𝐀𝐔𝐃𝐈𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐀𝐑𝐄𝐑𝐀 "𝐓𝐫𝐚 𝐅𝐢𝐧𝐞 𝐓𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚 𝐞𝐝 𝐄𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐂𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐦𝐢" Liberalizzazione del gas e dell'energia elettrica nel mercato retail ed impatti degli eventi climatici nelle infrastrutture. Temi di grande attualità, con i primi bilanci dopo appena cinque mesi dalla #FineMaggiorTutela, in concomitanza della Conferenza ONU #COP29 sui cambiamenti climatici conclusasi a Baku. I numerosi interventi hanno messo in risalto la necessità di fronteggiare le sfide climatiche del nostro tempo con infrastrutture più efficienti e resilienti, in grado di garantire i servizi anche in condizioni di fenomeni meteorologici estremi e scarsità di risorse. Per poter investire nelle reti gli operatori chiedono una maggiore copertura dei costi, da ammortizzare in tempi più lunghi con proroga delle concessioni. Il #teleriscaldamento è stato indicato come uno strumento efficace ma che richiede una maggiore regolazione da parte dell’ARERA, al fine di conseguire gli obiettivi di #decarbonizzazione del #PNIEC. Anche lo sviluppo delle #FER deve essere favorito con norme più chiare che facilitino l’attività del #prosumer. Nell’ambito della #liberalizzazione le maggiori criticità emergono per i clienti #vulnerabili, non ancora perfettamente inquadrati, i cui costi potrebbero ricadere sul sistema a #TuteleGraduali assegnato all’asta ad operatori che hanno partecipato ai bandi relativi a clienti non vulnerabili. Occorrono strumenti più pratici e completi, attualmente il #PortaleOfferte non permette ancora una comparazione agevole tra le varie offerte, da un lato chi preme per una sua integrazione con elementi personalizzabili e servizi accessori, dall’altro si ritiene che il #consumatore debba valutare esclusivamente il #prezzo dell’#energia. Sarà inoltre necessario un monitoraggio da parte dell’ARERA per verificare la consapevolezza dei clienti attualmente serviti nelle Tutele Graduali nel passaggio al #MercatoLibero tramite lo stesso esercente. In ultimo il #telemarketing selvaggio continua indisturbato a mietere vittime, tra clienti ma anche tra operatori, a causa delle note fughe di dati e l’utilizzo di tecniche illecite di contatto quale lo spoofing. Oltre agli elenchi venditori di energia elettrica e gas si auspica l'introduzione di un elenco per gli agenti di vendita, che permetta una maggiore certezza sull’identità della controparte telefonica.
Post di Giuseppe Seu
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Difficile comprendere come ci sia ancora una marea di soggetti, più o meno qualificati, con diversi gradi di istruzione, con interessi disparati, che si ostini a non voler riconoscere l'impatto devastante e puntuale del #cambiamentoclimatico. Questa analisi del Corriere della Sera è preziosa e spero venga letta con attenzione da parte di tutti
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Il #riscaldamentoglobale sta causando mutazioni significative nella circolazione atmosferica, nel regime locale delle precipitazioni e nello stato del cielo, portando a un aumento dei fenomeni climatici estremi e improvvisi. Uno scenario che, nel contesto attuale, rappresenta una delle principali #insicurezze a livello mondiale, con conseguenze dirette sui cittadini, sulla disponibilità delle risorse #idriche, e sul sistema economico produttivo. Gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi mai registrati dal 1880 ad oggi: invertire questo trend significa contrastare la carenza d’#acqua attraverso interventi e misure di #prevenzione adeguate, che puntino a una maggiore flessibilità del sistema e facciano leva sull’#innovazione digitale e su un modello di gestione circolare. ✍ L’editoriale a firma di Marco Casini, Segretario Generale #AUBAC, sul quarto numero di #Comprendere, la rivista quadrimestrale coordinata dal Prof. Giulio Sapelli e curata da Comin & Partners👇 L'edizione completa: https://lnkd.in/dBintamW #ComprendereRivista Gianluca Comin Lelio Alfonso
