👉 Nella rubrica "IMPRENDITORI SI RACCONTANO AD INEWS" le nostre Agenzie portano le loro storie, i loro punti di vista, le loro esperienze... 📄 In questa pagina di #INews21, il collega Gianluca Tognazzi racconta la scelta di rendere la sua Agenzia anche Luxury Point L'immobiliare.com in Toscana per la zona San Gimignano-Val d'Elsa, con un'importante vetrina anche sull'estero! #stareinsiemefaladifferenza Agenzia Immobiliare Tognazzi - L'immobiliare.com Luxury & International
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#FamiglieCooperative, situazione a macchia di leopardo 🛒 📈 I punti salienti del convegno di oggi: l’andamento delle imprese più dimensionate e attive in aree turistiche traina il settore e fa migliorare le vendite complessive e la reddittività. Superati i 125 mila soci (+846). Stabile l’occupazione a 1.890 persone. «Nel 2023 l’andamento delle Famiglie Cooperative è stato a macchia di leopardo – ha sintetizzato Paola Dal Sasso, vicepresidente della Federazione per il settore consumo –. I buoni risultati complessivi in termini di vendite e reddittività sono stati trainati dalle realtà attive nelle zone turistiche e da quelle più dimensionate. Un terzo delle cooperative faticano a trovare una sostenibilità economica adeguata: 15 su 60 sono in perdita ed altre 10 producono una redditività inferiore allo 0,5%. Sono quelle meno dimensionate e che si trovano lungo l’asta dell’Adige o zone non turistiche e con forte concorrenza». Leggi la notizia completa 👇 https://lnkd.in/d-BkaTku #Convegnidisettore #Consumo #FamiglieCooperative
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Desertificazione commerciale e rigenerazione urbana spaventano e fanno riflettere. Progetto Cities, Andreis:”Il primo ostacolo allo sviluppo è la difficoltà a completare il ricambio generazionale”. Negli ultimi dieci anni, è stato perso il 25% dei punti vendita passando da 17mila gioiellerie aperte a poco più di 13mila. Questa è la fotografia di dicembre 2023 dell’Osservatorio Federpreziosi. “Negli ultimi dieci anni, hanno abbassato la saracinesca 135mila esercizi commerciali, tra negozi al dettaglio e commercio ambulante. È accaduto per tanti motivi, che Confcommercio, insieme ad Anci, mette a fuoco attraverso il progetto Cities, finalizzato alla rigenerazione urbana come antidoto alla desertificazione commerciale. (Cities è il percorso di Confcommercio che considera la città come “laboratorio del cambiamento” e si propone come piattaforma di conoscenza multidisciplinare per migliorare i centri urbani e sostenere le economie di prossimità.) Steven Tranquilli, direttore di Federpreziosi: “Desertificazione non significa solo assenza di colleghi in un centro storico, ma anche mancanza di presidio del territorio e quindi più rischio di essere esposti ad azioni criminali. Tocca a noi valutare, esaminare, rilanciare. Ecco perché il progetto Cities è fondamentale”. Stefano Andreis presidente di Federpreziosi: “Dal punto di vista politico-strategico, è fondamentale che tutto il comporto orafo-gioielliero, con particolare riferimento al commercio di prossimità, diventi oggetto di osservazione”. #iosonopreziosa #preziosamagazine #federpreziosi #confcommercio #progettocities #federpreziosi #desertificazione #rigenerazioneurbana #gioiellerie Giovanni Micera Federpreziosi Confcommercio
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Cosa facciamo il lunedi mattina nelle riunioni di allineamento del team? Condividiamo le nostre esperienze con i clienti, storie di vita, necessità, abitudini, e richieste per arricchirci reciprocamente l’un l’altro. Questo è Casafeltri. #casafeltri #immobiliarecasafeltri #consulenzaimmobiliare #agentiimmobiliari #casainvendita #vendesi #immobiliare #affitto #agenziaimmobiliare #bergamo #agenziaimmobiliarebergamo
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Abbiamo la sensazione di star uscendo da un lungo periodo in cui, per cause che vanno dal Covid alla guerra in Ucraina all'incremento dei tassi, noi e in generale tutti i principali operatori si sia stati costretti ad adottare delle politiche molto attente al bilancio, all'indebitamento, cercando di porre attenzione più al dimagrimento che alla crescita. Covivio sente di essere alla fine del tunnel». Alexei Dal Pastro, classe 1973, ceo di Covivio Italia (la ex Beni Stabili di Leonardo Del Vecchio) dal 2019, spende parole di ottimismo per il real estate. E un top manager di lungo corso del settore con 15 anni di esperienza sulle spalle e un track record con transazioni per oltre 15 miliardi e progetti di sviluppo che in Italia hanno accompagnato la rinascita milanese. Proprio per questo il suo giudizio