Post di Fulvio G. Majorana 富贵

Al momento l’Italia possiede un solo impianto eolico offshore in funzione (o più precisamente nearshore) e il motivo dietro a questo unicum impiantistico è complesso. Per anni il problema principale sono state le autorizzazioni, unitamente ad una mancanza di supporto economico e legislativo. Ottenere il via libera per impianti così vicino alla costa è tutt’ora un’impresa. Perché non allontanarsi dalla riva allora? Con la tradizionale tecnologia eolica a fondamenta fisse questo era impossibile nel Mar Mediterraneo, caratterizzato da fondali che diventano rapidamente profondi. L’arrivo della tecnologia flottante, che prevede l’uso di piattaforme ancorate anziché solidi blocchi di cemento, ha aperto un nuovo capitolo per l’energia del vento nel bacino mediterraneo e in Italia. Oggi si stima che l’eolico galleggiante nazionale abbia un potenziale sviluppabile di ben 207,3 GW. Nelle acque a largo di Sardegna, Sicilia e Puglia, le zone marine più promettenti. #rinnovabili #eolico #offshore

Il primo parco eolico galleggiante d'Italia ottiene l'autorizzazione

Il primo parco eolico galleggiante d'Italia ottiene l'autorizzazione

https://www.rinnovabili.it

Marco Rosini

CG and Environmental Consultant

11 mesi

È la vera componente che manca al mix italiano. Noi dobbiamo metterci in testa che lo scenario 2050 implica un raddoppio della domanda elettrica, che significa che è necessario un raddoppio della capacità di generazione. L'offshore mediterraneo ha tra l'altro le caratteristiche di variabilità che ci servono per sporcare per bene la curva più o meno secca del PV. Eolico a terra più di tanto non ne abbiamo, vicino alle coste è un casino. Il floating offshore è la nostra grande chance, compresi i cantieri navali, mooring, connessioni, e tutto quello che gli sta dietro.

Aldo Zanirato

Temporary manager, consulente commerciale e formatore commerciale e software

11 mesi

Marco Rossini Innanzitutto apprezzo la sua pacatezza e razionalità nella risposta. Grazie. In Pianura Padana vedo molti apprezzamenti di terreno, che prima vedevo coltivati, e oggi sono coperti con FV. Per poi citare gli espropri che stanno avvenendo in tutta Italia di terreni coltivati/coltivabili per posare FV. Mentre al largo della Maddalena e partito un progetto di parco eolico su una zona di mare pescosa dove verrà interdetta l'attività. Di progetti simili, sia FV che parchi eolici, ce ne sono vari. Questo in base alla regolamentazione derivante dal PNRR

Aldo Zanirato

Temporary manager, consulente commerciale e formatore commerciale e software

11 mesi

Lei mi insegna che prima di mettere in strada un progetto si debbano valutare i costi e benefici e, sopra una certa soglia, non ne vale la pena. Le sembra che sia stata fatta correttamente questa valutazione per i casi che ho citato? Da ultimo, sottolineo che il mio non è un discorso con numeri e conti perché derivante da mie idee e coclusioni sulla base delle informazioni comunemente reperibili e sarei contento di sbagliarmi.

Aldo Zanirato

Temporary manager, consulente commerciale e formatore commerciale e software

11 mesi

E via così, riempiamo tutto il mediterraneo di pale eoliche, così non si potrà più pescare, le campagne di pannelli fotovoltaici, così non si potrà più coltivare per seguire i verdi integralisti che a quel punto protesteranno perché il paesaggio è inquinato, i prodotti non sono bio compatibili. Io sono i vedo una grande schizofrenia. 

Aldo Zanirato

Temporary manager, consulente commerciale e formatore commerciale e software

11 mesi
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