Post di Globus et Locus

É online il nuovo numero di Glocalism Journal. Leggi e approfondisci i nuovi articoli!

Da The Federalist Debate 1/2024 vi proponiamo oggi il contributo di Heikki Potomäki. A gennaio 2023 il famoso Orologio dell’Apocalisse veniva fissato a 90 secondi dalla mezzanotte, più vicino alla fine di quanto non sia mai stato, come conseguenza delle crescenti minacce alla stabilità mondiale: dalla crisi climatica ai conflitti, dalla securitizzazione dei processi migratori alle epidemie. Già negli anni ’40 Reinhold Niebuhr evidenziava i limiti di un sistema basato su comunità nazionali, arretrato rispetto ai bisogni di una civiltà tecnologica e incapace di gestirne i problemi ormai globali. Il tema di uno stato globale riemerge oggi a distanza di decenni e ad occuparsene è lo stesso Heikki Potomäki nel suo ultimo libro, attraverso un’analisi processuale che segue tre macro-temi. In primo luogo, occorre osservare quali elementi di governance globale esistano oggi. La nostra economia, per esempio, si basa su accordi di cooperazione internazionale, ma il suo funzionamento alimenta conflitti e divisioni causati da ineguaglianze e sfruttamento. Una forte contraddizione. In secondo luogo, i processi di costruzione della statualità lato sensu vanno compresi in modo processuale: possiamo individuare fasi e tendenze solo se adottiamo la giusta scala e li mettiamo in una prospettiva temporale. Infine, bisogna stabilire cosa si intende per statualità globale e come si intende perseguirla: le federazioni di oggi ci mostrano che l’imposizione forzosa di leggi e istituzioni comuni tende a ridurre le chance di pace. La sostenibilità delle attuali istituzioni democratiche globali e keynesiane, basate sulla crescita materiale e sulla ricerca del profitto, resta un punto interrogativo rilevante e cruciale. Un nuovo possibile governo mondiale, infatti, si dovrà fondare su sistemi di governance multi-scalari e multi-temporali, che si basino su un processo di apprendimento umano collettivo. Per l'articolo integrale e informazioni sugli abbonamenti https://lnkd.in/dnVuC3GQ #TheFederalistDebate #HeikkiPotomäki #doomsdayclock #Federalism #globalgovernance

Un articolo molto interessante dalla penna di Stiglitz, apparso su Project Syndicate, in cui pone domande fondamentali per l'America prima di tutto, ma anche più in generale per noi occidentali. A prescindere dal colore politico, chi pensa di cambiare la proprietà società in positivo (e a cascata anche il resto dell'occidente) semplicemente tagliando il debito pubblico, e limitando sempre di più il potere delle istituzioni democratiche, in accordo con gli oligarchi industriali, pensando di scardinare i valori che hanno guidato lo sviluppo della società negli ultimi secoli, penso sia una persona che non sa dove sta portando il timone della barra del proprio paese e che rischia di portare il vascello al naufragio. #usa #stiglitz #trump #maga #democrazia #macroeconomia #commercio #investimenti #società

La fenomenologia narrata attraverso un linguaggio che indica temporalità e vita vissuta parlando di melodie, tonalità e risonanze. #fenomenologia #filosofia #psicologia

Sempre illuminante per me leggerti Thomas Aston, grazie per i tuoi preziosi contributi alla riflessione su questi temi.

Ultime notizie.

Un interessante post di Mariangela Pira mi ha spinto ha cercare e leggere questo articolo del Wall Street Journal che discute come le nazioni si stanno preparando per un mondo post-europeo, enfatizzando le implicazioni della politica estera di Trump. Una lettura che penso possa essere di interesse per molti.. Sono curioso di sapere cosa ne pensate voi: come dovrebbe l'Europa adattarsi a questi cambiamenti? 💬 #Geopolitica #PoliticaEstera #Europa #LeadershipGlobale

Come gestire le imbarazzanti discussioni politiche

Canada e Groenlandia agli Stati Uniti. Riprendere il controllo del Canale di Panama. Bastano queste coordinate per capire la politica estera del neo Presidente Donald Trump? Alcuni commentatori, come Edward Luce in questo articolo pubblicato sul Financial Times, hanno segnalato delle affinità con la “Dottrina Monroe”, che predicava il disinteresse alle vicende politiche transoceaniche per concentrarsi sul continente americano allontanando le ingerenze europee. Luce segnala anche che Trump continua a fare riferimento al 25° Presidente William McKinley che, da membro del congresso, impose i dazi e successivamente, da Presidente, conquistò i territori di un impero spagnolo in declino, tra cui Porto Rico, Cuba e le Filippine. Nell’articolo l’autore spiega quali potrebbero essere le reazioni di Canada, Danimarca e Panama e gli scenari che si prospettano. Consigliamo la lettura integrale per gli ulteriori dettagli: https://lnkd.in/epiAeqjq

Con un mio contributo sull'intelligenza spirituale gioachimita, ovvero sulla possibilità di comprensione del reale e di agire nella Storia 👇🏼