Reem Alsalem (ONU) propone di reintrodurre il Gender Test alle Olimpiadi e delle Associazioni di femministe italiane ed internazionali si mobilitano con una petizione on line. Ecco il testo della petizione: "RadFem Italia, Women’s Declaration International, Feminist Post, Rete per l’inviolabilità del Corpo Femminile, SeNonOraQuando Sisters, I-Dee si associano a tutti i gruppi e le singole persone del mondo per sostenere la proposta di Reem Alsalem, special rapporteur sulla violenza contro le donne alle Nazioni Unite: reintrodurre il sex test allo scopo di "garantire la sicurezza fisica di tutte le atlete". Il test, un semplice tampone all'interno della guancia, è un metodo non invasivo, rapido, a buon mercato e affidabile per determinare il sesso. Reem Alsalem ha avanzato questa proposta in una intervista (https://lnkd.in/dMjfunPD) dopo la controversia globale sulla boxe femminile alle Olimpiadi di Parigi: d’ora in avanti servono regole certe. Il test è stato usato a partire dalle Olimpiadi del Messico nel 1968. Nel 1996 ai Giochi di Atlanta un questionario del Comitato olimpico chiese a circa 1000 atlete se volessero continuare con il test e l'82 per cento rispose di sì. Il risultato del sondaggio è stato ignorato e alle Olimpiadi di Sydney del 2000 il test è stato abbandonato. Da allora alcune federazioni sportive hanno incluso corpi maschili con un netto vantaggio fisico in categorie femminili. Mark Adams, portavoce del CIO, ha affermato che tornare a quei test sarebbe una cattiva idea. In pratica secondo il CIO basta un passaporto. Ma i corpi sono un fatto, le carte e le sentenze un altro. Le regole devono essere radicate nella realtà dei corpi. Il sex test è un ottimo presidio a protezione delle atlete e della lealtà della competizione. Gli sport femminili non possono essere sacrificati sull'altare della inclusione come vuole il CIO. Salva lo sport femminile. Firma per chiedere la reintroduzione del test. " È possibile accedere e firmare la petizione (con descrizione anche in inglese) a questo link: https://lnkd.in/deryiVmM Per quanto riguarda la mia posizione sulla questione della Boxe Femminile alle Olimpiadi rimando a questo post sulla Pagina Facebook Società Usa e Getta: https://lnkd.in/de8-VMMh #olimpiadi #Olimpiadi2024 #Parigi2024 #SaveWomensSports #boxefemminile #donne #dirittidonne #ImaneKhelif
Post di Gioia F.
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8️⃣ Ieri si è festeggiata la festa delle Donne, perciò vogliamo condividere alcuni dati e considerazioni su donne e sport. 🤝 Fino al 2021 In Italia, solo 1 (Squash) delle 44 federazioni sportive aveva al proprio vertice una donna, Antonella Granata. Nel 2022 si è aggiunta Laura Lunetta a capo della Federazione Italiana di Danza Sportiva. 🇫🇷 Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) si sta impegnando sul tema, e ha dichiarato di porsi l’obiettivo della parità di genere ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, dopo aver mosso i primi passi in questa direzione già a Tokyo 2021, dove si è raggiunto il 49% di atlete donne. 💰 Sono rari gli esempi di riconoscimento economico equivalente tra donne e uomini. Anche se secondo un’analisi della Bbc, nell’83% dei casi, su 63 discipline esaminate, ci sarebbe parità retributiva. Questi dati, però, sembrano non prendere in considerazione quegli sport lontani dai riflettori. 👩💼 Lo sport italiano ha un bassissimo livello di partecipazione femminile nei ruoli di leadership sia in campo, ma anche all’interno dei processi decisionali. 🤞 La strada è ancora lunga per una completa parità, ma il gender gap nello sport è destinato ad assottigliarsi. Lentamente, ma accadrà! Dati https://lnkd.in/dYZjCPNX 𝐶𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑀𝑎𝑠𝑡𝑒𝑟 𝐕𝐚𝐢 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 #sport #master #unipg Università degli Studi di Perugia
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aggiungo i problemi dello sport femminile mi sembrano questi
