Oggi siamo qui su -italia chiama italia- quotidiano dedicato a tutti gli italiani residenti all'estero, davvero troppo tutta questa attenzione grazie di cuore a tutti ! - LondonONE Radio è un esempio di innovazione nel panorama radiofonico britannico. In un decennio ha affrontato numerose sfide, ma con determinazione e coraggio, è riuscita a consolidarsi come una realtà di successo https://lnkd.in/d24n2CaJ
Post di London One Radio
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Le classifiche #Radio delle #GrandiCittà hanno un valore simbolico rispetto a quelle regionali o di aree ancora più vaste. I numeri in gioco sono minori. Eppure rappresentano un laboratorio interessante da seguire. Ora #Napoli città, ultimo dato disponibile. #Ter2023-Sem2
Gli ASCOLTI delle RADIO a NAPOLI CITTA' - 2023 SEM 2 - Claudio Astorri
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Che le persone vivano e risentano del loro microcosmo locale e dei fatti globali è lapalissiano, già negli anni '90 nacque il termine "glocal". A parte casi affermati di radio che sono "locali" solo per il tipo di concessione governativa, ma hanno copertura, contenuti e qualità praticamente "nazionali", oggi una radio locale ha senso di esistere proprio quando svolge il suo servizio specifico per il suo territorio. Il nome della radio è cruciale, in tutto ciò. Non solo per la percezione che il mezzo offre di sé alle persone a cui si rivolge, ma anche per ragioni tecniche (es. gli elenchi di emittenti sulle autoradio, dove non c'è spazio per una descrizione aggiuntiva al nome). Il nome deve dire tutto, e solo quello che è il tratto distintivo dell'emittente, solo il motivo per cui qualcuno dovrebbe ascoltarla fra migliaia di altre. A livello ideale, una radio che parla della propria regione dovrebbe avere sempre e solo il nome della regione. A maggior ragione se l'etere di quella regione (Umbria) è monopolizzato da una radio "locale" che si connota, e anche bene, come nazionale (Subasio). Che la "missione" di Umbria Radio sia (anche) leggere in prospettiva locale i fatti globali ci sta, però il "locale", l'"Umbria", è proprio il tratto distintivo. Se poi, ed è fisiologico, essa tratta anche argomenti globali, è qualcosa in più e che fanno già anche molti suoi competitor, spesso anche meglio, in quanto nazionali o globali per missione. Inoltre, un brand di canale radiofonico si sedimenta in anni di lavoro costante e ricostruilo da zero è operazione ardua. Ci sono professionisti che considerano il brand come parte dello stato patrimoniale nei bilanci contabili, e come dargli torto. D'altronde, da tempi lontani, rilevando un negozio si pagava un prezzo "per l'avviamento", quindi anche per la notorietà dell'insegna. Ci sono radio che si ritrovano dagli anni '70 nomi improbabili e non osano cambiarli con altri più esplicativi proprio per evitare di far perdere le tracce al loro pubblico, cercando un compromesso per evitare l'emarginazione. Con "Umbria Radio" che è diventata "Radio Glox", assistiamo a un caso a rovescio: una radio che parla alla sua regione, contestualizza - giustamente - il "globale" al "locale", ma che abdica al nome della sua regione e che ora si chiama "Glox". Per me, è come dire "sono la sorella minore di Spotify". Ma molto minore, visto quanto è grande Spotify. Dove per "Spotify" intendo tutti gli altri enormi competitor, comprese quelle piattaforme che pesano milioni di volte una radio locale, e che hanno nomi giocoforza impersonali. Cosa io pensi di questa operazione "Radio Glox" credo di averlo chiarito (e mi sono fatto pure un potenziale cliente in meno). :-) Però sono pronto ad ascoltare chi la pensa diversamente e, a fronte di determinate ragioni, convincermi che ho torto! https://lnkd.in/dgDtqh6s #DigitalFirst #HumanIntelligence
Umbria Radio cambia nome e diventa Radio Glox
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📌 � | 𝐎𝐌𝐈𝐓𝐀𝐋𝐈𝐀𝐍𝐄 | � 𝗖𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝟭𝟬𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗼 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮! 📻 La radio non è solo un mezzo di comunicazione; è un pezzo fondamentale della nostra cultura e della nostra storia. In questo articolo, esploriamo l'evoluzione delle onde medie in Italia, analizzando il loro impatto sulla società e il loro futuro in un panorama mediatico in continua trasformazione. Dalla nascita della radio italiana nel 1924, le onde medie hanno svolto un ruolo cruciale nel connettere le persone e nel fornire informazioni, intrattenimento e cultura. Mentre ci troviamo di fronte a sfide e opportunità nel mondo digitale, è fondamentale riconoscere il valore di queste emittenti, spesso sottovalutate. 👉 Scopri di più sulla storia, l'evoluzione e il futuro delle onde medie in Italia nel nostro ultimo articolo! Unisciti alla conversazione e condividi la tua esperienza con la radio! 🎶✨ #RadioItaliane #OndeMedie #Comunicazione #Cultura #Storia https://lnkd.in/drh8gcu6
100 ANNI DELLA RADIO ITALIANA. Storia, Evoluzione e Futuro delle Onde Medie | OMItaliane - Omitaliane ® | Le Nuove Onde Medie Italiane
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La radiofonia pubblica italiana compie cento anni
I 100 anni della radio in Italia - Il Post
ilpost.it
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10 anni di attività per Consulenza Radiofonica . L’evoluzione nel modo di fare radio oggi vs. ieri
