🚜 Sembra facile, e con quei "denti" sembra davvero un mostro! Ma grazie alle demolizioni, mirate e portate a termine con i massimi livelli di sicurezza anche sul rilascio di polveri e detriti, è possibile ridare vita ed economia ai territori. Scopri di più: https://lnkd.in/duSP4Vhq 🌱 𝘐𝘙𝘌𝘖𝘚
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Se immaginiamo che in caso di calamità, della ricostruzione degli edifici privati si occuperà lo Stato, sbagliamo! Non esiste alcun obbligo delle amministrazioni pubbliche di risarcire i privati cittadini e le imprese che a causa di un evento calamitoso hanno subito danni ai propri beni. Ad oggi, in Italia solo poco più del 5% delle abitazioni civili è coperto da una polizza contro i rischi catastrofali a fronte di altri paesi come la Francia e la Spagna dove la diffusione di queste coperture è anche superiore al 90%. Utile e preziosa questa breve pubblicazione curata da ANIA dedicata al tema delle catastrofi naturali rappresenta la prima importante iniziativa di informazione, condivisa da assicuratori e consumatori, volta a migliorare la consapevolezza dei cittadini e delle IMPRESE su tali rischi. #HubOperations Cross Hub Adiconsum Nazionale ADOC Associazione consumatori Cittadinanzattiva APS Codacons Federconsumatori Lega Consumatori Movimento Consumatori Movimento Difesa del Cittadino #UNConsumatori #Udicon
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Mi scuso che il sito non è più on-line - (causa indifferenza di chi costruisce e/o è responsabile della sicurezza nelle nostre strade)- Solo pochi giorni fa incidente mortale con diverse vittime per mancata frenata mentre con DUOBBRAK si è in grado di ridurre fino a sei volte spazi di arresto usando qualsiasi tecnologia nota e futura, (senza alterare impianto esistente), e al tempo stesso GARANTISCE STESSA PRESTAZIONE DI ARRESTO ANCHE CON IMPIANTO FRENATA ROTTO. Oggi abbiamo una vittima ogni tre ore causata da incidente stradale. La maturità di una civiltà è proporzionata al salvare vite sul piano stradale. Difatti DUOBBRAK aiuta a raggiungere tutti i 17 OSS dell'Agenda ONU 2030. Non serve l'intelligenza artificiale per capire che la strada che si sta percorrendo è la distruzione del nostro ecosistema, contrasti tra Stati per reperire materie prime necessarie alla transizione nello sfondo di catastrofi ambientali. Continuate pure a non vedere che un cuscinetto frena e garantisce la frenata.
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Nuove indiscrezioni sul decreto interministeriale sulle catastrofi naturali. Un secondo articolo del Sole 24ore del 5 settembre ha presentato alcuni contenuti del decreto interministeriale che è di prossima pubblicazione.
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come si può evitare accumuli di cenere che fuoriescono dai fenomeni vulcanici. si si può
Sia per le case in muratura da migliorare definitivamente per resistere ad azioni sismiche, che per strutture in c.a., obsolete non calcolate come antisismiche e ancora più pericolose in caso di eventi negativi anche di pochi gradi della scala Richter possono trovare un ammodernamento antisismico definitivo ed essere sicure sotto ogni aspetto. contatti BPM-eng Maurizio Paolucci
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Il caos delle mappature comunali Ho già detto di come mi illudevo da ragazzo che i Comuni avessero mappe dettagliate su dove passano fogne, cavi elettrici, tubi idraulici, ecc. e mi illudevo che nella rete idraulica ci fossero contatori di nodo che permettessero sia di individuare tempestivamente furti o perdite d'acqua che di circoscriverle in emergenza. Poi, con delusione attonita, ho scoperto che non vi è nulla di quello che la mia logica immaginava se non per rare iniziative locali. Ma nei Comuni vige pure il caos delle numerazioni civiche, oltre a non esserci un obbligo ad esporre chiaramente i numeri civici davanti agli ingressi delle abitazioni (e se c'è non viene fatto rispettare), le mappe sono tutt'altro che aggiornate, tanto che vige conseguentemente il caos anche nell'assegnazione dei servizi come quelli di collegamento alla rete internet, cosa sempre più necessaria per la collettività. Chi ha a che fare con la telefonia e distribuzione dei servizi telematici, conosce bene il problema che spesso impedisce di dare il servizio a una utenza nonostante quella adiacente sia raggiunta, oppure l'utenza non servibile abbia addirittura il tombino o il palo con il cavo del caso proprio davanti a casa. Una situazione assurda che spesso obbliga a trucchetti come il dover ingannare le richieste di allacciamento al vicino servibile per poi dirottare i tecnici all'abitazione adiacente che lo necessitano veramente. Siamo sempre nell'ambito della semplificazione burocratica, perché la mappatura e la corretta gestione delle abitazioni civili ne rientra in merito, ma lo Stato prosegue ad essere più intento a gestire le logistiche militari e molto distratto nella gestione pubblica che invece dovrebbe fare esclusivamente.
