Già nel 2023, il Belgio ha esteso il diritto di voto ai giovani a partire dai 16 anni, seguendo le orme di Malta, Germania e Austria. Ma le novità non finiscono qui. Di recente, la Corte costituzionale belga ha stabilito che i ragazzi di 16 e 17 anni saranno obbligati ad andare a votare, proprio come previsto per i maggiorenni. Secondo la Corte non ci sono ragioni di interesse pubblico per giustificare una differenza di trattamento tra elettori maggiorenni e minorenni. I ragazzi saranno convocati e iscritti alle liste elettorali e potranno giustificare la propria assenza alle urne soltanto delegando il voto a un’altra persona o presentando una giustificazione al giudice di pace. Chiunque si rifiuterà di partecipare senza una ragione valida rischierà d’incorrere in una sanzione, che per i minorenni può presentarsi sotto forma di rimprovero scritto o di ammenda fino agli 80 euro. Sanzioni dunque inferiori rispetto a quelle degli adulti, i quali possono ricevere una multa fino a 125 euro. Il Belgio non è l’unico paese europeo ad aver introdotto l’obbligo di voto; anche il Lussemburgo ha imposto tale obbligazione ai suoi 600 mila abitanti, così come la Grecia, dove, tuttavia, questo è solo un obbligo formale. Infatti, i cittadini sono esenti da sanzioni di alcun tipo. I residenti dello stivale sembrano essere generalmente poco interessati alla politica, in particolare alla politica europea. Secondo un sondaggio Eurobarometro della primavera 2023, solo il 58% dei 1027 intervistati italiani si è detto interessato alle elezioni europee di giugno 2024. E tu cosa ne pensi di questa scelta del Belgio? Una legge del genere dovrebbe essere introdotta anche in Italia? Credi che possa servire come incentivo al voto?
Post di GeCo Italia APS
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⚠ Proprio in questi giorni è altissima l'attenzione al tema della #cittadinanza in Italia. Il referendum popolare che invita i cittadini a rivedere la legge del 1992 sta raggiungendo quota 400.000 a soli 500.000 dal Traguardo previsto affinchè venga convalidato. ➡ Modificare la legge per la cittadinanza non è solo un modo per migliroare l'integrazione sociale in Italia, ma anche per far si che l'Italia in primis sia al pari degli standard Europei. 🤗 Di questo e molto altro parlo nell'ultimo articolo per La Nuova Europa, in cui facciamo una distinzione tra Ius Scholae, Culturae, Sanguinis, e spieghiamo come l'Italia è posizionata a livello europeo sui temi della cittadinanza. https://lnkd.in/dthcHakq
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ora la decisione spetta solo agli italiani. E dimezzare i tempi per richiedere la cittadinanza, da 10 a 5 anni, sarà realtà. in questo articolo ho intervistato Fioralba Duma attivista di italiani senza cittadinanza per avere un parere di chi combatte per questo obbiettivo dal 2016
Referendum cittadinanza: il SI della Corte Costituzionale
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Il referendum sulla cittadinanza ha raccolto le 500.000 firme necessarie. E' un segnale di una società che è sempre più diversa dalla politica. In questi mesi, e anni, in molti politici hanno detto che la cittadinanza italiana deve guadagnarsi, che non la si può dare a chiunque, che chi la richiede deve avere un progetto di vita in Italia e molto altro. Però, al tempo stesso, non si capisce perché, grazie allo Ius Sanguinis, una persona argentina, brasiliana, americana, australiana o di qualunque altra parte del mondo, che non è mai stata in Italia, che non parla italiano e che non ha alcun progetto di vita in Italia, possa richiedere la cittadinanza in ragione di un bisnonno o di una trisavola italiana; mentre chi è nato in Italia da genitori stranieri e ha vissuto tutta la sua vita qui, parla solo italiano e vuole progettare la sua vita nel nostro (e suo) paese vada incontro ad un inferno burocratico progettato appositamente per scoraggiare la sua richiesta di diventare cittadino italiano. #diritto #diritti #referendum #italia #avvocato #ius #cittadinanza #società #governo #politica
