Post di Giuseppe Pio Macario

È online il nostro nuovo sito, che rompe un po’ gli schemi tradizionali. È stato un lavoro lungo, di squadra, ogni tanto un po’ a singhiozzo (è noto che lo “scaper” pensi prima alle scarpe dei clienti che alle proprie!) Il nuovo sito di Frassinetti 100 non è solo una vetrina dei nostri servizi, ma un vero e proprio hub di contenuti, un blog dinamico dove raccontare il nostro approccio alla comunicazione, la nostra visione, anche attraverso approfondimenti e interviste. E poi è un modo per conoscerci più da vicino, ancora prima di varcare la soglia dello studio: provate a dare un’occhiata alla sezione “Fototessere”. Buona navigazione⤵  www.frassinetticento.it #frassinetti100 #sitoweb #nuovosito #blog

DESIGN (PER LE PMI) È COMPETITIVITÀ. IL COMPASSO D'ORO RACCONTA GLI OGGETTI VINCENTI Le Pmi permettono al nostro Paese di crescere oggi più degli altri, grazie alla flessibilità e alla capacità di cogliere le opportunità sul mercato. Ma ad accomunare queste aziende anche la centralità del design dei prodotti, tratto distintivo del Made in Italy. Un settore composto da più di 17 mila imprese che generano un valore aggiunto di 3,1 mld. E che dal 1954 viene raccontato dal più ambito dei riconoscimenti del design italiano: ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale #Cult di #LombardiaPost Il design italiano non è solo legato alla forma degli oggetti. Secondo Luciano Galimberti, presidente dell’Associazione per il Design Industriale che conferisce ogni due anni l’ambitissimo Compasso d’Oro, il design “parla tanti linguaggi diversi, è un sorta di Dna del nostro tessuto industriale”. Spesso le aziende italiane, infatti, “fanno design in modo totalmente inconsapevole. Noi cerchiamo di dargli voce”. E per traghettare il Made in Italy nel futuro “va irrobustita la filiera, così ci si rende competitivi” Tra le aziende che hanno ottenuto il riconoscimento, c'è anche la trevigiana Magis Official, che fa dell’innovazione il suo cavallo di battaglia dal 1976. Testimonianza ne è Costume, divano progettato da Stefan Diez, “con un’imbottitura inedita in materiale plastico riciclato, ricavato dagli scarti industriali”, spiega l’ad Alberto Perazza, sottolineando anche l'importanza del radicamento al territorio: “Pur non essendo un'azienda produttrice, tutto il nostro prodotto è realizzato tra Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Lombardia” Spazio poi anche a Diadora, un'altra azienda del trevigiano, famosa per l'abbigliamento sportivo, che ha conquistato il riconoscimento meneghino grazie alla sua calzatura antinfortunistica, che bilancia con successo estetica, funzionalità e sostenibilità. "Rendere belle queste scarpe è una sfida complessa, anche a causa degli standard di legge da rispettare - afferma l’azienda - ma abbiamo trovato una soluzione originale” Senza dimenticare il consueto appuntamento con #LombardiaaTavola Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/djMPMiHC 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

Forte posizionamento nella nicchia del design di ispirazione classica ed espansione nei mercati internazionali, su tutti Regno Unito e Medio Oriente

DESIGN (PER LE PMI) È COMPETITIVITÀ. IL COMPASSO D'ORO RACCONTA GLI OGGETTI VINCENTI Le Pmi permettono al nostro Paese di crescere oggi più degli altri, grazie alla flessibilità e alla capacità di cogliere le opportunità sul mercato. Ma ad accomunare queste aziende anche la centralità del design dei prodotti, tratto distintivo del Made in Italy. Un settore composto da più di 17 mila imprese che generano un valore aggiunto di 3,1 mld. E che dal 1954 viene raccontato dal più ambito dei riconoscimenti del design italiano: ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale #Cult di #EmiliaPost Il design italiano non è solo legato alla forma degli oggetti. Secondo Luciano Galimberti, presidente dell’Associazione per il Design Industriale che conferisce ogni due anni l’ambitissimo Compasso d’Oro, il design “parla tanti linguaggi diversi, è un sorta di Dna del nostro tessuto industriale”. Spesso le aziende italiane, infatti, “fanno design in modo totalmente inconsapevole. Noi cerchiamo di dargli voce”. E per traghettare il Made in Italy nel futuro “va irrobustita la filiera, così ci si rende competitivi” Tra le aziende che hanno ottenuto il riconoscimento, c'è anche la trevigiana Magis Official, che fa dell’innovazione il suo cavallo di battaglia dal 1976. Testimonianza ne è Costume, divano progettato da Stefan Diez, “con un’imbottitura inedita in materiale plastico riciclato, ricavato dagli scarti industriali”, spiega l’ad Alberto Perazza, sottolineando anche l'importanza del radicamento al territorio: “Pur non essendo un'azienda produttrice, tutto il nostro prodotto è realizzato tra Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Lombardia” Spazio poi anche a Diadora, un'altra azienda del trevigiano, famosa per l'abbigliamento sportivo, che ha conquistato il riconoscimento meneghino grazie alla sua calzatura antinfortunistica, che bilancia con successo estetica, funzionalità e sostenibilità. "Rendere belle queste scarpe è una sfida complessa, anche a causa degli standard di legge da rispettare - afferma l’azienda - ma abbiamo trovato una soluzione originale” Senza dimenticare il consueto appuntamento con #EmiliaaTvola Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dQjq8FJF 📌 Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato

