Post di Luigi Pirolo

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Dottore in Enogastronomia d’Impresa | Digital Marketing della Ristorazione | Social Media e Intelligenza Artificiale per il settore Food & Beverage

Un pizzico di ironia amara, un colpo al cuore per chi celebra la tradizione e l’autenticità: è difficile comprendere come la “Guida Chef di Pizza Stellato” possa aver scelto recentemente di organizzare un evento in un luogo che, solo pochi mesi fa, è stato oggetto di una confisca definitiva. Stiamo parlando dell’hotel La Sonrisa, il Castello delle Cerimonie, una struttura sequestrata dalle autorità a causa di decenni di abusi edilizi e illeciti che hanno segnato la sua storia. Le immagini di feste lussuose e matrimoni fastosi che avevano fatto da sfondo a reality televisivi sembrano ora appartenere a un’altra era, quella in cui l’illegalità era troppo spesso un dettaglio trascurato. Oggi, la struttura è destinata a diventare patrimonio comunale a seguito di una sentenza che sancisce l’irreversibilità della sua condanna. Eppure, nonostante tutto questo, qualcuno ha ritenuto che fosse il luogo ideale per celebrare l’eccellenza gastronomica. In un contesto dove si parla tanto di qualità, etica e rispetto delle tradizioni, come è possibile che un evento culinario, che celebra la pizza come un’arte, venga ospitato in un luogo che rappresenta l’esatto contrario di queste parole? La bellezza della pizza, la tecnica del pizzaiolo, l’abilità e la passione che ci sono dietro ogni singolo impasto, non meritano forse un contesto che rispetti le leggi e le regole? Quando la scelta del luogo diventa un’onda che travolge anche la reputazione di chi la fa, la domanda sorge spontanea: qual è il messaggio che si vuole trasmettere? La reputazione di un evento non si costruisce solo con la qualità del cibo, ma anche con la qualità delle scelte che si fanno. E se la location non rispecchia i valori di legalità, rispetto e trasparenza, rischia di danneggiare l’immagine di chi la sceglie. La comunicazione si fa anche con queste scelte: ogni decisione, ogni location, ogni dettaglio contribuisce a trasmettere un messaggio. E francamente, queste scelte non mi sembrano etiche rispetto ai valori che dovrebbero essere alla base di un evento che celebra l’eccellenza gastronomica. Un’opera d’arte culinaria non dovrebbe mai essere associata ad ambienti che, da tempo, sono stati simbolo di illegalità e abusi. La tradizione della pizza merita di essere celebrata con dignità e rispetto, non con la complicità di chi ha deciso di fare orecchie da mercante davanti alla storia di La Sonrisa. E voi, cosa ne pensate? È giusto che un evento sia associato a un luogo con un presente giudiziario controverso? La qualità e l’etica non dovrebbero andare di pari passo? Parliamo di comunicazione: ogni scelta che facciamo ha un impatto diretto sulla nostra reputazione, e in un mondo sempre più attento alla responsabilità sociale, questa non può essere una questione da sottovalutare. #CastellodelleCerimonie #GuidaChefdiPizzaStellato #HotelLaSonrisa

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