Oggi #15ottobre 2024 è la #giornatamondialesullaconsapevolezza del #luttoperinatale, un’esperienza dolorosa che colpisce le coppie che perdono un bambino durante la gravidanza o poco dopo la nascita. Il #luttoperinatale è infatti un evento che purtroppo accade, ma che non è ancora abbastanza legittimato a livello sociale. La #perdita di un #figlio durante la #gravidanza o dopo la nascita, in qualunque epoca accada, è un #eventotraumatico che interrompe la costruzione della #genitorialità e dell’#identitàmaterna e #paterna. Rappresenta una frattura nella vita emotiva soprattutto di una donna, ma anche nel partner e nella coppia qualcosa all’improvviso si distrugge. È di per sé un evento innaturale e inspiegabile da un punto di vista emotivo: mentre si attende una nascita arriva una morte. Il #dolore è intollerabile, la difficoltà di rappresentare quello che è accaduto, l’interruzione dei desideri, dei progetti, delle aspettative, paralizza sia chi lo vive che chi sta intorno e, se non vi è un personale formato a gestire questo evento, le donne si sentono sole, proprio nel momento in cui ci sarebbe più bisogno di protezione e di silenzio. Per questo uno #spazio di #elaborazione e di #sostegno esperto è fondamentale sin dai primi momenti successivi al lutto per la #prevenzione dei #disagipsicologici futuri.
Post di MASSIMO PETRARCA
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L’interruzione di una #gravidanza, sia che avvenga spontaneamente sia che venga richiesta dalla #donna, è sempre comunque una esperienza stressante e di grande impatto emotivo. Tutto ciò è vero anche se esiste una grande variabilità del vissuto di ogni singola donna legata all’essere della singola persona, al contesto sociale, economico, culturale e religioso in cui essa vive. Il vissuto della gravidanza è molto cambiato nel corso degli anni ed il valore del prodotto del concepimento si è profondamente modificato. Da qui la complessità della presa in carico di queste donne soprattutto nei Paesi ad alto reddito, bassa natalità, età riproduttiva avanzata e scarsa tolleranza agli eventi avversi. Tre anni di lavoro, di confronti e di incontri di un gruppo di lavoro costituito da 40 #ginecologi sono stati necessari per redigere le “raccomandazioni” (termine spesso inteso come Linee Guida) ma che si è preferito chiamare più correttamente “buone pratiche” per aiutare i medici e infermieri/e ad affrontare questo delicato momento per la donna. Sono definite Linee Guida le raccomandazioni di comportamento clinico che derivano da un complesso ed economicamente gravoso lavoro di elaborazione (come descritto nell’art. 5 della legge n.24/2017 nota come Gelli-Bianco) basato su procedure ben codificate nel manuale dell’Oms. (di Elsa Viora – Claudio Crescini) Per approndire ➡️ https://lnkd.in/d7etRhry
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Social Freezing: di cosa si tratta e perché è diventato così importante? Il social freezing, ovvero la crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale, sta diventando una scelta sempre più diffusa tra le donne che vogliono salvaguardare la loro possibilità di diventare madri in futuro. Con l’età media per il primo figlio che si è spostata a 32 anni, molte donne si trovano a dover affrontare un calo significativo della fertilità, che raggiunge il suo picco tra i 20 e i 30 anni e inizia a diminuire già attorno ai 32 anni. Salvaguardare la propria fertilità non è mai stato così cruciale, e il social freezing offre una soluzione efficace per mantenere aperta la possibilità di avere figli quando sarà il momento giusto. Non lasciare che il tempo limiti i tuoi sogni di maternità: considera il social freezing per prendere il controllo del tuo futuro.
La crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale, nota anche come social freezing, è una pratica clinica che può essere richiesta dalle donne che vogliono avere una gravidanza in futuro e temono che con il passare del tempo potrebbero incontrare delle difficoltà di concepimento a causa della fisiologica riduzione della fertilità con l’avanzare dell’età. Per una serie di motivazioni sociali, personali, economiche il momento in cui si decide di avere un figlio si attesta in media intorno ai 32 anni, e in questa fascia d’età avviene proprio il primo down ovarico che diminuisce il numero degli ovociti rendendo anche più difficile il concepimento. Molte coppie negli ultimi decenni hanno trovato nella Procreazione Medicalmente Assistita un valido supporto per diventare genitori, dunque il poter disporre dei propri ovuli feritili, proprio grazie al social freezing, diventa molto importante.
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[SERVIZIO PERINATALITA' ARP] 𝐐𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢? Con una storia potente e vera, l’autrice colombiana Pilar Quintana racconta “𝑙𝑒 𝑡𝑟𝑢𝑓𝑓𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑑𝑢𝑙𝑡𝑖…𝑣𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖”, che definisce Gli Abissi (ed. 2021) [fonte: La Stampa] Tutti ambiamo ad essere felici, ma a volte cadiamo nella trappola dell’autoinganno senza neppure rendercene conto. E il mito della maternità, come artefatto culturale, rischia di farci vivere un grande imbroglio di sentimenti verso noi stessi, verso le neomamme e i neopapà, verso i nostri figli. È complesso e difficile essere onesti con se stessi, altrettanto lo è rispettare questa onestà emotiva. Riconosciamo, dunque, i𝐥 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞, nel diventare genitori, 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐮𝐭𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐥𝐞 e che, così facendo, hanno donato ai loro figli e figlie una famiglia vera, proteggendoli dagli abissi. Sfatiamo lo stigma della “𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞”, soprattutto quando è associata alla maternità e alle mamme. Per questo desideriamo parlare di problematiche come la 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐩𝐚𝐫𝐭𝐨, di tematiche scomode che tendiamo a negare fino a farle diventare spaventosi fantasmi anziché imparare a conoscerle e a non averne paura. 𝐕𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝟗 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐨𝐧𝐥𝐢𝐧𝐞! Collegati qui Entra Zoom Riunione https://lnkd.in/d_iABwwv... ID riunione: 873 6042 9400 Codice d’accesso: 077744 𝐿’𝑒𝑞𝑢𝑖𝑝𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑃𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ Per approfondire: https://lnkd.in/d8kwX5_C #perinatalià #esseremadri #esseregenitori #depressionepostpartum #maternità #maternitàconsapevole
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L’infertilità è una condizione che colpisce circa il 15% delle #donne e il 7% degli #uomini in Italia, rappresentando una sfida significativa per molte coppie in cerca di una #gravidanza. Al via la seconda fase della campagna "Amarsi", ideata per supportare le coppie in cerca di una gravidanza promossa da SYNLAB offrendo l’opportunità di tre principali tipologie di test diagnostici: esami pre-concezionali, valutazione delle condizioni di infertilità ed esami specifici per il monitoraggio durante la gravidanza attraverso il test prenatale non invasivo neoBona. Analizzando i tassi di fecondità per età degli anni 1995 e 2022 delle cittadine italiane l’ ISTAT osserva una tendenza a iniziare una gravidanza in età più matura, raggiungendo un’età media per le donne che supera i 30 anni. In particolare, il tasso di natalità in Italia è tra i più bassi in Europa, con un continuo calo delle nascite e un'età media al primo figlio che supera i 31 anni. Questo ritardo è spesso legato a fattori economici e professionali, oltre che alla progressiva riduzione della riserva ovarica nelle donne più mature. Inoltre, il costo elevato di crescere un figlio e le difficoltà legate alla conciliazione tra vita lavorativa e familiare influiscono ulteriormente sulle scelte delle coppie italiane. In Italia, l’#infertilità è definita come l’incapacità di concepire dopo 12 mesi di rapporti sessuali regolari e non protetti, o dopo 6 mesi per donne sopra i 35 anni o in presenza di altri fattori di rischio. È importante evidenziare che anche fattori quali fumo, obesità, eccessiva magrezza, esposizione a sostanze ambientali, sedentarietà o attività fisica eccessiva possono influenzare negativamente la salute sessuale e riproduttiva della coppia; senza dimenticare che anche le infezioni sessualmente trasmissibili risultano essere tra le principali cause di infertilità, generando un aumento delle patologie acute e croniche nella sfera riproduttiva. Tra le donne, in particolare, le problematiche includono alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche ed endometriosi.
