𝐎𝐠𝐠𝐢, 𝟐𝟓 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, 𝐢𝐧 𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐞𝐥𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞, 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧’𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧 Fluid-o-Tech Group. Per sensibilizzare su una causa così importante, abbiamo creato il Muro delle Donne Felici: uno spazio dove i nostri colleghi e le nostre colleghe hanno potuto appendere foto di donne speciali nelle loro vite, ritratte in momenti di gioia e serenità. Questo muro è un simbolo di vita, speranza e riconoscenza verso chi amiamo e vogliamo proteggere. Il progetto nasce dal desiderio di contrapporre simbolicamente alla violenza e al dolore, la vita e la speranza. Da un lato, il Muro delle Bambole di Milano ci ricorda chi è stata strappata via per sempre; dall’altro, il nostro muro onora la bellezza della vita e la forza di chi è ancora qui. Entrambi ci ricordano il valore inestimabile di ogni donna e il diritto di vivere libere dalla paura. Ogni foto condivisa è un gesto di rispetto e gratitudine, una storia importante che invita tutti noi a riflettere e ad agire contro ogni forma di violenza. 𝐂𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚. 𝐋𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐦𝐮𝐫𝐨 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞. #25novembre #stopviolenceagainstwomen #MuroDelleDonneFelici #rispettoegratitudine
Post di Fluid-o-Tech Group
Altri post rilevanti
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Oggi il CPO di Milano riflette insieme a tutti noi sulla piaga della violenza contro le donne, un problema profondo che continua a minare il benessere e la dignità delle donne nel nostro paese e nel mondo. Non si tratta solo di fatti di cronaca, ma di una realtà quotidiana nascosta nelle mura domestiche e nelle pieghe della nostra società. Dall'inizio del 2024, solo in Italia, si sono registrati 89 femminicidi, spesso per mano di partner o familiari, un dato che ci costringe a fermarci e interrogarci sulla radice di questa violenza. Questa giornata ci invita a riflettere non solo sulle vittime, ma anche sui fattori che rendono possibili queste tragedie. La violenza è sostenuta da disuguaglianze e silenzi, da una cultura che spesso minimizza e normalizza l'abuso, che induce troppe donne a soffrire in silenzio. Fino a quando le nostre comunità non impareranno a riconoscere e condannare apertamente queste dinamiche, il cambiamento rimarrà un miraggio. Il CPO di Milano è impegnato ogni giorno per combattere queste ingiustizie: attraverso l'informazione, il supporto e la promozione di una cultura di parità e rispetto. Ma questo percorso è lungo e richiede l’impegno di tutti. Non possiamo lasciare che questa giornata rimanga una parentesi isolata; è un richiamo alla responsabilità che ogni cittadino porta verso la costruzione di una società più giusta. Oggi ricordiamo chi ha sofferto, chi non è più con noi e chi ha trovato la forza di ribellarsi. Continuiamo a lavorare per un futuro libero da ogni forma di violenza, in cui ogni donna possa sentirsi sicura e rispettata. Parliamone, supportiamoci, non lasciamo che il silenzio prevalga. Non lasciamole sole. Insieme possiamo fare la differenza. Facciamo in modo che il 25 novembre duri tutto l'anno. 💜 #25Novembre #StopViolenza #CPO #Milano #NonSeiSola #PariOpportunità
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👩 Basta mettere gli occhi da qualche parte, oggi, per trovarsi simboli dedicati alla giornata contro la violenza di genere. Una celebrazione, un rito collettivo che si ripete anno dopo anno ma che, a sentire le cronache nere, nulla o poco muta nel corpo vivo delle nostre comunità. Probabilmente le pulsioni patriarcali sono ancora pregnanti, probabilmente la voce della donna libera, indipendente e lavoratrice desta fastidio e nutre sospetti. "Chissà come trovano lavoro le donne, chissà come sono compiacenti, tra le mura dei loro uffici". Se non avete mai sentito queste frasi, siete davvero fortunati. Perché il vocabolario sessista e misogino abita le nostre città, oltre ad essere trasversale e "democratico": frequenta tutti ed esce con chiunque, non fa distinzioni di classe e provenienza culturale. Come il femminicidio, che ci attraversa indistintamente. 🗓 Servono, giornate come il 25 novembre; ma serve soprattutto una grande operazione culturale che si occupi della nostra parola e delle nostre strutture mentali: cominciamo dai più piccoli, dalla loro libertà e dai loro giochi: educhiamoli alla contaminazione e alla condivisione, mischiamo i ruoli. Facciamo capire loro che non esiste ciò che è giusto per l'uomo e ciò che è giusto faccia la donna. Non potremo che averne un grande vantaggio. #25novembre #noexcuse #stopfemminicidio Tempi Moderni - Agenzia per il lavoro
