Oggi, 15 novembre, è l'Equal Pay Day, una giornata scelta come data simbolica per mettere in evidenza quanti giorni in più le donne dovrebbero lavorare per guadagnare quanto i colleghi uomini a parità di mansioni. La Commissione Europea celebra questa giornata per sensibilizzare sul tema della disparità salariale e promuovere la recente Direttiva 2023/970, che mira a rafforzare la parità di retribuzione attraverso la trasparenza salariale e meccanismi di applicazione efficaci. Non dimentichiamo, infatti, che in Europa, le donne continuano ancora oggi a percepire una retribuzione inferiore, con un divario salariale medio del 15,4%. 👇Guardiamo insieme alcuni dati relativi al mercato del lavoro italiano elaborati dall’Osservatorio JobPricing
Post di IDEM | Mind the Gap
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🌾Gender pay gap🌾 Per gender pay gap divario retributivo di genere), si intende la differenza media che sussiste tra i salari orari lordi percepiti dagli uomini e dalle donne. Questo significa che a fronte dello stesso lavoro svolto, con le stesse competenze e impegno, le donne vengono penalizzate economicamente. In Europa, le donne guadagnano in media il 13% in meno degli uomini a parità di orario lavorato. ❗ Per quanto riguarda l’Italia, la verità sembra essere che, stando ai dati forniti dall'Istat, il nostro Paese stia facendo piuttosto bene. Il divario retributivo tra uomini e donne è del 4-5 per cento, ben al di sotto della media generale europea. 💝 L'augurio di Adriano Formoso alle Donne: Noi tutti possiamo combattere gli stereotipi di genere e incoraggiare le donne a negoziare con fiducia il proprio stipendio. #FestadelleDonne #FormosoTherapyShow
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⚖️ Nonostante i progressi verso la parità di genere, il divario retributivo tra uomini e donne persiste. In Europa, le donne guadagnano in media il 12,7% in meno degli uomini, mentre in Italia la differenza è del 4,3%. Questo divario può essere attribuito a diversi fattori, come la concentrazione delle donne in settori meno remunerativi e le differenze in termini di età, istruzione, esperienza e tipo di occupazione. 📊 Tuttavia, anche tenendo conto di queste variabili, esiste un divario salariale "inspiegabile" superiore al 10% nell'UE. Studi recenti dimostrano che la disparità retributiva persiste anche quando si confrontano donne e uomini che svolgono la stessa mansione per lo stesso datore di lavoro. 🌍 Paesi come Francia, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia hanno un divario retributivo di genere inferiore, tra il 7 e l'8%. Questi dati suggeriscono che il problema non riguarda solo l'uguaglianza, ma anche l'equità e la giustizia salariale. ⚖️ La persistenza del divario retributivo evidenzia la necessità di interventi normativi e politiche sovranazionali. L'Unione Europea e gli Stati Uniti stanno puntando sulla trasparenza salariale per ridurre la disuguaglianza e l'iniquità. 🗝️ Il divario retributivo di genere è quindi un tema di equità e giustizia che deve essere affrontato come un passaggio chiave nello sviluppo delle democrazie pluraliste. #FIMCISL #DivarioRetributivo #ParitàDiGenere #GiustiziaSalariale #Uguaglianza #Equità #Donne #Lavoro #TrasparenzaSalariale #PoliticheSociali #UE #Italia
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La parità salariale una questione di misure. La parità salariale tra uomini e donne è un obiettivo cruciale per arrivare ad una società realmente equa. L'08 novembre Les Glorieuse hanno proposto la firma di una petizione per incentivare l'adozione di 7 misure in Francia per ridurre il divario retributivo di genere (https://lnkd.in/erxq84NK): 1. Congedo parentale equo per entrambi i genitori e soluzioni di assistenza all'infanzia accessibili, come in Svezia. 2. Adozione dell'uguaglianza salariale come norma ISO, richiedendo alle aziende di dimostrare conformità e piani d'azione. 3. Aumento dei salari nei settori a predominanza femminile (sanità istruzione, assistenza) come fatto in Nuova Zelanda. 