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I disastri delle recenti alluvioni sono talmente pieni di responsabilità condivise tra vari livelli della organizzazioni amministrative politiche e di controllo dei territori che non si può più pensare a un caso. Se pensiamo a quando, dopo lungo dibattito, il tema delle alterazioni climatiche è stato messo nero su bianco, il preavviso è stato pluridecennale. Alla fine degli anni '90 quando nelle scuole raccontavo di questo futuro oggi così attualmente in fase di evoluzione (mica è finita qui), alcune insegnanti mi hanno detto che ero un "terrorista". Il mio corso di studi specifico su questa materia mi ha fatto comprendere in maniera profonda quanto stavamo ancora andando in direzione ostinata e contraria al buon senso tecnico ed etico. Concluso il corso di studi, mi sono dedicato ad altro, per non rischiare di dovere andare a condividere negli enti pubblici l'organizzazione dei furti di legname, di ghiaia, di sabbia e delle lottizzazioni in fregio ai fiumi o sulle conoidi, o a riprogettare a spese del pubblico danni all'opera pubblica causati dall'errata (quando non illecita) gestione agricola subito a monte o subito a valle dell'opera stessa. Una immensa opera predatoria ai danni delle risorse pubbliche ambientali, naturali, senza una visione prospettica di conservazione dei suoli e del territorio. Ora, quello che ineluttabilmente era prevedibile, ed enunciato, si realizza. La soluzione? Una assicurazione del privato contro gli eventi estremi, che estorcerà capitali dai territorio, realizzando sperequazioni territoriali immense tra territori (più o meno vocati e, quindi, più o meno a rischio), che lascerà tante gente priva comunque di copertura. Privi di copertura? Certo: vuoi dare copertura a un fabbricato in cui ci sono problematiche sulle autorizzazioni sismiche o sulla esecuzione dei lavori, danneggiatosi in occasione di evento sismico? O a una lottizzazione allagata malgrado le evidenze tecniche già disponibili sul fatto che quella zona fosse a rischio esondazione, anche se i piani non erano ancora approvati e vigenti? A questo punto, i disastri alluvionali sono stati un presupposto, un viatico per forzare l'obbligatorietà della prevenzione tramite assicurazione? che costerà agli italiani molto di più che la ricostruzione nel suo complesso (per via del margine delle assicurazioni che mai lavoreranno in perdita)? Un'enorme tassa sui territori e un immenso arricchimento per i grandi colossi finanziari-assicurativi? Sarà un caso che siano gli stessi a cui viene dato in mano anche il nostro TFR o quote di imprese di stato? Gli svendipatria non erano sovranisti? Sì, più sovranisti del sovrano, ma non è il sovrano che vi hanno lasciato immaginare. Con il sacco lasciato aperto dagli asseriti democratici, sempre pronti a creare i presupposti affinché il grande capitale saccheggi il paese.
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In un contesto di eventi climatici estremi sempre più frequenti, i danni causati da #fulmini e #sovratensioni rappresentano una minaccia concreta per edifici ed infrastrutture. 🏭🌩️ Oltre ai rischi materiali, la sfida principale è garantire prima di tutto la #sicurezza delle persone e, allo stesso tempo, assicurare la #ContinuitàOperativa degli impianti e delle strutture che forniscono i servizi essenziali di cui usufruiamo ogni giorno. Il tema della protezione di persone e strutture dai fulmini è stato recentemente approfondito anche da La Repubblica, che in un articolo spiega perché la nostra Tecnologia Antimpatto® rappresenta la soluzione definitiva a questo problema. Non ci limitiamo a deviare i fulmini, ma ne preveniamo attivamente la formazione, offrendo un sistema di protezione completo che salvaguarda persone, beni ed infrastrutture, eliminando i danni ed azzerando i tempi di inattività. Un approccio che va oltre le soluzioni tradizionali, garantendo alti standard di protezione e conformità normativa. 📖 Leggi l’articolo completo su La Repubblica per saperne di più! https://lnkd.in/dpBKyeeQ #AntifulmineEuthalia #TecnologiaAntimpatto #PrevenzioneAttiva
Euthalia, lo “scudo” per difendersi dai fulmini
milano.repubblica.it
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L'ultima alluvione in #EmiliaRomagna è arrivata nel bel mezzo dei "lavori in corso" a seguito delle esondazioni dell'anno passato, con tante opere di mitigazione ancora in cantiere e tante preventivate ma ancora da avviare. La domanda è: quanto è rapida ed efficace la fase di #superamento di un'emergenza ? E poi: quanto riusciamo a rendere snelle e "smart" le procedure di allocazione delle risorse, di progettazione, di messa a gara e di esecuzione dei lavori di ripristino e mitigazione? Dopo anni di uso "disinvolto" delle ordinanze di protezione civile e fasi storiche in cui l'emergenza derogava alla gestione ordinaria (con risultati tutt'altro che brillanti), qual è il giusto equilibrio tra l'urgenza di far ripartire le comunità e mettere in sicurezza i territori, e la necessità di garantire una corretta e trasparente gestione dei flussi finanziari e degli appalti senza consegnare le fasi di ricostruzione alla criminalità e al malcostume? Senza questa chiave di volta, senza questo equilibrio tra interessi (pubblico e privato, legalità e ripristino) rischiamo davvero di fare sempre come Willy il Coyote, in una rincorsa velleitaria ed impossibile dietro all'uccello Beep Beep. Alla luce di ciò, la soluzione a mio avviso è una: ripristinare, ma soprattutto PREVENIRE, PREVENIRE, PREVENIRE. Prevenire prima, per ricostruire meno dopo.