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Riflettiamo sul valore del rispetto
«Con la campagna ‘Se io non voglio, tu non puoi.’ intendiamo ribadire che ogni ‘no’ deve essere ascoltato e rispettato. Il silenzio non può più essere considerato un atto d’assenso. È necessario intraprendere un cambiamento culturale per riconoscere e tutelare la dignità e la libertà di ogni donna.» - Giulia Minoli, Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila La Fondazione Una Nessuna Centomila, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, lancia la campagna “Se io non voglio, tu non puoi.“, un’iniziativa di sensibilizzazione che mira a diffondere un messaggio chiaro: il consenso non è una concessione, è un diritto. Un rovesciamento totale delle responsabilità. La mancanza di reazione interpretata come la volontà a subire quella violenza e il ripensamento un diritto che per le donne non può essere contemplato. La campagna prova a evidenziare esattamente queste situazioni, ci pone davanti ad una scelta. Ci mette di fronte a un racconto, ad una casistica in cui tante di noi possono purtroppo ritrovarsi. “Se io non voglio, tu non puoi” è la dichiarazione chiara della nostra autodeterminazione ma è anche la denuncia pubblica e collettiva di un reato che si consuma ogni giorno sulla nostra pelle. Per dare maggiore risonanza a questa campagna e sostenere con forza il suo messaggio, numerosi artisti e attivisti, tra cui volti noti della cultura, della musica e dello spettacolo hanno deciso di unirsi all’iniziativa dando volto e voce a chi spesso non può farsi sentire, perché il silenzio non può più essere una scelta. #SeIoNonVoglioTuNonPuoi #SeNonVoglioNonPuoi #UnaNessunaCentomila Celeste Costantino Raffaella Palladino
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Parole semplici e chiare. #SeIoNonVoglioTuNonPuoi
«Con la campagna ‘Se io non voglio, tu non puoi.’ intendiamo ribadire che ogni ‘no’ deve essere ascoltato e rispettato. Il silenzio non può più essere considerato un atto d’assenso. È necessario intraprendere un cambiamento culturale per riconoscere e tutelare la dignità e la libertà di ogni donna.» - Giulia Minoli, Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila La Fondazione Una Nessuna Centomila, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, lancia la campagna “Se io non voglio, tu non puoi.“, un’iniziativa di sensibilizzazione che mira a diffondere un messaggio chiaro: il consenso non è una concessione, è un diritto. Un rovesciamento totale delle responsabilità. La mancanza di reazione interpretata come la volontà a subire quella violenza e il ripensamento un diritto che per le donne non può essere contemplato. La campagna prova a evidenziare esattamente queste situazioni, ci pone davanti ad una scelta. Ci mette di fronte a un racconto, ad una casistica in cui tante di noi possono purtroppo ritrovarsi. “Se io non voglio, tu non puoi” è la dichiarazione chiara della nostra autodeterminazione ma è anche la denuncia pubblica e collettiva di un reato che si consuma ogni giorno sulla nostra pelle. Per dare maggiore risonanza a questa campagna e sostenere con forza il suo messaggio, numerosi artisti e attivisti, tra cui volti noti della cultura, della musica e dello spettacolo hanno deciso di unirsi all’iniziativa dando volto e voce a chi spesso non può farsi sentire, perché il silenzio non può più essere una scelta. #SeIoNonVoglioTuNonPuoi #SeNonVoglioNonPuoi #UnaNessunaCentomila Celeste Costantino Raffaella Palladino
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Non riporto molti contenuti di questo tipo su LinkedIn ⬇️ Ritengo che in generale le tematiche di #genderdiversity non debbano cadere nel rainbow-washing, usandole come strumento di marketing aziendale e, ancora peggio, di personal branding. Nei fatti si deve valutare l'inclusione e il rispetto per tutti nei vari contesti, anche in quelli professionali. Ci tengo solo a condividere questa significativa campagna di Una Nessuna Centomila perché è opportuno sensibilizzare e fare fronte comune, donne e uomini, per eliminare ogni forma di violenza nei rapporti personali. Oltre a #SeIoNonVoglioTuNonPuoi sottolineo anche #SeTuNonVuoiIoNonPosso in quanto la reciprocità è alla base del rispetto.
