Post di Francesco Cascino

Una piccola anticipazione di una giornata di brain storming fantastica, davvero pregna di stimoli, idee e confronti preziosi ed evolutivi agli Stati Generali Mondo del Lavoro nella Cultura alla WeGIL di Roma. Quando ho cominciato a moderare l'incontro, che ha visto molti relatori avvicendarsi sui temi della cultura come matrice unica e indispensabile ad ogni attività umana e lavorativa, ho intervistato Nunzia Catalfo, ex Ministra del Lavoro e attuale CdA di INAIL, tenendo la discussione sul tema dell'Art Thinking: come facciamo a riportare artisti (alcuni), curatori (titolati) e art thinking nei processi decisionali, progettuali ed esecutivi di imprese e istituzioni, com'è stato per millenni con i risultati eccezionali visibili a chiunque? Nunzia ha risposto come avrebbe risposto Cosimo de' Medici: facciamolo subito. L'arte non è fantasia, l'arte è creatività di senso, scienza suprema, strumentazione indagatoria che dialoga direttamente con la ghiandola pineale come nessun altra modalità riesce a fare, se aggiungiamo all'arte visiva la musica, il teatro, la letteratura, la poesia e la danza ma sempre di massimo livello, dove la ricerca ha la parte da protagonista rispetto alla mera ed effimera suggestione. Per cui l'arte può scoprire nuovi mondi e nuovo modi ogni giorno e con questo, come ci ha detto anche il nostro Massimo Maggio (uno dei più importanti broker esperti di copertura dei rischi sull'arte in Europa, nonché Cultural strategies Director di Art Thinking Project), può persino ridurre i rischi sul lavoro, occupandosi efficacemente di una tragedia universale ormai insopportabile, intervenendo su strumenti di protezione e coscienza collettiva, e produrre nel frattempo nuove opportunità professionali, nuovi lavori, nuovo lavoro. Insieme ad esperti di turismo culturale e direttori di museo, persino due massimi gradi dell'Esercito italiano ci hanno fatto sognare, spiegandoci come funzionano i loro fertilissimi dipartimenti culturali e come, se lanciamo la sfida dell'art thinking a monte di ogni processo della vita pubblica e dell'impresa insieme a Nunzia e a tutti gli altri, loro saranno in prima linea, è il caso di dirlo. Come sono sempre stati, a dispetto delle credenze superficiali; basti guardare il nostro Genio militare. Basta con la teoria, ci vuole una nuova alleanza tra accademici e curatori che vivono in trincea e fanno i progetti da 20 anni, e ci vuole il ritorno immediato delle competenze al comando; dopo 30 anni di slogan per poi piazzare raccomandati e amici ovunque, è il tempo di verificare i risultati e i track record e di ripensare le organizzazioni complesse con l'aiuto di chi ogni giorno formalizza sogni e bisogni astratti ma vitali, visto che la nostra è una natura simbolica, non banalmente pragmatica. Ma proprio per questo molto più risolutiva. Stay tuned. Sul serio stavolta; affidate gli incarichi a chi sa di cosa parla.

Francesco Cascino dialoga con Nunzia Catalfo all'Ex Gil di Roma

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