza di risonanza simpatetica tra chi osserva e la cosa osservata. L’esperienza artistica è in questo divina, in quanto tra soggetto che osserva e oggetto osservato scaturisce una tensione che sfocia in un’intensa partecipazione emotiva. Risuonare con il bello, goderne, annulla la separazione propria della mente duale, che divide, contrappone, confronta e giudica. Nell’afflato del bello, al culmine dell’esperienza mistica percepiamo il divino. Soggetto ed oggetto si fondono l’uno nell’altro ed, in fine, il fruitore dell’Arte scopre di essere l’opera d’Arte stessa. La contemplazione dell’Arte trascende ogni tensione dialettica, culmina in un completo fondersi l’uno nell’altro. Forse per questo è tanto bistrattata ed umiliata, perché spaventa la mente duale, la pietra grezza della coscienza collettiva che amministra il mondo delle forme. Ma va bene, la vita non commette errori, mai, neppure quando sbaglia, dunque chi sono io per esprimermi in questo modo? La vita stessa, forse?! Massimiliano in foto: Aethere, rete della vita - opera in acciaio inox lavorato a mano dimensioni: cm 57 x 31 x 33 anno di creazione : 2010 #art #sculpture #painting #artist #artwork #beauty #mind
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Da non perdere: LUCA GASTALDO | SEMI DI SPIRITO 4 MAGGIO - 1 GIUGNO 2024 PUNTO SULL'ARTE International Contemporary Art Gallery Di seguito, un estratto dal focus che ho dedicato al giovane artista, per introdurre la mostra ai molti affezionati alla Galleria Varesina: "L'uomo nasce simbolicamente con la pittura. Prima della pittura non si poteva distinguere l’umano dall’animale, prima della pittura l’uomo non si auto rappresentava. [...] Quando ad un certo punto l’uomo non si accontentò più di vedere e sentire solamente ma iniziò a riprodurlo dipingendo, esso nacque per la prima volta. L’uomo nacque dal buio delle caverne. Dentro quei luoghi di passaggio succedeva qualcosa: la grotta era il luogo capace di trasfigurare quei giovani uomini che con la pittura avevano trovato un modo per raccontare e conversare con l’invisibile. L’uomo che dipinge è infatti assieme fautore e fruitore di quello stesso cambiamento. Nel buio delle grotte, con la pittura, essi affrontavano l’invisibile; grazie al fuoco, poi, l’invisibile diventava racconto. Perché partire dalle tracce rupestri dei primi uomini per raccontare un percorso di mostra estremamente contemporaneo, che nasce dalla visione e dal talento di un artista giovane come LUCA GASTALDO? [...] Per Gastaldo, come spiega lui stesso, dipingere è una atto di necessità. Non perché al dipingere egli riduca tutta la propria identità, la propria esistenza o il proprio essere, ma perché è attraverso la pittura che egli ha creato un canale di comprensione e mediazione con quell’invisibile che egli porta dentro sé. Sì perché quello di GASTALDO era in passato, ed è ancora oggi meravigliosamente, molto più di un sentire "neo romantico": è un sentire originario, che ci riporta alla natura universale dell'uomo, alle prime storie, alle prime scintille, alle caverne buie dove nascevano i racconti. È, il suo, un dipingere primordiale."
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Titolo: "Riflessioni Sospese"". Questa immagine nasce dal mio desiderio di esplorare il concetto di isolamento e connessione. Ho voluto rappresentare una figura centrale che sembra essere ancorata alla terra ma al tempo stesso proiettata verso l'alto, come se fosse in un limbo tra due mondi. Gli uccelli, spesso simbolo di libertà e saggezza, sorvegliano dall'alto, creando un contrasto tra leggerezza e pesantezza, tra il sogno e la realtà. I colori caldi e terrosi, insieme alla figura dall'espressione vuota e quasi alienata, esprimono un senso di solitudine interiore, mentre le case arroccate e gli elementi architettonici rappresentano la distanza emotiva e fisica. Il mondo sotterraneo, con una figura nascosta nell'ombra, evoca la presenza di paure o desideri inconsci che convivono con la figura principale. Si tratta di un viaggio visivo attraverso i vari strati della coscienza, dove le emozioni fluttuano tra il reale e il surreale. Un’immagine sospesa nel tempo, tra il tangibile e l’intangibile. Visita la mia galleria online per visualizzare altre opere a questo indirizzo: https://ai-telier.it #artedigitale #intelligenzaartificiale #galleriadarte #mircotangherlini #stampapersonalizzata #stampeartistiche #digitalart #artificialintelligence #artgallery #mircotangherlini #customprint #artprint @follower
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È uscito su Progetto Montecristo l’articolo di anna letizia candelise ( bio: https://lnkd.in/excg4uKs ) dal titolo « 𝐋’𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄𝐕𝐎𝐋𝐄 𝐂𝐔𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎 – 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐃𝐚𝐥𝐢𝐬𝐢 »
È uscito su Progetto Montecristo l’articolo di anna letizia candelise ( bio: https://lnkd.in/excg4uKs ) dal titolo « 𝐋’𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄𝐕𝐎𝐋𝐄 𝐂𝐔𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎 – 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐃𝐚𝐥𝐢𝐬𝐢 » https://lnkd.in/erK4mTj7 Vi si parla della figura di un artista contemporaneo, Riccardo Dalisi da poco scomparso, che l’autrice incontrò nel suo studio. All’interno sono presenti anche diverse fotografie delle opere dell’artista originario di Potenza. #progettomontecristo Editoriale Delfino Massimo Biecher