«Con la campagna ‘Se io non voglio, tu non puoi.’ intendiamo ribadire che ogni ‘no’ deve essere ascoltato e rispettato. Il silenzio non può più essere considerato un atto d’assenso. È necessario intraprendere un cambiamento culturale per riconoscere e tutelare la dignità e la libertà di ogni donna.» - Giulia Minoli, Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila La Fondazione Una Nessuna Centomila, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, lancia la campagna “Se io non voglio, tu non puoi.“, un’iniziativa di sensibilizzazione che mira a diffondere un messaggio chiaro: il consenso non è una concessione, è un diritto. Un rovesciamento totale delle responsabilità. La mancanza di reazione interpretata come la volontà a subire quella violenza e il ripensamento un diritto che per le donne non può essere contemplato. La campagna prova a evidenziare esattamente queste situazioni, ci pone davanti ad una scelta. Ci mette di fronte a un racconto, ad una casistica in cui tante di noi possono purtroppo ritrovarsi. “Se io non voglio, tu non puoi” è la dichiarazione chiara della nostra autodeterminazione ma è anche la denuncia pubblica e collettiva di un reato che si consuma ogni giorno sulla nostra pelle. Per dare maggiore risonanza a questa campagna e sostenere con forza il suo messaggio, numerosi artisti e attivisti, tra cui volti noti della cultura, della musica e dello spettacolo hanno deciso di unirsi all’iniziativa dando volto e voce a chi spesso non può farsi sentire, perché il silenzio non può più essere una scelta. #SeIoNonVoglioTuNonPuoi #SeNonVoglioNonPuoi #UnaNessunaCentomila Celeste Costantino Raffaella Palladino
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Oggi, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il nostro pensiero va a tutte le vittime, ma anche a ciò che possiamo fare per cambiare il futuro. La chiave per prevenire la violenza risiede nell’educazione delle nuove generazioni. Bambini e bambine devono crescere con valori di rispetto, empatia e parità: • Insegniamo ai bambini che la forza si misura nel rispetto e non nel controllo. • Insegnamo alle bambine che il loro valore è immenso e mai negoziabile. • Mostriamo con l’esempio che i conflitti si risolvono con il dialogo, mai con la prepotenza. Ogni gesto quotidiano, ogni parola detta o non detta, costruisce il mondo in cui vivremo domani. Sta a noi adulti fare in modo che quel mondo sia più giusto, più sicuro, e soprattutto più umano. ♥️ Educare al rispetto è il più grande atto di amore verso il futuro: la violenza di oggi si combatte con l’educazione di domani ♥️ 25 novembre 2025
«Con la campagna ‘Se io non voglio, tu non puoi.’ intendiamo ribadire che ogni ‘no’ deve essere ascoltato e rispettato. Il silenzio non può più essere considerato un atto d’assenso. È necessario intraprendere un cambiamento culturale per riconoscere e tutelare la dignità e la libertà di ogni donna.» - Giulia Minoli, Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila La Fondazione Una Nessuna Centomila, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, lancia la campagna “Se io non voglio, tu non puoi.“, un’iniziativa di sensibilizzazione che mira a diffondere un messaggio chiaro: il consenso non è una concessione, è un diritto. Un rovesciamento totale delle responsabilità. La mancanza di reazione interpretata come la volontà a subire quella violenza e il ripensamento un diritto che per le donne non può essere contemplato. La campagna prova a evidenziare esattamente queste situazioni, ci pone davanti ad una scelta. Ci mette di fronte a un racconto, ad una casistica in cui tante di noi possono purtroppo ritrovarsi. “Se io non voglio, tu non puoi” è la dichiarazione chiara della nostra autodeterminazione ma è anche la denuncia pubblica e collettiva di un reato che si consuma ogni giorno sulla nostra pelle. Per dare maggiore risonanza a questa campagna e sostenere con forza il suo messaggio, numerosi artisti e attivisti, tra cui volti noti della cultura, della musica e dello spettacolo hanno deciso di unirsi all’iniziativa dando volto e voce a chi spesso non può farsi sentire, perché il silenzio non può più essere una scelta. #SeIoNonVoglioTuNonPuoi #SeNonVoglioNonPuoi #UnaNessunaCentomila Celeste Costantino Raffaella Palladino
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Oggi celebriamo la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, una giornata che ci invita a riflettere su un obiettivo fondamentale: fermare la violenza in tutte le sue forme, fisica, di linguaggio e di genere. Ma questa giornata non deve essere solo un simbolo, un momento di riflessione che si esaurisce con il passare delle ore. Oggi, più che mai, è il momento di fare un serio esame di coscienza. È il momento di passare dalle parole ai fatti, di impegnarci concretamente per combattere questo dramma che non conosce confini. È il momento di gridare tutti insieme: BASTA. Vogliamo un mondo migliore, più giusto, più umano. E per costruirlo, dobbiamo partire da dove tutto ha inizio: dalle famiglie, dalle scuole, dai luoghi di lavoro e dalla società in ogni sua forma. Oggi e per sempre, BASTA.