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Questa frase di Salvatore Aranzulla ha acceso il dibattito sul sonno dei neogenitori e sullo squilibrio dei carichi di cura. Ma il problema va oltre le parole scelte. Se le parole plasmano la realtà... le azioni la definiscono. La vera questione? La consapevolezza del ruolo paterno nella nostra società. Non solo nel post-parto, ma sin dalla gravidanza. Un padre accudente e responsivo è fondamentale. Per il benessere della madre. Per lo sviluppo del bambino. Per l'equilibrio della famiglia. La nuova genitorialità richiede più che un cambio di vocabolario. Richiede un cambio di mentalità e di comportamento. Immagina un mondo... Dove la "maternità" diventa "genitorialità". Dove i padri sono presenti sin dal primo istante. Dove il supporto notturno è condiviso naturalmente. Questo è il futuro che Parentsmile® promuove. - Equità. - Comprensione. - Empatia. Non sono solo parole. Sono azioni quotidiane. Perché il vero cambiamento inizia quando le parole si trasformano in azioni. E le azioni, in una nuova cultura della genitorialità. —-------------------------------------------------------------- Sono Cristina Lucera, CEO e Founder di Parentsmile® Seguimi se anche tu vuoi rendere le aziende luoghi in cui salute, benessere, diversità, e inclusione siano la norma. Attiva 🔔 per non perderti neanche un post sul supporto alla salute delle donne e dei genitori in ogni fase della vita.
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#AGOPUNTURA #CONTRACCETTIVA Ho capito una cosa. (Mettendo da parte tutti coloro che hanno difficoltà specifiche non direttamente controllabili e che impediscono l'espressione della propria volontà e che magari sarebbero d'accordo con me) Qual è la causa più diffusa per non volere una gravidanza? L’infelicità. Ci sono tanti modi per non dirlo: non sono pronto/a; non siamo pronti; non è il momento; ci sono altre priorità… Ovvio che il maledetto tema economico va come presupposto a ogni intenzione; però, quando viene superato, il motivo più frequente per quel senso di inanità che spegne ogni ardore e progettualità è la pura e semplice infelicità. Cosa diavolo ci manca?! C'è sicuramente una modernissima confusione nel dare maggior valore alle cose e meno alle persone o alle idee. Per questo sentiamo più forte la spinta a riempirci la vita di oggetti e poi dopo forse per sbaglio o per caso ci concediamo di passare ai significati. Salvo poi accorgerci e neanche sempre, che tutto ciò non porta alcuna prospettiva. Quanto sono banale!!! Ma è che proprio non riesco a capire perché l'infelicità è così diffusa. Viviamo un’epoca di almeno apparente benessere e non sappiamo goderne se non in modo effimero; ma soprattutto non immaginiamo di condividerlo. Pensiamo di essere eterni e non consideriamo il tema della discendenza. Ma forse è anche giusto, quando non si ha nulla, se non cose materiali, da lasciare in eredità. Restiamo così. “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”
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⏩ La figura paterna è oggi in evoluzione, diventa sempre più importante il ruolo di supporto e il legame che si instaura tra i padri e i figli fin dall’inizio della gravidanza. 👨👧👦 Il padre, esattamente come la madre, è una figura di attaccamento e per questo la forza e le modalità del legame che instaura risultano importanti per la crescita e lo sviluppo del bambino quanto quello instaurato con la madre. 🔙 Per molto tempo l’influenza del padre nella crescita di un figlio è passata in secondo piano, soprattutto per quanto riguarda i primi mesi, riducendosi a mera imposizione di regole, premi e punizioni. Oggi tutto questo sta cambiando: la presenza dei padri nella vita quotidiana dei bambini sta portando a nuovi assetti familiari in cui la madre non è più l’unica figura considerata responsabile della crescita della prole. 🟢 É sempre più importante per i professionisti della salute mentale rendere consapevoli i padri di quanto la loro azione possa influire sul futuro dei figli. #paternità #psicologia #formazione