500mila persone hanno firmato per chiedere il referendum sulla cittadinanza +Europa ha depositato il 4 settembre in Cassazione il testo del quesito referendario per chiedere la riduzione del tempo di residenza legale necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Per l’approvazione della richiesta di referendum erano necessarie almeno 500mila firme, cifra che è stata raggiunta oggi Con il referendum si chiede di abrogare una parte dell’attuale legge della cittadinanza, del 1992, abbassando da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter richiedere la cittadinanza italiana da parte di stranieri maggiorenni. Rimarrebbero invariati gli altri requisiti, come “la conoscenza dell’italiano (livello B1), il possesso di adeguate fonti economiche, l’idoneità professionale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica” La Corte di Cassazione dovrà verificare la regolarità delle 500mila firme depositate, se il controllo della regolarità venisse superato il quesito dovrà essere esaminato dalla Corte Costituzionale, che si occuperà di valutarne la corretta formulazione e l’ammissibilità. Passato questo ultimo controllo, il quesito potrà essere sottoposto ai cittadini in una data tra aprile e maggio 2025 Se vincesse il “Sì” la nuova legge sulla cittadinanza interesserebbe circa 2,5 milioni di cittadini, anche perché i genitori potrebbero trasferire la cittadinanza italiana ai loro figli minorenni tramite ius sanguinis In questi giorni il PD ha depositato una proposta di legge inerente al tema della cittadinanza, con la proposta di introdurre lo Ius Soli e lo Ius Scholae, ovvero il rilascio della cittadinanza italiana ai figli di genitori che risiedono legalmente in Italia da almeno 2 anni, e ai bambini entrati in Italia prima dei 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno 5 anni, compresa la scuola dell’infanzia È possibile ancora firmare per l’approvazione del referendum entro il 30 settembre: le firme che saranno depositate oltre il quorum di 500mila non saranno perse, ma saranno in ogni caso prese in esame dalla Corte di Cassazione Se si farà, andrai a votare? #politica #referendumcittadinanza #iusscholae #iussoli #LinkedIn #torcha
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Oggi ricorre l’ottantesimo anniversario dell’apertura del voto alle donne. Il 1 Febbraio del 1945, con decreto legislativo luogotenenziale, il governo del regno d’Italia presieduto da #IvanoeBonomi, introdusse il #suffragiofemminile concedendo il diritto del voto alle donne. Grande passo, dette una ulteriore accelerazione al cambio di paradigma verso la #paritàdigenere e consenti, un anno dopo il 02 Giugno del 1946, alle donne con almeno 25 anni di età, di poter eleggere e essere elette alle prime elezioni amministrative postbelliche.
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https://lnkd.in/dZrhVQek Un problema complesso! Evoluzione della Legge sulla Cittadinanza Italiana e il Ruolo della Madre Negli oltre cent’anni di storia della legislazione italiana in materia di cittadinanza, un tema centrale è stato il riconoscimento del diritto alla cittadinanza per i figli/e di madri italiane. La legge sulla cittadinanza approvata nel 1912 prevedeva che i figli di padri italiani fossero considerati cittadini per nascita, senza considerare il ruolo della madre, a meno che il padre non fosse noto. Questo ha portato a una disparità di trattamento basata sul genere, in cui la nazionalità della madre non veniva riconosciuta come fattore determinante. Nel 1983, dopo un'importante sentenza della Corte Costituzionale che dichiarò incostituzionale tale principio, si è finalmente riconosciuto che anche i figli/e nati da madri italiane avevano il diritto di essere considerati cittadini/e italiani. La modifica legislativa successiva ha stabilito che il o la figlio/a minorenne, sia naturale che adottivo, di una madre italiana, avrebbe diritto alla cittadinanza italiana. Nota sulla Questione della Madre: Questa evoluzione legislativa segna un passo fondamentale verso l'#uguaglianzadigenere nel riconoscimento dei diritti di cittadinanza. La legge del 1983 ha corretto un'ingiustizia storica e ha affermato il principio che la cittadinanza deve essere garantita indipendentemente dal genere dei genitori. Tuttavia, è importante continuare a vigilare affinché la legislazione ogni giorno migliori e si adegui alle necessità della società moderna, garantendo a tutti i bambini/e i diritti che meritano senza #discriminazioni. #CittadinanzaItaliana #LeggiItaliane #DirittiUmani #UguaglianzaDiGenere #StoriaDellaCittadinanza #MadriItaliane #CittadinanzaPerNascita #RiconoscimentoDeiDiritti #Legge1983 #Eguaglianza #CittadinanzaEIdentità #CorteCostituzionale #RiformeLegislative Pegah Moshir Pour 🙏 Laura Gori Stefania Mancini Laura Moschini Sveva Avveduto
Fondazione Diritti Umani ETS on Instagram: "...e poi bisogna ricordarsi di andare a votare l'anno prossimo! La raccolta firme per chiedere un referendum per la cittadinanza ha raggiunto le 500mila firme ma noi con @pegah_moshirpour continuiamo a sostenerla, per dare un segnale e avere la certezza che il referendum arriverà poi nelle urne e i cittadini potranno esprimere la propria opinione. Più in
instagram.com