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Dall'inizio del 2024 in Italia ci sono stati circa 2mila eventi climatici estremi. L'incremento è globale e molto preoccupante. Il #cambiamentoclimatico provocato dalle attività inquinanti è la causa principale degli eventi a cui stiamo assistendo. Vogliamo rilanciare l’attenzione sull’#urgenza di perseguire seriamente la #transizione verso un’energia e un’economia decarbonizzate, nonché di attuare il Piano nazionale di Adattamento per adeguare il territorio e le attività economiche alla nuova realtà e all’enorme aumento dei rischi. Il Piano nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico (#PNACC) è stato approvato finalmente alla fine dello scorso anno, ma poi è stato messo in un cassetto. Le persone in tutto il mondo sono sempre più preoccupate, non solo per la crisi climatica, ma anche per la subordinazione della politica per l’incapacità di governare la transizione e l’adattamento. Bisogna investire nella prosperità, bisogna lavorare duro e cooperare per riuscire ad assicurarla a noi e ai nostri figli. #crisiclimatica #wwfitalia
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NON DOVREBBE ESSERE QUESTA LA PRIORITÀ? Di sicuro non sarà colpa (solo) di Capezzone che sgasa con la sua Golf, però mi sembra un suicidio negare l'evidenza e non mettere il riscaldamento globale in cima alle priorità politiche e non solo. Anche il digital deve fare la sua parte, se è vero che i Data Center delle Big Tech, quelli che supportano tutte le attività online, hanno un'impronta carbonica rilevante: https://lnkd.in/dvqRCTcS Nel 2024, si prevede che oltre 4 miliardi di persone, cioè più della metà della popolazione mondiale, parteciperanno a elezioni in 76 paesi. Si tratta del "più grande anno elettorale della storia". L'emergenza clima dev'essere una priorità per tutti gli elettori, oltre che tutti i partiti politici. Chi va a votare ne tenga conto.
Come il riscaldamento climatico cambia l’Italia: Roma mai più sotto zero, a Milano boom di notti tropicali
corriere.it
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Tavares, CEO di Stellantis, afferma: "La filiera deve comprimere i costi del 40% (si, quaranta-per-cento) se vuole contrastare la concorrenza cinese". Dunque, chi conosce questo mondo sa benissimo che non esistono marginalità del genere e che la VERA guerra è sul costo delle MATERIE PRIME. Una guerra che non potrà essere vinta se non per VIA POLITICA, attraverso la neutralizzazione del dumping (su tutta la filiera) attuato dal Governo Cinese per sostenere l'export e compensare il crollo della domanda interna. E, sia chiaro, la crisi non riguarda solo il comparto automotive, ma tutta l'industria metalmeccanica. Il Sole 24 Ore | #componenti | #politica | #materieprime | #dumping | #concorrenza | #industria | #Europa | lello Naso | Mario Cianflone
Da Il Sole 24 ore di oggi 1 settembre 2024 - Lello Naso, Mario Cianflone Perché sorprendersi solo ora? Il percorso era già segnato e la traiettoria nota da anni. Però abbiamo avuto un cuor leggero: abbiamo fatto gli ambientalisti, i progressisti, i tolleranti, quelli moderni perché ci piace piacere alla gente che piace. Purtroppo i pensieri surreali e le conseguenti azioni prive di ogni fondamento di sostenibilità (quella economica intendo), più prima che poi portano al capolinea. E qui inesorabilmente siamo arrivati. Ci siamo infilati in un tunnel a fondo chiuso con auto elettriche che non vuole nessuno, i cinesi alle porte che stanno attaccando su tutti i fronti al di fuori di ogni regola scritta da quegli allocchì dell’Unione europea, il tutto con la conseguenza di avere destabilizzato per futili motivi un comparto industriale da 13 milioni di lavoratori e svariati miliardi di PIL. Ora che il danno è fatto non rimane che raccogliere i cocci e tornare velocemente alla ragionevolezza usando tutta quella forza politica che l’industria di ogni settore può avere per obbligare il legislatore ad azzerare lo sciagurato Green deal lasciando perdere ogni velleità pseudo ambientalista e spogliandosi di tutti quegli atteggiamenti (oramai ridicoli) di volere fare i moderni a tutti i costi. La modernità, quella vera, fa crescere l’economia, garantisce sicurezza sociale e distribuisce equamente la ricchezza creata secondo il merito di ciascuno. Il futuro non è mai già scritto ma lo scriviamo ogni giorno col nostro lavoro, la nostra dedizione e la capacità di fare le scelte giuste che prevedano sempre le conseguenze del nostro operato. È ora che tutti torniamo alle cose serie dopo un quinquennio di follie e di decisioni disastrose. Sempre che ce ne sia ancora il tempo.
