Post di Germana Corradini

‼️‼️‼️ Ecco i principali dati emersi dall’elaborazione: 📌 Nel 2023 in Italia, le richieste di aiuto e intervento per episodi di “violenza domestica o di genere” subita dalle donne sono state 13.793. 📌Nell’ambito degli interventi classificati per “presunte violenze domestiche/di genere” nei quali la presunta vittima è di sesso femminile, solo nell’1,5% dei casi l’autore risulta sconosciuto alla vittima. 📌Nel 61,5% dei casi l’autore risulta legato alla vittima da una relazione sentimentale, attuale o passata: in particolare: nel 43,2% dei casi il coniuge/convivente o ex, nel 18,3% dei casi il partner o ex. 📌Nell’ambito di tali violenze operate nei confronti della donna da parte di autori legati da relazioni sentimentali, attuali o passate, in due casi su cinque (42%) risultano esserci minori coabitanti. 🆘️Si registrano, inoltre, numerosi casi, ovvero 2.124 di violenza in cui le presunte vittime sono i minori, abbastanza equamente divisi tra i due sessi (51,1% femmine e 48,7% maschi). In più della metà dei casi (52%) si tratta di bambini e bambine di età pari o inferiore ai 10 anni.

❗️Per ogni donna che subisce violenza, spesso ci sono figli e figlie che assistono ai maltrattamenti e/o che li subiscono. 📚 Si tratta della violenza assistita di cui ancora poco si parla. 📊 I dati di Save the Children Italia sono impressionanti, considerando che bambini e bambine testimoni di violenza domestica hanno maggiori probabilità di avere problemi di salute e di comportamento (H.L.Dragg, Washington 2003) e di subire gli impatti traumatici dell’esperienza. ➡️ La violenza intacca negativamente la figura materna e le sue capacità di accudimento. Lo stress materno induce insicurezza, rabbia, tristezza e paura nei figli, senso di impotenza. ➡️ I figli/le figlie posso venire adultizzati nel tentativo di proteggere la madre, quindi distolti dalla propria infanzia. ➡️ I figli/le figlie possono oscillare tra protettività e ostilità verso la madre facendo propri i comportamenti del maltrattante, sopratutto se maschi. ➡️ Tristezza, colpa, spegnimento dei pensieri, congelamento, inespressività emotiva , depressione, ipervigilanza, dissociazione si associano alla violenza prolungata. ➡️ 🧠L’esposizione ad eventi stressanti ad un’età precoce rende anche il cervello meno resistente agli effetti degli eventi stressanti successivi. Alti livelli di ormoni dello stress associati al maltrattamento possono danneggiare l’ippocampo. Questi cambiamenti possono rendere i soggetti molto più vulnerabili all’insorgenza di depressione, PTSD e dipendenze in età adulta 📍Contrastare e prevenire la violenza maschile contro le donne significa agire anche contro le conseguenze che questa comporta nel sistema familiare. 🗣️Parliamone quindi e continuiamo a lavorare per l’emersione del fenomeno a tutti i livellli. #ViolenzaControLeDonne #ViolenzaAssistita #Consapevolezza #Salutepsicologica

Con il Servizio Analisi Criminale, abbiamo svolto un’elaborazione dei dati sulle richieste di aiuto per violenza domestica contro le donne e per violenza assistita. 📊 In un elevato numero di casi i minori sono i testimoni di violenza domestica o intrafamiliare ai danni delle donne. In altri casi risultano essere le vittime dirette della violenza. 🛑 In Italia siamo impegnati con progetti di intervento per la prevenzione, l’emersione e la protezione delle donne vittime di violenza, dei bambini vittime di violenza assistita e dei minori orfani di femminicidio. Questi dati ci ricordano sempre di più la necessità di rafforzare le misure di prevenzione e di rilevazione precoce della violenza. Leggi l’articolo per saperne di più sull’analisi ➡️ https://lnkd.in/dBi_rMQ2 #violenzadigenere #savethechildrenitalia

‼️‼️‼️ Ecco i principali dati emersi dall’elaborazione: 📌 Nel 2023 in Italia, le richieste di aiuto e intervento per episodi di “violenza domestica o di genere” subita dalle donne sono state 13.793. 📌Nell’ambito degli interventi classificati per “presunte violenze domestiche/di genere” nei quali la presunta vittima è di sesso femminile, solo nell’1,5% dei casi l’autore risulta sconosciuto alla vittima. 📌Nel 61,5% dei casi l’autore risulta legato alla vittima da una relazione sentimentale, attuale o passata: in particolare: nel 43,2% dei casi il coniuge/convivente o ex, nel 18,3% dei casi il partner o ex. 📌Nell’ambito di tali violenze operate nei confronti della donna da parte di autori legati da relazioni sentimentali, attuali o passate, in due casi su cinque (42%) risultano esserci minori coabitanti. 🆘️Si registrano, inoltre, numerosi casi, ovvero 2.124 di violenza in cui le presunte vittime sono i minori, abbastanza equamente divisi tra i due sessi (51,1% femmine e 48,7% maschi). In più della metà dei casi (52%) si tratta di bambini e bambine di età pari o inferiore ai 10 anni.

