🔹 La tornata di comunali del 2024 risulta tutto sommato interlocutoria, dal momento che non ha spostato di molto gli equilibri fra i poli rispetto alle amministrazioni uscenti. ➡️ Il centrosinistra ottiene una vittoria numerica, impreziosita anche dai successi negli importanti casi di Bari e Firenze. #politica #elezioni #Italia
Post di Il Sole 24 Ore
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Elezioni, partiti: ecco i numeri della sconfitta del centrodestra e il traino Pd. Il Pd che si riprende percentuali di voti prima ceduti al Movimento 5 stelle, domina la coalizione del cosiddetto campo largo e, grazie anche allo sbarramento del 2,5% (che taglia fuori Umbria per la sanità pubblica, una sola costola, e il contenitore socialdemocratici Umbria Futura) con il 30,23% fa il pieno di seggi, conquistano ben 9. Dall'altra parte, Fratelli d'Italia che non si sostituisce appieno alla Lega come motrice del centrodestra, fermandosi sotto il 20%. L'Alleanza con Bandecchi che ha portato 6.939 voti, pari al 2,16%: una percentuale che è... http://ow.ly/xyWs105PhoT [TuttOggi.info] #politica
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[Elezioni regionali in Liguria - hanno tutti ragione] Quando un'elezione a turno secco termina con uno scarto di meno di un punto e mezzo tra vincitore e sconfitto, meno di 9000 voti sui 600mila totali, fare analisi oggettive diventa quasi impossibile. Può essere vero tutto quello che abbiamo letto in queste ore: - il centrosinistra ha perso per la zuffa tra Conte e Renzi, come in Basilicata - il centrosinistra ha perso perché Orlando non era il miglior candidato possibile - il centrosinistra ha perso perché ha permesso a Toti di nascondersi - il campo largo non funziona - L'elettorato del M5S (a partire da Grillo) è rimasto a casa - Bucci era un candidato migliore di Orlando - Bucci ha vinto grazie a Scajola - Bucci ha vinto grazie ai voti di Italia Viva, che alla fine non ha mai indicato una preferenza tra Bucci e Orlando (ok il veto del M5S, ma in teoria sono due discorsi un po' diversi) - Meloni ha vinto perché ha scelto Bucci, Schlein ha perso perché ha scelto Orlando. O può essere tutto falso. O alcune cose possono essere vere, e altre false. Qualcosa in più si capirà con le analisi dei flussi. Se dovessimo dare ragione a tutte queste teorie, tra di loro in evidente contraddizione, si rimarrebbe fermi al punto di partenza, perlopiù ad azzuffarsi. E dato che al momento non ci sono controdeduzioni, il mio suggerimento non richiesto è archiviare in fretta tutta questa gazzarra, non trarne significati nazionali assoluti (né positivi né negativi, né a destra né a sinistra. Ma questo è sempre raccomandabile, in elezioni locali) e rimanere ancorati a quattro dati. 1. Il PD è il primo partito, e quasi doppia Fratelli d'Italia; 2. Il margine di vantaggio del centrodestra è passato dai 18 punti delle precedenti regionali al punto e mezzo di queste. Certo, dopo quello che è successo a Toti non può bastare. Si è persa l'ennesima occasione irripetibile (e qui il paragone con la Basilicata, invece, calza a pennello); 3. A Genova città il sindaco Bucci, nuovo presidente della Regione Liguria, ha perso e anche male; 4. Nelle province in cui l'affluenza è calata maggiormente (Imperia in particolare) il centrodestra ha costruito la sua vittoria, il che dimostra l'incapacità di questo centrosinistra di uscire dal suo solito recinto. E per uscire dal recinto non intendo 'perdere ancora tempo su quale deve essere l'alleanza', ma piuttosto capire perché chi si astiene continua ad astenersi. Sempre di più.