Nel report di Symbola Design Economy, si mette in evidenza come altri paesi, non solo europei, stiano avanzando velocemente verso i numeri dell'industria del design Italiano. Per dire...

DESIGN (PER LE PMI) È COMPETITIVITÀ. IL COMPASSO D'ORO RACCONTA GLI OGGETTI VINCENTI Le Pmi permettono al nostro Paese di crescere oggi più degli altri, grazie alla flessibilità e alla capacità di cogliere le opportunità sul mercato. Ma ad accomunare queste aziende anche la centralità del design dei prodotti, tratto distintivo del Made in Italy. Un settore composto da più di 17 mila imprese che generano un valore aggiunto di 3,1 mld. E che dal 1954 viene raccontato dal più ambito dei riconoscimenti del design italiano: ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale #Cult di #VeneziePost Il design italiano non è solo legato alla forma degli oggetti. Secondo Luciano Galimberti, presidente dell’Associazione per il Design Industriale che conferisce ogni due anni l’ambitissimo Compasso d’Oro, il design “parla tanti linguaggi diversi, è un sorta di Dna del nostro tessuto industriale”. Spesso le aziende italiane, infatti, “fanno design in modo totalmente inconsapevole. Noi cerchiamo di dargli voce”. E per traghettare il Made in Italy nel futuro “va irrobustita la filiera, così ci si rende competitivi” Tra le aziende che hanno ottenuto il riconoscimento, c'è anche la trevigiana Magis Official, che fa dell’innovazione il suo cavallo di battaglia dal 1976. Testimonianza ne è Costume, divano progettato da Stefan Diez, “con un’imbottitura inedita in materiale plastico riciclato, ricavato dagli scarti industriali”, spiega l’ad Alberto Perazza, sottolineando anche l'importanza del radicamento al territorio: “Pur non essendo un'azienda produttrice, tutto il nostro prodotto è realizzato tra Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Lombardia” Spazio poi anche a Diadora, un'altra azienda del trevigiano, famosa per l'abbigliamento sportivo, che ha conquistato il riconoscimento meneghino grazie alla sua calzatura antinfortunistica, che bilancia con successo estetica, funzionalità e sostenibilità. "Rendere belle queste scarpe è una sfida complessa, anche a causa degli standard di legge da rispettare - afferma l’azienda - ma abbiamo trovato una soluzione originale” Senza dimenticare il consueto appuntamento con #VenezieaTavola Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/d2ZZJAT6 📌 Seguici sui social di #VeneziePost per rimanere aggiornato

Si chiude il sipario della 62esima edizione del #SalonedelMobile con un record di presenze: 361.417 visitatori, in crescita del 17,1% sul 2023. Tanti i rappresentanti politici e istituzionali incontrati da FederlegnoArredo con i quali ci siamo confrontati sulle tematiche che interessano la nostra filiera e impattano sulle aziende del settore 

Abbiamo avuto il piacere di collaborare con TRE A per raccontare la loro storia, il loro impegno e la passione che mettono nel loro lavoro. Ogni azienda ha una storia unica da raccontare e siamo felici di aver contribuito a darle voce con contenuti visivi di alta qualità. 💡 👉 Se anche tu vuoi raccontare la tua azienda in modo efficace e coinvolgente, affidati a noi per il tuo prossimo video aziendale! #anywave #webagency #webagencyarezzo #videoaziendale #marketing #branding #storytelling #videomaking

Se in questi ultimi anni il design indipendente è riuscito a rosicchiare quote di mercato - o almeno di visibilità - all'industria, è soprattutto per la capacità dei designer che si muovono fuori dai circuiti della produzione di massa di dare vita a oggetti in grado di fiutare meglio delle aziende lo spirito del tempo e di restituirlo sotto forma di collezioni in tempi relativamente brevi, a differenza dei lunghi processi a cui vanno incontro le produzioni dei brand consolidati. Dall'altra parte, il limite della scena indipendente è stato finora quello di non essere competitivo con l'industria per una serie di aspetti comunque rilevanti, a partire dal prezzo, passando per l'ottimizzazione dei processi produttivi e finendo con la riparabilità degli oggetti stessi. All'ultima edizione di Edit Napoli, però, abbiamo visto almeno quattro collezioni in grado di sfidare le aziende sul loro stesso terreno, puntando proprio su una serie di prerogative in genere tipiche del design industriale.