Prendiamoci 15 minuti per ascoltare questo #TEDtalk di Francesco Menditto procuratore del Tribunale di Tivoli che parla di come possiamo fare la differenza nella lotta alla #violenza di #genere I numeri non hanno pregiudizi 🔴⛔️ In Italia ogni 3 giorni viene commesso un #femminicidio, alcuni toccano le nostre coscienze, altri passano in secondo piano. Secondo l’Istat nel 2022, 6 uomini sono stati uccisi da donne, 106 donne sono state uccise da uomini ‼️ In Italia 1 donna su 3 è stata vittima nel corso della sua vita di una qualche forma di violenza di #genere . Ma secondo le statistiche e le analisi, solo 1 donna su 10 che subisce violenza denuncia. Per paura, per stereotipi, per vergogna, per mancanza di adeguato supporto, perché teme di perdere i figli 🆘 La violenza sulle donne in Italia è uguale dalle Alpi a Lampedusa, non conosce età né colore della pelle né età né formazione né cultura: può colpire ciascuna di noi. Operaie, impiegate, casalinghe, avvocate, magistrate, ingegnere… ✅ Impariamo insieme a riconoscere la violenza e aiutiamo chi chiede aiuto. Esistono i centri antiviolenza, chiamiamo e facciamo chiamare il #1522 numero nazionale antistalking e antiviolenza #facciamoladifferenza #stopgenderviolence #bastaviolenza #pregiudizi #vittimizzazionesecondaria

La lotta contro la violenza sulle donne è una responsabilità di tutti!!! La violenza sulle donne è un fenomeno complesso, le ragioni per cui si commettono atti di violenza sono diverse. Se abbiamo un minimo sospetto che una nostra amica, parente o conoscente sia vittima di violenza, aiutiamola ad aprirsi. Non è facile affrontare una denuncia. È importante far passare il messaggio che, seppur sia veramente difficile denunciare o parlarne, è un passo fondamentale verso la libertà.

🌸 Giornata contro la violenza sulle donne: unisciti a noi per sensibilizzare e prevenire! 🌸 Il 23 novembre presso il centro sportivo Kodokan parteciperò a un importante incontro dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. Sarà una giornata di riflessione e sensibilizzazione, durante la quale interverranno diverse figure professionali, tra cui esperti in ambito psicologico, giuridico e sociale. In qualità di psicologa, parlerò delle conseguenze del trauma sui bambini figli di vittime di femminicidio, nonché delle ripercussioni psicologiche per le vittime di femminicidio. Un’occasione per riflettere insieme sulle cicatrici invisibili che la violenza lascia sui più vulnerabili e per sensibilizzare sull’importanza di un supporto psicologico tempestivo ed efficace. 🎯 Cosa affronteremo: • Gli effetti devastanti della violenza sulle vittime e sulle generazioni future. • Come il trauma infantile può influenzare il benessere dei bambini, rendendo necessario un intervento precoce. • Le implicazioni psicologiche della perdita di una madre a causa di femminicidio e le risposte emotive nei minori. 🔴 Perché partecipare? Questo evento non è solo un momento di ascolto, ma una vera opportunità di cambiamento. La consapevolezza è il primo passo per fermare la violenza. Partecipa e fai sentire la tua voce contro un fenomeno che riguarda tutti noi. Non rimanere in silenzio. La violenza sulle donne è una questione che ci coinvolge tutti. Partecipa, informati, agisci.

#senonoraquando #giornatainternazionalecontrolaviolenzasulledonne #violenzadigenere #nonseisola Lo strumento di facile e rapida consultazione, in formato segnalibro, schematizza i livelli di rischio che corrono le potenziali vittime di violenza di genere

La violenza sulle donne non è un fatto privato, ma un problema sociale. Ognuno di noi ha un ruolo nella prevenzione e nella lotta a questo fenomeno. È importante informarsi, non restare indifferenti e avere consapevolezza di quello che sta accadendo. Qui di seguito sono riportate le fasi per riconoscere il ciclo della violenza. Il primo passo è agire. 👠 #stopallaviolenzasulledonne #25novembre

Tutte le istituzioni a confronto per avviare uno studio sulle azioni possibili da intraprendere per migliorare il contrasto alla violenza di genere e sui minori. Adgi sezione di Catania presente.