L'alluvione arriva nel bel mezzo dei lavori e Figliuolo diventa un comodo bersaglio (di F. Olivo)
huffingtonpost.it
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Buche nelle strade a #Milano, il sindaco #Sala: «Sarà sempre peggio, dobbiamo prepararci». Dopo giorni e giorni di pioggia (meno male perché comunque serve!), torna il sereno ma non sul tema delle buche stradali. A Milano (che ha strade per circa 2.000 km) pare se ne siano formate a centinaia e le richieste di indennizzo sono in continuo aumento. Ma perché quando piove le strade si sgretolano, mentre tanti anni fa non accadeva? I motivi sono molti e non dipendono solo dalla disponibilità economica dei Comuni. E’ cambiato il traffico, sono cambiati i carichi in transito, è cambiata la qualità di alcuni prodotti, ma soprattutto è cambiato il modo di fare manutenzione. Oggi, quasi sempre, si spende di più per un servizio che non porta risultati. L’esperienza di #Arca #Facility, che gestisce e risponde direttamente dei sinistri causati da carente, mancata o tardiva manutenzione sui 1.500 km di strade comunali affidate, dimostra che si può fare di più e meglio, a vantaggio dei cittadini e delle casse comunali. I dati mostrano infatti che: - la conoscenza e il monitoraggio costante delle infrastrutture - l’esecuzione di interventi preventivi mirati - l’esecuzione di interventi a guasto con prodotti di qualità sono in grado di RIDURRE i costi complessivi della manutenzione, ma soprattutto di garantire la sicurezza. Il sistema Arca Facility ha consentito di mantenere le strade sicure anche in queste ultime settimane di piogge intense (20 volte più dello scorso anno), senza ricevere alcuna richiesta di indennizzo. Quindi, sindaco Sala, forse sarebbe meglio: «Se cambiamo sistema sarà un vantaggio per tutti, possiamo imparare». #Arca #Facility #buche #valorepubblico
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Dalla recente pubblicazione del Report della Fase II dell’inchiesta governativa sul tragico incendio della Torre Grenfell il 14 giugno 2017, con il team di ProFire, abbiamo scelto di analizzarla e portare le nostre considerazioni all’interno del Focus di ottobre, interessandoci maggiormente sugli aspetti tecnici come la scelta dei materiali, la produzione, i test, e aspetti legati alla gestione delle emergenze da parte delle squadre di soccorso. Buona lettura.
#Informazionetecnica #ProFire #FOCUS Ottobre 2024 - GRENFELL TOWER Analisi dell’inchiesta pubblica sull’incendio La prima parte del presente articolo fa riferimento esclusivamente all’inchiesta. Si riportano le considerazioni fatte da esperti e giudici in merito alla tragedia. Si fa inoltre presente l’inserimento di contenuti sensibili. “Vedere l’immagine di copertina ci riporta alla mente purtroppo un film visto troppe volte, sembra non sia stata presa in reale considerazione la tragedia di Londra, e ci si chiede, come sia possibile che ciclicamente edifici residenziali e di grande altezza possano essere colpiti da incendi devastanti, maggiormente in fase di riqualificazione, e dove una sommaria scelta di materiali determina condizioni di rischio altissime. Si spera che la RTV V 13 pubblicata subito dopo l’incendio della Torre del Moro a Milano, possa fortemente dare una corretta indicazione ai progettisti chiamati alle valutazione dei progetti. Auspicando che il ciclo e i materiali utilizzati del Super Bonus 110% non ci regali brutte sorprese per il futuro.”
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