4. Applicazione del principio di "ega-condizionalità": accesso agli appalti pubblici e sovvenzioni condizionato al rispetto della parità salariale. 5. Promozione del lavoro flessibile, seguendo l'esempio spagnolo. 6. Selezione di una regione pilota per testare e misurare gli effetti delle politiche, come fatto in California. 7. Misurazione continua dei progressi, inclusa l'introduzione di nuove statistiche per monitorare il divario salariale tra professioni con competenze equivalenti. Queste misure hanno dimostrato la loro efficacia in paesi come Nuova Zelanda, Svezia, Islanda, Spagna e negli Stati Uniti. Come Save The Woman pensiamo che la prima forma di prevenzione della violenza sia proprio intervenire per spezzare il ciclo della violenza economica. Cosa ne pensate? Le misure proposte sono un mix sufficiente o ci vogliono altre misure? Se si di che tipo? Potremmo adottare questa petizione anche in Italia? Scriveteci nei commenti. Fonte: Rapporto "Egalité salariale : 7 mesures qui fonctionnent VRAIMENT" #ParitàSalariale #EquitàDiGenere #WorkplaceDiversity #empowerment #educazione #finanziaria Rosella Scalone Simonetta De Luca Musella Azzurra Rinaldi Monica Cerutti Barbara Coletta diellemme s.r.l. S.B. Inclusione Donna Les Glorieuses UN Women Italy Angelica Bianco Stefania Mancini Marcella Loporchio
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Il gender pay gap, ovvero il differenziale di retribuzione fra donne e uomini, si aggira intorno al 30% nel privato e al 24% nella pubblica amministrazione. Il divario esiste anche tra donne e uomini con al stessa qualifica: le dirigenti guadagnano 35mila euro all'anno in meno rispetto ai colleghi uomini. #lifeingroup #GiornataInternazionaleDellaDonna #WomensDay #genderpaygap
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Il 15 novembre si celebra l’European Equal Pay Day, per puntare il focus sulla disparità salariale di genere. Secondo i dati Eurostat 2022, per ogni euro guadagnato da un uomo, le colleghe donne guadagnano 87 centesimi. Com’è possibile? Tra le ragioni c’è il mancato riconoscimento del peso del lavoro domestico e di cura, che spesso grava soprattutto sulla popolazione femminile. Approfondisci sul nostro sito 👇 https://lnkd.in/dp_J7gaq #europeanequalpayday #decentwork
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Quest'anno, oggi, 15 novembre, la Commissione Europea celebra l'Equal Pay Day, una giornata dedicata alla sensibilizzazione sulla disuguaglianza retributiva tra uomini e donne in Europa. Questa data, che cambia ogni anno in funzione dei dati rilevati, simboleggia il momento in cui le donne, in base alla media salariale annuale, smettono di essere remunerate rispetto ai colleghi maschi, lavorando quindi gratuitamente fino alla fine dell’anno. La data varia ogni anno, riflettendo gli aggiornamenti sul divario salariale di genere nell'Unione Europea. Questo divario è particolarmente marcato nel settore del tempo libero, come nelle catene alberghiere, casinò e nell’industria dell’intrattenimento, dove il gender pay gap rappresenta un ostacolo significativo, nonostante una forza lavoro equamente distribuita tra uomini e donne. Una celebrazione come quella di oggi non dovrebbe neanche esistere in un contesto sociale ideale, dove le differenze di genere, economiche e non, dovrebbero essere annientate. Tuttavia, la persistente disparità salariale tra uomini e donne, con una differenza media del 12,7%, dimostra che il principio di parità non è ancora una realtà. Questo nonostante il Trattato di Roma del 1957 avesse sancito la parità di retribuzione di genere come uno dei principi fondanti dell'Unione Europea. #genderpaygap #equalpayday #women #donne #paritàdigenere #paritàstipendiale #uguaglianza #uguaglianzaretributiva