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GLI ASTENUTI NON CAMBIEREBBERO IL RISULTATO. Se invece della metà avessero votato tutti i 49,5 milioni di aventi diritto i risultati alle Europee non sarebbero stati diversi. Attribuire con indagini ex-post una preferenza al non-voto diversa da quella uscita dalle urne è una forzatura, un tentativo di accaparrare alla causa persone essenzialmente distaccate e indifferenti, non diverso dal chiedere quale vino piaccia di più a un astemio. È invece assolutamente un falso affermare che un risultato del 30% equivalga al favore del 15% della popolazione. Tecnicamente, per conoscere il voto di una popolazione basta un campione ben selezionato. Su 49,5 milioni, che sono gli aventi diritto, un campione di 16.600 votanti restituirebbe risultati uguali con un margine di errore dello 0,1%. Però, quanto è valido il campione? C'è in effetti la possibilità che i votanti non riflettano esattamente gli atteggiamenti dell'intera popolazione, gli aventi diritto: si chiama livello di confidenza e con i 16.600 di cui sopra sarebbe del 99%. Per questo alcuni commentatori concludono che sì, avranno pure votato 24,6 milioni e non 16.600, ma no, quelli mancanti avrebbero votato in modo assolutamente diverso. Così vengono fatte analisi per capire come avrebbe votato chi non ha votato. Tuttavia, chi non vota dichiara implicitamente di non essere interessato alla politica e di essere indifferente alla prevalenza di Tizio o di Caio. Mio articolo sul Giornale. https://lnkd.in/dnkbTvF6
Elezioni, il falso mito sul peso degli astenuti
ilgiornale.it
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500mila persone hanno firmato per chiedere il referendum sulla cittadinanza +Europa ha depositato il 4 settembre in Cassazione il testo del quesito referendario per chiedere la riduzione del tempo di residenza legale necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Per l’approvazione della richiesta di referendum erano necessarie almeno 500mila firme, cifra che è stata raggiunta oggi Con il referendum si chiede di abrogare una parte dell’attuale legge della cittadinanza, del 1992, abbassando da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter richiedere la cittadinanza italiana da parte di stranieri maggiorenni. Rimarrebbero invariati gli altri requisiti, come “la conoscenza dell’italiano (livello B1), il possesso di adeguate fonti economiche, l’idoneità professionale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica” La Corte di Cassazione dovrà verificare la regolarità delle 500mila firme depositate, se il controllo della regolarità venisse superato il quesito dovrà essere esaminato dalla Corte Costituzionale, che si occuperà di valutarne la corretta formulazione e l’ammissibilità. Passato questo ultimo controllo, il quesito potrà essere sottoposto ai cittadini in una data tra aprile e maggio 2025 Se vincesse il “Sì” la nuova legge sulla cittadinanza interesserebbe circa 2,5 milioni di cittadini, anche perché i genitori potrebbero trasferire la cittadinanza italiana ai loro figli minorenni tramite ius sanguinis In questi giorni il PD ha depositato una proposta di legge inerente al tema della cittadinanza, con la proposta di introdurre lo Ius Soli e lo Ius Scholae, ovvero il rilascio della cittadinanza italiana ai figli di genitori che risiedono legalmente in Italia da almeno 2 anni, e ai bambini entrati in Italia prima dei 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno 5 anni, compresa la scuola dell’infanzia È possibile ancora firmare per l’approvazione del referendum entro il 30 settembre: le firme che saranno depositate oltre il quorum di 500mila non saranno perse, ma saranno in ogni caso prese in esame dalla Corte di Cassazione Se si farà, andrai a votare? #politica #referendumcittadinanza #iusscholae #iussoli #LinkedIn #torcha
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Domani e dopodomani (8 e 9 giugno 2024) si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. In questo articolo de Il Post sono riassunte le informazioni principali, che riporto anche qui: - si può votare dalle 15:00 di sabato 8 giugno fino alle 23 di domenica 9 giugno, presentando la carta d'identità e la tessera elettorale; - si vota ponendo una X sul simbolo del partito scelto; - è possibile esprimere fino a 3 preferenze; se si esprime più di una preferenza, almeno una deve essere di genere diverso dalle altre indicate. Votare è un diritto e soprattutto un dovere, ed è lo strumento più importante in mano ai cittadini. #elezionieuropee #parlamentoeuropeo #europeanparliament
Come si vota alle elezioni europee - Il Post
ilpost.it
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In una democrazia moderna garantire il voto a tutti è fondamentale!
