#milanocortina E' su Il Fatto Quotidiano blog un focus sulla pista da bob di Cortina. Buona lettura!
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Un progetto di impianto sotto i riflettori da tempo, tra valutazioni ambientali criticate e legacy sul territorio da dimostrare. Tra circa 400 giorni il verdetto: lo #Sliding #Center di Cortina supererà o meno il precollaudo del CIO? Su Sport e Finanza ho analizzato lo stato dell'arte della questione pista da bob, in vista di #Milano #Cortina #2026. Qui l'articolo ⬇
Bob a Cortina? Il rischio concreto è la “Cattedrale nel deserto” | Sport e Finanza
https://www.sportefinanza.it
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Gli impianti sportivi rappresentano un segno di civiltà, di benessere e di cultura per il territorio che li ospita. E’ certificato, infatti, che ogni infrastruttura che diventa teatro di grandi eventi contribuisce allo sviluppo del territorio da molti punti di vista. Tuttavia, quando si parla di impianti sportivi non si può negare il fatto che il nostro Paese abbia avuto difficoltà oggettive. #benessere #civiltà #coni #ConsiglioNazionaledegliIngegneri #cultura #difficoltà #efficienza #eventi #gestione #impiantisportivi #inclusionesociale #infrastrutture #ingegneria #investimenti #legislazione #normative #operepubbliche #professionisti #stadi #territorio
Roma, il 4 aprile spazio alla “Giornata Nazionale dell’Impiantistica Sportiva” - La Mescolanza
lamescolanza.com
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Si gareggia, forse no, meglio posticipare, cambio location. La Senna è inquinata, la Senna è pulita. Nonostante i dubbi legati al buono stato delle acque, con il triathlon del 31 luglio sono iniziate le gare olimpiche che hanno come sede il fiume parigino. L’efficacia dell’investimento di 1,4 miliardi di euro, soldi serviti per creare impianti di depurazione lungo tutto il corso del fiume, è però ancora oggetto di acceso dibattito soprattutto in rapporto a una serie di fattori di carattere ambientale. A regimi normali, spiegano infatti gli esperti, grazie alle nuove misure di sicurezza i livelli di inquinamento sembrano essere sotto controllo e al di sotto dei limiti di legge, ma se piove, come tra l’altro avvenuto nei primi giorni di questa olimpiade, tutto può cambiare. Il problema maggiore che affligge la Senna, non balneabile da oltre 100 anni, sono le acque reflue - cioè quelle contaminate a seguito di attività umana – che finiscono in un fiume lungo quasi 800 chilometri (776,6 Km). In sostanza, quando piove, la portata delle acque che finisce nella Senna aumenta a tal punto da rendere vana l’azione degli impianti di depurazione, non più in grado di evitare che una grossa quantità di inquinanti finisca nel fiume. Ed è così che in questi giorni gli atleti, oltre a misurarsi tra di loro, devono anche fare i conti con il batterio dell’escherichia coli, responsabile di malattie gastrointestinali che vanno dal vomito alla diarrea, e con altri inquinanti chimici che possono portare a irritazione della pelle e quant’altro. Nei prossimi giorni capiremo se l’organizzazione insisterà sulla Senna o sarà costretta cambiare piani. Leggi l'editoriale 👉🏻 https://lnkd.in/dt8Av2Qq
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Stabilito che qualsiasi opera strategica di questo spessore passa (quantomeno) attraverso una Valutazione di Impatto Ambientale fatta secondo opportuni criteri di legge, la mia riflessione è un'altra: è stata organizzata una Olimpiade Invernale in due città, Milano e Cortina, distanti 250 km (linea d'aria), con conseguente spostamento di delegazioni internazionali a seguire gli atleti tra i vari siti designati (Milano, Livigno, Bormio, Cortina, etc). E' possibile che non sia stata valutata seriamente la possibilità di usare la pista da bob presente a Innsbruck a meno di 100 km da Cortina? Sapendo la grave pressione antropica che subiscono le nostre montagne, è possibile che non si tenga conto della sostenibilità ambientale per questi grandi eventi mediatici, concentrati spesso in meno di un mese di eventi?