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"𝐕𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐫𝐢𝐭à 𝐑𝐞𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐢𝐯𝐚: 𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐔𝐄 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐞" In occasione dell’8 marzo, Festa della Donna si è parlato molto anche della necessità di pervenire all’abolizione della discriminazione salariale di genere: a parità di mansione le donne percepiscono una retribuzione sensibilmente più bassa di quella maschile. Il Corriere della Sera ha pubblicato uno “Speciale” dedicato alle donne “Ricominciamo dal lavoro”. L’articolo di apertura “Posti, paga e carriera, Equità ora” è molto ricco di dati ed informazioni. Il TG1 delle 20 del 9 marzo ha dedicato un servizio sull’argomento del lavoro femminile ed alla discriminazione salariale di genere. Spiace dover ancor una volta notare che non viene mai menzionata l’opportunità di rendere operativa in Italia, al più presto (è necessario apposito provvedimento), la direttiva UE (2023_70) che detta norme atte a impedire la discriminazione salariale di genere e a rendere trasparente il processo di selezione svolto dalle aziende. L’applicazione di detta normativa non comporterebbe alcun onere per lo Stato; costringerebbe inoltre molte aziende a studiare e mettere in atto una politica delle retribuzioni che, si spera, possa evolvere ad una più generale politica del personale. E’ auspicabile, inoltre, che una miglior remunerazione del lavoro femminile possa ridurre il numero delle donne costrette a scegliere tra maternità e la voro, come più volte deplorato dalla nostra Presidente del consiglio, con conseguenti benefici in termini di produttività Il termine per l’applicazione della normativa in questione è il giugno 2026. Dobbiamo proprio aspettare l’ultimo giorno? Lo chiedo a organizzazioni datoriale, sindacali e associazioni professionali che fino ad oggi hanno ignorato il problema. #HUMANRESOURCES #LAVORO #RECRUITERS # JOBSEARCH #RECRUITING
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La negoziazione del proprio salario è uno dei temi che il BPW Ticino ha affrontato durante la tavola rotonda del 29 febbraio. Grazie alla nostra socia Beatrice Engeler per dare risalto ad un argomento così rilevante. #bpwticino #genderequality #genderpaygap
Non basta la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne per sottolineare gli ambiti in cui ancora oggi vige una disparità di trattamento fra uomini e donne. Recentemente BPW Club Ticino ha dedicato una interessante Tavola Rotonda sul tema del #GenderPensionGap. Ma prima di arrivare a parlare di Pensione dobbiamo anche parlare di stipendio ed è qui che il #GenderPayGap da noi ammonta ancora al 13.8% Da questo interessante articolo di @ElleItalia emerge che il 38% delle donne non negozia il proprio salario e non chiede un aumento. Interessante riflettere sulle motivazioni che stanno. Con SmartElle ci occupiamo anche di accompagnare le donne in questo percorso, considerando le loro competenze ed esperienze e costruendo le basi per affrontare queste ed altre richieste. SmartElle di Beatrice Engeler #neverstoplearning #internationalwomenday https://lnkd.in/dvU_AWyR
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Le donne nel settore sanitario spesso guadagnano meno rispetto agli uomini per ruoli equivalenti. Questo divario salariale è inaccettabile e deve essere affrontato. Lotta contro il divario salariale di genere. Condividi questo messaggio e promuovi la parità retributiva. #DivarioSalariale #ParitàDiGenere #Sanità #EquitàSalariale #DirittiDelleDonne #LavoroGiusto #DiscriminazioneDiGenere #EmpowermentFemminile #Inclusione #SaluteParitaria
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Le donne guadagnano meno degli uomini in Italia? La risposta è sì. Nonostante il gender pay gap si sia ridotto del 38,6% dal 2013, gli ultimi dati Eurostat disponibili (2022) mostrano che gli uomini hanno ancora una retribuzione media superiore del 4,3%. Le donne sono ancora pagate meno nonostante, in media, siano più istruite degli uomini, come riporta lo studio “Oltre il divario salariale: la parità di genere per la crescita economica e la competitività” di PwC. Qual è la tua opinione sul tema? Faccelo sapere nei commenti! #gendergap #genderpaygap #occupazione #occupazionefemminile
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Coordinatore infermieristico presso RSA Villa Carla
2 settimaneMolto utile