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Comitato Olimpico Internazionale (CIO) non si è limitato a lasciare le porte aperte agli atleti “transgender” per spazzare il campo dello sport femminile, ma ha srotolato un tappeto rosso ed è corso a rintanarsi in un angolo. L'inclusione di partecipanti “transgender” negli sport femminili non è solo ingiusta, ma può risultare estremamente pericolosa per le donne che vi partecipano. E, cosa ancor più tragica, quando le donne e le ragazze sacrificate in nome dell'inclusione dei “transgender” si lamentano, vengono ostracizzate, perdono le borse di studio, il posto nella loro squadra e a volte subiscono persino violenze per la loro posizione. Ecco perché è così importante che tu firmi oggi stesso la petizione che chiede al CIO di assumersi la responsabilità di garantire una competizione equa e di vietare agli atleti “transgender” di partecipare agli eventi sportivi femminili delle prossime Olimpiadi di luglio a Parigi. Il tempo è fondamentale per chiedere un intervento prima della cerimonia di apertura. La politica del CIO chiede contemporaneamente equità e inclusione politicamente corretta e poi si sottrae alla sua responsabilità di decidere se gli uomini biologici possano o meno entrare di prepotenza negli eventi femminili. Recentemente, alcune associazioni sportive nazionali hanno iniziato a prendere coscienza e a fare passi nella giusta direzione, vietando agli uomini “transgender” di gareggiare nelle categorie femminili. Il CIO deve intraprendere un'azione decisiva per implementare un divieto universale in tutti gli sport al fine di proteggere le atlete. La responsabilità di salvaguardare l'integrità degli sport femminili alle Olimpiadi ricade sul CIO, non sulle singole federazioni sportive. Se restiamo in silenzio, lo sport femminile scomparirà. Non è fantascienza: sta accadendo proprio ora. La mania transgender sta seppellendo i sogni di innumerevoli ragazze, adolescenti e giovani atlete che sono costrette a competere contro uomini che si dichiarano donne, all'interno di regolamenti sportivi che sono ciechi di fronte alle conseguenze catastrofiche dell'avallo di questa irrazionalità. Ma tra pochi giorni, il palcoscenico globale delle Olimpiadi di Parigi ci permetterà di erigere un muro contro questa follia e di garantire i diritti delle donne in ogni luogo. https://cgo.ac/scNj9Ss3
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“Chiunque, a prescindere dall’identità di genere, dal sesso e dalle sue possibili variazioni, ha il diritto di praticare sport senza discriminazioni”. Cresce il dibattito sulla “policy” da seguire per garantire equità e inclusione sulla base dell’identità di genere e delle variazioni di sesso. L’approfondimento su #ultimabozza ⬇️
L’iperandrogenismo nei Giochi Olimpici, un dibattito continuo
https://ultimabozza.it
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Parigi 2024: 5.250 donne, 5.250 uomini. Numeri che segnano un'epoca. Per la prima volta in 128 anni, le Olimpiadi raggiungono la vera parità di genere. Ma non è solo questione di numeri... È il risultato di decenni di lotte, sfide e determinazione. Un cammino lungo e tortuoso. Ripercorriamo un pezzo di storia: • 1896: Le donne sono escluse dai Giochi • 1900: Solo 22 atlete su 997 partecipanti • 1922: Nascono le prime "Olimpiadi femminili" • 1928: Le donne entrano nell'atletica leggera • 2012: Finalmente, le donne in tutte le discipline Parigi 2024 non si ferma qui: • 22 eventi misti uomo-donna • logo dedicato a Marianne, simbolo della Repubblica francese • 70 strutture sportive rinominate in onore di donne illustri Eppure, il traguardo è solo l'inizio di una nuova corsa. Le sfide continuano. Certo… c’è parità di genere: - nel numero di atleti, - nelle competizioni, - nei simboli, - nei nomi degli impianti sportivi, - nella copertura mediatica. Eppure… le differenze restano. E rispecchiano quelle della società. A partire da dirigenti e manager, ancora in larghissima parte uomini. Come nelle aziende. Ma ogni grande cambiamento inizia con un primo passo, un primo tuffo, un primo salto. Fonte visual: europe.magazine
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Inclusione, comprensione ed equità. Quello che è sicuro è che queste olimpiadi resteranno nella storia anche per il contributo che stanno danno al dibattito sull’identità di genere. Questa mattina ha iniziato la propria olimpiade Nikki Hiltz, fortissimo mezzofondista americano. Se qualcuno si sta chiedendo perché uso il maschile, chiarisco subito che lo faccio perché è lui che usa per se il pronome maschile. Nikki si definisce transgender, non binario e fluido. Biologicamente (per i parametri che siamo soliti utilizzare) è donna a tutti gli effetti (per intenderci… organi genitali, cromosomi, livelli ormonali sono tutti da donna). Non è quindi in discussione il suo diritto a partecipare alle gare, eppure la questione è comunque degna di attenzione. Lui stessa ha dichiarato più volte di non sentirsi del tutto a suo agio a gareggiare con le donne, spingendosi a dichiarare che un atlet (a questo punto sono costretto