Le aziende farmaceutiche europee nel 2022 hanno investito 47 miliardi di euro in R&S rispetto ai 72 degli Usa e ai 15 della Cina (Efpia). L'Europa che nel 1990 investiva in R&S più degli Usa (7,8 vs. 6,5 miliardi di euro), via via ha perso valore proprio a vantaggio di questi e della Cina, che nel 1990 non aveva un mercato farmaceutico.
In Italia l'attivazione dei Tavoli per i settori della farmaceutica e del biomedicale avviati a marzo 2023 e la presentazione lo scorso ottobre del Libro Verde per la politica industriale "Made in Italy 2030" elaborato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che inserisce il farmaceutico tra i settori strategici, rappresentano un'occasione importante di rilancio: serve però un'accelerazione per colmare i divari nei confronti dei Paesi competitor.
Il 19° Rapporto Meridiano Sanità sottolinea l'esigenza di integrare politica industriale e sanitaria, in accordo con le comunitarie, per arrivare a un Piano di medio-lungo termine per le Life science che rafforzi il ruolo dell'Italia nel contesto internazionale. La proposta è quella di creare un framework regolatorio attrattivo per gli investimenti in R&S e produzione, con incentivi e interventi stabili, promuovendo le partnership pubblico-private e definendo meccanismi di premialità, anche per compensare gli effetti distorsivi del payback.
Leggi l'articolo a cura di Daniela Bianco e Rossana Bubbico su Il Sole 24 Ore
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