Post di Luna Rossa Prada Pirelli

LVMH e Formula 1: Un'alleanza di lusso per ridefinire lo sport motoristico. A partire dal 2025, la Formula 1 farà un salto di qualità nel mondo del lusso grazie a un accordo decennale con il colosso francese LVMH, che porterà brand di alta gamma come Louis Vuitton, Moet e TAG Heuer a sponsorizzare il campionato. Questo accordo, che rappresenta una delle collaborazioni più prestigiose nella storia del motorsport, è destinato a trasformare la percezione della F1, spingendola verso un pubblico esclusivo e nuovi mercati. La partnership vedrà i marchi del gruppo integrati nelle competizioni. Louis Vuitton sarà il fornitore ufficiale delle valigie per i trofei, Moet protagonista delle celebrazioni sul podio e TAG Heuer gestirà il timing ufficiale durante i Gran Premi. Con questa mossa, la F1 non è più solo un campionato automobilistico, ma una piattaforma globale in cui tecnologia, velocità e alta moda si fondono in un’esperienza unica. Vuoi saperne di più su come il lusso sta ridefinendo gli sport? Condividi la tua opinione nei commenti! --- Fonte: https://lnkd.in/dRgSHgEx

Grande discorso e capacità di tenere il focus! Poche parole ma ben indirizzate.

E poi dici che l'abito non fa il monaco... Da alcuni considerati frivoli orpelli, i vestiti sono in realtà dei #simboli che dicono molto di noi. Leggevo nei giorni scorsi che il team Mercedes-AMG PETRONAS Formula One Team sta reclutando una figura professionale da inquadrare come Marketing Operations Driver Clothing Executive che supporti i suoi piloti George Russell e Kimi Antonelli nella scelta dell'abbigliamento fuori dalla pista, in particolare in occasione degli #eventi organizzati dall'azienda. Dietro questa scelta potrebbe esserci anche il passaggio di Lewis Hamilton (qui nella foto con il Team principal Mercedes F1 Toto Wolff) alla Ferrari, che chiude la partnership fra Mercedes e il marchio di moda Tommy Hilfiger, fornitore ufficiale delle uniformi del team. Ma, soprattutto, il timore che i piloti indossino capi di un marchio concorrente del nuovo partner, adidas. In generale, anche uscendo dal ben collaudato trinomio Formula 1-lusso-fashion, l'#outfit rappresenta il professionista, parla di lui/lei. Racconta ciò che impiegherebbe troppo tempo ad esprimere a #parole e arriva prima al cervello. E' un enorme biglietto da visita sul quale possiamo scrivere molto più che un accenno di titolistica... E' importante, tuttavia, che tutto ciò non sia subito come un'ineluttabile conseguenza da accettare, un'incombenza in più a cui pensare. Ma che sia vissuto come una maniera per potersi raccontare esattamente come si vorrebbe essere percepiti. Come uno strumento in più per raggiungere i propri obiettivi professionali. #immagine #comunicazione (crediti: SportFair)

𝐋𝐮𝐧𝐚 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐏𝐫𝐚𝐝𝐚 𝐏𝐢𝐫𝐞𝐥𝐥𝐢: 𝐢𝐥 𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚   ⛵️ Quando pensiamo a Luna Rossa Prada Pirelli, l'immagine di una barca che taglia il vento a velocità incredibili è la prima che ci viene in mente. Ma dietro a quel successo non ci sono solo tecnologie avanzate o vele perfette: c’è un team straordinario.   🤝 La vela, più di molti altri sport, è una questione di collaborazione perfetta. Ogni singolo membro dell’equipaggio deve essere in sintonia totale con gli altri, ogni decisione deve essere rapida, precisa, e soprattutto condivisa.   🏆 È facile pensare che il successo si misuri in velocità o vittorie, ma il vero trionfo è quello che accade dietro le quinte: un gruppo di persone che lavora come un solo corpo, con un obiettivo comune. Ed è proprio questo spirito che ha reso Luna Rossa non solo un simbolo di eccellenza nel mondo della vela, ma anche un esempio perfetto di come un team affiatato possa raggiungere traguardi straordinari.   🌊 Il mare, con le sue sfide continue, non permette errori o individualismi. La forza di Luna Rossa sta nel mettere insieme le competenze di ogni membro, trasformando i punti di forza individuali in un successo collettivo. Perché, alla fine, la vera innovazione è la capacità di essere un tutt’uno, superando le onde e le difficoltà con la forza del gruppo. #LunaRossa #AmericaCup #Teamwork #Vela #Innovation #ForzaLunaRossa #Champions #AdMaiora #Team