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Un lariceto di 200 anni vale meno di una pista di bob? Contro il parere dell'opinione pubblica e del Comitato Olimpico, il governo italiano ha deciso di avviare i lavori per la pista di bob a Cortina, nelle Dolimiti. La pista dovrebbe essere pronta per marzo 2025, e finora nessuno al mondo è riuscito a costruire una pista in un anno. C'è un alto rischio di non riuscire a completare i lavori in tempo. Tutto questo per soli 15 giorni di gare: stiamo costruendo una pista da bob. A Cortina quasi nessuno gioca a bob. Ma tutto questo per dire che avremo un'Olimpiade al 100% italiana. Come finirà? Come a Cesana Torinese (TO), un paese di 890 abitanti, dove abbiamo già una pista di bob abbandonata, perché la manutenzione è troppo costosa e le autorità locali non hanno i fondi per finanziarla. Invece di abbattere migliaia di alberi per accontentare il governo, ci sono soluzioni? Sì, ce ne sono due: a Innsbruck e a Saint Moritz in Austria. Questo non è un problema solo italiano, ma riguarda tutti, perché non è così che si organizza un'Olimpiade. È una vera vergogna
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un paese senza un pensiero strategico
500 larici valgono una pista da bob? Sono iniziati i lavori di abbattimento di un lariceto secolare per costruire la pista da bob che ospiterà le gare olimpiche di Milano - Cortina 2026. Ufficialmente 500, ma il comitato scientifico de "L’altra montagna" parla di quasi 2.000 alberi abbattuti, per costruire un impianto che verrà usato per qualche settimana e poi abbandonato. Un progetto che costa 118 milioni di euro, più enormi spese di gestione (soprattutto per mantenere il ghiaccio a temperatura). Spesa evitabilissima. A pochissima distanza, in Svizzera e Austria, ci sono impianti nuovi che avrebbero potuto ospitare le gare e suggellare una cooperazione tra stati per combattere crisi climatica. Soldi che potrebbero e dovrebbero essere invece spesi per il #territorio, per la sua salvaguardia e valorizzazione, per una gestione attenta del #capitalenaturale, per la tutela degli #ecosistemi e della #biodiversità, per le #comunitàmontane. Soldi che dovrebbero essere spesi a mio avviso anche per trasmettere una cultura dell' #outdoor, dove lo sport diventa strumento per vivere la natura in maniera sostenibile; e non fine, per il quale il benessere dell’ambiente diventa elemento sacrificabile. Oltre a quanto scritto sopra questa pista ci costa 10 tonnellate di CO2, l’equivalente di 70 mila km in auto. Io sono a favore dello #sport, io sono contrario a questo progetto, a questa politica, questa scelta economica. In foto la protesta artistica di Mario Brunello. Che ha preso il violoncello e ha suonato «una richiesta di pietà per questi larici». Un atto di poesia. OutBe sostiene un modello di interazione con la natura positivo per tutti. per l'uomo e per l'ambiente. Lo chiamiamo #outdoorforgood. Foto di Diego Gaspari Bandion
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quale diritto?
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Un lariceto di 200 anni vale meno di una pista di bob? Contro il parere dell'opinione pubblica e del Comitato Olimpico, il governo italiano ha deciso di avviare i lavori per la pista di bob a Cortina, nelle Dolimiti. La pista dovrebbe essere pronta per marzo 2025, e finora nessuno al mondo è riuscito a costruire una pista in un anno. C'è un alto rischio di non riuscire a completare i lavori in tempo. Tutto questo per soli 15 giorni di gare: stiamo costruendo una pista da bob. A Cortina quasi nessuno gioca a bob. Ma tutto questo per dire che avremo un'Olimpiade al 100% italiana. Come finirà? Come a Cesana Torinese (TO), un paese di 890 abitanti, dove abbiamo già una pista di bob abbandonata, perché la manutenzione è troppo costosa e le autorità locali non hanno i fondi per finanziarla. Invece di abbattere migliaia di alberi per accontentare il governo, ci sono soluzioni? Sì, ce ne sono due: a Innsbruck e a Saint Moritz in Austria. Questo non è un problema solo italiano, ma riguarda tutti, perché non è così che si organizza un'Olimpiade. È una vera vergogna
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Senza parole...
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Un lariceto di 200 anni vale meno di una pista di bob? Contro il parere dell'opinione pubblica e del Comitato Olimpico, il governo italiano ha deciso di avviare i lavori per la pista di bob a Cortina, nelle Dolimiti. La pista dovrebbe essere pronta per marzo 2025, e finora nessuno al mondo è riuscito a costruire una pista in un anno. C'è un alto rischio di non riuscire a completare i lavori in tempo. Tutto questo per soli 15 giorni di gare: stiamo costruendo una pista da bob. A Cortina quasi nessuno gioca a bob. Ma tutto questo per dire che avremo un'Olimpiade al 100% italiana. Come finirà? Come a Cesana Torinese (TO), un paese di 890 abitanti, dove abbiamo già una pista di bob abbandonata, perché la manutenzione è troppo costosa e le autorità locali non hanno i fondi per finanziarla. Invece di abbattere migliaia di alberi per accontentare il governo, ci sono soluzioni? Sì, ce ne sono due: a Innsbruck e a Saint Moritz in Austria. Questo non è un problema solo italiano, ma riguarda tutti, perché non è così che si organizza un'Olimpiade. È una vera vergogna
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quando c'è poca trasparenza su dati e investimenti è chiaro che qualcosa non va come dovrebbe - o come viene raccontato. Proibire l'accesso all'area del cantiere della pista da bob - l'opera ad oggi più controversa, impattante e francamente inutile - è già un segnale che le "Olimpiadi della sostenibilità e a costo zero" sono vuota retorica. Se poi manca il dialogo con i territori locali è evidente che a beneficiare dell'evento saranno solo pochi grandi gruppi imprenditoriali, non di certo aree come il bellunese a cui resteranno solo cemento e ulteriori spese, senza un reale incentivo turistico (anzi forse questo continuo deturpare il territorio non farà che allontanare i turisti?). Don Ciotti, come sempre, ha colto il punto centrale. Purtroppo rimarrà l'ennesimo appello inascoltato. #Ambiente #economia #clima #olimpiadi #sostenibilità #trasparenza #montagna
L'allarme. Milano-Cortina, le opere e gli affari. «Mancano dati e trasparenza»
avvenire.it
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