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Le auto elettriche in Europa centrale salveranno il mondo dall'inquinamento. Certo. Ditelo voi ai milioni di persone che stanno perdendo il lavoro per la follia ideologica di chi governa. Che forse follia non è, dopo il covid stanno creando una crisi economica che li aiuterà a sottometterci ancora. #greenwashing #agenda2030 #greendeal
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La transizione energetica e i cambiamenti climatici sono una sfida anche comunicativa. Bisogna parlarne, utilizzare le parole e i concetti giusti e farlo, come richiede la comunicazione moderna, in maniera omnicanale. Questa mattina presso la sede di Emil Banca Credito Cooperativo ho partecipato con piacere ad un format che sarà distribuito a breve in tv e sul digitale terrestre. Nel tempo a disposizione ho parlato del cambio di paradigma che serve per affrontare i cambiamenti climatici, del tanto che si è fatto in Emilia-Romagna e del tantissimo che c’è da fare e di cosa possono fare i cittadini e le imprese per #esserecambiamento. #aess #renael #fedarene #sustainibility #esg #tassonomia
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La "PROTEZIONE" (tutelata da brevetti e marchio) c'è ed è su YouTube https://lnkd.in/eBgnGZ_5 - Semplice come un cuscinetto https://lnkd.in/e7X7yUNa - Facile da fare e che non sostituisce nulla di noto e che sarà valida in tutte le applicazioni future, (riducendo inquinamento e rilascio di inquinanti a qualsiasi tipologia motoristica e di frenata) https://lnkd.in/dahMsEZB Purtroppo fin quando LA SOLUZIONE (che riduce spazi di arresto con qualsiasi incertezza o guasto) non sarà presa considerata, (o peggio che la soluzione è vista come un costo), oltre a - continuare a innalzare la media statistica di 1 vittima ogni tre ore dovuta agli incidenti stradali gravi NON SI RAGGIUNGERANNO NESSUNO DEI 17 OSS ONU 2030 Una SOTTOSTIMA economica che sarà reimmessa in opere e strutture per la collettività? https://lnkd.in/dMnZrbRW Ma chi è Lamberto, (questo SCEMO che da decenni si impazzisce per salvare la vita sul piano) che commenta sempre senza che nessuno lo considera? https://lnkd.in/eyqMWcjg E la storia che lo ha portato a creare DUOBBRAK https://lnkd.in/eErqgCN8
Da Il Sole 24 ore di oggi 1 settembre 2024 - Lello Naso, Mario Cianflone Perché sorprendersi solo ora? Il percorso era già segnato e la traiettoria nota da anni. Però abbiamo avuto un cuor leggero: abbiamo fatto gli ambientalisti, i progressisti, i tolleranti, quelli moderni perché ci piace piacere alla gente che piace. Purtroppo i pensieri surreali e le conseguenti azioni prive di ogni fondamento di sostenibilità (quella economica intendo), più prima che poi portano al capolinea. E qui inesorabilmente siamo arrivati. Ci siamo infilati in un tunnel a fondo chiuso con auto elettriche che non vuole nessuno, i cinesi alle porte che stanno attaccando su tutti i fronti al di fuori di ogni regola scritta da quegli allocchì dell’Unione europea, il tutto con la conseguenza di avere destabilizzato per futili motivi un comparto industriale da 13 milioni di lavoratori e svariati miliardi di PIL. Ora che il danno è fatto non rimane che raccogliere i cocci e tornare velocemente alla ragionevolezza usando tutta quella forza politica che l’industria di ogni settore può avere per obbligare il legislatore ad azzerare lo sciagurato Green deal lasciando perdere ogni velleità pseudo ambientalista e spogliandosi di tutti quegli atteggiamenti (oramai ridicoli) di volere fare i moderni a tutti i costi. La modernità, quella vera, fa crescere l’economia, garantisce sicurezza sociale e distribuisce equamente la ricchezza creata secondo il merito di ciascuno. Il futuro non è mai già scritto ma lo scriviamo ogni giorno col nostro lavoro, la nostra dedizione e la capacità di fare le scelte giuste che prevedano sempre le conseguenze del nostro operato. È ora che tutti torniamo alle cose serie dopo un quinquennio di follie e di decisioni disastrose. Sempre che ce ne sia ancora il tempo.
