Iniziamo la settimana con qualche fonte tratta dalla nostra consueta rassegna stampa. Ieri, nell’inserto domenicale de Il Sole 24 Ore, Adriana Castagnoli ha recensito The Trade Weapon, di Ken Heydon. Estremamente attuale: tra pratiche anti-dumping e “militarizzazione” degli scambi commerciali. La “militarizzazione” del commercio internazionale e l’indebolimento progressivo (o temuto) delle organizzazione multilaterali (tipo WTO) sono al centro anche dell’articolo di Ferruccio De Bortoli, dal titolo Commercio e geopolitica, apparso lo scorso lunedì sul Corriere Economia. La scorsa settimana sono occorsi i primi vent’anni dalla fondazione del Club delle imprese per la cultura di Confindustria. Alessandro Laterza ne ha ricordato la genesi in un’intervista pubblicata giovedì 21 novembre dall’edizione barese del quotidiano La Repubblica. -1,7% di export dalla Germania alla Cina, secondo gli ultimi dati ufficiali commentati da Lorenzo Borga per Ispi online, nell’articolo Germania-Cina: l’interscambio cambia marcia. Si va verso il Global Plastic Treaty, promosso dall’Onu. Questa settimana a Busan i negoziati conclusivi. Per un comparto che vale 712 miliardi di dollari (Global Plastic Market Size 2023-2033). Buona lettura.
Post di Francesco Picciuolo
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📢 Dipendenza dalle materie prime critiche: è tempo di un cambio di rotta! L'Italia, come gran parte dell'Europa, affronta una sfida fondamentale: garantire una catena di approvvigionamento stabile e autonoma per le materie prime critiche. Attualmente, le nostre industrie sono troppo dipendenti dall'estero, con il 56% delle materie prime strategiche importate dalla Cina. Cosa possiamo fare per cambiare? Lo studio di The European House – Ambrosetti indica tre pilastri essenziali per la nostra indipendenza: 1️⃣ Costruire una filiera europea per rafforzare l'autosufficienza; 2️⃣ Rinnovare le collaborazioni con l'Africa per diversificare le fonti di approvvigionamento; 3️⃣ Potenziare l’economia circolare, riciclando e riutilizzando ciò che abbiamo già. Innovazioni come quella proposta da Greenvincible, che utilizza tecnologie avanzate per il riciclo sostenibile delle schede elettroniche e dei materiali complessi, offrono una risposta concreta a queste sfide: soddisfare parte del fabbisogno di materie prime critiche, rispettando al contempo l’ambiente. ♻️🌍 In Greenvincible, siamo pronti a fare la nostra parte! Crediamo che una maggiore autonomia sia la chiave per garantire la competitività e la sostenibilità del nostro Paese. 👉 Quali soluzioni credete siano più urgenti per ridurre la dipendenza italiana dalle materie prime critiche?