L’AMOREVOLE CURA DEL MONDO - Riccardo Dalisi
https://progettomontecristo.editorialedelfino.it
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Il mondo dell'arte è un mondo che spesso nasconde grandi valori suscitando emozioni continue. Pamy Caddeo esprime il suo percepire, acuto e profondo raccontandolo attraverso uno strumento, la sua pittura, che usa con grande passione. Un mio pensiero su di lei e sulla sua evocativa pittura. https://lnkd.in/dutF2Td3
Pamela Caddeo, forme e colori di un mondo interiore
viniciosdicrescenzo.blogspot.com
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PINO GUZZONATO, L'ARTISTA DELLA CARTA E IL VALORE DELLA RICCHEZZA DEI PUNTI DI VISTA Pino Guzzonato è un artista davvero particolare. Ed enormemente ammirato. La sua arte nasce dal pensiero, com'è logico, e dalla sensibilità con cui scruta il mondo. Poi la compone, da sempre, a modo suo, utilizzando materiali ai quali non si pensa molto spesso, quando si tratta di concretizzare le ispirazioni. Da una quarantina di anni a questa parte, è la carta il suo vero tratto artistico distintivo. Materiale povero (e anche questa è una scelta ben precisa) che crea lui stesso (le mani, lo strumento tecnico dell'artista) utilizzando non soltanto la cellulosa di scarto, ma anche fibre tessili e legno. Le sue creazioni sono diventate autentiche icone, richieste in moltissimi musei ed esposizioni, per il loro carico di ricca semplicità, capaci di esprimere messaggi importanti confezionati in modi sorprendenti e inattesi. In questo video non parlo di creazione di posti di lavoro o di ricadute economiche sul territorio. Pino mi ha colpito perché, da eccellente artista, ha consolidato in me la consapevolezza di un concetto chiaro: saper guardare la realtà da più punti di vista. Sì, perché la carta, visto che di questo si parla, non è "soltanto" carta. E', allo stesso tempo, tante cose: strumento di cultura perché gliela si imprime con lo scritto, involucro di un pensiero perché confeziona regali, elemento di immediata semplicità anche strategica perché permette di riportare velocemente un'idea. Perché, quindi, non considerarla anche un elemento d'arte? Creare dal nulla, modellare un sentimento, un ricordo, una provocazione, stimolando idee che potevano rimanere inespresse se nessuno avesse generato qualcosa in grado di generarle. Personalmente, quindi, nella sua arte ci trovo un richiamo all'attenzione al mondo, quello che non finisce dove vivo io ma che si arricchisce e si completa guardando fuori. E, forse, giustifica proprio quello che faccio ogni giorno...
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- Arte per il Sabato - “Giovane che guarda Lorenzo Lotto” di Giulio Paolini (1967) “Controfigura (critica del punto di vista)” di Giulio Paolini (1981) Ormai due classici dell’arte concettuale, queste fotografie realizzate su tela emulsionata. Il primo, “Giovane che guarda Lorenzo Lotto” del 1967, è un lavoro che riflette sull’atto di guardare l’opera d’arte. Si riprende il “Ritratto di giovane uomo” di Lorenzo Lotto e si attua un ribaltamento del punto di vista ponendo l’attenzione su ciò che sta fuori dalla riproduzione fotografica. La scelta del titolo rafforza il disorientamento: chi sta guardando l’uomo ritratto? Circa quindici anni dopo in “Controfigura (critica del punto di vista)” Paolini, con un fotomontaggio, sostituisce gli occhi del giovane con l’immagine dei suoi stessi occhi. Il ribaltamento delle parti è ancor più accentuato, entra in gioco anche il ruolo dell’artista che diventa, al tempo stesso, esecutore e fruitore dell’opera: guarda se stesso e insieme propone al pubblico il suo punto di vista. Nessuna soluzione in questo labirinto. Giulio Paolini disse in un’intervista: “L’arte non si preoccupa dell’osservatore, l’arte non osserva, l’osservazione è a senso unico, è lo spettatore che la guarda. Nella mia idea l’arte non ha nessun obbligo, va per conto suo. L’arte è oltre quella porta, non ci ascolta né si interessa a noi”. Il riferimento a un capolavoro del passato a me sembra così tanto post moderno. #arte #art #arteconcettuale
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Chi non ha mai sognato di farsi ritrarre da un grande artista? La committenza del proprio ritratto o delle persone che ci stanno a cuore è una pratica rinascimentale e barocca che oggi assume un senso rilevante se pensiamo allo strapotere dell’immagine vacua ed effimera, e a quanto questa influenzi e invada le nostre vite cambiando la percezione del nostro stesso IO. È importante quindi evolvere la rappresentazione del sé, farla diventare pratica indagatoria e attiva, generatrice di riflessi e riflessioni, riportarla all’alveo dell’autenticità interiore, allontanandola del verismo che poi risulta statico e non coerente con la nostra natura evolutiva. Le opere su committenza degli artisti con cui lavoro su queste pratiche non sono dei selfie e nemmeno ritratti barocchi: sono molto più complesse, comprendenti, evolute, contemporanee e, appunto, partecipate. Ritraggono interiorità per impedire che queste si ritraggano. Buona lettura.
Opere su committenza, operAzioni partecipate, tratti e ritratti
francescocascino.com
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Post bellissimo, complimenti e grazie! Finalmente un post interessante su Linkedin