Le elezioni legislative in Francia hanno segnato un nuovo record di affluenza alle urne: ha votato il 66,7% degli aventi diritto, un dato che in Italia sembra ormai irraggiungibile. Ma questo risultato è stato possibile anche grazie al regolamento elettorale francese, che permette la cosiddetta “procuration”: le elettrici e gli elettori francesi potevano firmare una delega a una persona che si presentasse al seggio al proprio posto. Una delle tante forme di voto fuorisede previste in Europa. In questo modo, è stato tutelato il diritto di voto anche di coloro che non potevano votare nel proprio seggio di riferimento, perché non si trovavano nel proprio Comune di residenza o per altri motivi. Per il secondo turno delle elezioni legislative 2,6 milioni di francesi hanno deciso di votare in questo modo e il 75% di loro ha completato online questa procedura. Tutto questo senza distinzione tra studenti e lavoratori. In Italia ci sono 5 milioni di persone fuorisede: 4,3 milioni sono lavoratrici e lavoratori, 590.000 sono studenti. Chi lavora fuori proprio dal proprio Comune di residenza semplicemente non può fare altro che tornare a casa a votare. Per gli studenti, in vista delle ultime elezioni europee c’è stata una sperimentazione di #votofuorisede. È stata però una sperimentazione organizzata all'ultimo momento, con procedure molto complesse e senza una vera campagna informativa a supporto. Ma, soprattutto, questa sperimentazione riguardava solo le elezioni europee, che coincidevano con le elezioni in più della metà dei Comuni italiani, 3.700 tra città e paesi: chi voleva votare per le amministrative, oltre che per le europee, è dovuto comunque tornare a casa. E infatti hanno partecipato alla sperimentazione solo 23 mila studenti. Quella del voto fuorisede è una battaglia di civiltà che da tempo stiamo portando avanti con The Good Lobby Italia per dare voce alla rete Comitato Io voto fuorisede, Voto sano da lontano e Voto dove vivo La richiesta alla politica è una e molto semplice: approvare subito una legge che garantisca il voto fuorisede a tutte e tutti, come accade quasi in tutto il resto d'Europa. #voto #votofuorisede #elezioni #diritti #democrazia #will #willmedia
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Non è né lo ius soli, né lo ius scholae. Di fatto non è quel tipo di riforma di cittadinanza che ci aspettiamo da decenni. ✏️I requisiti (conoscenza della lingua italiana, reddito ecc, potete informarvi sulla pagina @referendumcittadinanza in merito) non cambiano. Ma cambierebbe una cosa che sembra essere banale ma in realtà non lo è, ossia dimezzare gli anni di residenza obbligatoria in Italia da 10 a 5 - provvedimento che peraltro esisteva prima della legge 91/92. Provvedimento che è già comune a molti paesi europei. ⏰Se riusciamo a raggiungere 500 mila firme entro il 30 settembre (impresa titanica, lo so, e permettetemi di dire che questo referendum è anche poco pubblicizzato nel mainstream, purtroppo. Molte persone nemmeno sanno della sua esistenza), oltre 2 milioni di persone che già soddisfano i requisiti potrebbero ottenere la cittadinanza e trasmetterla ai propri figli/e (coloro che spesso vengono definiti “alunni stranieri” ma che sono italiani/e de facto). 🪧Penso che questo sia un piccolo passo, non è la fine del percorso, è solo l’inizio. L’ennesimo tentativo per riuscire a rendere almeno meno brutta la situazione - perché parliamoci chiaro e siamo realisti, non ci sono riusciti i governi precedenti, figuriamoci se questo ha l’intenzione di effettuare una riforma a tutto tondo, tra un complotto sulla sostituzione etnica e l’altro. 📢 Spargete la voce. 🔎 Potete rimanere aggiornat3 seguendo il sito https://lnkd.in/dc-JFikE. FIRMATE QUI: https://lnkd.in/d-5v-wqz
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