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☢️ Il controllo delle materie prime: una costante nella storia. La storia è piena di conflitti, sia bellici che commerciali, legati al controllo delle materie prime. Oggi, la scarsa attenzione dedicata all'approvvigionamento di materie prime critiche in Europa è preoccupante. 🔋 L'Europa e la dipendenza dalle materie prime estere. L'Unione Europea è fortemente dipendente da paesi terzi per l'approvvigionamento di materie prime essenziali, come terre rare, litio e cobalto, cruciali per le nuove tecnologie e la transizione energetica. 🇨🇳 La Cina: un attore dominante. La Cina è un fornitore chiave di molte materie prime critiche, il che aumenta la dipendenza dell'Europa da un singolo paese. 🇪🇺 L'azione dell'Unione Europea. Il Regolamento europeo sulle materie prime critiche mira ad aumentare la diversificazione dell'approvvigionamento e a rafforzare il riciclo, ma potrebbe non essere sufficiente. 🤝 Cooperazione internazionale: la chiave per il futuro. Accordi bilaterali e multilaterali con i paesi detentori di materie prime, che includano investimenti per lo sviluppo economico e sociale, sono essenziali per garantire l'autonomia strategica dell'Europa e prevenire futuri conflitti. #FIMCISL #MateriePrimeCritiche #Approvvigionamento #Dipendenza #UnioneEuropea #Cina #CooperazioneInternazionale #Geopolitica #Economia #Tecnologia #Futuro
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LA CINA METTE KO LA CHIMICA EUROPEA. E TRA I COMPETITOR PIÙ AGGUERRITI C’È ANCHE LA TURCHIA Le aziende chimiche vivono una crisi che si riflette su tutto il made in Italy, penalizzate dai costi energetici e dalla concorrenza cinese, che non deve rispettare i vincoli imposti del Green Deal europeo. Michela Conterno (LATI): “La debolezza dell’Ue ha aperto la strada a competitor mai visti prima”. Paolo Rossi e Marco Bencini (SIR INDUSTRIALE S.P.A.): “Turchia favorita da materie prime, costo del lavoro, assenza di dazi e rapporti con Cina e Russia”. Marco Bellini (Bellini SpA -Tecnologia della Lubrificazione-): “Sul green l’Ue sta correndo troppo, il resto del mondo segue strade diverse”. Ne parla Alessandro Macciò sul settimanale #Monitor di #VeneziePost. L'intervista a Andrea Moltrasio (ICRO COATINGS) parla dell'errore di interrompere gli investimenti in ricerca e sviluppo e di come "siamo tra l'incudine del made in Italy ed il martello delle multinazionali che lasciano l’Ue". Il Green Deal? "Obiettivo giusto da preservare perché ci permetterà di avere le tecnologie per limitare i danni del riscaldamento climatico, ma sbagliato fossilizzarsi sull'auto elettrica". Il primo approfondimento del numero verte sulla stangata alla Germania produttiva: dopo l’automotive è anche la chimica tedesca a perdere i pezzi. Nel 2023 sono circa 300 le aziende chimiche tedesche che hanno chiuso i battenti. Il settore registra le perdite record dei colossi Basf, Bayer e Covestro. L’indice Ifo sul clima aziendale ha toccato il livello più basso dalla crisi del 2008. L’interscambio Germania-Italia è diminuito sia come valore (-11,4%) che come volumi. Federico Fumagalli (Steriline): “Chimica penalizzata dalla crisi dell’automotive”. Moltrasio (Icro Coatings): “La dipendenza dalla Germania è insostituibile e fa soffrire anche noi”. Mentre la chimica soffre, l’industria farmaceutica italiana vede crescere il fatturato a 52,4 mld (+52,3% dal ‘21) e l’export a 49 mld (+150% in dieci anni). Dietro a questa divergenza ci sono dinamiche globali che stanno ridefinendo il panorama di due settori storicamente vicini ma ora su percorsi differenti. Federico Fumagalli (Steriline): “In Italia tanti investimenti, l’Europa fa più fatica”. Alberto Nicolini (Castagna Univel): “Gli integratori spingono la parafarmaceutica”. Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/diGqyAEN 📌 Seguici sui social di #VeneziePost per rimanere aggiornato
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Abbiamo partecipato alla conferenza annuale di A.I.U.F.F.A.S.S - Associazione Italiana Unitaria Fabbricanti e Sviluppo Settoriale, associazione che rappresenta a Bruxelles i torcitori e i tessitori della seta e delle fibre chimiche continue. - Conferenza che si è tenuta presso Confindustria Como, un evento magistralmente organizzato da Guido Tettamanti e sapientemente coordinato da Laura Sofia Clerici, neo presidente dell'associazione. - L'intervento di Mauro Scalia, direttore di Euratex, è stato illuminante: ha affrontato con competenza i temi cruciali della sostenibilità e della circolarità, aspetti strategici per il futuro del tessile europeo. - Un dibattito che solleva questioni importanti: nonostante l'urgenza di sostenere il comparto, emerge ancora una preoccupante mancanza di linearità d'azione. Il rischio è che il supporto al tessile produttivo europeo rimanga un miraggio. - Al termine un toccante e meritato riconoscimento a Franco Ghiringhelli, presidente uscente che per ben 14 anni ha guidato l'associazione con dedizione. - Eventi come questo confermano l'importanza del confronto e della condivisione nel nostro settore. - Vai al post di Confindustria Como https://lnkd.in/d-ST2Qav - #Tessile #Sostenibilità #IndustriaEuropea #Innovazione