sul momento particolare sotto la Madonnina è particolarmente interessante. Di più, da gennaio ha allargato lo spettro a livello europeo e gestisce un portafoglio uffici in Germania da oltre un miliardo di euro. Dal Pastro parla a valle dei risultati del gruppo con base a Parigi annunciati la scorsa settimana. Vedono un patrimonio del gruppo in crescita del 2%, a 15,4 miliardi e un aumento dei ricavi di gruppo del 6,5%, a 500 milioni. «Ci sembra stia tornando l'appetito per il real estate di operatori come assicurazioni o primary investors, —sottolinea —. Transazioni e volumi ancora non ci raccontano nei fatti questa tendenza, ma il mood degli addetti ai lavori sta decisamente migliorando. In Covivio siamo in preparazione del budget 2025 e pensiamo di poter ricominciare a pensare alla crescita». Quali asset class privilegerete? «Sicuramente c'è un grande interesse a crescere sull'asset class hotel, in particolare nel Sud Europa, ma non solo. Abbiamo già fatto un'operazione importante nel corso del primo semestre acquistando da Generali una partecipazione su Covivio Hotels, veicolo attraverso il quale abbiamo l'esposizione su questa asset class, con un investimento di oltre 500 milioni. Abbiamo dato in cambio azioni Covivio, quindi si è trattato di un vero e proprio aumento di capitale, salendo dal 17% al 20% nella nostra asset allocation sugli hotel. Continuiamo ad avere una view positiva sugli hotel». Un intervento finanziario rilevante. «Covivio Hotels è un veicolo importante, che ha oltre 310 hotel in Europa in 12 Paesi per più di 6 miliardi di euro in...
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🏢 COCUZZA al Community Real Estate di Confimprese Come è possibile gestire la transizione verso l’eliminazione di un Consorzio nei centri commerciali? Quali sono gli impatti per i tenants? 🏬 E quale futuro nel controllo delle spese? 💰 Sono i temi che hanno affrontato martedì 1° ottobre 2024 i nostri soci Giulia Comparini e Alessandro Barzaghi durante il confronto, organizzato da Confimprese, sull'evoluzione degli spazi retail come generatori di valore 📈. Un grande ringraziamento a Confimprese per averci dato l’occasione di condividere le nostre riflessioni sul futuro del settore e anche illustrare un interessante case study su come gestire la transizione verso modelli gestionali più efficienti, rispondendo in modo pragmatico alle sfide di un comparto in continua evoluzione 🌍. #COCUZZA #retail #centricommerciali #consorzi
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Se vieni dalla Toscana non puoi non aver mai mangiato un brigidino. E se l’hai fatto siamo sicuri che fosse un brigidino #Rinati. 💻 La storica azienda di Lamporecchio ha scelto la nostra agenzia per riposizionare completamente la propria presenza digitale, grazie a un progetto che ripensi tutti gli asset digitali aziendali e li integri in una coerente strategia multicanale. 🤝 Siamo davvero contenti che un’azienda come Rinati abbia scelto Hubic Marketing per una collaborazione così strutturata, anche perché, diciamocelo, l’occasione era troppo golosa per farsela scappare. Hubic Marketing | Brands To People #hubicmarketing #brandstopeople #digitalstrategy #digitalagency #newclient
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Fatturato quadruplicato in soli 3 anni e tanti progetti per il futuro Il quotidiano online Spot and Web ha intervistato il nostro CEO Christian Traviglia riguardo 𝐢 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 IDNTT 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐞. Quella di IDNTT è stata una 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐚 𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚, che ha visto il 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐮𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐧𝐢. Con l’acquisizione di in-Sane! Management, il nostro CEO Christian Traviglia ha voluto puntare anche sull’𝐈𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐜𝐞𝐫 𝐌𝐚𝐫𝐤𝐞𝐭𝐢𝐧𝐠, ma la sua visione è ancora più rivoluzionaria: l’obiettivo, già messo in pratica con 𝐂𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨𝐆𝐚𝐦𝐞𝐫𝟖𝟗, è quello di 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨𝐫 𝐢𝐧 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐝 𝐞 𝐢 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢, rendendo così il mondo degli influencer ancora più attraente e interessante. Le ambizioni non si fermano qui: nel prossimo futuro IDNTT vuole esplorare nuovi ambiti. 𝐈𝐥 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐚𝐬𝐡𝐢𝐨𝐧 è quello su cui si punterà maggiormente, magari con l’ acquisizione di una creative factory già attiva e specializzata in quel mondo, e sicuramente potenziando la linea di creator nel campo 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐠, insieme anche al mondo dello 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭 e del 𝐥𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐲𝐥𝐞 in generale. 👉Leggi l’intervista completa: https://lnkd.in/dQJwsMkm #interview #IDNTT #influencermarketing #entrepreneurs #fashion