Usciamo fuori contesto per un attimo e concentriamoci su queste parole.

#FrankeInAction Mentre il mondo della vela si anima per l'alta competizione mostrata nella Louis Vuitton Cup e per le prestazioni di Luna Rossa, gli occhi degli appassionati e degli esperti del settore sono puntati non solo sulle performance in mare, ma anche sulle tecnologie innovative che stanno rivoluzionando la costruzione delle imbarcazioni. I team di queste prestigiose competizioni stanno spingendo i limiti dell'ingegneria nautica, adottando materiali e metodi di costruzione all’avanguardia. Uno degli aspetti più affascinanti è l'impiego di cuscinetti di ultima generazione, come quelli prodotti da Franke, che stanno dimostrando di fare la differenza tra vincere e perdere. Grazie alla loro leggerezza e all'elevata resistenza, questi cuscinetti contribuiscono a ridurre il peso complessivo delle imbarcazioni, permettendo una maggiore velocità e manovrabilità in condizioni di competizione estrema. Questi componenti, realizzati con materiali avanzati e progettati per minimizzare l'attrito, non solo migliorano le prestazioni complessive delle imbarcazioni, ma offrono anche una maggiore durabilità e resistenza agli agenti atmosferici. In un momento in cui ogni dettaglio conta, l'adozione di tecnologie così sofisticate diventa fondamentale per imporre la propria superiorità in regata. In questo entusiasmante periodo di competizione, è chiaro che le nuove tecnologie stanno rivoluzionando non solo il modo di costruire imbarcazioni, ma anche l'intero panorama della vela sportiva. Chi vincerà questa sfida? Solo il tempo lo dirà, ma una cosa è certa: l'innovazione continua a navigare verso il futuro. #FrankeGmbH #InnovationInMotion #technology #bearing #LouisVuittonCup #LunaRossa

In analisi perfetta sua tecnica che umana

La delusione è grande, molto grande. Non facciamo finta che non sia così. Luna Rossa non era considerata semplicemente la favorita, ma la strafavorita della Louis Vuitton Cup e la sfidante “naturale“ dei neozelandesi. La sconfitta con Ineos - netta, persino più del sette a quattro finale - è una doccia gelata sportiva in tutto e per tutto. Vogliamo essere molto chiari: qui non si tratta di saltare sul carro o la barca del vincitore se le cose vanno bene e fare il tiro al piccione quando vanno male. Basta avere la pazienza di andare a rileggersi i commenti o riascoltare le previsioni degli esperti - gente che ne sapeva e ne sa immensamente più di noi - per rendersi conto che non c’è alcun disfattismo determinato dalla sconfitta nelle nostre parole. Solo l’analisi onesta e purtroppo spietata di come siano andate le cose. Male. La sconfitta della squadra capitanata da Max Sirena (uno che ci ha messo letteralmente l’anima e non osiamo immaginare come si debba sentire oggi) è stata netta. Almeno quanto è ampio il merito degli inglesi guidati da Ben Ainslie. Un fenomeno, uno che si è dimostrato non solo un fuoriclasse come skipper e già lo sapevamo, ma anche molto accorto nello sfruttare al meglio la condizione psicologica molto difficile del team Luna Rossa. Aggiungeteci l’esperienza nella SailGp, in cui gli italiani non ci sono. Il ruolo di grandi favoriti pesa, un macigno psicologico che è gravato sulla testa di chi andava in barca e sull’intera squadra, dai progettisti ai cuochi. E lo si è visto a Barcellona: se escludiamo le primissime regate sostanzialmente interlocutorie, Luna Rossa non ha mai dominato come tutti si attendevano. A cominciare dagli avversari. Barca veloce, a tratti velocissima, ma anche soggetta a inconvenienti vari, un po’ troppi se consideriamo i lunghi anni di test e allenamenti. Anche con gli americani era stata tutt’altro che una passeggiata e con gli inglesi si è troppo spesso inseguito, non di rado a distanza. In più, queste nuove imbarcazioni, spettacolari quanto si vuole ed estreme come una Formula 1 con i foil al posto delle ruote, si sono dimostrate sostanzialmente inutili per ingaggiare dei duelli spettacolari. Chi parte per primo, se non rompe, vince. Francamente tutt’altro che il massimo per una Louis Vuitton Cup e, ora vedremo, un America’s Cup che si vorrebbe trasformare nel più grande spettacolo sportivo o fra i più grandi spettacoli sportivi al mondo. Non è una giustificazione per Luna Rossa, tantomeno una sorta di ripicca per l’esito infausto della competizione. È un dato di fatto. La Ragione

