Nello scrivere di Ucraina, senza viverci, cerco di restituire il più possibile ciò che sento dalle persone comuni, i sentimenti e le sensazioni che variano velocemente e imprevedibilmente come le condizioni metereologiche su un'isola del Mediterraneo. Oltre l'analisi politica e militare, penso sempre più che sia questo il senso ultimo del giornalismo che si affaccia a raccontare una guerra: abbandonare i clichè degli opinionisti, e restituire il pensiero delle persone coinvolte, anche a distanza. E segnalare i problemi, e non offuscarli, pure se dall'altra parte la lista dei crimini del nemico di cui poter scrivere sarebbe infinita. Ma non sarà quest'ultima a migliorare la vita in Ucraina.
In questa intensa e malinconica settimana, in cui per varie ragioni Kyiv assiste all'ora più buia degli ultimi 24 mesi, ho scritto diversi pezzi per affrontare le questioni del presente e del domani in Ucraina. Molti escono oggi, altri sono già stati pubblicati ieri.
Per Valigia Blu, magazine del mio cuore e redazione che in questi due anni più mi ha insegnato a muovermi nel mondo del giornalismo, ho scritto un lungo spiegone di aggiornamento sulle diverse dimensioni - politiche, economiche, sociali e militari - del ventiquattresimo mese di guerra: https://lnkd.in/dwTFU3EQ
Per Gariwo - Foresta dei Giusti ho toccato nello specifico la dimensione umana del conflitto, abbandonata dai giornalisti perché "non fa più notizia". Quasi ignorando di aver percorso il primo step della disumanizzazione: https://lnkd.in/dHHjPXyV...
Per MicroMega un mio sfogo critico, in cui mi sento in dovere di segnalare come - nonostante il wishful thinking occidentale, utile solo a nascondere le proprie responsabilità - la società ucraina non si stia democratizzando negli ultimi due anni, ma piuttosto avvelenando dall'odio. Non per particolarità intrinseche al paese, ma per le condizioni ambientali tipiche di ogni guerra: https://lnkd.in/dmVSgJRd...
Con Francesco Brusa abbiamo pure scelto di ripercorrere la radici dell'invasione del 2022, iniziando un progetto per Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa in cui raccontiamo il Donbas dal basso. Non (solo) per un lavoro di ricostruzione del passato che è ancora necessario, ma soprattutto per ponderare le scelte che l'Ucraina avrà davanti a sé nel futuro: https://lnkd.in/dRfJ8TMW...
Il mio augurio alla vigilia del terzo anno di guerra è di scrivere meno l'anno prossimo, o anche solo di scrivere diversamente.