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«Presto diventerete nonni»: cosa accede nella testa e nel cuore di un genitore adottivo quando il proprio figlio, o figlia, annunciano una nuova gravidanza? Invidia, paura, tristezza, gioia? Spesso, a ben vedere, è tutto questo insieme. Su VITA ospiteremo nei prossimi giorni alcune testimonianze, soprattutto di nonne, alle prese con gioie e tormenti. Oggi, invece, lasciamo che tre psicoterapeute approfondiscano i vissuti più ricorrenti
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Nonostante si pensi che la nascita di un figlio sia principalmente in capo alle donne/mamme, nel #papà, ad un livello profondissimo (e cerebrale), avvengono cambiamenti consistenti. 1) la diminuzione di #testosterone ed #estradiolo che rende i padri più sensibili, meno aggressivi e meglio disposti nei confronti del neonato e della madre (in particolare se il padre è coinvolto nella cura del neonato) 2) un aumentato livello di #ossitocina che favorisce le capacità empatiche, le attività sociali e la disponibilità al gioco. 3) livelli più elevati di #prolattina che aumentano quando il neonato piange o è più vulnerabile e bisognoso di cure. 4) aumento di #vasopressina che negli animali favorisce la territorialità e la protezione del partner. 5) aumento del livello di #cortisolo, il classico ormone dello stress, che aumenta in risposta al pianto del bambino intensificando l’attenzione verso il #neonato, ma che diminuisce nel contatto “pelle a pelle” Questo ci deve far molto riflettere sulle nostre politiche sull’inclusione del padre nella gravidanza-nascita, così come il congedo parentale, ancora clamorosamente striminzito rispetto ad altre nazioni europee In Spagna i papà hanno 16 settimane e in Norvegia quasi un anno (46 settimane al 100% dello stipendio o 56 all’80%) da ripartire con il partner. Insomma questo racconta qualcosa della cultura italiana e di alcuni preconcetti difficili da mettere in discussione. Per saperne di più oltre al nostro master, cerca “Divenire Genitori e Divenire Figli. Le nuove sfide della Psicologia Perinatale”, edizione MIM Edizioni . #paternità #psicologiaperinatale #psicoanalisi #manualepsicologia #gravidanza #diveniregenitoriedivenirefigli
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"Quando il bambino è un neonato, è così piccolo che il bacio non è solo un contatto, ma un vero e proprio abbraccio scoccato con le labbra". (Come Respira una Piuma) Il 17 novembre è la giornata Mondiale della Prematurità. 9 anni fa circa veniva pubblicato "Come Respira una Piuma", un romanzo autobiografico sulla esperienza della genitorialità prematura. Da lì in poi, la scoperta della genitorialità, e l'obiettivo di fare cultura e prevenzione in questo ambito. Partiamo con una riflessione. Se chiedete a vostra nonna, o alla zia anziana di turno, cosa serve ad un neonato per stare bene, lei vi risponderà, senza esitazione, "i GENITORI!". Questo sapere ancestrale e sociale, si scontra con la medicina moderna, e così capita, ancora adesso nel 2024, che le Terapie Intensive Neonatali (TIN) non sia ancora aperte H24 ai genitori, capita che i genitori si sentano ancora ospiti delle TIN e che non vengano concepiti come parti integranti della terapia di un bambino nato #pretermine. Qualsiasi nonna utilizzerebbe i genitori come parte della terapia per i bambini, qualsiasi sapere popolare lo intuirebbe, qualsiasi studio scientifico lo dimostra: i genitori sono, a tutti gli effetti, un fattore NEUROPROTETTIVO dei bimbi. Ogni anno 13 milioni di bambini nascono prematuri e la nascita pretermine è la prima causa di morte nei paesi occidentali. Abbiamo ancora molto da fare, almeno in Italia, in questo ambito! #nascitapretermine #worldprematurityday #giornatamondialedellaprematurità #nascereprima #Comerespiraunapiuma.
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