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🌍La chimica europea in crisi: una wake-up call per le aziende della filiera! Tra concorrenza extraeuropea, costi energetici alle stelle e una domanda in calo 📉, il settore chimico europeo sta attraversando un periodo difficile. Ma c’è una via d’uscita: puntare su innovazione 💡 e sostenibilità 🌱. Solo chi saprà adattarsi e trasformarsi potrà emergere più forte di prima. Scopri di più nell'articolo di Alessandro Macciò. #Innovazione #Sostenibilità #ChimicaEu #LATI
LA CINA METTE KO LA CHIMICA EUROPEA. E TRA I COMPETITOR PIÙ AGGUERRITI C’È ANCHE LA TURCHIA Le aziende chimiche vivono una crisi che si riflette su tutto il made in Italy, penalizzate dai costi energetici e dalla concorrenza cinese, che non deve rispettare i vincoli imposti del Green Deal europeo. Michela Conterno (LATI): “La debolezza dell’Ue ha aperto la strada a competitor mai visti prima”. Paolo Rossi e Marco Bencini (SIR INDUSTRIALE S.P.A.): “Turchia favorita da materie prime, costo del lavoro, assenza di dazi e rapporti con Cina e Russia”. Marco Bellini (Bellini SpA -Tecnologia della Lubrificazione-): “Sul green l’Ue sta correndo troppo, il resto del mondo segue strade diverse”. Ne parla Alessandro Macciò sul settimanale #Monitor di #VeneziePost. L'intervista a Andrea Moltrasio (ICRO COATINGS) parla dell'errore di interrompere gli investimenti in ricerca e sviluppo e di come "siamo tra l'incudine del made in Italy ed il martello delle multinazionali che lasciano l’Ue". Il Green Deal? "Obiettivo giusto da preservare perché ci permetterà di avere le tecnologie per limitare i danni del riscaldamento climatico, ma sbagliato fossilizzarsi sull'auto elettrica". Il primo approfondimento del numero verte sulla stangata alla Germania produttiva: dopo l’automotive è anche la chimica tedesca a perdere i pezzi. Nel 2023 sono circa 300 le aziende chimiche tedesche che hanno chiuso i battenti. Il settore registra le perdite record dei colossi Basf, Bayer e Covestro. L’indice Ifo sul clima aziendale ha toccato il livello più basso dalla crisi del 2008. L’interscambio Germania-Italia è diminuito sia come valore (-11,4%) che come volumi. Federico Fumagalli (Steriline): “Chimica penalizzata dalla crisi dell’automotive”. Moltrasio (Icro Coatings): “La dipendenza dalla Germania è insostituibile e fa soffrire anche noi”. Mentre la chimica soffre, l’industria farmaceutica italiana vede crescere il fatturato a 52,4 mld (+52,3% dal ‘21) e l’export a 49 mld (+150% in dieci anni). Dietro a questa divergenza ci sono dinamiche globali che stanno ridefinendo il panorama di due settori storicamente vicini ma ora su percorsi differenti. Federico Fumagalli (Steriline): “In Italia tanti investimenti, l’Europa fa più fatica”. Alberto Nicolini (Castagna Univel): “Gli integratori spingono la parafarmaceutica”. Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/diGqyAEN 📌 Seguici sui social di #VeneziePost per rimanere aggiornato
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L'industria chimica bresciana si confronta con le sfide della #sostenibilità: Francesco Franceschetti, Presidente di MARFRAN e Vice Presidente Zone e Settori Confindustria Brescia spiega le preoccupazioni e le richieste del settore in un'intervista al Giornale di Brescia. #Sostenibilità #Green #TPE #SetteOttavi
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💎⛏️ La domanda globale dei metalli necessari per la transizione verde è in forte aumento. Il loro consumo si moltiplicherà entro il 2050 e non potrà essere soddisfatta solo dal riciclaggio dei materiali. Ciò significa che sono necessarie anche nuove operazioni minerarie. Nel perseguimento di tali ambiziosi propositi, l’UE ritiene che debba aumentare la propria autonomia strategica sia a breve che a lungo termine. Una mossa è quella di diversificare l’accesso alle materie prime critiche. Bruxelles ha quindi iniziato a operare per stabilire partenariati bilaterali con una serie di Paesi produttori di materie prime, tra cui la #Norvegia 🇳🇴 di Marco Leone #OArtico #RAEE #TerreRare
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Come integrare l’aumento della domanda globale dei metalli e la transizione verde?
