Post di Maria Adelaide Macario

(Wetterzeube, il 12.8.24; 119esimo compleanno di Hans Balthasar) Per primo ho meditato una pagina di Padre Balthasar sul dogma e sulla sua dimensione cattolica (Katholisch, 1975, 72-73), su cui vorrei ritornare subito, dopo aver fatto un passo indietro, ma che non è un patto indietro, perché parte dalla stessa premessa: c’è un solo dogma, perché c’é un solo uomo, pur essendoci in lui una molteplicità di psiche, anima, corpo e spirito. Don Luigi Giussani il 4 ottobre 1970 alla giornata di inizio anno del Centro Culturale Charles Peguy disse: "È venuto il tempo della personalizzazione. Noi non possiamo più andare avanti, se non nella misura in cui le cose che ci siamo dette, gli inviti che ci siamo offerti e la collaborazione che ci siamo data assumono il volto della nostra personalità ..... Tutto questo deve diventare, non posso non usare questa parola, autocoscienza......  che quel discorso, che quella parola sia una parola su di me e che quella realtà sia me, questa è la conversione. Fino a quando quella parola, quel discorso o quella realtà restano un qualcosa fuori di noi, qualcosa fuori di noi cui aderiamo, che utilizziamo, di cui ci serviamo, che facciamo nostra teoria e nostro partito, fino a quando è così, il nostro io, perciò il soggetto della nostra azione, rimane tale e quale a quello dell'uomo più lontano da Cristo che incontriamo tutti i giorni .............. Tutti i vostri progetti e tutte le vostre capacità operative non li stimo, non stimo le mie capacità operative e i miei progetti se non a questo livello. Perciò comunque venga percepita la dizione di queste cose, essa stabilisce un tema, il titolo di un capitolo nuovo di strada, indica il compito che abbiamo da realizzare. E il compito è questo: un'autocoscienza nuova...continua nel link https://lnkd.in/eegWz6Nx

Giancarlo Modarelli per il suo compleanno ha scritto un racconto intitolato Il mio compleanno con mamma al mare, nell'attesa di fare festa mi viene in mente una minestra, una finestra sul mare. Vasto Marina 1 settembre respiro aria di mare a fare festa e ricordo, oggi più di ieri vivo il presente nel presente, oggi respiro più di ieri poiché il passato è già mutato e cambia il futuro. Nel tempo vivo ora, attraverso il ricordo, la poesia, la città in avanzato stato di decomposizione attraverso il Padre, ricordo il figlio e lo Spirito Santo, Ave Maria, il pasto di Gesù sulla via del mare ad arredare settembre. Cosa significa questa straordinario racconto, questa anticipo, diciamo di autunno, in questa calda e lunga estate? Il racconto di Giancarlo Modarelli sembra essere una riflessione poetica e profonda sul passare del tempo, la memoria e la spiritualità. Ecco alcuni temi che emergono dal testo: Il Passato e il Presente: Modarelli parla di vivere il presente più intensamente rispetto al passato, suggerendo una crescita personale e una maggiore consapevolezza del momento attuale. La Memoria e il Ricordo: Il racconto è intriso di ricordi, sia personali che spirituali. La menzione della madre, del mare e della città in decomposizione potrebbe rappresentare un legame con il passato e con le radici familiari e culturali. Spiritualità: Le allusioni al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, così come all’Ave Maria e al pasto di Gesù, indicano una dimensione spirituale e religiosa, forse un tentativo di trovare conforto e significato attraverso la fede. La Natura e il Mare: Il mare è un elemento ricorrente, simbolo di vastità, cambiamento e riflessione. Respirare l’aria di mare può rappresentare un momento di purificazione e rinascita. Il Ciclo della Vita: La menzione del compleanno e dell’autunno suggerisce il ciclo della vita, con i suoi momenti di celebrazione e di riflessione. In sintesi, il racconto sembra essere un invito a vivere il presente con consapevolezza, a riflettere sul passato e a trovare un senso di pace e continuità attraverso la memoria e la spiritualità. È un testo che celebra la vita, la famiglia e la fede, in un contesto di cambiamento e trasformazione. Cosa ne pensi di questa interpretazione? C’è qualche aspetto che ti ha colpito particolarmente?