Negli ultimi tempi, il panorama delle sponsorizzazioni olimpiche ha subito importanti cambiamenti con il ritiro di giganti come McDonald's, Toyota Motor Corporation, Panasonic e, recentemente, Bridgestone EMEA. Questo trend negativo pone necessariamente l'attenzione su una riflessione strategica del International Olympic Committee – IOC e sulle partnership sportive. Bridgestone, produttore giapponese di pneumatici, ha annunciato la fine del suo contratto di sponsorizzazione olimpica, nonostante un impegno iniziato nel lontano 2014 ed a fronte di un investimento significativo nel grande evento. Come gli altri grandi marchi, 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝘂𝗱𝗶𝗲𝗻𝗰𝗲 𝘁𝗲𝗹𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝘃𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗵𝗮 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗶𝘁𝗼. In questo contesto, il caso di McDonald’s è particolarmente interessante: la multinazionale, sponsor olimpico dal 1976, si è ritirata dal programma Top Sponsor nel 2017, con un accordo stimato di oltre 1 miliardo di dollari, segnalando che il cambiamento nei modelli di consumo e le difficoltà nel trovare sinergie con il pubblico globale stavano pesando sugli investimenti. Toyota, invece, ha portato 𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗴𝗲𝗼𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 come motivazione, in particolare durante le Olimpiadi di Tokyo 2021, che si sono svolte in un contesto di pandemia e crescenti preoccupazioni sociali. Questi fattori hanno creato una distanza tra l’evento e il pubblico giapponese, ponendo l'azienda in una posizione scomoda. La prima casa auto al mondo ha investito circa 835 milioni di dollari dalla firma dell'intesa con il Cio nel 2015. Infine, le pressioni sulla sostenibilità non possono essere ignorate. Marchi come Toyota e Bridgestone sono stati al centro di 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗴𝗿𝗲𝗲𝗻𝘄𝗮𝘀𝗵𝗶𝗻𝗴, dove le loro iniziative ecologiche non sembravano allinearsi pienamente con i requisiti di sostenibilità effettiva. Questo potrebbe aver compromesso la loro immagine, soprattutto in un'epoca in cui il pubblico è molto attento a tali temi. In conclusione, il progressivo abbandono di questi grandi sponsor dalle Olimpiadi non è solo una questione di ritorno economico o audience, ma riflette una crescente complessità nel bilanciare responsabilità sociali e sostenibilità, sempre più rilevanti nella reputazione aziendale. La sfida futura per gli organizzatori delle Olimpiadi sarà quella di garantire sponsor allineati con questi nuovi standard globali. #Olimpiadi | #Sponsorizzazione | #Sostenibilità | #Greenwashing | #Bridgestone | #McDonalds | #Toyota | #Panasonic | #ESG | #CSR | #CIO |