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Adesso che si evidenziano i danni di una politica industriale senza senso, riconosciamone le cause per porvi rimedio, sia pur doloroso. Le cause vanno ricercate ai diversi livelli di competenza: istituzionale (Governance Europea e Nazionale) ed industriale (la strategia assente di Fiat & Company, la proposta cerchio bottista di Confindustria degli ultimi anni, la miopia dei Sindacati di Categoria). Perché senza la diagnosi non si può stabilire la prognosi e la terapia. E non diciamo che la colpa è di tutti, perché equivale a dire che è di nessuno. Occorre una analisi condivisa e severa dell’economia italiana, con una regia autorevole e credibile.. Si apra il dibattito ! Perché ad urlare son buoni tutti. Occorrono proposte (globali e di settore), formulate con una metodologia condivisa e validata, per essere confrontate ed allineate. Si parte dalla formulazione e classificazione degli obiettivi in base all’analisi SWOT della situazione italiana attuale. Le metodologie esistono.
Da Il Sole 24 ore di oggi 1 settembre 2024 - Lello Naso, Mario Cianflone Perché sorprendersi solo ora? Il percorso era già segnato e la traiettoria nota da anni. Però abbiamo avuto un cuor leggero: abbiamo fatto gli ambientalisti, i progressisti, i tolleranti, quelli moderni perché ci piace piacere alla gente che piace. Purtroppo i pensieri surreali e le conseguenti azioni prive di ogni fondamento di sostenibilità (quella economica intendo), più prima che poi portano al capolinea. E qui inesorabilmente siamo arrivati. Ci siamo infilati in un tunnel a fondo chiuso con auto elettriche che non vuole nessuno, i cinesi alle porte che stanno attaccando su tutti i fronti al di fuori di ogni regola scritta da quegli allocchì dell’Unione europea, il tutto con la conseguenza di avere destabilizzato per futili motivi un comparto industriale da 13 milioni di lavoratori e svariati miliardi di PIL. Ora che il danno è fatto non rimane che raccogliere i cocci e tornare velocemente alla ragionevolezza usando tutta quella forza politica che l’industria di ogni settore può avere per obbligare il legislatore ad azzerare lo sciagurato Green deal lasciando perdere ogni velleità pseudo ambientalista e spogliandosi di tutti quegli atteggiamenti (oramai ridicoli) di volere fare i moderni a tutti i costi. La modernità, quella vera, fa crescere l’economia, garantisce sicurezza sociale e distribuisce equamente la ricchezza creata secondo il merito di ciascuno. Il futuro non è mai già scritto ma lo scriviamo ogni giorno col nostro lavoro, la nostra dedizione e la capacità di fare le scelte giuste che prevedano sempre le conseguenze del nostro operato. È ora che tutti torniamo alle cose serie dopo un quinquennio di follie e di decisioni disastrose. Sempre che ce ne sia ancora il tempo.
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Da Il Sole 24 ore di oggi 1 settembre 2024 - Lello Naso, Mario Cianflone Perché sorprendersi solo ora? Il percorso era già segnato e la traiettoria nota da anni. Però abbiamo avuto un cuor leggero: abbiamo fatto gli ambientalisti, i progressisti, i tolleranti, quelli moderni perché ci piace piacere alla gente che piace. Purtroppo i pensieri surreali e le conseguenti azioni prive di ogni fondamento di sostenibilità (quella economica intendo), più prima che poi portano al capolinea. E qui inesorabilmente siamo arrivati. Ci siamo infilati in un tunnel a fondo chiuso con auto elettriche che non vuole nessuno, i cinesi alle porte che stanno attaccando su tutti i fronti al di fuori di ogni regola scritta da quegli allocchì dell’Unione europea, il tutto con la conseguenza di avere destabilizzato per futili motivi un comparto industriale da 13 milioni di lavoratori e svariati miliardi di PIL. Ora che il danno è fatto non rimane che raccogliere i cocci e tornare velocemente alla ragionevolezza usando tutta quella forza politica che l’industria di ogni settore può avere per obbligare il legislatore ad azzerare lo sciagurato Green deal lasciando perdere ogni velleità pseudo ambientalista e spogliandosi di tutti quegli atteggiamenti (oramai ridicoli) di volere fare i moderni a tutti i costi. La modernità, quella vera, fa crescere l’economia, garantisce sicurezza sociale e distribuisce equamente la ricchezza creata secondo il merito di ciascuno. Il futuro non è mai già scritto ma lo scriviamo ogni giorno col nostro lavoro, la nostra dedizione e la capacità di fare le scelte giuste che prevedano sempre le conseguenze del nostro operato. È ora che tutti torniamo alle cose serie dopo un quinquennio di follie e di decisioni disastrose. Sempre che ce ne sia ancora il tempo.
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