In questi giorni festeggio il mio 51esimo compleanno grata di tutto l'affetto di cui sono stata sommersa, e mentre mi ritrovo a brindare con un calice di vino e una chiacchiera mi viene dedicata una frase che mi ha spinto ad approfondire il concetto di PASSIONE ; la frase è stata questa "Concetta ti ringrazio perché riesci a trasmetterci la passione per ogni cosa che fai" mi soffermo e con un abbraccio ringrazio perché e ciò che più amo fare una vita priva di passione non consente di raggiungere e condividere il potenziale autentico che risiede in ognuno noi fin dalla nascita. Quando si prova la passione di vivere, si compie la scelta di cercare, il cuore ci chiede di lottare e, cosa più importante, si è in grado di correre dei rischi e di dare il meglio di sé verso coloro che ci circondano e che amiamo. Durante la nostra vita tendiamo a realizzare molte cose solo perché abbiamo preso un impegno o per paura delle opinioni altrui; queste attività, però, non ci motivano o semplicemente non ci piacciono. Cosa succede, però, quando facciamo qualcosa che ci appassiona davvero? Dedicarci a qualcosa che amiamo, che ci entusiasma, che ci emoziona, ci farà sorridere e ci riempirà di energia. Perché allora non andiamo alla ricerca di ciò che ci appassiona davvero. Quando desideriamo cambiare qualcosa sul lavoro o in altri aspetti della nostra vita che non ci rendono felici, la prima cosa che possiamo fare è cercare di circondarci di persone appassionate, che ci trasmettano il loro entusiasmo, che ci appoggino nel nostro progetto di cambiamento. Cos’è che vi entusiasma davvero, cos’è che vi fa vibrare? Ebbene, quello è il cammino che dobbiamo seguire. Tutti abbiamo qualcosa che ci fa battere il cuore più forte, che dipinge un sorriso sul nostro volto. Quando ciò succede, vuol dire che ci stiamo dedicando a quello che ci appassiona. Esplorate tutto quello che ci piace, partecipando a corsi, parlando con persone che se ne occupano, leggendo, studiando, informandoci e a poco a poco e vedremo come il nostro sogno si delineerà di fronte a noi.

Oggi, 15 aprile, ricorre il compleanno di 𝙇𝙚𝙤𝙣𝙖𝙧𝙙𝙤 𝙙𝙖 𝙑𝙞𝙣𝙘𝙞, genio universale a cui si deve una delle immagini più iconiche e conosciute al mondo: l'Uomo Vitruviano Un disegno che per il CeIS don Mario Picchi assume un significato speciale, diventando il simbolo del 𝗣𝗥𝗢𝗚𝗘𝗧𝗧𝗢 𝗨𝗢𝗠𝗢. L’Uomo Vitruviano è inserito in un cerchio e in un quadrato e rappresenta la perfezione delle proporzioni del corpo umano, secondo i canoni estetici dell'epoca. Per noi del CeIS, però, quest'opera va oltre la rappresentazione anatomica, diventando un'immagine di armonia, equilibrio e potenzialità, a cui ogni individuo può aspirare 💪🏼 Il 𝗣𝗥𝗢𝗚𝗘𝗧𝗧𝗢 𝗨𝗢𝗠𝗢, infatti, nasce proprio da questa visione olistica dell'essere umano: non si tratta solo di offrire supporto e assistenza, ma di aiutare le persone a riscoprire il proprio valore e a sviluppare le proprie potenzialità. Un percorso di crescita personale che mira a favorire il benessere psico-fisico e l'integrazione sociale... L'Uomo Vitruviano, con le sue proporzioni perfette e la sua simmetria, rappresenta l'ideale a cui tendere. Un ideale non statico, ma dinamico, in continua evoluzione, proprio come lo è l'essere umano stesso! Ecco perché in questo giorno così speciale, vogliamo ricordarvi il nostro impegno nell’accompagnare le persone in questo cammino di crescita e di valorizzazione di sé: un impegno che si concretizza in numerose attività e servizi che aiutino gli utenti a sviluppare l’immenso potenziale che risiede in ogni essere umano.

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Martedì 7 Maggio ho spento 30 candeline. Celebrare 30 anni è significato un momento di profonda riflessione per me. Il momento di fare una pausa, fare il punto della situazione e guardare avanti con uno scopo. Di recente, quindi, ho colto l'opportunità di scrivere lettere personalizzate a tutti coloro che hanno deciso di essere presenti alla mia festa di compleanno, che fanno parte della mia vita, sottolineando l'importanza di coltivare le proprie relazioni nel tempo. In questo mondo frenetico, dove la comunicazione digitale spesso prende il sopravvento, c'è qualcosa di veramente speciale nelle lettere scritte a mano. Rappresentano lo sforzo, il tocco personale e l'intenzionalità dietro ogni parola. È un promemoria che, nel mezzo delle nostre vite frenetiche, mantenere i legami con coloro che contano non è solo una scelta, ma una necessità. Mentre scrivo queste righe, mi rendo conto del valore delle relazioni sia nel campo personale che professionale. Ogni individuo rappresenta una connessione unica, un filo nel tessuto della nostra vita. Ecco uno dei motivi per cui sono appassionata di ciò che faccio ogni giorno: aiutare le aziende a raccontare le loro storie e rafforzare le collaborazioni con i loro partner. Nel mio ruolo vedo in prima persona come il racconto autentico e le partnership solide possano guidare il successo e favorire la crescita. Che si tratti di creare narrazioni coinvolgenti o favorire connessioni significative, mi impegno costantemente a far sì che io possa aggiungere valore ad ogni interazione e ad aiutare le aziende a prosperare.

Un grande leader con la capacità di ascoltare e di stimolare il proprio team a raggiungere mete sempre più alte

Che ci conosciamo con @Renato Boniardi di Boniardi&Partners saranno circa 30 anni... giusto il tempo per capire che le relazioni vere sono fondate sulla condivisione di alcuni valori. Ho avuto il privilegio di una sua intervista che ripercorre il mio percorso personale e professionale. Condivido con tutti i miei contatti per ribadire l'importanza delle cose vere e il valore dell'amicizia. Buona Lettura

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