ad elidere la vocale) dovrebbe avere il diritto di scegliere se gareggiare con gli uomini o con le donne a seconda di dove si trovi a suo agio. Sembra ovvio (almeno ai miei occhi) che così non possa essere! Al mondo ci sono anche “i furbi” e questo aprirebbe le porte a qualche uomo che solo per avere un vantaggio (esistono ancora caratteristiche biologiche che differenziano quelli che siamo abituati a definire uomini da quelle che siamo abituati a definire donne) dichiarerebbe “mi sento donna… quindi gareggio con loro”. Guarderei allora le cose da un altro punto di vista. Siamo proprio sicuri che quello di gareggiare in competizioni sportive debba essere un diritto inalienabile? In ogni attività umana, sociale, accettiamo regole (non immutabili) che definiscono confini condivisi che tutti/e condividiamo o dovremmo comunque rispettare. La questione è comunque complessa e nessuno può ritenere di possedere la risposta corretta, poter partecipare ad una gara forse è un diritto, ma quello che è certamente un diritto è di poter competere (almeno in teoria) ad armi pari.
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Ci siamo quasi ... Un momento di approfondimento scientifico sulla specificità del Calcio Femminile. Una tavola rotonda per fare il punto sul primo periodo di professionismo per lo sport delle donne. #assocalciatori #assoallenatori
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Non basta avere una vagina per essere una donna. Non e' questione in questo caso di sentirsi donne, di parita' o dei discorsi di genere. L'essere nati con cromosomi xy fa si che geneticamente NON si e' donna. Lo dice la medicina, la genetica, non lo dico io. E' contorto, siamo d'accordo, ma e' così. Se nasci geneticamente uomo, le tue ossa, la tua massa muscolare e' quella di un uomo, a maggior ragione se hai alti livelli di testosterone. Qui non si parla di andare a raccogliere fiori, non si discute dell'essere considerata donna in linea di massima, nella quotidianita' ma di andare a combattere, di fare un incontro di box. I geni xy, il testosterone hanno creato ossa e muscoli mascolini, non la (e la cito al femminile) si puo' mandare su un ring femminile. Se non va bene per quello maschile e non la si deve discriminare, non va discriminata nemmeno la donna che la deve incontrare, va istituita una categoria apposita proprio perche' anche a livello medico si e' davanti ad una situazione contorta. Non parliamo di ideologia perche' non c'entra assolutamente nulla, la medicina e' scienza ma se i tuttologi di facebook ne capiscono anche di genetica, me lo dicano, perche' invece di portare i miei figli al bambino Gesu' e al Gemelli da Professori e specializzati a fare test, esami, ricoveri e day hospital, chiedo un consulto a loro. 𝐋𝐚 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐬𝐮 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝'𝐚𝐜𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨, 𝐡𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐢, 𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚 𝐛𝐮𝐨𝐧 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨‼️ 👇 DI PUGILATO E REGOLE OLIMPIONICHE Si sta discutendo parecchio riguardo alla partecipazione alle olimpiadi della pugile algerina Imane Khelif; il dibattito è parecchio accesso e le polemiche si sprecano. Ma cosa si sa di preciso sulla questione? Andiamo per punti: 👉 L'atleta è nata con caratteristiche secondarie (apparato genitale) femminili 👉 A quanto sembra, l'ASSETTO CROMOSOMICO è quello maschile, ossia XY: ai Mondiali 2023 organizzati dall'Iba (International Boxing Associaton, associazione non riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale che organizza le Olimpiadi) l'atleta è stata squalificata dopo un test di idoneità di genere, che avrebbe riscontrato in lei il cromosoma XY. 👉 A ciò, si accompagnerebbe uno stato di IPERANDROGENISMO, ossia una produzione eccessiva di testosterone da parte dell'organismo femminile. Quindi, a conti fatti, siamo di fronte ad un corpo femminile ma al contempo maschile sotto il profilo genetico ed ormonale. La complessità della questione è data principalmente dal fatto che nelle competizioni sportive esistono solo due categorie, quella maschile e quella femminile, ma sia a livello biologico che a livello di identità di genere il binarismo non è così rigido: esistono persone la cui identità di genere è diversa da quella legata al proprio sesso (persone disforiche) e altre che hanno caratteristiche biologiche sia maschili che femminili (persone intersessuali).