IDNTT quadruplica il fatturato in soli tre anni. E per il 2024 punta sul Fashion
https://www.spotandweb.it
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Focus su #REPUTAZIONE nel nuovo numero del magazine Sinergie. Qui in anteprima un piccolo estratto dove il nostro Stefano De Vittorio ci racconta le soddisfazioni e le difficoltà della transizione digitale della gestione immobiliare italiana. Come sempre un grazie particolare a Carla Migliardi e Gerardo Paterna per accendere un faro su persone, opinione e tendenze dell’immobiliare italiano 🌟 🤝 #Sinergie #immobiliare #magazineimmobiliare #apimo
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A #maredamare24, il workshop di Massimiliano Alvisi, fondatore di #shopsurvivor, si soffermerà su 3 aspetti fondamentali per trasformare la propria attività commerciale in un business di successo: social media, gestione del punto vendita e differenziazione. Leggi l'articolo e scopri di più: https://lnkd.in/dnxpCxhZ Underbeach.eu Evolution Forum Sara Serafini Davide Giardi
A Maredamare, Alvisi (Shop Survivor) racconta come avere un negozio di successo
https://www.intimoretail.it
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Non sparate su via Montenapoleone! Avrete letto la notizia del vero e proprio record fatto stabilire dalla via per eccellenza del lusso di Milano e di tutta Italia: è diventata la strada più cara al mondo, superando persino la leggendaria Quinta strada di New York. Affitti iperbolici, costi al metro quadro da Guinness dei primati e calcoli per rendere comprensibile il tutto a noi comuni mortali. Tanto per cominciare, quello relativo alla redditività per i brand che vendono (o ci provano) nella celeberrima strada a un passo da San Babila: se non incassi almeno 1000 euro all’ora, star lì è del tutto antieconomico. Ci sono marchi, nomi, griffe, brand - a seconda delle declinazioni usate nel tempo - che in Fifth Avenue, via Condotti, via Montenapoleone e quadrilatero della moda, Bond Street ci “devono” essere. Ci sono negozi e strutture legate a multinazionali nel mondo della moda, del lusso e anche di un certo tipo di ristorazione che se non lavorano in perdita poco ci manca ma hanno funzioni di immagine e fungono da volano per gli altri punti vendita. Contribuiscono a creare la “leggenda”. Al netto di tutti questi ragionamenti, è superfluo nascondere una certa aria di fastidio, qualche sopracciglio inarcato ogniqualvolta ci troviamo a dare e commentare notizie sul lusso e il mondo che vi orbita intorno. Per tanti è moralmente inaccettabile quell’elenco di cifre e quell’aria insopportabilmente lussuosa. Sarà l’antica educazione cattolica italica, un derivante cattocomunismo mai tramontato, il neo pauperismo che è piaciuto a tanti di recente anche sul fronte politico, sta di fatto che il lusso e i suoi simboli stanno sulle scatole a tanti. Ed è una sciocchezza madornale. Via Montenapoleone è semplicemente un grande business legato a un certo tipo di modello turistico. Nient’altro che questo e funziona pure bene, come raccontano proprio quelle cifre che scandalizzano i benpensanti. Chiunque transiti per caso o curiosità da quelle parti vedrà un microcosmo che non ha nulla a che vedere con lo stesso capoluogo lombardo o con le strade a poche decine metri di distanza. Zone non propriamente dimenticate o caratterizzate da negozi a buon mercato, eppure sideralmente lontane da quello specifico fenomeno pensato per la clientela araba e asiatica. Sono stati anche bravissimi - diciamolo - a sostituire con sorprendente velocità e agilità i vecchi padroni di quei marciapiedi: i russi ormai scomparsi o mimetizzatesi. Insomma, via Montenapoleone porta quattrini, genera lavoro e reddito per tanti, contribuisce a fare di Milano un brand spendibile in termini turistici. Augurandoci con tutto il cuore che possa fiorire in eterno e contribuire all’immagine, al glamour e all’allure del nostro Paese. Ps Magari poniamo attenzione e preoccupiamoci molto più della ridotta capacità italiana dal punto di vista industriale nel mondo della moda e del lusso. Questo è il vero tema, giocare al piccolo Hamish non ha nulla a che vedere con la nostra di Fulvio Giuliani
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