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Oggi, #25novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della #violenza contro le #donne 🚺un'occasione per riflettere e agire contro una piaga che affligge ancora troppe nel mondo 🌍. La violenza di genere assume molte forme: fisica, psicologica, economica e culturale. È nostro dovere, come società, riconoscerla, denunciarla e combatterla con determinazione. In Italia 🇮🇹 ogni anno, migliaia di donne subiscono abusi e discriminazioni. È fondamentale promuovere una cultura del rispetto e dell'uguaglianza, sostenere le vittime e garantire loro #protezione e #giustizia. Come legislatori, abbiamo la responsabilità di rafforzare le leggi esistenti e di implementare nuove misure per prevenire la violenza e supportare chi ne è colpito. Dobbiamo investire in educazione, sensibilizzazione e servizi di supporto, collaborando con associazioni e con le altre istituzioni per creare una rete efficace di prevenzione e assistenza. Oggi, più che mai, ribadiamo il nostro impegno a costruire una società in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura e dalla violenza. Unisciti a noi in questa lotta - insieme possiamo fare la differenza. #StopViolenzaSulleDonne #GiornataInternazionale Partito Democratico
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"L'Abito del Sogno Infranto" per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, anche a Ravenna. La violenza sulle donne è un problema sistemico, radicato in secoli di disuguaglianze e stereotipi di genere che continuano a persistere. Non è solo una questione di singoli episodi di abuso, ma una cultura della sopraffazione che normalizza la violenza, spesso relegandola al silenzio. Questo silenzio è il nostro nemico più grande: protegge gli aggressori, isola le vittime e perpetua il ciclo della violenza. Le statistiche ci raccontano una realtà insostenibile: migliaia di donne subiscono violenze fisiche, psicologiche o economiche ogni anno, e troppo spesso questa violenza si consuma tra le mura domestiche, per mano di chi dovrebbe offrire amore e protezione. Questo tradimento profondo mina la fiducia e il senso di sicurezza, lasciando cicatrici che vanno oltre il corpo e l’anima. Ma non basta indignarsi. Non basta ricordare le vittime il 25 novembre o condividere un post sui social, come questo che state leggendo. Serve un cambiamento radicale. Servono leggi più incisive, strutture di supporto capillari e soprattutto un'educazione che inizi nelle scuole e insegni il rispetto, l’uguaglianza e il valore dell’autonomia personale. Serve dare alle donne strumenti concreti per spezzare il ciclo della violenza, in primis l’indipendenza economica, perché solo così possono davvero riconquistare la libertà. Ogni atto di violenza non è solo un crimine contro una donna, ma un fallimento di tutti noi. Una società che non protegge le sue donne è una società che si condanna a perdere la sua umanità. Dobbiamo agire ora, con determinazione, perché ogni vita spezzata è una possibilità negata, un sogno infranto, un futuro che non vedrà mai la luce.
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Oggi, a 25 anni dalla designazione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, la violenza di genere rimane la violazione dei diritti umani più prevalente e pervasiva al mondo. In Quid ogni giorno lavoriamo per garantire alle nostre colleghe indipendenza di vita ed economica: il lavoro è una chiave fondamentale per evitare isolamento e situazioni di dipendenza economica, ma non solo. Sapere che al lavoro, in un ambiente sicuro e accogliente, si può trovare uno spazio di cura e sostegno reciproco, di ascolto e prevenzione può spezzare il ciclo della violenza. Per questo ci impegniamo quotidianamente per progettare e organizzare luoghi di lavoro che possano essere strategici nel prevenire la violenza e nel sostenere le donne vittime di abusi. Accedere ad un nuovo lavoro ha segnato per tante donne arrivate in Quid dopo aver subito violenza - economica o fisica - l'inizio di una nuova vita: una vita fatta di sogni e progetti per il futuro da costruire con coraggio, ricominciando da capo. #fightforyourrights #25novembre #giornatainternazionalecontrolaviolenzasulledonne
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