Post di Alessandro Cerboni

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CERBONI CONSULTING / VICEPRESIDENTE ASSOCOMPLIANCE / Lead Auditor ISO37301:2021/ OSINT and Intelligence Specialist/ ISO 37301 Cert.Scheme Com. member /TEAM ROBYN HODE/ Rapp. di int. Camera dei Deputati/Strategic Advisor

Mi sono occupato di attrezzature medicali in più riprese, ho progettato e seguita le realizzazione di un PDMS per terapia intensiva e rianimazione, una cosa che molti non sanno che in questo settore i computer venduti sono sempre della generazione precedente perchè nelle gare di fornitura mettono prezzi allettanti inferiori anche al prezzo di acquisto del rivenditore perchè a tempo che la gara è conclusa e parte l'ordine e la consegna passano almeno da 7 ad 8 mesi per cui sono già disponibili nuovi modelli e i vecchi possono essere svenduti a prezzi di realizzo. La durata media di un sistema è spesso oltre i 10 anni prima che si sostituisca con dei nuovi sistemi. Quindi è per queste ragioni che spesso nelle strutture ospedaliere troviamo sistemi che possono sembrare obsoleti. Può sembrare assurdo ma succede spesso anche con impianti di automazione per l'industria 4.0 dove i sistemi core sono spesso sistemi di due o tre anni vecchi e comunque nessuno fa un ammortamento dell'impianto per meno di 5 anni.

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High-tech analyst. Ex physicist.

Le attrezzature medicali più vecchie di 10 anni sono inadeguate per una diagnostica stato dell'arte? Questo è in gran parte un mito metropolitano che il Corriere della Sera sposa acriticamente. L'efficacia medica non cresce con le versioni dei modelli di macchina: cresce con le successive ⚙️generazioni. Come quando la mammografia passò dalla fase analogica-filmica a quella digitale o quando furono adottate la PET-TC integrata, la RMN ad alto campo, la biopsia liquida in oncologia, l'OCT in oculistica. (Elenco a casaccio: qui l'esperto non sono io). L'obsolescenza delle attrezzature medicali è una metrica più complessa di come la presenta Gabanelli, che parte bene ma poi si perde gongolando tra figure inutilmente colorate. L'obsolescenza non è determinata solo dall'efficacia diagnostica bensì anche dalla quantità di 👉manutenzione richiesta, dal consumo 👉energetico, dalla compatibilità col nuovo 👉software, dalla disponibilità 👉dell'assistenza, dalla 👉velocità di esecuzione dell'esame, dalla gestione 👉finanziaria. Salvo casi speciali, il fattore "efficacia diagnostica" è solo uno dei tanti e <non è> il più rilevante. Non cambio un macchinario perché intercetta l'1% in più dei tumori rispetto a quello che sto ammortizzando. Inoltre, per ciascuna delle attrezzature e delle patologie associate, è difficilissimo trovare resoconti scientificamente👌accreditati che mostrino quantitativamente il progresso medico realizzato nel passaggio da una Generazione all'altra di un macchinario. Figuriamoci dalla Versione (N-1) alla Versione N! Sono metriche molto complicate, e costosissime da calcolare perché servono grandi coorti di pazienti e parecchi anni. I racconti di progressi spettacolari possono occasionalmente trovarsi nei report dei costruttori, ma non credo che AgeNAs esista per chiedere agli osti quanto è buono il loro vino. Non guardate all'anno di nascita di un apparecchiatura: chiedete ai medici specialisti del vostro caso, in un grande ospedale. ⚠️

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