10 anni di attività per Consulenza Radiofonica. Ma come si fa radio oggi rispetto al passato? In questo articolo di FmWorld condividiamo opinioni e risultati. https://lnkd.in/dBr9Y4JD
Fare radio oggi. L'opinione di 'Consulenza Radiofonica' in vista del suo decimo compleanno
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È stata una splendida giornata quella di ieri al Radio Meeting, a cui hanno partecipato molti professionisti della radiofonia, con un "tutto esaurito" per la sede di Funky Junk a Milano. Un segnale positivo per il nostro settore. Riassumendo... Il Radio Meeting è stato stato apprezzato come momento di confronto sulla visione di radio oggi e nel futuro, e per la qualità degli spunti lanciati dagli ospiti. Con Fiore Confuorto abbiamo visto quali sono e come si risolvono le sfide sulla qualità dell'audio, dalla loudness war alla differenza tecnica e percettiva tra le varie piattaforme digitali, per la radio live e On Demand; Telos Alliance offre gli strumenti tecnici, gli esperti di Funky Junk supportano gli editori nelle scelte e impostazioni. Costantino Da Tos ha presentato il caso di Radio Veneto24, come progetto editoriale innovativo ma ancor più come workflow estremamente ottimizzato, in cui le tecnologie combinate di RCS Sound Software, Funky Junk, Open Radio e Audio One sono essenziali per garantire la sostenibilità e l'efficacia di un'emittente All News su scala regionale. Michele Logrippo ha spiegato come alcuni gruppi radiofonici leader in Europa siano in grado di creare palinsesti con singoli elementi geolocalizzati, inclusa la conduzione in voce, presentando anche il caso di un morning show trasmesso dal vivo su più radio digitali tematiche, dove gli elementi live sono in comune ma le canzoni sono coerenti al decennio a cui è dedicata ciascuna radio, il tutto grazie a funzioni avanzate di Zetta e GSelector. Jan Müller, con il piglio di un conduttore radiofonico, ha evidenziato come le emittenti FM, a differenza delle piattaforme digitali, non abbiano costi di acquisizione degli utenti sulle loro app, potendovi così spostare l'audience già consolidata mano a mano che vengono meno i ricevitori tradizionali, e quali e quante siano le concrete opportunità di engagement e monetizzazione una volta fidelizzata la community su piattaforma digitale. Nasce un nuovo modello di business per la Radio e Audio One lo supporta con le sue app, versatili e complete. A mia volta, alternandomi a Jan, ho fatto il focus sulla tecnologia per la Radio on Demand di Open Radio e su SoundCast, l'AdServer alla portata di tutti gli editori che permette di vendere ed erogare le campagne in Digital Audio con le medesime profilazioni e metriche dei competitor digitali, ma con il valore aggiunto della presenza umana che la Radio offre, essendo quindi più di un OTT. Contributi importanti nell'organizzazione sono arrivati anche da Lionel Guiffant, Davide Tavolato, Alessandro Stefanoni di RCS Sound Software, dal team di Funky Junk e da Alessandro Rinaldi di Open Radio. Nei prossimi giorni pubblicheremo con maggiore completezza i passaggi più significativi del Radio Meeting. Grazie a tutti per la partecipazione attiva, ci rivedremo presto! #DigitalFirst #HumanIntelligence
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Siamo ancora nell'onda di analisi che derivano dalle anticipazioni del 1° semestre di TER/ERA del 2024. E' uno sguardo sugli ascoltatori nel giorno medio delle stazioni nazionali e locali. Per singola regione. #Radio Radiosa lettura.
REGIONE che VAI, RADIO che TROVI: parte 1 di 4, il NORD-OVEST - Claudio Astorri
https://www.astorri.it
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Pubblicati da ERA (Editori Radiofonici Associati) i dati di ascolto delle radio italiane private nel primo semestre 2024. Il macro trend vede tutte le emittenti di scala nazionale perdere ascoltatori mentre crescono quelle areali o di settore. Questa, in ogni, caso la top ten da gennaio a giugno 2024 con gli ascoltatori per giorno medio. 1. RTL 102.5 5,6 milioni 2. RDS Radio Dimensione Suono 5,2 milioni 3. Radio Deejay 5,1 milioni 4. Radio Italia 4,9 milioni 5. Radio 105 4 milioni 6. Radio Kiss Kiss 3,2 milioni 7. Virgin Radio Italy S.p.A. 2,8 milioni 8. Radio 24 2,2 milioni 9. Radio R101 1,8 milioni 10. Radio Subasio 1,8 milioni
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ascolta il programma del 2 dicembre
https://www.radiomugello.it/radio/fabio-orgollio-e-soci-il-lunedi-dalle-2015/
https://www.radiomugello.it
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� | 𝐎𝐌𝐈𝐓𝐀𝐋𝐈𝐀𝐍𝐄 | � 𝗙𝗠 - 𝗪𝗢𝗥𝗟𝗗 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗶 📻 L'articolo di Marco Hugo Barsotti sul blog di FM World presenta Emanuele Scatarzi, Presidente di OMItaliane, che discute l'importanza delle onde medie nel panorama radiofonico italiano. Scatarzi sottolinea come, nonostante le sfide attuali, le emittenti a onde medie rappresentino una risorsa preziosa per la comunicazione locale. La sua visione si concentra sulla necessità di valorizzare le caratteristiche uniche di queste emittenti, soprattutto per quanto riguarda il loro impegno sociale e la capacità di offrire contenuti rilevanti e locali. Se desideri approfondire questo argomento, puoi leggere l'articolo completo qui: FM World
Emanuele Scatarzi (OMItaliane): "Le onde medie una risorsa ancora valida nel panorama radiofonico italiano"
https://www.fm-world.it
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