L’Elefante nella stanza
(luglio 2024)
Sembra che il vivere non abbia più segreti perché oggi siamo tutti tuttologi. Nei social, nei ristoranti, sui mezzi condividiamo le nostre vaste, profonde e spesso poco scientifiche conoscenze in qualsiasi ambito, dallo sport all’economia. Io so, tu sai, lui sa, noi sappiamo tutto di politica, di migrazione, di arte e di salute. Gli effetti dell’intelligenza artificiale e i trucchi non solo per rallentare il processo di invecchiamento a partire dagli 8 anni, ma anche per comprare in criptovalute grazie ad un’app appena scaricata e che nel frattempo ti vende una casa, un trapano e delle ferie alle Maldive. E se c’è qualche tema che conosci un po’ meno, di cui non hai ancora formulato un’idea, no problem, segui il flow perchè sicuramente online qualche opinion leader, influencer, community, user questa questione la ha già elaborata e in 30 secondi ti riassesta socialmente.
E così davanti allo specchio ci celebriamo come cittadini attivi, preoccupati e partecipi. Poi, esci per un’attimo dall’inquadratura e ti confronti senza filtri con il dato che il 40% degli aventi diritto di voto hanno scelto di non votare; che nel 2024 sono ormai 399 i morti nel mare mediterraneo e 487 le persone disperse, ma sembra che questo tema in fondo in fondo non ci riguardi; ci sono 59 guerre in corso nel mondo; il cambiamento climatico non è una teoria del complotto; le risorse naturali necessarie per quest’anno per gli essere viventi si sono esaurite nel passato 19 maggio e in questo momento siamo già a quota 22 femminicidi. Nella nostra società, negli ultimi 5 anni è aumentato l’uso di psicofarmaci del 29%, al supermercato compriamo prodotti macchiati dal caporalato e le famiglie vivono in costante fragilità economica.
Ecco l’elefante nella stanza. Ingombrante e scomodo, che tutti vedono, sentono, ma che preferiamo ignorare, per non dover discutere, perché “non sono venutə qui per questo”, “ma dai, sono qui per rilassarmi”, perché “vorrei solo passare una bella serata”, “basta con tutto questo rumore” e perché “tanto non posso farci niente”.
No. L’elefante è nella stanza ed è enorme, è fluorescente, è rumoroso; è qui.
Una comunità è tanto più coesa quanto è capace di elaborare e discutere di questioni disruptive, che fanno incontrare prospettive ed esperienze differenti e discordanti. Ci riguarda. Ci interessa. Parliamone.
All’Everest - Spazio alla Cultura, la Stagione Teatrale 2024-25 va a toccare tematiche caldissime, che scaldano gli animi e che fanno battere forte il cuore: ambiente, migrazioni, identità di genere, vulnerabilità sociale.
Venite, informatevi, partecipate. Ogni serata sarà occasione per essere cittadini in uno spaziotempo protetto capace di accogliere testimonianze differenti. Il confronto, l’incontro, il dialogo si faranno direttamente con lo spettacolo e con gli artisti… tanto i cellulari saranno in modalità aereo.
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