La polemica italiana sulla pugile algerina Imane Khelif - Il Post
ilpost.it
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🏋♂️ 🏋♀️ #ParitàdiGenere nello #Sport: Un Traguardo Storico per le #Olimpiadi! Le cose stanno cambiando. Per la prima volta nella storia, i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 vedranno un numero uguale di uomini e donne competere. Questa rappresentanza 50:50 degli atleti rende i Giochi Estivi i primi a raggiungere la parità di genere. ♀ ♂ La parità di genere è un tema di crescente importanza in tutti i settori della società, e lo sport non fa eccezione. Il traguardo raggiunto dai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 rappresenta una svolta storica. Per la prima volta, vedremo un equilibrio perfetto tra atleti maschili e femminili, segnando un passo significativo verso l'uguaglianza. 🤼♀️ 🤼♂️ La parità di genere nello sport non riguarda solo l'equa partecipazione di uomini e donne alle competizioni. Ha implicazioni più ampie per l'inclusività, l'equità e il riconoscimento dei talenti, indipendentemente dal genere. Quando le donne ricevono le stesse opportunità degli uomini, possono esprimere pienamente il loro potenziale e ispirare le future generazioni di atlete. 🤾♀️ 🤾♂️ Il cammino verso la parità di genere nello sport è stato lungo e faticoso. Fino a non molto tempo fa, le donne avevano un accesso limitato alle competizioni sportive di alto livello e ai ruoli di leadership nelle organizzazioni sportive. Tuttavia, grazie agli sforzi congiunti di attivisti, atleti e istituzioni, si sono fatti progressi significativi. L'adozione della rappresentanza 50:50 ai Giochi di Parigi 2024 è un chiaro segnale di questo progresso. Le riforme attuate dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e da altre organizzazioni sportive globali hanno aperto la strada a un ambiente più inclusivo e rispettoso delle differenze di genere. 🤸♂️ 👩💼 Mentre celebriamo questo importante traguardo, è essenziale riconoscere che la parità di genere nello sport deve essere perseguita a tutti i livelli, non solo durante i Giochi Olimpici. Dalle leghe professionistiche alle competizioni amatoriali, ogni livello del sistema sportivo deve essere impegnato a promuovere l'uguaglianza. Inoltre, la parità di genere dovrebbe estendersi anche alle posizioni dirigenziali all'interno delle organizzazioni sportive. Solo così potremo garantire che le decisioni prese riflettano una prospettiva equa e inclusiva. 🏌♀️ 🧘♂️ Il raggiungimento della parità di genere ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 è un momento di celebrazione e riflessione. Rappresenta non solo un passo avanti per lo sport, ma anche un esempio di ciò che può essere raggiunto attraverso l'impegno collettivo per l'uguaglianza. Continuiamo a sostenere e promuovere la parità di genere in tutti gli ambiti, affinché ogni individuo abbia la possibilità di eccellere, indipendentemente dal genere. Per maggiori info e spunti di riflessione, vi invitiamo a consultare il link: https://lnkd.in/gFHXX49r
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