💎⛏️ La domanda globale dei metalli necessari per la transizione verde è in forte aumento. Il loro consumo si moltiplicherà entro il 2050 e non potrà essere soddisfatta solo dal riciclaggio dei materiali. Ciò significa che sono necessarie anche nuove operazioni minerarie. Nel perseguimento di tali ambiziosi propositi, l’UE ritiene che debba aumentare la propria autonomia strategica sia a breve che a lungo termine. Una mossa è quella di diversificare l’accesso alle materie prime critiche. Bruxelles ha quindi iniziato a operare per stabilire partenariati bilaterali con una serie di Paesi produttori di materie prime, tra cui la #Norvegia 🇳🇴 di Marco Leone #OArtico #RAEE #TerreRare
Introduzione alla nuova strategia mineraria norvegese
https://www.osservatorioartico.it
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💎 Materie prime critiche, tempi di consegna lunghissmi e costi sproporzionati: il nostro punto di vista. 🇪🇺 La Commissione Europea ogni 3 anni valuta quanto queste materie, ritenute critiche, impattano sull'economia Europea! Nei report finali sono presenti valutazioni in merito alla loro reperibilità e fragilità, derivanti dai flussi di approvvigionamento. Le nuove tecnologie emergenti sono necessariamente collegate ad un pool di materie prime estremamente rare, perlopiù metalli pesanti e minerali strani. Ad esempio, una macchina elettrica ed i suoi circuiti richiedono quantità importanti di materie critiche quali Litio, Cobalto, Manganese e Grafite. ⛏️ ⚗️ In Tecnoservizi Ambientali, gestiamo flussi di recupero delle materie prime "critiche" a partire dai rifiuti️, dandogli nuovo valore. Leggi di più su redazione Skille! SIAD S.p.A. #CriticalRawMaterials #sostenibilità #economiacircolare #future #innovazione
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🔴 Si è conclusa senza risultati la “Cop della plastica”, quinto ed ultimo ciclo di negoziati tenuto a Busan, in Corea del Sud, nel tentativo di creare un trattato contro l’inquinamento da plastica. ➡️ Il ciclo di colloqui avviato il 25 novembre e conclusosi il 1 dicembre non ha portato ad un consenso su questioni spinose come la limitazione della produzione di plastiche e la messa al bando delle sostanze chimiche tossiche e non ha sciolto i nodi che dividono i paesi produttori di idrocarburi. 🗞️ Leggi l'articolo #economia #economiacircolare #europa #inquinamento #italia #mondo #natura #plastica #plasticfree #rigenerazione #riuso #sostenibilità #rifiuti #riciclo #circulareconomyletstalk #economiacircular
Rimandato al 2025 il trattato globale sulla plastica
https://circulareconomyletstalk.it
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