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Nelle grandi città si affaccia l’onda del centrosinistra. La formula del campo largo paga. Uniti si vince. Anzi, si stravince. Come a Cagliari, dove la coalizione guidata da Massimo Zedda si avvia ad incassare il ribaltone. Subito, al primo turno. Onda lunga, più del previsto, quella che disegnano i dati del primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai: il secondo bottino pesante si chiama Perugia. Un’altra “scossa” è in vista, un altro passo indietro della destra è vicino: Vittoria Ferdinandi, 37 anni, cavaliere al merito per l’impegno sociale, è davanti a Margherita Scoccia, che guida il fronte dei partiti che sostengono il governo. Due città, Cagliari e Perugia, “strappate” al centrodestra, rispettivamente a Fratelli d’Italia e Forza Italia. Anche una lezione per il centrosinistra se si guarda alle città dove il campo largo non ha invece preso forma. Come a Firenze e Bari, tra i sei capoluoghi di Regione chiamati al voto, cartina di tornasole del test delle amministrative che in tutto coinvolge 3.716 Comuni (lo spoglio inizierà oggi alle 14). Lo schema delle liste separate non paga. Al centrosinistra serviranno i ballottaggi per confermarsi nelle due città, anche se il primo scenario che emerge dalle urne registra comunque un passo in più rispetto ai partiti del centrodestra. #elezioni
Il centrosinistra ricomincia dalle grandi città italiane
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Elezioni Umbria 2024, come sarà composto il nuovo Consiglio regionale. Dovrebbero essere ben 9 i consiglieri regionali in quota Pd nella prossima Assemblea legislativa dell'Umbria dopo le elezioni che hanno sancito la vittoria di Stefania Proietti, presidente che ha riportato il centrosinistra a Palazzo Donini dopo la vittoria storica del centrodestra con Donatella Tesei 5 anni fa. Per la maggioranza dovrebbe entrare anche un consigliere in quota Movimento 5 stelle ed uno in quota Umbria Domani. Un seggio è invece in bilico (probabilmente andrà ad Alleanza Verdi Sinistra). Per l'opposizione, il partito che guadagna più consiglieri è... http://ow.ly/NCQR105PeFU [TuttOggi.info] #politica
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Il centrosinistra avanza, spinto dal campo largo. Sulla mappa dei 29 capoluoghi (6 di Regione e 23 di provincia) chiamati al voto, i colori di Pd e Avs si fanno più vivi. Quelli dei partiti che sostengono il governo di Giorgia Meloni si fanno invece più sbiaditi. Il giallo dei 5 Stelle non si vede più: i grillini perdono Campobasso e Caltanissetta, che vanno al ballottaggio. Ecco l’esito della partita nei luoghi clou delle elezioni amministrative che hanno coinvolto in tutto 3.176 Comuni, oltre al Piemonte. Ai nastri di partenza, i due schieramenti erano di fatto allineati: 13 sindaci con la casacca del centrosinistra, 12 con quella del centrodestra. Gli altri quattro divisi equamente tra M5S e liste civiche. Ora già il primo turno (il secondo si terrà il 23-24 giugno) disegna un allungamento delle coalizioni guidate quasi dappertutto da un candidato dem. Come a Firenze, Bari e Verbania, dove il centrosinistra può partire con un discreto vantaggio rispetto al raggruppamento FdI-Lega-Forza Italia. Che non può dire lo stesso per i Comuni che ha amministrato fino ad oggi e che ora sono finiti in bilico. Sono di più, più “pesanti” e soprattutto più a rischio. #elezioni
Da Cagliari a Sassari e Pavia, la rivincita del campo largo
repubblica.it
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Si registrano oscillazioni varie 🌊 Il calo registrato dal Partito Democratico (quasi mezzo punto percentuale) è compensato dalle fluttuazioni in positivo degli alleati del centrosinistra. Anche i partiti del centrodestra registrano piccole oscillazioni che non intaccano però i numeri della coalizione, al contrario dell'ex Terzo Polo che registra il calo complessivo maggiore (-0,4%). #MediaVeritas #piavedigitalagency #sondaggi #elezioni
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Il centrosinistra ha vinto le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria. Nelle due regioni si è votato domenica e lunedì e lo spoglio è avvenuto subito dopo la chiusura dei seggi. In Emilia Romagna il nuovo presidente è Michele De Pasquale, 39 anni ed ex sindaco di Ravenna, che prende il posto e prosegue il lavoro di Stefano Bonaccini (anche lui del PD) recentemente eletto al Parlamento Europeo. In Umbria invece il centrosinistra ritorna al governo della regione dopo 5 anni di centrodestra. A trionfare è stata Stefania Proietti con il 51% dei voti, sconfitta invece l’attuale presidente Donatella Tesei ferma al 49% delle preferenze. Entrambi i candidati di centrosinistra erano sostenuti da una ampia coalizione comprendente PD, M5S, Italia Viva e Azione. A Bologna l’esito della sfida elettorale non è mai sembrato veramente in dubbio. Già nei sondaggi delle settimane precedenti De Pasquale veniva dato in vantaggio di oltre 10 punti percentuali rispetto alla candidata di centrodestra Elena Ugolini. I primi exit poll, pochi minuti dopo la chiusura dei seggi, davano il candidato del PD vittorioso con oltre il 55% delle preferenze e il risultato finale ha rispecchiato tale previsione (56,7%). Negativo il dato dell’affluenza ,46,42%, con un calo rispetto al 2019 del 21%. Il partito più votato è risultato essere il PD, 41,5%, al secondo posto all’interno della coalizione troviamo Alleanza Verdi e Sinistra con il 5,7%. Nel centrodestra invece Fratelli d’Italia si fermato al 23,7%. Deludenti i risultati di Lega (5,4%) e Movimento 5 Stelle (3,9%). Il nuovo presidente, nato a Cesena e iscritto al PD dal 2007, ha deciso di intraprendere la carriera politica in seguito agli attentati dell’11 settembre. L’evento però che più lo ha segnato è del 2011 quando a seguito di un incidente stradale è rimasto in coma per 10 giorni. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Tra le sfide più importanti che De Pasquale dovrà affrontare c’è quella legata alle recenti, e troppo frequenti, alluvioni che hanno colpito la regione. Sono state 4 nell’ultimo anno e mezzo e l’ultima ad ottobre scorso ha provocato 3500 sfollati e 15.000 case senza elettricità. Eventi del genere erano già successi con danni simili a maggio 2023 e a settembre 2024. Si tratta di un dato certamente fuori dall’ordinario e la Regione è chiamata adesso a prendere provvedimenti per mettere in sicurezza il proprio territorio. Diversa la situazione in Umbria dove l’esito delle elezioni regionali è rimasto in bilico fino alla fine. Gli exit poll del pomeriggio prevedevano una distanza tra le due candidate di circa 1 punto percentuale. Solo intorno alle 18:00 il distacco di voti in favore di Proietti è aumentato. L’annuncio ufficiale della vittoria è invece arrivato circa un ora dopo. Stefania Proietti, 49 anni e ingegnera meccanica, è nata ad Assisi e della sua città è diventata sindaca nel 2016 smentendo ogni pronostico. Cattolica e
Il centrosinistra ha vinto le elezioni regionali in Umbria e Emilia-Romagna
https://www.ultimavoce.it
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🖍 PLURALITA' DI CANDIDATI DELL'ORVIETANO E RIFORMA DEL SISTEMA ELETTORALE di Gian Luigi Maravalle - candidato indipendente nella lista di Forza Italia Ad Orvieto alcuni sostengono che una convergenza su uno o due candidati orvietani, sotto un’unica convergenza politica, avrebbe semplificato l’elezione di un rappresentante del territorio. Queste considerazioni, apparentemente logiche, appartengono all’irrealizzabile. Tra il “pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà”, la critica alla pluralità di candidati locali può essere osservata da una prospettiva alternativa: un numero elevato di candidati offre ai cittadini una gamma più ampia di scelte, un vero confronto tra idee diverse e, soprattutto, incoraggia una partecipazione più consapevole.
Pluralità di candidati dell’orvietano e riforma del sistema elettorale
https://www.orvietolife.it
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Il candidato di centrodestra, Iv e Azione, secondo il primo Instant poll, è al 53%-57% contro il 43%-47% di Piero Marrese (centrosinistra) Affluenza alle urne in calo al 49,8%
Basilicata, Bardi vola verso la conferma alla presidenza - ItaliaOggi.it
italiaoggi.it
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Esercizio settimanale: commentare i numeri della MediaVeritas di Piave Digital Agency con cinque considerazioni: 1. Sangiuliano isolato: il Governo regge, eccome, nonostante la prova Sangiuliano e il cambio di Ministro, nonostante la politica estera creativa della Meloni, nonostante il DDL sicurezza. Un'ottima notizia per l'Esecutivo che si prepara ad affrontare le regionali con poche certezze, se non quella di rimanere in sella al cavallo più importante. 2. Gancio di Renzi: il primo round se l'aggiudica il leader di IV. Il terremoto che sta vivendo Conte tra lotte interne e confusioni esterne (vedi il mancato apporto al referendum sulla cittadinanza) portano i 5 stelle a 1(%) passo dalla soglia del 10%. Malissimo. 3. L'opossum non scalda: così rinominata da Simone Spetia nella striscia mattutina con Mieli, la Schlein che aspetta, non affonda e si finge, appunto, morta (cit.) non entusiasma l'elettorato. Il PD è uscito dall'impasse del 18-20% ma non basta. Recuperare voti fuori e\o azzannare il ferito 5stelle sono due soluzioni che la Segretaria non sembra voler prendere in considerazione e la crescita è minima. 4. AVS è una bolla? Dopo le super-prestazioni delle Europee serviva qualcosa in più per cavalcare l'onda: i due leader si godono il loro, seppur limitato, successo. AVS è destinata a crescere? A queste condizioni, mi sbilancio, non credo, più facile si sgonfi. 5. Azione!: Un'esortazione alla formazione di Carlo Calenda che tiene botta nonostante le defezioni dei suoi esponenti. Le intenzioni di voto crescono, seppur di un nonnulla, allora perché non darsi una mossa e provare ad approfittare dell'incertezza della sinistra? Si può fare, ma ci vuole tanto coraggio. #sondaggi #elezioni #politica #datadriven #data #dati #strategia #comunicazione #comunicazionepolitica
Bentornati al nostro appuntamento fisso, la MediVeritas ✨ Cosa ci dicono i numeri di questa settimana? A confronto con i dati di due settimane fa, la coalizione di centrodestra guadagna quasi un punto percentuale (+0.7%), guidata da Fratelli d'Italia (+0.5%). La coalizione di centrosinistra rimane invece stabile, con piccolissime fluttuazioni del Partito Democratico e di AVS. In calo il Movimento 5 Stelle. #MediaVeritas #piavedigitalagency #sondaggi #elezioni
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Mi occupo di Local Marketing per lo sviluppo delle attività di prossimità | sono Digital Media Planner c/o @Flottspa | e social media manager c/o Galp "Golfo di Termini Imerese"
6 mesiBisognerebbe approfondire il tema che viene fuori da questi ballottaggi: le grandi e medie città votano sinistra, il resto del territorio vota destra. Perchè?