All’inizio pensavo che il recruiter avesse preso un abbaglio. Leggendo un’offerta di lavoro per la posizione di Training Specialist, ho notato che i titoli di studio compatibili con l’offerta di lavoro erano molto differenti tra loro. Si spaziava da discipline umanistiche a quelle economiche o ingegneristiche. Com’è possibile che, per la stessa posizione, lo psicologo possa essere un’alternativa all’ingegnere? Poi, considerato che il Training Specialist in questione dovrà svolgere attività che coprono L’INTERO PROCESSO FORMATIVO, dall’analisi dei bisogni alla valutazione del risultato finale, mi sono reso conto che, in effetti, le competenze richieste erano in linea con l’attività da svolgere. Infatti, analizzando il processo ADDIE (Analysis - Design - Development - Implementation - Evaluation), emerge che un progettista/formatore «a tutto tondo» deve possedere un sacco di competenze: ANALYSIS - Capacità di raccogliere ed elaborare informazioni e dati - Abilità di strutturare e coordinare interviste e focus group - Capacità di strutturare l’analisi del bisogno formativo in modo strutturato e oggettivo DESIGN - Creatività e capacità di organizzazione e progettazione - Conoscenza dei meccanismi che regolano l’apprendimento - Project management / capacità organizzative - Conoscenza delle diverse metodologie e strumenti utilizzabili DEVELOPMENT - Abilità nella produzione di materiali didattici (tecniche di scrittura efficace, storytelling, power point, ecc.) - Conoscenza di strumenti e tecnologie per la formazione - Padronanza dei contenuti formativi - Se si tratta di un progetto formativo che prevede anche l’erogazione di contenuti online, la preparazione dei materiali e dei contenuti richiede competenze da web designer e la conoscenza degli authoring tool. IMPLEMENTATION - Public speaking (se il Training Manager è anche docente…) - Gestione del tempo - Leadership e coordinamento delle risorse - EVALUATION - competenze analoghe a quelle necessarie per il processo di analisi. Ho elencato le competenze senza pensarci troppo e sono sicuro di averne dimenticate molte altre. Non so quale criterio abbia guidato il recruiter nell’indicazione dei requisiti. La considerazione che mi viene da fare riguarda, invece, IL PROCESSO DI LAVORO . È evidente che, se una persona lavora sull’intero processo non potrà eccellere in tutti i campi. Ne deriva che anche IL PRODOTTO FINALE DIFFICILMENTE POTRÀ GARANTIRE RISULTATI ECCELLENTI.
Ma siamo sicuri che i recruiter conoscano il modello Addie?
Training Manager | Leadership resource | Coach
2 mesiGiuseppe, hai sintetizzato molto bene una questione molto rilevante. Questo ruolo, ma non è l'unico, svolge una serie di compiti che attingono a skill e competenze diverse (collegate e collegabili, ma comunque diverse). In un mondo ideale dovrebbero esserci almeno 3 persone a fare questo lavoro. Il costo orario, il dimensionamento delle aziende e la ridotta propensione ad investire su queste figure portano tutte le strade a Roma e tutte le attività in capo ad una. Due settimane fa ero a colloquio con una recruiter e descrivevo il profilo di questo ruolo e le caratteristiche salienti a favore della selezione. Ad un certo punto ho avuto l'impressione di cercare l'erede di Oppenheimer ☢️